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« Il giorno della Psic.Detto tra Me e Me, Cose mie. »

Diario per due

Post n°207 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da clodclod
 
Foto di clodclod

( sempre flash back...)

Data: maggio 04

Clessidra si è trovata il moroso, un tipo rossiccio: non è fico come Ugo e non è sensibile alle sue  poesie, ma è quello giusto per lei.   Sono molto presi, tutti e due, credo.

Io  adesso sono sola il sabato sera , e in tutto il mio tempo libero.

Con Ugo  non ci ho riprovato, non è aria. Anzi, Ugo l’ho messo  tra parentesi, per ora. Troppe occhiatacce.

Ma perché questa idea del diario? Bo!

                                                                                    

Data 01 – 05 – 04

Inizio da oggi il resoconto scritto delle scelte che non riesco a fare ( tante), e delle decisioni che riesco a prendere ( quali?), anche solo per dei piccoli cambiamenti . Ordine della Psic:  non so se obbedirò.

Abbiamo fatto pace, dopo la storia del tradimento ( che non c’era, dice lei ) ma io sono stato comunque molto male, per mesi, immaginandomi di tutto.

I nostri rapporti non sono più proprio come prima. Ripeto, non so se obbedirò.

Proviamo: non mi sono avvicinato a nessuno, al lavoro, per socializzare;non ho assunto espressioni sorridenti ( perché poi ?) non riesco a prendere in mano nessun libro, neanche il giornale, neanche l’atteso, ultimo Montalbano

Unica novità.  Ho scelto di non andare  al cinema: danno un film che dura ben sei ore, diviso in due proiezioni. Il che significa uscire di casa due volte. E magari la seconda parte la perdo per un motivo qualunque. Meglio aspettare  di vedere prima o poi il film  in TV, in quattro o cinque  puntate e nella mia  poltrona.

Ecco, questa  è la mia scelta. …. Ma, mi chiedo:  è un’ idea saggia? …o  è la solita pigrizia di un depresso?

Data. Quanti ne abbiamo?

Io e Clessidra sul lavoro quando si può si chiacchiera.

Ho scoperto una cosa. Se Ugo lancia occhiatacce in giro, Clessidra  con lui non è da meno e lo guarda proprio male. Perché? L’ho chiesto a lei, per non star lì a girarci attorno, che magari mi sbaglio. Bè, dice che non l’ha ancora mandata giù la sua vigliaccata. Non mi ero sbagliata.

Ieri sera al cinema: La meglio gioventù. Seconda parte. 3 ore. Le altre 3 ore - prima parte: settimana scorsa.

Piaciuto film. Piaciuto Lo Cascio. Belle le vecchie canzoni.

Bella anche la fatica di stare  tre ore in quelle poltroncine. Ma meglio un film lungo al cinema ,oggi, che quattro pezzi di film in TV, domani.

‘Oggi’ c’è la novità e ti diverti perché ne parlano tutti.

Poi nello schermo grande ti sembra di entrarci anche tu.

Data: 08 – 06 –04

Dovrei scrivere ogni giorno. Ma è avvilente ripetersi. Diciamo che valgono ancora tutte le scelte e le non scelte dei giorni precedenti.

Ho cose più importanti a cui pensare.

Da quando le due amiche ‘zampe pelose’ ci hanno provato, ne è passato del tempo. Mi credevo in salvo. Invece no: io sempre ostile, ma loro non hanno capito.

E una ci ha riprovato! Penelope…  Si è fermata a parlare del più e del meno . Una volta…. Due volte…! E siccome ero con il caporeparto, uno importante  detto ‘Cavour’ o anche ‘ò tessitore’, per educazione ho dovuto stare al gioco. Il minimo indispensabile. Poi però c’è stata anche una terza volta .

Perché devo subire? Da gente di questa razza, poi! Gli altri penseranno che non so farmi valere….

Sono depresso.

Data: ? dopo guardo sul calendario.

Grande avvenimento. Ho deciso su due piedi, una mattina, di prendere il toro per le corna, cioè Ugo. Inutile star lì a guardarlo e basta. O aspettare all’infinito. Ho ‘sentito’ che era ora di togliere le parentesi e mi sono buttata. Niente di speciale, per ora: solo una semplice conversazione. Per rompere il ghiaccio. Poi c’era  anche Cavour, a fare da airbag…. E’ andata. E l’ho rifatto più volte.

La prossima, se mi sento ispirata, farò le mie avans ( come cazzo si scrive?)

Data: 9 – 07 – 04

Le cose precipitano.

Mi sento come una mosca in una ragnatela.

Penelope ha osato sbavare delle proposte!. Non ne voglio neanche parlare. Sto male…

E quell’altra, per non essere da meno, ha ricominciato con le poesie. Solo sua  poteva essere quella che ho trovato sul mio telaio, anonima, dentro una piccola busta.

Sono sconvolto. Lo Psicovenal  non fa effetto, niente.

Data: 15 – 07 – 04

Quando sono sconvolto e stressato a questi livelli, lo so, dovrei ..restarmene a casa, perché non so reagire nel modo giusto.

Ho aggredito Penelope, di fronte a tutti, con un tono di voce da pazzo.Ho detto cose che non avrei dovuto né urlare, né pensare . Penelope me la farà pagare. L’ho umiliata.

Perché non so usare come arma , che so, l’ironia?

Quanto all’altra, come si chiama?, ecco, lì ho agito meglio, forse. Ho preso il suo bigliettino e, quando ho capito cos’era, tenendolo con due sole dita l’ho stracciato e buttato nel cestino..

Il gesto è stato forse un po’ troppo plateale, è vero.. Anche perché il rumore della carta strappata pareva un graffio, o un grido…

Comunque di poesiole non ne ho più trovate. E stop all’autocritica.

 

Data: bo?

Questa volta non ho saputo reagire subito allo sbraitare del mostro.

Non è da me. Che di solito dico pane al pane. Ma tutte le parti del mio corpo gridano vendetta. E vendetta sarà. Selvaggia.

Mi hanno spostata al turno di notte, dopo quello che è successo.

Bene: così, quando lui non c’è, io gli disfo la tela.

Poco o tanto, gliela disfo. So come non farmi vedere. Si sentirà impotente, non avrà prove, non saprà con chi prendersela e dovrà rifare tutto il lavoro. Lo so, non potrò godermi la sua reazione.

Ma a me basterà la soddisfazione di afferrare un filo e distruggere…!   Non vedo l’ora.

Data: chissenefrega

Clessidra, per non abbandonarmi, ha chiesto di passare anche lei al turno di notte.’ Troppo buona’, le ho detto. Solo queste due parole: non ero in vena di parlare.

L’altra notte, entravo e passavo vicino al telaio di Ugo:  pronta ad aggredire la tela. Lei era lì:  mi ha visto e ha capito le mie intenzioni.

E’ stato per via del mio coltellino svizzero

Ed è rimasta a bocca aperta. Immobile. Come me, del resto.

Con quella specie di lungo uncinetto in mano, lei aveva già tirato i fili giusti e fatto metà del mio lavoro…. Ovvero…dis-fatto quello di Ugo.

 
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