Creato da cabaret_tiamo il 30/01/2008

frammenti di memoria

di tutto di più

 

 

la trombamica - 2^ puntata

Post n°12 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da cabaret_tiamo

Msg. n. 1 8
 
" la trombamica - 2° puntata"

Allentando la stretta cominciò a percorrere con una mano il

 viso di Isabella,con il pollice seguì le sue sopracciglia..il suo naso ed

 arrivò alle labbra che percorse lentamente; Isabella seguiva ogni

sua mossa e fissandolo prese in bocca il pollice di Luca e cominciò

 a leccarlo .Non appena Isabella sentì il braccio di lui allentare la

 presa ne approfittò per sollevarsi da quella posizione. Si erse seduta

 con le natiche sul tavolo e subito riprese a sbottonare la patta del

 pantalone di Luca,per poi strisciare

il palmo della mano sul suo cazzo turgido. Poi scese dal tavolo e lo fece

indietreggiare fino a portarlo davanti al letto.

Luca si lasciò guidare in quel percorso a ritroso fintanto che i polpacci

 sentirono la sponda del letto.Cingendo le sue spalle si stese sul letto

 e ricominciò a baciare Isabella , non voleva lasciarle l'iniziativa di

quell'amplesso per il momento così se la tolse di dosso e la stese al

 proprio fianco per poi mettersi cavalcioni su di lei e cominciare a far

 scorrere la propria lingua sul suo collo .Si soffermò a leccare e

mordicchiare i lobi delle  orecchie poi scese al  seno e succhiò e leccò

 i capezzoli lentamente; con le mani sui suoi polsi alzò le braccia di

Isabella nella posizione della crocefissione e portò la propria lingua a

 leccarle le ascelle mentre godeva dei fremiti che il corpo di Isabella

 gli stava trasmettendo.Scese lentamente a leccare il suo fianco e

contemporaneamente la girò:ora la sua lingua si era diretta

sopra le natiche per scendere successivamente verso il sesso di Isabella;

divaricò le natiche e si soffermò per una breve prima esplorazione del

 suo orefizio.

Isabella si lasciava percorrere voluttuosamente da quella lingua ed allargò

 le gambe per agevolarlo;poi Luca la girò di nuovo sulla schiena e cominciò

a succhiare le pareti laterali della sua vagina. Quando finalmente Luca

cominciò a leccarle la labbra della vagina Isabella alzò le gambe portandosele

 al petto e prendendo con le mani le proprie ginocchia per tenerle  più larghe.

La lingua di Luca era sapiente e lei godeva immensamente di quel contatto

 mentre stava succhiandole e leccandole il clitoride...era già in prossimità

di un primo orgasmo e lasciò le proprie ginocchia per appoggiare la mano

sui capelli di Luca, spingendo sulla sua testa lo invitò ad infilare la lingua

 dentro alla sua figa per poi riportarlo sul clitoride gonfio che Luca iniziò

di nuovo a colpire con ritmo: Dalla sua bocca uscì un lungo gemito quando

Luca la portò a raggiungere l'orgasmo.....

 
 
 

la trombamica - 1^ puntata

Post n°9 pubblicato il 17 Novembre 2008 da cabaret_tiamo

Lei aveva detto di aspettarla davanti al bagno nettuno,sul lungomare, ma dopo due ore e mezza di auto Luca sentiva il bisogno di sgranchirsi le gambe e, dopo aver parcheggiato sul lungomare di Viareggio, si incamminò lentamente sul marciapiede. Era ancora caldo malgrado fossero quasi le 7 di quel pomeriggio di domenica 13 maggio, la festa della mamma... Accese la sigaretta e si sedette su un muretto , rimboccò le maniche della camicia e sorrise al pensiero di essere lì...Poco prima aveva mandato l'ultimo sms ad Isabella dicendole di essere arrivato e lei gli aveva telefonato subito dopo; sentiva ancora la sua voce nell'orecchio dirgli: "Ma Luca allora è vero che sei quì...scusa ma io pensavo che tu scherzassi..mi sembrava impossibile che tu fossi serio dicendo che saresti venuto...No, certo che mi fà piacere, ma sono ancora in spiaggia..dammi il tempo di salire per farmi una doccia e ti raggiungo.Tu aspettami davanti al Nettuno.."

