Creato da brischy1 il 19/12/2008

ABBA' PADRE

Riflessioni al Padre

 

PREGHIERA

Gloria al Padre, al Figlio e

Allo Spirito santo

Com’era in principio

E ora e sempre,

e nei secoli dei secoli.

Amen.

 

 

 

 

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brischy

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A te che soffri

Post n°60 pubblicato il 21 Novembre 2010 da brischy1

A te che in questo momento stai soffrendo: ti chiedo di essere forte, di scoprire la luce che brilla nella tua anima. 
Sentiti avvolto dalla mia grazia che mai ti abbandona, il mio sguardo è su di te e ti amo infinitamente. Dalla croce pesante del tuo dolore grida il tuo amore verso di me, non perderti d'animo, colora la tua esistenza con i pastelli più incisivi, sappi scoprire la bellezza di essere un vero prodigio e non temere mai nulla, Io ti sono sempre vicino, ti sostengo e guido i tuoi passi dovunque tu andrai... a volte comprendo che ti senti solo e perso tra le mura di un ospedale o della tua casa, ma sappi che io sono seduto accanto a te, ti sussurro all'orecchio dolci parole, ti parlo come ad un amico, a un fratello, a un bimbo... sei una persona splendida per me e mai ti dimenticherò... sei nel mio cuore, ricco di amore e di tenerezza, a volte pensi che sia io a farti soffrire ma come potrei? ti ho fatto di poco inferiore agli angeli, di gloria e di onore ti ho coronato, come potrei farti tutto questo e come mi potrei dimenticare di te? 
Figlio mio carissimo, da tempo ho fissato i miei occhi su di te, sei amabile e ricco di tenerezza, soffro con te e per te, vivo con te il dolore che ti consuma e ti stringe dentro l'anima, ma tu sii forte, sii tenace nella tua impresa e a tutti devi saper donare un sorriso, anche quando ti costa... vedo anche come vivi la terapia, il disagio per le tante prestazioni che devi subire, ma abbandonati a me e non temere mai nulla, come un bimbo stretto tra le braccia della sua tenerissima madre, tale sei tu, stretto nell'abbraccio del mio amore e mai ti abbandonerò, perché so che tu mi sai ascoltare, mi sai amare...figlio mio tenerissimo, ho un amore speciale per te, credimi, come la pupilla dei miei occhi, così voglio proteggerti e stringerti a me... 
Consegnami il tuo cuore, la tua anima, la tua persona e lasciati abitare dalla mia grazia, solo così potrai essere la mia dimora, abiterò in te e farò di te un raggio della mia presenza.. 
Grazie di quanto ogni giorno mi regali, grazie di ogni sorriso nella sofferenza e grazie perché nonostante tanto dolore, sai guardare a me con grande amore e speranza... 
Tuo Padre Dio

 

(fonte non specificata)

 
 
 

La porta piccola è sempre aperta (fonte non specificata)

Post n°59 pubblicato il 20 Novembre 2010 da brischy1

Intorno alla stazione principale di una grande città, si dava appuntamento, ogni giorno e ogni notte, una folla di relitti umani: barboni, ladruncoli e giovani drogati. 
Di tutti i tipi e di tutti i colori. Si vedeva bene che erano infelici e disperati. Barbe lunghe, occhi cisposi, mani tremanti, stracci, sporcizia. Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po' di consolazione e di coraggio per vivere; ma queste cose oggi non le sa dare quasi più nessuno. 

Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco e con i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava in mezzo agli altri poveri naufraghi della città come se avesse una sua personale zattera di salvezza. Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino unto e stropicciato e lo leggeva. Poi lo ripiegava accuratamente e lo rimetteva in tasca. 
Qualche volta lo baciava, se lo appoggiava al cuore o alla fronte. La lettura del bigliettino faceva effetto subito. Il giovane sembrava riconfortato, raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio. 
Che cosa c'era scritto su quel misterioso biglietto? Sei piccole parole soltanto: "La porta piccola è sempre aperta". Tutto qui. 

Era un biglietto che gli aveva mandato suo padre. Significava che era stato perdonato e in qualunque momento avrebbe potuto tornare a casa. E una notte lo fece. Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta. Salì le scale in silenzio e si infilò nel suo letto. Il mattino dopo, quando si sveglio, accanto al letto, c'era suo padre. In silenzio, si abbracciarono. 

Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre una piccola porta aperta per l'uomo. Può essere la porta del confessionale, quella della chiesa o del pentimento. E là sempre un Padre che attende. Un Padre che ha già perdonato e che aspetta di ricominciare tutto daccapo.

 
 
 

IL MIO CANTO DI OGGI

Post n°58 pubblicato il 20 Novembre 2010 da brischy1

La mia vita è un istante, un'ora che passa, un momento che mi sfugge e se ne va. Tu lo sai, mio Dio, che per amarti sulla terra, non ho altro che l'oggi. 
Ti amo Gesù. Tende a te la mia anima... Sii tu il mio dolce sostegno. Regna nel mio cuore. Donami il tuo sorriso, per un giorno solo. Per oggi, per oggi. 
Che importa, Signore, se l'avvenire è oscuro... No, io non posso pregarti per il domani... Mantieni puro il mio cuore, coprimi con la tua ombra. E non sia che per l'oggi. Temo la mia incostanza, se penso al domani. 
E sento nascermi in cuore, noia e tristezza. 
Ciò che voglio, mio Dio, è la prova, la sofferenza. E che sia per l'oggi.
Dovrò ben vederti, tra poco, sulla riva eterna, o Pilota divino, mano che mi conduci! Guida la mia navicella in pace fra le onde in tempesta. 
E che sia per oggi. Lascia, o Signore, che mi nasconda nel tuo Volto. Lì il chiasso del mondo sarà spento per me. Dammi il tuo amore, conservami la tua grazia. E sia per oggi. 
Presso il divino tuo cuore, nell'oblio di ciò che passa, non temo più il nemico. 
Gesù, donami un posto nel tuo cuore. Per oggi, per oggi. 
Pane di vita e del cielo, divina Eucaristia, o mistero insondabile, frutto dell'amore, vieni, scendi nel mio cuore, Gesù. E sia per oggi. 
Santa, sacratissima Vite, degnati di unirti a me. E il mio debole tralcio ti darà i suoi frutti. Potrò offrirti, Signore, un grappolo dorato. Fino da oggi, 
lo non ho che quest'oggi mio fuggitivo per darti in frutto d'amore, questo grappolo di cui ogni chicco è un'anima. Donami tu, Gesù, il fuoco di un apostolo. E sia per oggi. 
Vergine Immacolata, dolce stella che irraggi Gesù e che mi unisci a lui, 
Madre, lascia che io mi nasconda sotto il tuo velo. E sia per oggi. 
Angelo Custode, coprimi con le tue ali, rischiarami con la tua luce. Dolce amico, guida dei miei passi, vieni, ti chiama, aiutami. E sia per oggi. 
Voglio vedere Gesù, fuori di ogni nube e di ogni velo. Eppure quaggiù, gli sono tanto vicina... Il suo amabile volto non mi sarà nascosto che per oggi. 
Ben presto volerò a dir le sue lodi. Un giorno senza tramonto splenderà sulla mia anima. Allora canterò sulla cetra degli Angeli. Canterò l'oggi eterno. 
Santa Teresa

