Creato da camilloiuy il 30/09/2008

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Post n°169 pubblicato il 27 Luglio 2009 da camilloiuy

Il cammelliere, però, non sembrava essere molto preoccupato per la minaccia di guerra.
Sono vivo, disse al ragazzo mentre mangiava un piatto di datteri, nella notte senza fuochi e senzaluna. Mentre mangio, non faccio altro che mangiare. Se stessi camminando, camminerei e basta. Il giorno in cui dovrò combattere, sarà un buon giorno per morire come qualunque altro. Perché io non vivo ne nel mio passato, ne nel mio futuro. Possiedo soltanto il presente, ed è il presente che mi interessa. Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice. Ti accorgerai che nel
deserto esiste la vita, che nel cielo vi sono le stelle, e che i guerrieri combattono perché questo fa parte della razza umana. La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo.
Due notti dopo, mentre stava per addormentarsi, il ragazzo guardò in direzione dell'astro che seguivano durante la notte. Gli parve che l'orizzonte fosse un po' basso, perché sopra il deserto vi erano centinaia di stelle. E’ l'oasi, disse il cammelliere. E perché non la raggiungiamo immediatamente? Perché abbiamo bisogno di dormire.
Il ragazzo aprì gli occhi mentre il sole cominciava a sorgere all'orizzonte. Davanti a lui, dove prima, durante la notte, c'erano le piccole stelle, adesso si stendeva una fila interminabile di palme da datteri che ricoprivano tutta quella zona di deserto.
Ce l'abbiamo fatta! esclamò l'inglese, che si era appena svegliato.
Il ragazzo, però, era silenzioso. Aveva imparato il silenzio dal deserto e si beava nel guardare le palme davanti a se. Aveva ancora tanta strada da percorrere per arrivare alle Piramidi e quel mattino, un giorno, sarebbe stato soltanto un ricordo. Ma adesso era il suo presente, la festa di cui aveva parlato il cammelliere, e lui stava cercando di viverlo seguendo gli insegnamenti del proprio passato e i sogni del proprio futuro. Un giorno, quella visione di migliaia di palme sarebbe stata solo un ricordo. Ma per lui in quel momento, significava ombra, acqua, e un rifugio dalla guerra.
Così come il bramito di un cammello poteva trasformarsi in pericolo, una fila di palme poteva significare un miracolo. Il mondo parla tanti linguaggi, pensò il ragazzo.
Quando le ore trascorrono veloci, anche le carovane corrono, pensò l'Alchimista vedendo avvicinarsi all'Oasi centinaia di persone e di animali. La gente gridava appresso ai nuovi arrivati, la polvere occultava il sole del deserto, e i bambini saltellavano eccitati vedendo i forestieri.
L'Alchimista notò che i capi tribù si avvicinavano al Capo Carovana e insieme parlavano lungamente.---------

 
 
 
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