Isabella...si erano conosciuti tre mesi prima in occasione di una convention aziendale ed erano capitati l'uno davanti all'altra nel tavolo riservato ai capi area, uno di quei soliti ma per fortuna sporadici pranzi di lavoro tutti sorrisi e blablabla con i proprietari dell'azienda per cui entrambi lavoravano, lui a Parma e lei in Versilia.

Alla fine del pranzo Isabella gli aveva fatto capire che era attratta da lui e gli aveva lasciato nella tasca un bigliettino con scritto "chiamami 347/658XXX I.", ma aveva deciso di fare una cosa diversa : presentarsi direttamente da lei in quella domenica e le aveva mandato un messaggio solo quando era già in autostrada...ed ora era lì, seduto su quel muretto,spense la sigaretta e si alzò per ritornare davanti al nettuno.Ma non ebbe bisogno di tornare sui suoi passi : Isabella stava attraversando la strada proprio davanti a lui.

Gli venne incontro sorridendo in un tubino verde a fiori, i capelli ondulati ed ancora bagnati gli sorrise e lo abbracciò. "Andiamo a prendere un aperitivo ti và?".Lei era splendida per la gioia che emanava,felice come una bimba per una sorpresa inaspettata, prese la mano di Luca e si incamminò, ma dopo pochi passi si fermò e senza dire una parola lo baciò, dritta sulla punta dei piedi per arrivare alla sua altezza, infilò la sua lingua nella bocca di lui per un lungo bacio a cui Luca rispose dapprima un pò sorpreso per l'immediatezza del gesto, poi muovendo la sua lingua nella bocca di lei, prendendo con una mano la sua nuca toccò i capelli bagnati mentre con l'altra la strinse a sè per sentire meglio il piacere che quel corpo emanava, per un primo contatto con il seno di lei che sembrava esplodere dentro al tubino.

Isabella rispose alzando la gamba sinistra fino all'altezza del ginocchio di Luca e ,rimanendo sulla punta di un solo piede, sentì il piacere del contatto con il suo membro subito turgido; poi quando la mano di Luca scese a stringere le sue natiche sentì il calore espandersi dentro di lei. Non erano ancora passati dieci minuti ed erano entrambi già pieni di desiderio.

Luca con fatica si staccò da lei, ritornato consapevole di trovarsi su un marciapiede di un fortunatamente non troppo trafficato lungomare; si imbarazzò nel notare i risolini di un gruppetto di ragazzini che avevano assistito al loro bacio ma tanto ormai le sue guance non potevano arrossarsi più di quanto già non fossero. Riprese Isabella per la mano e si fermò nel primo bar,dove ordinò due spritz e si sedette un pò di traverso per cercare di ridurre l'erezione che era evidente sotto i pantaloni bianchi troppo attillati. Fù probabilmente l'aperitivo più veloce che avesse mai bevuto, troppo grande era il desiderio di prenderla, troppo invitanti i capezzoli di lei turgidi e tesi sotto al tubino bagnato e trasparente.Pagò e le disse : "ho bisogno di te...subito!"

Isabella non se lo fece ripetere, gli prese la mano e lo portò correndo e ridendo verso il proprio appartamento, al di là della strada. Le loro lingue ritornarono ad esplorarsi e ad intrecciarsi ancora dentro l'ascensore che li portava al secondo piano di quella palazzina azzurra affacciata direttamente sul mare. Mentre apriva la porta di casa Luca da dietro stava già sfilandole il sottile tubino , lei gettò le chiavi a terra, con un piede chiuse la porta mentre alzava le braccia la cielo per facilitarlo nell'operazione.Tutto questo mentre le loro lingue continuavano ad intrecciarsi, lasciandosi solo per quei brevissimi secondi necessari per far passare l'abito.