 
 
 

Un cieco con un lume acceso (don Marino Gobbin sdb)

Post n°57 pubblicato il 20 Novembre 2010 da brischy1

Molti anni fa
un uomo camminava per le strade buie di una città di oriente
con in mano una lampada accesa.
La città era molto scura in quella notte senza luna.
All'improvviso incontra un amico che lo riconosce e gli dice:
"cosa fai, Gino,
sei cieco e vai in giro con una lampada accesa in mano?
Se tu non vedi...?"
"È che io non porto la lampada
per vedere la mia strada;
conosco l'oscurità di queste strade a memoria;
porto la lampada accesa affinché
gli altri trovino la strada quando mi vedono!"
Ognuno può illuminare la strada per se stesso
o perché sia vista dagli altri,
anche se all'apparenza non ne hanno bisogno.
Non è facile illuminare il cammino degli altri:
molte volte invece di illuminare,
oscuriamo la strada degli altri.

Come?Quando siamo scoraggiati,
quando critichiamo, quando siamo egoisti,
nell'odio,
nel risentimento
e nel non sapere ascoltare.
Tutti attraversiamo momenti difficili,
o sentiamo il peso del dolore in determinati momenti della vita.
Non facciamo vedere il nostro dolore quando qualcuno,
disperato, cerca di trovare sostegno in noi!
Aiutiamo gli altri seminando una luce di speranza
nel loro cuore ferito.
Il nostro dolore diminuisce
quando aiutiamo gli altri a sopportare
il loro dolore.

 
 
 

PREGHIERA DEI GENITORI

Post n°56 pubblicato il 13 Novembre 2010 da brischy1

Signore,
che nella tua bontà ci affidi un messaggio di salvezza da trasmettere ai nostri figli con la testimonianza della vita e con la coninzione della parola, aiutaci in questa grande e sublime missione.

Donaci la tua luce e il sostegno della tua comprensione.
Accompagnaci con la tua sapienza.
Sii presso di noi nei giorni indecisi della loro preadolescenza, nei giorni della loro giovinezza.

Insegnaci ad ascoltarli, ad aiutarli, a poco a poco, ad assumere le loro responsabilità secondo la loro vocazione, non secondo i nostri desideri, anche se buoni.

Donaci di sapere discretamente scomparire quando per loro verrà l'ora di prendere in mano la propria vita...

E quando non saremo più qui accanto a loro a circondarli con il nostro affetto, rimani, ti preghiamo, presso di loro, fino al giorno in cui ci troveremo tutti uniti nella casa del Padre.

Amen.

 
 
 

complimenti

Post n°55 pubblicato il 02 Novembre 2010 da gesurisortossrosario

complimenti ottima la presentazione buono il contenuto, è piacevole guardarlo.ciao.

 
 
 

24 ottobre 2010 GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

Post n°54 pubblicato il 02 Novembre 2010 da brischy1

Signore Gesù, per essere tuo discepolo
devo essere disposto a partire:
non so dove arriverò, quando arriverò,
non so neppure se arriverò.

Quando ci dici: "Tu, seguimi",
non precisi dove ci porterai,
ci lasci solamente intendere che il viaggio
vale almeno quanto la meta:
Tu ci hai detto: "Io sono la via"
e non "Io sono la meta".
Aiutaci a comprendere fino in fondo
che il traguardo è Dio, Padre nostro,
e che Tu sei la via verso di Lui.
E noi, discepoli tuoi, percorriamo questa via.
Ecco dunque chi è il tuo discepolo:
non un uomo arrivato, ma un uomo nomade.
Un uomo, una donna
che Dio ha messo in movimento,
così che non poteva restare dove era.
Signore aiutaci ad essere tutti viandanti,
itineranti sui tuoi sentieri.


Gruppo Missionario Parrocchia Sant'Anastasia Villasanta (MB)

 
 
 

"ECCO, STO ALLA PORTA E BUSSO" (Ap. 3,10)

Post n°53 pubblicato il 12 Febbraio 2010 da brischy1

E' vero. Sto alla porta del tuo cuore, giorno e notte.
Anche quando tu non stai ascoltando, anche quando tu dubiti che possa essere io.
Io sono lì.
Voglio che tu sappia che ogni volta che mi inviti ... io vengo, sempre, senza alcun dubbio ...
Vengo in silenzio e serna essere visto, ma con amore e potenza infiniti, e portando i frutti abbondanti del mio spirito ... vengo con la mia misericordia, con il desiderio di perdonarti e guarirti ...
E con un amore per te che va ben oltre la tua comprensione
Ti porto la mia luce, per dissipare la tua oscurità e tutti i tuoi dubbi.
Vengo con la mia potenza per sostenere e portare tutti i pesi che ti opprimono con la mia grazia ...
Per toccare il tuo cuore e trasformare la tua vita e ti offro la mia pace per dare quiete alla tua anima
Io so cosa c'è nel tue cuore
conosco la tua solitudine
e tutte le tue ferite, i rifiuti, i giudizi, le umiliazioni.
Ho portato tutto questo prima di te, sulla mia persona
ho portato tutto questo per te
affinché tu potessi condividere la mia forza e la mia vittoria
conosco soprattutto il tuo bisogno d'amore ...
la tua sete di essere amato, e di essere amato con tenerezza

