Creato da fbellbra il 24/02/2007

CAFFE' AMARO

una piccola pausa, tra sogno e disincanto

 

 

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E se mangiassimo meno carne, oppure proprio per niente?

Qualche settimana fa è stato lanciato dall’Olanda un appello da parte di 100 scienziati che chiedono ai governi di tutto il mondo di prendere dei provvedimenti per ridurre il consumo di carne. Ne scrive Andrea Bertagli su ilcambiamento.it

E’ un decalogo, molto semplice ma che apre una porta su uno scenario sul quale siamo davvero molto poco informati: il rapporto intrinseco tra alimentazione e diritti umani, ambientali e sottosviluppo.

Io sto cominciando ad occuparmene leggendo alcuni libri sull’argomento (consiglio “Se niente importa” di Jonathan Safran Foer e “Le guerre del cibo” di Walden Bello”).
E quello che emerge è che l’industrializzazione dei processi alimentari sta portando a pericolose deviazioni con dirette conseguenze sulla nostra salute oltre che sull’ambiente e sulla povertà nel Terzo Mondo.

Come a dire che anche quando scegliamo cosa mettere nel piatto possiamo influire o meno sul destino del pianeta e su quello delle popolazioni più disagiate.

Ecco i 10 punti. Tutti da approfondire e da digerire con calma:

1) I governi devono introdurre cambiamenti e non aspettarsi una semplice presa di coscienza da parte dei consumatori, che è di per sé insufficiente. Sono necessari dei governanti che mostrino chiara indipendenza rispetto agli interessi economici in atto.

2) Il consumo dei prodotti animali deve calare almeno del 33% da qui al 2020. Ai governi il compito di informare in modo aperto e incisivo sulle conseguenze di un consumo eccessivo di tali prodotti.

3) Tutti i costi della produzione di carne e latticini devono includere il costo aggiuntivo per la salute pubblica e la distruzione dell’ambiente. Si richiede la disposizione di una nuova tassazione su questi prodotti.

4) Se non si ottiene nessun accordo su scala europea o internazionali, i singoli Paesi dovranno fungere da modello.

5) Alla protezione degli animali deve essere accordato un ruolo centrale, incluso e menzionato all’interno delle Costituzioni e disciplinato da leggi in modo da abolire pratiche crudeli.

6) L’utilizzo di antibiotici o ormoni nella produzione di alimenti deve essere vietata.

7) Si deve sostenere la reintroduzione di cicli chiusi e autosufficienti nella produzione alimentare.

8) L’espansione edilizia e degli allevamenti deve fermarsi. È opportuno introdurre limiti precisi con una soglia massima di capi per ettaro, regione o paese.

9) Ai contadini deve essere data la possibilità di passare alle nuove disposizioni. La politica, come matrice di un modello di sviluppo errato, deve saper accompagnare un nuovo processo orientato alla sostenibilità.

10) Deve essere incentivato lo sviluppo di alimenti sani e gustosi di origine vegetale per facilitare i consumatori nel passaggio ad un’alimentazione povera di carne e non appesantita da troppi latticini.

“Dieci punti, quelli elencati sopra, - scrive Bertaglio - che trattano in sintesi le problematiche più sentite da chiunque abbia a cuore la sostenibilità, che vanno a toccare la salute ed il bene comune, la politica e l’ambiente, addirittura e giustamente associando alla necessità di frenare l’espansione degli allevamenti quella di frenare il consumo di territorio. Per gli autori del documento, infatti, la distruzione del suolo, così come le deforestazioni, la progressiva acidificazione del terreno e l’inquinamento delle le falde acquifere, sono un problema di primaria importanza. (…) L’argomento più forte di questa richiesta, però, è lo stesso che ha portato ormai moltissime persone a diventare vegetariane, ossia il fatto che la fame del mondo non può essere combattuta nemmeno a parole, quando il 40% della raccolta cerealicola nel mondo viene utilizzato per l’alimentazione animale, e quando in media, come viene scritto nel documento, servono 5 kg di cereali per produrre 1kg di carne. La produzione di carne richiede poi un enorme quantitativo (e quindi consumo) idrico (una famiglia di tre persone che usa l’acqua in modo parsimonioso per una settimana, chiudendo il rubinetto quando lava i denti ecc., vede infatti vanificato il suo sforzo quando acquista un chilo di carne di manzo)”.

E ora via, consiglio un po' di navigazione nella rete alla ricerca di qualche argomentazione, video, documentario, immagini e approfondimento sull'argomento... Come è successo a me si aprirà un mondo, uno di quei mondi tenuti ben nascosti alla vista per evitare che ci allarmiamo troppo...

La questione è ampia e complessa, da sviluppare nei prossimi post. 

 
 
 
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