Luca la guardò, pregustando il piacere che lo aspettava, mentre lei gli stava sbottonando la camicia, e si riempì gli occhi di quel seno meraviglioso,poi osservò lo slip bianco ed il pronunciamento di quel desiderato monte di venere. Poi  fermò la mano di Isabella che già gli aveva allentato la cintura e si preparava ad aprire la patta del pantalone.Tenendole stretti i polsi la fece indietreggiare  e la sdraiò con la schiena sul tavolo, il braccio teso per tenerla ferma, leggero e deciso al tempo stesso le impedì di muoversi. Rimase a guardarla fintanto chè i loro respiri non smisero di essere affannati mentre con la mano sinistra le prese la coscia per poi cominciare a salire lentamente sul fianco , soffermarsi sul suo ventre per poi salire passando dall'incavo che divideva le due splendide tette di Isabella ,lentamente .....fino alla sua gola.

continua nel prossimo numero....

 
 
 

il due di novembre....

Post n°8 pubblicato il 16 Novembre 2008 da cabaret_tiamo

Era il giorno dedicato ai santi ma sembrava che fosse una giornata di settembre; qualcuno sembrava essersi dimenticato che normalmente in questo periodo dell'anno l'inverno aveva già iniziato a farsi sentire e l'estate di San Martino era diventato un ricordo ormai lontano.Si svegliò di buon ora,considerato che era  domenica, ma il sole già filtrava tra i buchi delle persiane come sempre aperte.Un sorriso riempì le sue labbra ancor prima di alzarsi dal letto ed avviarsi al bagno;un motivetto riempiva già la sua mente mentre lo spazzolino elettrico svolgeva la sua funzione quotidiana e gli toglieva dalla bocca il sapore della notte.Senza indugi decise immediatamente di mettersi i jeans, poi scelse una camicia bianca ed un maglioncino fuxia;lasciò le sue church's dov'erano e si diresse alla scarpiera per prenderne un paio adatte all'idea che già gli frullava nella mente: una bella passeggiata sulla spiaggia.Poi infilò il piumino smanicato ed uscì. Era pronto ad affrontare il nuovo giorno seguendo il vento, ma non poteva sottrarsi come prima cosa al rito quotidiano di un buon cappuccio e di un buon cornetto.Poi risalì sulla sua torpedo e, accendendo la prima sigaretta della giornata, la mano corse all'autoradio : la musica lo avrebbe accompagnato fino al mare, il suo mare.

Parcheggiò l'auto davanti ad uno qualsiasi degli stabilimenti e si avviò sulla spiaggia;una piccola sorpresa lo aspettava: aveva dimenticato che i bagnini in quel periodo sono soliti accumulare la sabbia in una interminabile trincea alta circa due metri per evitare che le mareggiate portino via quella che sarà la loro fonte di guadagno nell'anno a venire .Ma poco male...con il fiato corroso dalle troppe sigarette si apprestò alla scalata della trincea ...

Non aveva tempo da perdere, era troppo desideroso di accarezzare con lo sguardo il suo mare che lo aspettava calmo e rilassato, quasi volesse trasmettergli il piacere che provava ogni volta che i suoi occhi si posavano su di lui. Lui era cosciente che tutto questo non era riservato solo a lui, ma poco gli importava: al suo mare concedeva la possibilità di mostrarsi e donarsi anche agli altri perchè sapeva che il suo mare avrebbe sempre e comunque avuto per lui un'attenzione che solo chi lo ama gli avrebbe riservato.Era il corpo nudo e bellissimo di una donna amata che pur essendo stato esposto da madre natura in una vetrina a tutti visibile, ricambiava in maniera diversa ogni sguardo, riflettendo amore agli sguardi innamorati ed indifferenza agli sguardi furtivi.

Si diresse lentamente verso il suo mare ed iniziò a passeggiare su quel lembo bagnato di sabbia ,la famosa battigia ;il suo sguardo era attento a cogliere tutti i messaggi delle piccole onde ed i suoi sensi attenti a non lasciarsi sfuggire nulla di tutto ciò che gli veniva trasmesso.

Poi si accucciolò sulla sabbia ancora calda, distese  le gambe incrociandole in avanti ed appoggiò le mani indietro;chiuse gli occhi e rivoltando indietro il capo lasciò che il sole gli trasmettesse il piacere di averlo lì, in quel momento, in quel posto ,magico; assaporò il piacere di tutto questo chiudendo gli occhi e respirando il piacere.

