Arte...e dintorni

Vedi Napoli e poi...

Ieri giornata meravigliosa a Napoli.

Una Napoli blindata, per quanto riguarda la zona di Palazzo Reale, per il concerto di musica classica a piazza Plebiscito. Napoli un po’ ferita: con tante cartacce su via Roma. Proprio la Napoli dello struscio, dei negozi belli, la strada delle banche e degli Uffici chic.

Tanta gente come al solito. Un bel venticello che ti rinfresca mentre cammini.

E poi giornata di saldi. File e file davanti alla Rinascente, Alcot, Intimissimi.

Una sorta di pellegrinaggio. Le persone entravano a piccoli gruppi quando altre, che avevano già compiuto questo rito, uscivano. Io guardavo esterrefatta queste massa colorata che in barba a tutto doveva obbligatoriamente fare un giro lì per cercare l’affare, il prezzo buono. Come se fosse l’ultima occasione.

Napoli per me e mamma è distrazione, è passeggiata senza tempo. Lei cercava una gonna, ma la signora è ’mpicciosa e allora: è corta, è lunga, non mi piace il tessuto, non mi piace la fantasia. Alla fine Cannella l’ha accontetata. Come si sa Cannella vende dalla 42 alla 50 di taglia e ha come testimonial la bella Serena Autieri: bionda, occhi chiari , alta e magra…..insomma una “perfetta” testimonial per abiti sfiziosi, tendenti al classico o comunque non eccessivamente elaborati e per donne un po’ piene….perfetta? Sì, per rosicare e dire: ma che c’azzecca sta tizia?!?!?! Tutti i camerini erano occupati: gente che chiedeva in ginocchio la taglia in più. Ti giravi e vedevi lo stesso abito dell’Autieri in foto,  indossato dalla signora di turno che provava in tutti i modi  di farselo entrare ed era lì a tirarsi la panza assumendo espressioni buffe in viso.

E lì ti chiedevi perché mai negozi che sbandierano di fare taglie “comode” usano come modelle o testimonial persone che le taglie comode non le hanno mai viste?!?!?! Perché dovete far incXXXare la gente che vede inesorabilmente allo specchio un effetto diversissimo di quel bel vestito visto in foto?!?!!? Devo dimagrire, era come un’eco da una parte e dall’altra del negozio, dal piano terra a quello superiore.

Ma si sa, ci sono momenti in cui mangi pochissimo e non riesci a perdere nemmeno un grammo. Può essere lo stress, può essere una cura medica, può essere anche che ti piace mangiare e non te ne frega un beneamato.

Gli antichi greci e romani ritenevano le donne in carne una benedizione, simbolo di fertilità di benessere. Nei dipinti di Rubens c’è il trionfo della cellulite. Oggi che c’è? Il trionfo di stereotipi, di imposizione del magro, anche non sano. Quello più preoccupante.

Ma c’è anche la voglia d’esser giovani a tutti i costi. Quella sbandierata e urlata. Quella di  due sorelle sulla sessantina d’anni che guardavano i capi e dicevano: ma guarda, è troppo da signora. Che ci devo fare con questo addosso, voglio una cosa colorata e giovanile!  E io mi chiedo…se a 60 anni vogliono la cosa giovanile, io a 26 anni come devo andare in giro? Dovrò chiedere alla 0-12 Benetton di cucire gli abiti su misura! Oppure sono già vecchia e non lo so!

Anche al negozio che vende costumi senti in lontananza una voce femminile che dice alla commessa: signurì, io sono giovane voglio un costume giovanile non queste robe che mi sta facendo vedere!

Ma l’età è quella delle signore di prima.

E’ vero che l’età media si allunga, è vero che le donne sono sempre più belle degli uomini, però perché questo continuo rimarcare d’esser giovani, questa voglia d’esserlo a tutti i costi?

Eppure apprezzo l’audacia di chi va in giro con la maglia elasticizzata iperscollata che fascia la trippa, il pinocchietto che chiede pietà, la scarpa finissima con zeppa, borchie e tanto di tacco di plexiglas.

Io non ne sarei capace. Magari perché il capo troppo giovanile per me è da ragazzina, da adolescente.