"CHI HA SETE VENGA A ME E BEVA ... " (Sn. 7.37)

Ti disseterò fino a sazietà
ho sete di te
ho sete di amarti e di essere amato da te
apriti a me
vieni a me
voglio che tu abbia
sete di me
donami la tua vita
e ti dimostrerò
quanto sei
importante per il mio cuore
ho sete di te, così
come sei
non c'è bisogno che cambi per
credere nel mio amore
perchè sarà la fiducia nel mio amore che cambierà te
tu ti dimentichi di me,
eppure io ti cerco in ogni momento ...
sto alla porta del tuo cuore e busso
trovi difficile
crederlo?
Allora guarda alla
croce,
guarda al mio cuore che è stato trafitto per te
hai sperimentato tante altre cose
alla ricerca della felicità
perchè non provi ad aprirmi il tuo cuore proprio adesso,
più di quanto tu abbia fatto prima d'ora?
Ogni volta che sarai
abbastanza vicino
mi sentirai ripetere
ancora e ancora
non in parole puramente umane,
ma in spririto:
"NON IMPORTA QUELLO CHE HAI FATTO,
IO TI AMO PER TE STESSO ...
VIENI A ME CON LA TUA MISERIA E I TUOI PECCATI,
CON LE TUE PREOCCUPAZIONI
E CON LE TUE NECESSITA'
E CON TUTTO IL TUO ARDENTE
DESIDERIO DI ESSERE AMATO
STO ALLA PORTA DEL TUO CUORE
E BUSSO ...
APRIMI
PERCHE' HO SETE DI TE ... "


(tratto dagli insegnamenti spirituali di M. Teresa di Calcutta)

 
 
 

GIUSEPPE E IL PASTORE

Post n°52 pubblicato il 21 Dicembre 2009 da brischy1

Quella notte d'inverno, fredda e rigida, Giuseppe cercava disperatamente qualcosa che potesse riscaldare sua moglie e il figlio appena nato. Era andato di casa in casa, aveva bussato a tutte le porte, ma nessuno gli aveva dato un po' di carbone o una fascina di legna.
Camminò fino ad essere esausto. Quando oramai credeva inutile ogni ricerca scorse in un campo un bagliore di fuoco. Corse verso di esso. Un gregge di pecore si riscaldava intorno alla fiamma mentre un vecchio pastore lo sorvegliava. Quando il pastore, che era un vecchio scorbutico, vide avvicinarsi il forestiero afferrò il lungo bastone ferrato e glielo scagliò contro. Giuseppe non fece una mossa per scansarlo, ma prima che lo raggiungesse il bastone deviò la traiettoria e cadde a terra innocuo.
Giuseppe si avvicinò al pastore e disse gentilmente: «Ho bisogno di aiuto: per favore posso prendere alcuni carboni ardenti? Mia moglie ha appena messo al mondo un bambino e devo accendere un fuoco per riscaldarli».
Il pastore avrebbe preferito rifiutare, ma vedendo che Giuseppe non aveva niente per trasportare le braci volle prendersi gioco di lui: "Prendine quanti ne vuoi," disse.
Giuseppe, senza scomporsi, raccolse le braci a mani nude e le mise nel suo mantello come se fossero nocciole o mele.
Il pastore disse meravigliato: «Che notte è mai questa?».
Pieno di curiosità seguì Giuseppe e giunse così alla stalla dove c'erano Maria e il bambino adagiato sulla fredda paglia.
Il suo cuore si intenerì. Per la prima volta provò il grande desiderio di offrire qualche cosa.
Tirò fuori dallo zaino una morbida pelle di pecora e la offrì a Giuseppe perché vi avvolgesse il bambino. In quel momento i suoi occhi si aprirono e vide gli angeli e la gloria di Dio che circondava la mangiatoia dove il bambino sorrideva contento.
Il pastore si inginocchiò tutto felice perché aveva capito che in quella notte il suo cuore si era aperto all'amore.

Dio ci vuote incontrare

Il racconto è un invito a lasciare cadere la cattiveria e l'indifferenza che ci riempie il cuore. Guardiamo alla grotta di Betlemme come al luogo dell'incontro di Dio con l'uomo.

« Dio ha tanto amato gli uomini da mandare il suo figlio Gesù, perché chi crede in Lui ha la vita eterna».

PREGHIERA

Tu lo sai, Signore:
dietro la maschera
della nostra indifferenza
c'è un cuore che ti aspetta.
Dietro la maschera
del nostro orgoglio
c'è il volto
di uno che ha paura
di proclamare la sua fede.
Tu, Signore,
sei colui che smaschera.
Tu togli i travestimenti
e fai apparire
la verità nascosta
nel cuore degli uomini.

 
 
 

Il "Crocifisso"... abbandonato!

Post n°51 pubblicato il 29 Novembre 2009 da brischy1

Stavolta arrivo con un pò di ritardo al solito appuntamento mensile. So che sapete il perchè. Fortunatamente tutto è passato, per cui si possono riprendere queste conversazioni, alle quali sia io che voi teniamo molto.

A dire il vero non ho un argomento specifico da affrontare, o meglio, ne avrei parecchi. Per questo motivo ne ho scelti uno, che, penso, in qualche modo abbia attraversato la vostra mente nei giorni immediatamente trascorsi.

Il Crocifisso..........che vergogna!

