Creato da regina_crimilde il 25/10/2005

C'era una volta...

le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.

 

 

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Le cose non sono mai come si credono (nemmeno le fate)

Post n°10 pubblicato il 30 Ottobre 2005 da regina_crimilde
Foto di regina_crimilde

E’ terribilmente difficile sapere molte cose sulle fate, e quasi l'unica. cosa che si sa per certo è che ci sono fate dovunque ci sono bambini. Tanto tempo fa ai bambini era proibito andare nei Giardini, e a quel tempo in quel posto non c'erano fate; poi i bambini furono ammessi e le fate vennero a frotte quella stessa sera. Non possono fare a meno di seguirli, ma raramente le vedete, in parte perché durante il giorno vivono dietro i recinti dove a voi non è permesso andare, e in parte anche perché sono molto astute. Dopo l'ora di chiusura non lo sono per niente, ma fino all'ora di chiusura, se sapeste!  

Quando eravate uccelli conoscevate le fate abbastanza bene e ricordate molte cose su di loro nella vostra infanzia, ed è un gran peccato che non possiate scrivervele perché a poco a poco le dimenticate, e ho sentito di bambini che dichiarano di non aver mai visto una fata. Molto probabilmente se dicessero questo nei giardini di Kensington, si troverebbero a dirlo fissandone di continuo una. La ragione dell'inganno sta nel fatto che lei finge d'essere qualcosa altro. Uno dei loro trucchi più riusciti è questo. Fingono generalmente di essere fiori, perché la corte ha le sue sedute nella Valletta delle Fate e lì e lungo la piccola passeggiata di fiori ce ne sono tanti, che un fiore ha meno probabilità di attirare l'attenzione. Si vestono esattamente come i fiori, e cambiano con le stagioni; vestono di bianco quando ci sono i gigli e di azzurro quando ci sono le campanule e cosi via. Amano più di tutto la stagione del croco e del giacinto perché vanno matte per un po' di colore, ma i tulipani (eccetto quelli bianchi che sono le loro culle) li ritengono sgargianti, e a volte rimandano giorni e giorni prima di vestirsi da tulipani, sicché le prime settimane della loro fioritura e quasi il periodo migliore per sorprenderle. 

Se pensano che non le guardate, sgambettano alquanto rapidamente, ma se le guardate e se temono di non fare in tempo a nascondersi, stanno immobili fingendo di essere fiori. Poi, dopo che siete passati senza averle riconosciute, corrono a casa a raccontare alle loro mamme la grande avventura. La Valletta delle Fate, ricordate, è tutta coperta di edera (da cui estraggono il loro olio di ricino) e qua e là vi crescono fiori. Molti son proprio fiori, ma alcuni sono fate. Non si può mai essere sicuri di loro. Un buon stratagemma però è quello di camminare guardando dall'altra parte e poi voltarsi di scatto. Un altro buon stratagemma, che alle volte David e io escogitiamo, è di fermarci a fissarle. Dopo molto tempo non possono fare a meno di battere le palpebre, e allora siete certi che sono fate.  

Ce ne sono anche molte lungo la piccola passeggiata che è un celebre delicato luogo come sono definiti i posti da loro frequentati. Una volta ventiquattro di esse vissero una straordinaria avventura. Erano bambine di una scuola, travestite da giacinti, a passeggio con la loro insegnante. A un certo punto lei si mise un dito sulla bocca e loro restarono tutte immobili, su una aiuola vuota, fingendo di essere giacinti. Disgraziatamente quello che l'insegnante aveva udito era l'avvicinarsi di due giardinieri che venivano a piantare dei fiori nuovi proprio in quell'aiuola. Spingevano una carriola con dentro i fiori e furono sorpresi di trovare l'aiuola gia occupata, “Peccato levare i giacinti”, disse uno dei due. “Ordine del duca “, rispose l'altro, e dopo aver vuotato la carriola tirarono su la intera scolaresca e misero quelle povere creature terrorizzate in cinque file. Naturalmente né l'insegnante né le bambine osarono far sapere che erano fate, cosi furono portate in carriola lontano sotto una tettoia per i vasi da cui fuggirono senza scarpe durante la notte, ma sul fatto scoppiò fra i genitori una grande baruffa e la scuola fu rovinata.  

Per quanto riguarda le loro case è inutile cercarle perché sono esattamente il contrario delle nostre, che si possono vedere di giorno, ma non quando e buio. Ebbene le loro si possono vedere quando è buio, ma non quando è giorno, perché hanno il colore della notte, e non ho mai sentito ancora nessuno che abbia visto la notte durante il giorno. Questo non significa che sono nere, perché la notte ha i suoi colori proprio come il giorno, ma tanto più brillanti. I loro azzurri e rossi e verdi sono come i nostri ma con dietro una luce. Il palazzo è tutto fatto di vetri multicolori ed è una delle più deliziose fra tutte le residenze reali, a volte pero la regina si lamenta perché la gente comune.

[Peter Pan in Kensington Gardens, di James. M. Berrie]

 
 
 
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