Poi li riaprì e smettendo di far parlare la sua mente, ritornò ad osservare il  mare;avvertì poco lontano la presenza di lei: stava passeggiando verso la sua direzione, i capelli lunghi e biondi sciolti sulle spalle, il collo leggermente incurvato all'indietro, gli occhi socchiusi e le palmi delle mani aperte, intente ad accumulare tutto il piacere possibile.

Quando lei riapriva gli occhi guardava alternativamente sia il mare sia il sole, ma un velo di tristezza sembrava far parte di lei. Gli passò davanti e lui avvertì un impercettibile sguardo , quasi distratto seppur cosciente; e quando già si stava allontanando, lui col pensiero le inviò un messaggio telepatico : le disse "ti prego fermati e voltati a guardarmi!".

Ma lei proseguì nel suo incedere lento e quando lui ormai si stava deridendo di aver potuto anche solo immaginare di poterla raggiungere col pensiero, lei si fermò...guardò ancora il mare poi girò lo sguardo su di lui e ritornò sui suoi passi. Tra pochi minuti le sarebbe ripassata davanti e lui ne approfittò per cercare le parole meno banali che avrebbe potuto rivolgerle .

Sapeva di non essere bravo in quel tipo di approccio e le frasi si formavano e venivano scartate immediatamente nella sua mente...Alla fine seguì l'istinto e le disse:" è bello guardarti e sentire quanto stai godendo per questo sole e questo mare in modo così completo...scusami, ma mi piacerebbe tantissimo se tu ti sedessi accanto a me...ti và?"

Lei si fermò a guardarlo per un interminabile momento; lo guardò ma non rispose , ma i suoi occhi entrarono in quelli di lui per uno scambio incontrollabile ed infinito di parole che nessuna bocca avrebbe mai potuto proferire a quella velocità. Poi gli si avvicinò e si ingocchiò davanti a lui; nessuna parola uscì dalle loro labbra : continuavano a guardarsi senza parlare  per un paio di minuti che sembravano eterni.

Poi lei prese una mano di lui sulle sue mentre i suoi occhi continuavano a guardare gli occhi di lui, per poi abbassare lo sguardo sulla mano di lui appoggiata al palmo della sua e la accarezzò con l'altra. Fatto questo per un'altro interminabile istante, ed apparentemente soddisfatta di questo contatto, rialzò gli occhi in quelli di lui.

In quel momento un'ombra di tristezza ne velò il chiarore delle pupille ed una breve lacrima bagnò una guancia.Lasciando delicatamente la mano di lui, la asciugò con la sua, abbassando lo sguardo, e quando lo rialzò gli comunicò  che non poteva, proprio non poteva fermarsi.Il suo viso si avvicinò a quello di lui e le sue labbra si appoggiarono delicatamente sulle labbra di lui, trasmettendogli contemporaneamente tutto il piacere di quell'incontro e tutta la tristezza che non potevano esprimere con delle parole.

Nessuna parola era stata proferita da lei, solo quel bacio lieve ed intenso, inginocchiata ancora davanti a lui , mentre stava già preparandosi a riprendere il proprio cammino. Era già in piedi quando lo guardò, ridendo forse della sensazione di stupore che sembrava essersi impossessata di lui, per quello svolgere così inatteso di eventi. Gli disse "ciao..." e si girò a riprendere il proprio cammino volgendogli le spalle.

Ciao...ciao...ciao...

Non gli era mai capitata un'emozione così strana, così piena,così imprevedibile come quella; non sapeva che fare : alzarsi e rincorrerla? chiederle spiegazione?stò sognando?

L'istinto gli diceva di alzarsi e di raggiungerla, e lui questo si apprestò a fare, ma dopo pochi passi si fermò e comprese che sarebbe stato un errore, che aveva avuto in sorte la fortuna di un incontro con una persona speciale che probabilmente non era ancora pronta ad un incontro. Decise in un breve istante di assaparorarne ogni attimo e rimandò al destino la possibilità di reincontrarla, per ora erano le sue  labbra che conservavano un messaggio indelebile.

Rimase fermo per lunghi minuti a guardare la figura di lei che si allontanava senza voltarsi indietro e le rivolse un'ultimo pensiero : " ciao...amore...spero di ritrovarti...e così sarà se così deve essere! Abbi cura di te...."