Mi riferisco alla recente sentenza di un organismo europeo, che ha imposto alla nostra nazione di togliere i crocifissi dalle aule scolastiche e dai luoghi pubblici e di pagare una ammenda simbolica a una cittadina che ha fatto appello allo stesso organismo, dopo aver invano peregrinato da ufficio in ufficio per afvere soddsfacimento al suo supposto diritto.

Sono rimasto stupito, come tutti del resto, per questa presa di posizione, che tra l'altro ci obbliga ad interrogarci sul senso e anche sull'utilità di questa "Europa Unita". I giudici di quella commissione hanno detto ad alta voce che l'Europa istituzionale e lontanissima dall'Europa reale e pertanto non c'è dubbio che la prima è un ente astratto senza fondamento nel reale. L'Europa vera è un'altra, fondata su dei valori condivisi sia morali che religiosi, che ne hanno garantito e seguito il cammino per secoli e che tutt'ora sono vivi e sentiti dagli europei. Una sentenza, la quale quella a cui ci riferiamo, dice che l'Europa dei padri fondatori non è quella che ci troviamo fra le mani. Essa conclude poco o nulla dal punto di vista sociale e politico, è avventuriera in quello morale. Pare una cosa sola la preoccupi a dismisura: i soldi. Se era solo per questo fine, si poteva pensare a qualcosa d'altro senza tirare la corda inutilmente per decenni.

Se è vero che quell'organismo ha emesso la contestata sentenza per difendere i diritti di chi non è credente, mi si dica come difende i diritti di chi lo è. Un credente infatti può benissimo sentirsi offeso dal fatto di vedersi negata una cosa alla quale crede e alla quale ci tiene. E poi..... la multa! Non so se quei parrucconi hanno pensato di diventare in questo modo addirittura ridicoli. Tanti hanno riso di loro; molti li hanno compassionati vedendoli paludati con zimarre d'altri tempi per emettere un verdetto senza fondamento, non dico di giustizia, ma di buon senso. E pensare che quelli illustri signori si atteggiano a maestri dei diritti e della libertà. Solo un poco di buon senso li poteva far rinsavire; ma il buon senso è oltre il loro orizzonte: non lo vedono e non lo usano. A meno che.... ?!

In questo forse sta la spiegazione di quella inaudita sentenza. A meno che... il loro pronunciamento sia stato dettato da altre considerazioni. Questo è il vero problema. Da molto tempo la Chiesa e il cristianesimo sono sotto assedio da parte di gruppi e di correnti, che per decenza mi astengo dal nominare. Queste persone non perdono l'occasione per minare la credibilità del cristianesimo presso persone e istituzioni. Non è parso vero che, su richiesta di una persona, si potesse sferrare al cristianesimo una mazzata attraverso una sentenza emanata da un'autorità europea. Così hano messo in atto l'ennesimo tentativo di zittire una volta per sempre i cristiani. Ma purtroppo hanno sbagliato la modalità scelta: la loro sentenza ha rinvigorito l'orgoglio di chi crede nel Signore Gesù, hanno scatenato le reazioni di gruppi politici che - si credeva - non fossero attenti all'argomento, hanno messo in piazza la loro faziosità, che strumentalizza il diritto per una fine personale... il peggio che potesse loro accadere.

Non mi si dica che sto vaneggiando con queste affermazioni. Ricordate quanto è successo a quel parlamentare, che per sua sventura è un credente? Parlo di Buttiglione! Estromesso dai grandi dell'Europa, perchè cristiano. E che cosa allora ci si poteva aspettare di diverso nei confronti del crocifisso?

E noi.... ?

Ma il mio pensiero in questo momento va anche ai sottili distinguo di quei credenti che per inspiegabili motivi fanno capriole sul terreno della logica, citando dichiarazioni, parziali e quindi imprecise o addirittura involontariamente distorte, di papi e vescovi per difendere (apparentemente!!) il crocifisso, mettendolo sullo stesso piano dei simboli di altre religioni e invocando pari dignità per tutti. Dicono che è questione di democrazia, di rispetto e quindi di uguaglianza.

A costoro vorrei ricordare primariamente che essendo ni in uno stato laico per sostenere le proprie posizioni non ci si può appellare in nessun modo alle dichiarazioni rilasciate da papi, conferenze episcopali o vescovi. Le opinioni di questi ultimi non hanno alcun valore - neppure indicativo - per le scelte di carattere politico. Pertanto l'unica indiscussa autorità a cui si deve fare appello è solamente la ragione. E' su questo che vorrei richiamare i cattolici "d'avanguardia".

La ragione nega che si possano mettere tutti i simboli religiosi sullo stesso piano. Per il semplice motivo che quelli cristiani fanno parte della nostra identità culturale europea, gli altri assolutamente no. Certo questi ultimi vanno rispettati, ma non assolutamente appaiati tra noi a quelli cristiani.

E non mi si dica che questa è espressione di prepotenza. E' accettazione della realtà storica evidentemente in opposizione nei confronti di posizioni razionalmente inaccettabili, fatte esclusivamente nel tentativo inutile di accordare gli opposti.

Ma c'è di più. Io ho preso la sentenza di quell'organismo europeo come un'offesa nei miei confronti di credente e di italiano. Ho letto qua e là dichiarazioni di personalità religiose e politiche che si opponevano al pronunciamento dei giudizi europei, ma non ho visto scatenarsi l'indignazione dei credenti con la voglia di riaffermare intangibilità del crocifisso, esposto nelle sedi e negli uffici pubblici. Come al solito si è stati quieti e quasi rassegnati alla situazione. E questo per chi crede nel Signore Gesù è cosa deprecabile. Ancora di più se si pensa che per altri capitoli ci si agita assai di più, si fanno volantinaggi, manifesti, convegni, raccolte di firme e via di seguito.

Povero Signore! Ma per lui non è la prima volta. Anche nel momento in cui era insultato e condannato i suoi credenti avevano scelto di tutelre bene la propria pelle e di darsela a gambe. L'avevano lasciato solo; non avevano avuto il coraggio di perdere qualcosa di proprio per difenderlo. Nell'occasione, di cui parlavamo, è avvenuta la stessa cosa... abbandonato! La solitudine di Cristo sulla croce in questa occasione mi è apparsa ancor più tragica e struggente. I suoi credenti benpensanti hanno preferito tacere e pensare ai fatti propri. Chissà se almeno hanno il coraggio di vergognarsi?


