Per non dimenticare
un blog che è un calendario: quello che è stato, quello che sarà, i santi, gli eventi, i compleanni, le feste
La classica ambientazione del presepe è quella di una capanna. Qui la vediamo in uno dei bellissimi presepi allestiti in piazza San Pietro negli scorsi anni. La capanna è conforme al Vangelo di LUca in cui si racconta il tradizionale viaggio a Betlemme e la ricerca di un luogo in cui riposare. Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. Invece quest'anno in piazza San Pietro è allestito un presepe con una ambientazione derivata dal Vangelo di Matteo, quando parla dell'arrivo dei Re Magi: una casa.
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Post n°227 pubblicato il 25 Dicembre 2007 da vergine_e_martire
Egli vive con me nella mia casa a metà della collina. E la creatura tanto umana da essere divina Fernando Pessoa |
La presenza di pastori nelle campagne intorno a Betlemme, i primi che accorrono, avvertiti dall'angelo, per adorare il Messia appena nato, è raccontata dall'evangelista Luca, per il quale è sempre importante parlare intorno alla vita di Gesù di coloro che non erano fra gli eletti - i non ebrei, i non saggi, i non buoni - che invece si convertono e possibilmente entreranno nel Regno di Cieli prima di coloro che sembrerebbero invece più facilitati. I pastori sono quindi illustrazione della salvezza offerta a tutti, in particolare servono da profezia che il Vangelo verrà accolto prima dai poveri e dai reietti della terra. Come poi, in senso più largo, parlando di popoli, un simbolo simile saranni i Re Magi. |
Alle origini del presepe, come molti sanno, c'è San Francesco che nella notte di Natale del 1223 volle rievocare la Natività a Grccio, un paese di montagna tra Terni e Rieti. Dell'avvenimento, nel quale nobili, frati, contadini, pastori furono da lui coinvolti nella rievocazione (un presepe vivente, quindi), rimane la testimonianza del celebre affresco di Giotto, ad Assisi. Il primo presepe fisso, con statue, cioè, anche se monumentali, rimasto nei secoli fino a noi è quello del 1283, opera di Arnolfo di Cambio, in Santa Maria Maggiore a Roma che era infatti detta "Santa Maria ad praesepem", ma già da prima dell'opera d'arte, quindi a testimonianza che presepi erano già allestiti lì, anche se non sono rimasti. Quindi all'inizio abbiamo solo il simulacro del Bambino e i personaggi viventi. Poi le statue tutte. Nei prossimi post parleremo di alcuni dei personaggi più comuni del presepe. |
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