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Post n°172 pubblicato il 31 Luglio 2009 da camilloiuy

Infine comparve una giovane che non era vestita di nero. Portava una brocca sulla spalla, e il suo capo era coperto da un velo, ma aveva il viso scoperto. Il ragazzo le si avvicinò per chiederle dell'Alchimista.
In quel momento fu come se il tempo si fermasse, e l'Anima del Mondo sorgesse con tutta la sua forza davanti al ragazzo. Quando guardò gli occhi di lei, un paio di occhi neri, le labbra indecise fra un sorriso e il silenzio, egli comprese la parte più importante e più saggia del Linguaggio che parlava il mondo e che chiunque, sulla terra, era in grado di capire con il proprio cuore. E si chiamava Amore, una cosa più antica degli uomini e persino del deserto, che tuttavia risorgeva sempre con la stessa forza dovunque due sguardi si incrociassero come si incrociarono quei due davanti a un pozzo. Le labbra della giovane, infine, decisero di accennare un sorriso: era un segnale, il segnale che il ragazzo aveva atteso per tanto tempo nel corso della vita, che aveva ricercato nelle pecore e nei libri, nei cristalli e nel silenzio del deserto.
Ed era lì, il linguaggio puro del mondo, senza alcuna spiegazione, perché l'universo non aveva bisogno di spiegazioni per proseguire il proprio cammino nello spazio senza fine. Tutto ciò che il ragazzo capiva in quel momento era che si trovava di fronte alla donna della sua vita e anche lei, senza alcun bisogno di parole, doveva esserne consapevole. Ne era certa più di quanto lo fosse di ogni altra cosa al mondo, anche se i genitori, e i genitori dei genitori, le avevano sempre detto che, prima di sposarsi, bisognava frequentarsi, fidanzarsi, conoscersi, e avere del denaro. Ma, forse, chi
lo affermava non aveva mai conosciuto il linguaggio universale: perché, una volta che vi si penetra, è facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri si incontrano, e i loro sguardi si incrociano, tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose sotto il sole sono state scritte dalla stessa Mano: la Mano che risveglia l'Amore e che ha creato un'anima gemella per chiunque lavori, si
riposi e cerchi i propri tesori sotto il sole. Perché, se tutto ciò non esistesse, non avrebbero più alcun senso i sogni dell'umanità. Maktub, pensò il ragazzo.
L'inglese si alzò dal punto in cui era seduto e scosse il ragazzo. Andiamo, chiedilo a lei! Il ragazzo si avvicinò alla giovane, che di nuovo sorrise. E lui ricambiò il sorriso.
Come ti chiami? le domandò. Mi chiamo Fatima, rispose la giovane, con gli occhi rivolti a terra. E’ un nome che portano alcune donne del paese da cui provengo.
E’ il nome della figlia del Profeta, spiegò Fatima. Lo hanno portato fin là i guerrieri.
La dolce giovanetta parlava dei guerrieri con orgoglio. Accanto al ragazzo l'inglese insisteva, e il giovane le chiese dell'uomo che curava tutte le malattie.
E’ un uomo che conosce i segreti del mondo. Parla con i djins del deserto, rispose lei.
I djins erano i demoni. E la giovane indicò il sud, verso il luogo dove abitava quello strano uomo. Poi riempì la brocca e se ne andò. Anche l'inglese si allontanò, in cerca dell'Alchimista. E il ragazzo rimase per lungo tempo seduto accanto al pozzo: avvertiva che, un giorno, il Levante gli aveva lasciato sul viso il profumo di quella donna e lui sapeva di amarla fin da allora, ancor prima di sapere della sua esistenza, e che il suo amore per lei gli avrebbe consentito di trovare tutti i tesori del mondo.
Il giorno seguente il ragazzo tornò al pozzo, ad aspettare Fatima. Con sua sorpresa, vi trovò l'inglese che, per la prima volta, fissava il deserto.
Ho aspettato tutto il pomeriggio e tutta la sera, disse l'inglese. E’ arrivato con le prime stelle e gli ho detto che lo stavo cercando. Allora mi ha domandato se avevo già trasformato il piombo in oro. Gli ho risposto che era proprio ciò che volevo apprendere. Mi ha detto di tentare. Solo questo: tenta.
Il ragazzo rimase in silenzio. L'inglese aveva viaggiato tanto per sentirsi dire quanto già sapeva. A quel punto gli venne in mente che anche lui, per la stessa ragione, aveva dato sei pecore al vecchio re. Allora tentate, disse all'inglese.
E’ quello che farò. E comincerò subito.
L'inglese se ne andò via e, poco dopo, arrivò Fatima per riempire d'acqua la sua brocca. Sono qui per dirti una cosa molto semplice, le disse il ragazzo. Voglio che tu sia mia moglie. Tiamo. La giovane lasciò che l'acqua traboccasse dalla brocca.
Ti aspetterò qui tutti i giorni. Ho attraversato il deserto in cerca di un tesoro che si trova vicino alle Piramidi. La guerra è stata per me una maledizione, ma adesso è una benedizione perché mi fa stare accanto a te.Un giorno la guerra finirà, disse la giovane.

 
 
 
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