Il vostro parroco

Don Ferdinando Mazzoleni

 

(un articolo da "Il Segno" di novembre 2009)

 
 
 

Giovanni 3:16

Post n°50 pubblicato il 28 Novembre 2009 da brischy1

Era inverno. Una notte fredda, nevicava e il vento sferzava il viso. Tra le case della grande città un piccolo strillone stava cercando un riparo dove trascorrere la notte.
Nel suo vagare incontrò un poliziotto e gli chiese: “Conosci un posto dove posso andare per la notte? Fa troppo freddo per restare all’aperto.” Il poliziotto ci pensò su e rispose: “Segui la strada e troverai una casa con la porta verde; bussa e quando ti apriranno dì semplicemente Giovanni 3:16.”
Il ragazzino dopo aver trovato facilmente la porta, bussò. Una donna aprì e rimase a fissarlo con sguardo interrogativo. Senza saperne il significato, lo strillone ripeté ciò che il poliziotto gli aveva suggerito. “Mi hanno detto che lei può aiutarmi se io dico: Giovanni 3:16.” La donna gli sorrise e lo fece entrare in casa. Per prima cosa gli fu preparato un bagno caldo; mentre si lavava pensava: “Non so cosa Giovanni 3:16 significhi, ma può riscaldare un ragazzo come me."
Quando uscì dal bagno vide che i suoi vestiti erano stati sostituiti con altri nuovi e andò in cucina, dove lo aspettava un lauto pasto. La donna non poté nascondere un sorriso quando vide gli occhi del ragazzino. “Vieni, mangia, devi avere fame”.
Mentre il ragazzo mangiava, sazio per la prima volta dopo tanto tempo, pensava: “Non so cosa Giovanni 3:16 significhi, ma può sfamare un ragazzino come me."
Dopo aver mangiato, la donna lo accompagnò in una stanza con un grande letto e gli disse: “Qui puoi dormire e riposare”.
Poco prima di addormentarsi pensò: “Non so cosa Giovanni 3:16 significhi, ma può dare riposo e serenità a un ragazzino come me."
La mattina dopo si svegliò a giorno inoltrato, si vestì in fretta e scese in cucina, dove lo aspettava una ricca colazione. Subito dopo la donna lo fece sedere accanto al caminetto e gli chiese se conosceva il significato di Giovanni 3:16. Lui scosse il capo, ma era curioso di saperlo.
La donna prese una Bibbia, la aprì nel vangelo di Giovanni al capitolo 3 e lesse il versetto 16:
“Dio ha tanto amato il mondo
che ha dato il suo unigenito Figlio,
affinché chiunque crede in Lui
non perisca ma abbia vita eterna.”
“Vedi - continuò la donna - Dio è come un padre che ci ama e che si occupa di noi, ma c’è qualcosa che ci separa da Lui: tutte le cose che non sono giuste ai suoi occhi, il peccato. Dio ha mandato suo figlio, che era senza peccato, per noi tutti così da poterci perdonare. Se accettiamo Gesù, riconosciamo quello che ha fatto per noi e crediamo in Lui, possiamo venire a Dio, perché grazie al sacrificio di Gesù Lui può perdonarci."
Così quella mattina quel ragazzo accettò Gesù vicino al caminetto e pensò: “Adesso so che cosa Giovanni 3:16 significhi, so che può cambiare la vita di un ragazzino come me.”
Giovanni 3:16 può cambiare anche la tua vita. Perché accettare o meno Gesù è la decisione più importante della tua vita.

A cura dinikscorsone.maranath@libero.it

Infatti, ciò è pressoché la regola. Chi si appella in tal modo a Giovanni 3:16 intende asserire che Dio ama tutti gli uomini senza eccezione e che Dio desidera salvare tutti gli uomini senza eccezione. L’assunzione fondamentale alla base di questo appello a Giovanni 3:16, come un argomento contro l’elezione, è che la parola "mondo" in Giovanni 3:16 significa "tutti gli uomini senza eccezione.

 
 
 

Figlia mia, vuoi un po' di dolce?

Post n°49 pubblicato il 26 Novembre 2009 da brischy1

Un giorno, una ragazza andò in cucina per parlare con sua madre lamentandosi che nella vita tutto sembrava andare storto: la scuola, nonostante ce la mettesse tutta, non andava come avrebbe voluto; il ragazzo, che segretamente amava, non aveva attenzioni che per un'altra; la sua migliore amica stava per trasferirsi in una città lontana e ultimamente le sue amicizie erano...beh, lasciamo perdere! E Dio nel frattempo cosa faceva?
La mamma, durante tutto il discorso ascoltò in silenzio la figlia.
Quando la ragazza ebbe finito di parlare la madre le disse:
" Figlia mia, vuoi un po' di dolce?",
"Certamente mamma!
Vado pazza per i tuoi dolci!".
Allora la madre prese un bicchiere, ci versò dentro una dose di olio di semi, poi versò in una ciotola della farina, prese due uova dal frigo, del lievito, e un paio di scorze di limone.
E disse: "Ecco il tuo dolce! Spero ti piaccia!".
La figlia, sbigottita e disgustata, le rispose:
"Ma mamma, ma sei impazzita? Queste cose non sono il dolce!
La mamma continuò:
"Cara figlia mia, certo, tutte queste cose, prese da
sole, non sono affatto il dolce e prese da sole non sono nemmeno invitanti!
Ma quando qualcuno le mette insieme, nel modo giusto e con esperienza, dopo il tempo di cottura adeguato, danno vita ad un dolce squisito!
Vedi, Dio lavora come una madre che prepara con amore un dolce delizioso per i suoi figli. Questi si chiedono come possono un uovo crudo, un pò di zucchero,una scorza di limone, un bicchiere d'olio, un po' di farina, mescolati insieme, diventare un cibo così squisito, ma la mamma li sorprende ogni volta!
Allo stesso modo ognuno di noi si chiede molte volte perchè Dio ci lascia andare attraverso esperienze molto dolorose e tempi molto difficili, ma Dio sa che quando lui cucinerà tutte queste cose insieme, attraverso la sua ricetta e nei suoi modi, il risultato sarà sempre qualcosa di straordinario per i suoi amati figli e figlie.
Noi non dobbiamo fare altro che autorizzarlo a prendere gli "ingredienti" della nostra vita, "impastarli" e "cuocerli" come solo lui fare.
"cucinare"
Perchè lui sa trasformare ogni male in un bene.
La figlia sorrise soddisfatta e non soltanto perchè il dolce era molto buono...


tutto concorre al bene di coloro che Dio ama...e che si lasciano "cucinare".

