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Ieri, il parlamento dello stato del New Jersey, ha abolito la pena di morte, pare con lo scopo anche di salvare la vita a 8 condannati che si trovavano nel braccio della morte e che ora, per loro fortuna (o sfortuna), vedranno trasformata la pena in ergastolo.
Era dagli anni '60 che nello stato del New Jersey non avvenivano esecuzioni, ma questa decisione del parlamento potrebbe avere l'effetto di dare ancora piu' dinamismo al movimento che si batte negli USA per ottenere l'abolizione totale della pena di morte.
La Corte Suprema ascolterà il mese prossimo le due parti nella vertenza legale che potrebbe portare ad una sentenza ancora più importante dovendo decidere sulla legalità delle iniezioni letali. E la prossima settimana sarà l'Assemblea Generale dell'Onu a votare, il 18 dicembre, sulla proposta di moratoria sulla pena di morte promossa dall'Italia e giunta adesso al traguardo finale.
Questa è la notizia, ma veniamo ora ad una riflessione:
posto che condannare a morte una persona non sia giusto, forse non lo è neppure che chi ha ucciso, rapito o violentato qualcuno, venga mantenuto a spese dello stato e quindi anche delle vittime o dei loro cari. Certo è un ragionamento cinico e venale ma, se penso che la cosa da molto fastidio a me che non ho subito reati, posso immaginare cosa possa essere per chi invece ne ha subiti.
Il problema inoltre non si ferma qui. Proprio a causa delle spese per mantenere i detenuti e tutto quello che ci ruota intorno, accade che le carceri non siano sufficienti e si finisca per approvare l'indulto, ovvero ciò che di più ignobile si possa fare nei confronti delle vittime di qualsiasi reato e della giustizia stessa.
Perché non si trova il modo di rendere "produttivi" i condannati per qualsiai crimine, in modo che siano costretti a lavorare per ripagare il loro stesso mantenimento e, magari, aiutare anche chi ne ha bisogno?
Giustizia non dovrebbe essere TU FAI UN DANNO E IO TI PUNISCO (PAGANDO PURE LE SPESE) ma TU FAI UN DANNO E IO TI COSTRINGO A RIMEDIARE AL DANNO, per quanto possibile naturalmente.
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Inviato da: angelove44
il 03/10/2010 alle 03:09
Inviato da: angelove44
il 03/10/2010 alle 03:02
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il 03/10/2010 alle 02:56
Inviato da: Anonimo
il 08/12/2008 alle 11:41
Inviato da: simo_1986
il 11/11/2008 alle 10:44
CITTADINANZA ITALIANA? NON CONVIENE!
clandestini e spesso pregiudicati,continuano a delinquere deliberatamente;
considerata la loro possibilità di poter continuare ad usufruire di tutti i servizi (casa,salute,scuola,ecc.)con anzi una corsia preferenziale per il loro ottenimento;
considerata la possibilità per queste persone di compiere attività illegali ed avere comportamenti illeciti senza mai dover render conto alle leggi di questo Stato
tanto meno alla comunità;
considerato che NON contribuiscono al mantenimento dell'apparato sociale di questo Stato in nessun modo,
CHIEDO
Che mi venga tolta la cittadinanza italiana e di essere considerato a tutti gli effetti un clandestino e come tale essere trattato e giudicato
In attesa dell'ottenimento di quanto richiesto provvederò ad un comportamento consono al mio nuovo status,ed in particolare
- sospensione dei pagamenti di tutte le tasse locali,statali e sociali.
- Occupazione abusiva di locali dove poter vivere indisturbato
- Svolgimento di attività piu' o meno lecite,per il mio sostentamento (furto,rapina,spaccio,lavoro nero,ecc.....)
- Sospensione RC auto,revisione automezzo e patente
- Richiesta di sussidio di mantenimento con il sostegno delle organizzazioni sindacali,politiche e sociali,preposti al mio inserimento sociale,culturale e lavorativo
Certo che questa mia richiesta venga presto esaudita,nel convincimento che:
“La legge è uguale per tutti”
ritengo doveroso che,le sentenze applicate fino ad ora,saranno le stesse che verranno applicate nei miei confronti.
Cordiali saluti,da un ex cittadino italiano