E quando lei scomparve alla sua vista.  si accorse che il Suo mare aspettava calmo di poter riavere la sua attenzione...così lo guardò e lo distinse chiaramente  rivolgergli l'occhiolino.Sorrise e così facendo si diresse nuovamente verso la trincea di sabbia che lo separava dalla sua torpedo. Giunto in cima alla trincea si fermò e si voltò a riguardare il mare : non potè trattenere il proprio braccio che si alzò ed agitando la mano in un gesto di saluto disse:

"Au revoir!"

 
 
 

paranoie di chat

Post n°7 pubblicato il 11 Novembre 2008 da cabaret_tiamo

urge il bisogno (mio) di mettere qualche puntino sulle i a proposito della chat.

in questo mondo virtuale sono riuscito, malgrado tutto, a divertirmi; mi ha dato modo di conoscere persone che ora mi pregio di avere tra le mie amiche/i personali; poi mi ha pure permesso di passare momenti molto piacevoli chiaccherando come mio costume in pubblica più o meno con tutti, fatto salvo i deficienti che entrano per sparare cazzate ai massimi livelli o per offendere trovando non so bene quale gratificazione nel dare un'immagine di se stessi quanto meno da incubo. A volte mi è stato detto che di persona sono tutt'altro...permettetemi di dubitarne: sono fermamente convinto che non sia così, ma poco mi interessa.

Ultimamente sempre più spesso mi capita di essere contattato con frasi del tipo: "tu frequenti persone che ledono la tua immagine" oppure "tu sei una bella persona ma non capisco come fai ad avere certe amicizie" etc etc nelle svariate forme il succo è più o meno lo stesso... Ordunque uso questo spazio per dire a tutti/e : evitate di mandarmi moniti di questo tipo , chattate in pace e lasciate che io faccia lo stesso,please. E se le mie amicizie vi lasciano perplesse/i siete libere/i di non leggermi. Se " parlo" con voi e la cosa vi disturba fatemi la cortesia di comunicarmelo e sarà mia premura evitare qualsiasi futuro contatto.

Aggiungo anche che naturalmente non sempre sono d'accordo con i modi e le parole degli amici/che, ma io sono responsabile per me stesso, non per gli altri/e ; credo fermamente nella libertà di opinione e mai mi permetterei di invadere altrui spazi, ma non sognatevi di invadere i miei perchè entrereste immediatamente in ignora perenne. A 50 anni non ho bisogno di tutor !

Poi passo ad un'altro argomento che mi ha toccato ultimamente: ho apprezzato il tardivo pentimento di una di voi che ha avuto modo di conoscermi personalmente insieme a delle amiche. Io sapevo che una di loro è una chatter, ma le altre si sono presentate come persone estranee alla chat. Poi vengo a sapere che non solo lei, ma tutte sono chatters della mia stanza,e questo dopo un mese. Pur ringraziando per la stima che mi è stata comunicata da questa persona in tardivo pentimento, rimango deluso che alla nostra veneranda età ci possano essere comportamenti di questo tipo che non hanno un motivo logico di esistere e pertanto prego chiunque di astenersi da qualsivoglia contatto nei miei confronti: chi non ha il coraggio delle proprie azioni o ricorre a questi metodi per entrare in contatto con me nulla avrà da spartire con la mia persona non solo nel reale ma anche nel virtuale. Ciò che avevo da dire con la diretta interessata è stato detto; le altre che non si sognino neppure di dare quì o in pubblica una risposta a tutto questo,grazie, ivi compresa quella che si era presentata con il proprio nik. (piccola precisazione: non il proprio nik ufficiale, ma bensì uno dei tanti che la gente malata di chat usa....of course...lei molto molto furbetta)

Bene, per ora mi fermo quì anche se avrei da aggiungere altro.

Probabilmente lo farò successivamente.

Ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione che avete riservato alla lettura di questo blog.

Au revoir, Caba

 
 
 

What a wonderful world (Louis Armstrong)

Post n°6 pubblicato il 30 Settembre 2008 da cabaret_tiamo

se ascolti questa musica capisci anche il mio pensiero...sulla vita....

au revoir

 
 
 

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