 
 
 

COME UN CHICCO

Post n°48 pubblicato il 25 Novembre 2009 da brischy1

Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili.
Non sapeva come fare per proseguire, era stanca di lottare e pensava di darsi per vinta!
Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro.
Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro.
Lì riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco.
Quando l'acqua delle tre pentole iniziò a bollire, in una collocò carote,
in un'altra collocò uova e nell'ultima collocò chicchi di caffè.
Lasciò bollire l'acqua senza dire parola.
La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre.
Dopo venti minuti, il padre spense il fuoco.
Tirò fuori le carote e le collocò in una scodella.
Poi tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto.
Finalmente, versò il caffè e lo mise in un terzo recipiente.
Guardando sua figlia le disse:
"Cara figlia mia, carote, uova o caffè?" fu la sua domanda.
La fece avvicinare e le chiese di toccare le carote, ella lo fece e notò che erano soffici.
In seguito le chiese di prendere un uovo e di romperlo e mentre lo tirava fuori dal guscio,
osservò che l'uovo era diventato sodo.
Dopo le chiese che provasse il caffè, ella sorrise mentre godeva del suo ricco aroma.
Umilmente la figlia domandò: "Cosa significa questo, papà?"
Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità,
"l'acqua bollente", ma avevano reagito in maniera differente.
La carota si era immersa nell'acqua che era forte, dura,
superba ma quando l'acqua iniziò a bollire era diventata debole, poco consistente, facile da disfare.
L'uovo invece, si era immerso nell'acqua che era fragile,
il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle,
ma poi a cauusa dell'acqua bollente, il suo interno si era indurito.
Invece, i chicchi di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l'acqua.
"Quale dei tre sei, figlia mia? le disse il papà.
"Quando l'avversità suona alla tua porta; come rispondi?
Sei una carota che sembra forte ma quando l'avversità ed il dolore ti toccano,
diventi debole e perdi la tua forza?
Oppure sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito,
ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento,
una delusione, diventa duro e rigido?
Oppure, sei come un chicco di caffè?
Il caffè cambia l'acqua, l'elemento che gli causa dolore.
Quando l'acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore.
Se sei come il chicco di caffè, quando le cose si mettono peggio,
saprai reagire in forma positiva, senza lasciarti vincere,
e farai in modo che le cose che succedono ti migliorino,
perchè esiste sempre una Luce che illumina la tua strada davanti alle avversità.

 
 
 

La pietra azzurra

Post n°47 pubblicato il 16 Novembre 2009 da brischy1

Il gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la strada attraverso la vetrina del suo elegante negozio.
Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina. I suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno degli oggetti esposti.
Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri.
"E per mia sorella. Può farmi un bel pacchetto regalo?".
Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese: "Quanti soldi hai?".
Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco una scatola di latta, la aprì e la svuotò. Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina.
"Bastano?", disse con orgoglio. "Voglio fare un regalo a mia sorella più grande. Da quando non c'è più la nostra mamma, è lei che ci fa da mamma e non ha mai un secondo di tempo per se stessa. Oggi è il suo compleanno e sono certa che con questo regalo la farò molto felice. Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi".
L'uomo entra nel retro e ne riemerge con una stupenda carta regalo rossa e oro con cui avvolge con cura l'astuccio.
"Prendilo" disse alla bambina. "Portalo con attenzione".
La bambina partì orgogliosa tenendo il pacchetto in mano come un trofeo.
Un'ora dopo entrò nella gioielleria una bella ragazza con la chioma color miele e due meravigliosi occhi azzurrì. Posò con decisione sul banco il pacchetto che con tanta cura il gioielliere aveva confezionato e dichiarò:
"Questa collana è stata comprata qui?".
"Sì, signorina".
"E quanto è costata?".
"I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali: riguardano solo il mio cliente e me".
"Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto pagare un collier come questo".
Il gioielliere prese l'astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza.
"Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva".

- B. Ferrero -

 
 
 

Insegnami l'Amore

Post n°46 pubblicato il 15 Novembre 2009 da brischy1

Signore, insegnami a non parlare
come un bronzo risonante
o un cembalo squillante,
ma con Amore.

Rendimi capace di comprendere
e dammi la fede che muove le montagne,
ma con l’Amore.

Insegnami quell’amore che è sempre paziente
e sempre gentile;
mai geloso, presuntuoso, egoista o permaloso;
l’amore che prova gioia nella verità,
sempre pronto a perdonare,
a credere, a sperare e a sopportare.

Infine, quando tutte le cose finite
si dissolveranno
e tutto sarà chiaro,
che io possa essere stato il debole ma costante
riflesso del tuo amore perfetto.

( MADRE TERESA DI CALCUTTA )

 
 
 

Amici

Post n°45 pubblicato il 15 Novembre 2009 da brischy1

Un giorno, ero un ragazzino delle superiori, vidi un ragazzo della mia classe che stava tornando a casa da scuola.
Il suo nome era Kyle e sembrava stesse portando tutti i suoi libri.
Dissi tra me e me: "Perché mai uno dovrebbe portarsi a casa tutti i libri di venerdì? Deve essere un ragazzo strano".
Io avevo il mio week end pianificato (feste e una partita di football con i miei amici), così ho scrollato le spalle e mi sono incamminato.
Mentre stavo camminando vidi un gruppo di ragazzini che correvano incontro a Kyle. Gli corsero addosso facendo cadere tutti i suoi libri e lo spinsero facendolo cadere nel fango.
I suoi occhiali volarono via, e li vidi cadere nell'erba un paio di metri più in là. Lui guardò in sù e vidi una terribile tristezza nei suoi occhi.
Mi rapì il cuore! Così mi incamminai verso di lui mentre lui stava cercando i suoi occhiali e vidi una lacrima nei suoi occhi.
Raccolsi gli occhiali e glieli diedi dicendogli: "Quei ragazzi sono proprio dei selvaggi, dovrebbero imparare a vivere."
Kyle mi guardò e disse: "Grazie!"
C'era un grosso sorriso sul suo viso, era uno di quei sorrisi che mostrano vera gratitudine.
Lo aiutai a raccogliere i libri e gli chiesi dove viveva. Scoprii che viveva vicino a me così gli chiesi come mai non lo avessi mai visto prima. Lui mi spiegò che prima andava in una scuola privata.
Prima di allora non sarei mai andato in giro con un ragazzo che frequentava le scuole private. Parlammo per tutta la strada e io lo aiutai a portare alcuni libri.
Mi sembrò un ragazzo molto carino ed educato così gli chiesi se gli andava di giocare a football con i miei amici e lui disse di sì.
Stemmo in giro tutto il week end e più lo conoscevo più Kyle mi piaceva così come piaceva ai miei amici.
Arrivò il lunedì mattina ed ecco Kyle con tutta la pila dei libri ancora. Lo fermai e gli dissi: "Ragazzo finirà che ti costruirai dei muscoli incredibili con questa pila di libri ogni giorno!"
Egli rise e mi passo la metà dei libri.
Nei successivi quattro anni io e Kyle diventammo amici per la pelle.
Una volta adolescenti cominciammo a pensare al college, Kyle decise per Georgetown e io per Duke. Sapevo che saremmo sempre stati amici e che la distanza non sarebbe stata un problema per noi. Kyle sarebbe diventato un dottore mentre io mi sarei occupato di scuole di football.
Kyle era il primo della nostra classe e io l'ho sempre preso in giro per essere un secchione. Kyle doveva preparare un discorso per il diploma.
Io fui molto felice di non essere al suo posto sul podio a parlare.
Giorno dei diplomi, vidi Kyle, aveva un'ottimo aspetto. Lui era uno di quei ragazzi che aveva veramente trovato se stesso durante le scuole
superiori.
Si era un pò riempito nell'aspetto e stava molto bene con gli occhiali.
Aveva qualcosa in più e tutte le ragazze lo amavano.
Ragazzi qualche volta ero un po' geloso!
Oggi era uno di quei giorni, potevo vedere che era un po' nervoso per il discorso che doveva fare, così gli diedi una pacca sulla spalla e gli dissi: "Hei, ragazzo te la caverai alla grande!" Mi guardò con uno di quegli sguardi (quelli pieni di gratitudine) e sorrise mentre mi disse: "Grazie".
Iniziò il suo discorso schiarendosi la voce: "Nel giorno del diploma si usa ringraziare coloro che ci hanno aiutato a farcela in questi anni duri. I genitori, gli insegnanti, gli allenatori ma più di tutti i tuoi amici. Sono qui per dire a tutti voi che essere amico di qualcuno è il più bel regalo che voi potete fare. Voglio raccontarvene una".
Guardai il mio amico Kyle incredulo non appena cominciò a raccontare il giorno del nostro incontro. Lui aveva pianificato di suicidarsi durante il week-end. Egli raccontò di come aveva pulito il suo armadietto a scuola, così che la madre non avesse dovuto farlo dopo, e di come si stava portando a casa tutte le sue cose.
Kyle mi guardò intensamente e fece un piccolo sorriso. "Ringraziando il cielo fui salvato, il mio amico mi salvò dal fare quel terribile gesto".
Udii un brusio tra la gente a queste rivelazioni. Il ragazzo più popolare ci aveva appena raccontato il suo momento più debole.
Vidi sua madre e suo padre che mi guardavano e mi sorridevano, lo stesso sorriso pieno di gratitudine.
Non avevo mai realizzato la profondità di quel sorriso fino a quel momento.
Non sottovalutate mai il potere delle vostre azioni.
Con un piccolo gesto potete cambiare la vita di una persona, in meglio o in peggio. Dio fa incrociare le nostre vite perché ne possiamo beneficiare in qualche modo. Cercate il buono negli altri.

"Gli amici sono angeli che ci sollevano in piedi quando le nostre ali hanno problemi nel ricordare come si vola."


- Anonimo -


Buona domenica a tutti voi!!

 
 
 

DIO CI GUARDA CON L'OCCHIO DEL FALEGNAME

Post n°44 pubblicato il 12 Novembre 2009 da brischy1

C'era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname.Un giorno, durante l'assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio.La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente. Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli utensili un certo numero di membri.
Uno prese la parola:
"Dobbiamo espellere nostra sorella Lama dentata, perché morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra".
Un altro intervenne:
"Non possiamo tenere fra noi sorella Pialla:
ha un carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto quello che tocca".
"Fratel Martello, protestò un altro, ha un caratteraccio pesante e violento. Lo definirei un picchiatore. E' urtante il suo modo di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti.
Escludiamolo!".
"E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente? Che se ne vadano! E anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito continuo! E cacciamo anche Cartavetro,
la cui unica ragion d'essere sembra quella di graffiare il prossimo!".
Così discutevano, sempre più animosamente, gli attrezzi del falegname. Parlavano tutti insieme. Il martello voleva espellere la lima e la pialla, questi volevano a loro volta l'espulsione di chiodi e martello, e così via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti. La riunione fu bruscamente interrotta dall'arrivo del falegname.
Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro. L'uomo prese un asse e lo segò con la Lama dentata. Lo piallò con la Pialla che spela tutto quello che tocca. Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Raspa dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia e graffia, entrarono in azione subito dopo.
Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere pungente e il Martello che picchia e batte. Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere. Per accogliere la Vita.


Dio ci guarda con l'occhio del falegname e sa ricavare
il bene anche dai nostri errori e dai nostri difetti.

 
 
 

Oh mio Gesù

Post n°43 pubblicato il 15 Settembre 2009 da brischy1

Non è facile abbandonarsi completamente a Lui. Non è facile tante volte accettare la croce che egli ci dona. Non è facile credere con tutto il cuore. Ma il Crocifisso è lì. E' lì davanti a noi. E' Lui che in un certo senso ci frega. Chi è che ha la forza, il coraggio di donare tutto se stesso, di abbandonarsi così umilmente e dolcemente alla croce, per un amico, per un fratello? Lui, il Figlio di Dio, poteva fregarsene, poteva chiamare schiere di angeli per andarsene, per fuggire a un destino così atroce. Invece no. Invece Lui è rimasto, si è fatto inchiodare a quella Croce, che ora è sempre presente nella vita di ogni cristiano a ricordargli il sacrificio del Figlio di Dio, un sacrificio d'amore, che ci libera da ogni peccato, che ci apre un mondo nuovo, il mondo dell'eternità. Lui è morto per liberarci dalla morte. Lui è risorto per donare a noi la vita eterna. "Avrei voluto essere lì e seguirti o Gesù e credere perchè ti ho incontrato. Sarebbe stato più facile per me credere in Te, ascoltando la tua parola, pronunciata direttamente dalla tua voce. Tutto sarebbe stato più semplice guardando i miracoli che le tue mani compivano. Sarebbe stato anche più facile pregare il Padre, sentendo te stesso pregarlo. Ed ora sono qui con la mia fragile fede, con la mia debole speranza oh Gesù. Dammi la forza, la fede, per credere ancora di più anche se non ho potuto vederti, incontrarti, toccarti o mio Gesù."

Antonella

 
 
 

Non entrare Signore

Post n°42 pubblicato il 23 Agosto 2009 da brischy1

Non entrare Signore nel mio cuore.
Lo troversti vuoto, triste, freddo.
Non entrare Signore nel mio cuore.
Io non merito il tuo amore.
Non entrare Signore nel mio cuore.
La tua strada ho smarrito e non trovo più.
Non entrare Signore nel mio cuore.
Io ho scelto sempre la strada più semplice.
Non entrare Signore nel mio cuore.
Non merito il tuo perdono.
Non entrare Signore nel mio cuore.
Io sono meno di un servo che tu ami.
Non entrare Signore nel mio cuore.
Non saprei apprezzare ciò che tu faresti per me.
Non entrare Signore nel mio cuore.
Ma basta un tuo sguardo,
una tua parola,
una tua carezza,
un tuo abbraccio
perchè io ritorni ancora ad amarti,
a seguirti,
ad accettarti nella vita.
Solo Tu Signore
puoi entrare nel mio cuore
cambiare la mia vita
perdornarmi
salvarmi
fare di me
la più ubbidiente figlia.
Ma sia fatta sempre e solo
la tua volontà.
Amen.

 

Antonella

 

PS: questa è una mia creazione

 
 
 

Catechesi pre-adolescenti 22 maggio 2009

Post n°41 pubblicato il 10 Giugno 2009 da brischy1

Il racconto: Lui crede in te

Don Felice, da buon parroco di montagna, aveva sempre una buona parola per tutti. Le porte della Chiesa erano sempre aperte. Chi gli faceva unotare che i ladroni avrebbero potuto rubare l'antico crocifisso in legno rispondeva: "Niente paura è il padrone di casa che mi ha detto di fare così."
Un giorno si avvicnò un tale che contemplava Cristo in croce estasiato. "Bello vero?", gli disse. "E pensi che l'originale è ancora più bello!"
"Ah, questa è una copia messa qui per paura dei ladri?" domandò il visitatore.
"No, parlavo dell'originale vero... di Gesù!"
"Ah, ho capito... " "Davvero? Sono felice! Perchè pochi capiscono come sia bello un Dio che si fa vicino a noi da grande amico".
L'uomo rispose: "Sa, reverndo, a un non credente come me questi discorsi dicono poco".
Il prete finse di scandalizzarsi: "Prima di tutto la fede è amicizia e cammino verso la gioia, il resto viene di conseguenza".
E l'uomo: "Ma se è un Dio che porta alla gioia, perchè allora mettete al centro di una chiesa un uomo sconfitto?"
"Amico, Gesù è Dio che è venuto sulla terra per camminare con noi. Ma è risorto e si è tenuto i segni della crocifissione. Rimane sulla croce per stare vicino alle persone che soffrono e ricordare loro come andrà a finire! Vinceremo insieme: Lui con noi e noi con Lui!"
L'uomo continuò con tono di sfida: "Lei ha una fede grande, ma io non credo a Gesù".
"Peccato", rispose don Felice allargando le braccia "perchè pochi minuti fa Lui mi ha confidato di credere molto in lei! Ma non si preoccupi: è abituato a fare amicizia con gli increduli".
E se ne andò, lasciando a bocca aperta il visitatore.

 
 
 

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ANTI TROLL

 

anti troll

 

 

 

 

 

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PREGHIERA

O Signore,

tu fai scaturire le sorgenti

ed ecco ruscelli scorrere

nelle valli, tra i monti.

Tutti gli animali selvatici

Si dissetano alle loro sponde.

Gli uccelli del cielo cantano

nascosti tra le fronde degli alberi.

Fai crescere l’erba per gli animali.

Dai all’uomo vino ed olio

per renderlo allegro.

Gli doni il pane per sostenere

il suo vigore.

Tutti i viventi aspettano da Te

il proprio cibo nel tempo opportuno.

Tu lo provvedi ed essi lo raccolgono.

Tu apri la mano generosamente

e tutti si saziano dei tuoi beni.

dal Salmo 104

 

 
 
 

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