coMizia

E non premiamo il grilletto!

Per riaffermare l’autonomia del singolo e ritrovare come telespettatori
- quali troppo spesso si è classificati – capacità critica e
decisionale, dimostrando che il potere della televisione si può scalfire.
Il giorno in cui gli indici di ascolto dovessero precipitare verrebbe
infatti dimostrata la vulnerabilità del mezzo: non è impossibile, basta
sincronizzare i tempi e non accendere la tv .





Grillini d'Italia svegliamoci!E' ora di dare un segnale dello scontento generale e per le trasmissioni T.V. ,in particolare;la Clerici e la De Filippi vi fanno piangere?Perchè non ridere a veder l'effetto che fa a spegnere il televisore alle 21 di sabato?Una "grillata"in piena regola per metter paura!Sa, la Lotteria è abbinata al Treno dei desideri!Che ne dite?Vi prego dobbiamo essere in tanti per farci sentire,per resettare la T.V.che non ci accontenta più!Insomma il mio treno dei desideri"all'incontrario vaaaaa"!

Aggiornamento del 20-09-'07
Avevo ragione,in queste ore si stanno occupando della Rai,Padoa -Schioppa ne denuncia i mali:...."Nella vicenda Rai "sono intervenuto esclusivamente nella qualità di
azionista", "non ho perseguito alcuna finalità politica", ha aggiunto
il ministro.
 Padoa-Schioppa ha citato inoltre la rapida
evoluzione tecnologica del settore che esige da parte dei vertici
grande rapidità decisionale. Altro tema toccato è stato quello della
raccolta pubblicitaria nella quale la Rai si é "progressivamente
indebolità, sia per flessioni negli indici di ascolto, sia per
l'avvenuta crescita dimensionale di nuovi concorrenti".
Secondo il
ministro "il vero male di cui la Rai ha sofferto negli anni e ancora
soffre è un rapporto con il potere politico che ne indebolisce la
funzione civile, che limita la validità culturale e che la fa soffrire
come impresa che opera nel mercato". Inoltre anche per l'esercizio
2007, le piu' recenti stime segnalano "rilevanti perdite per la Spa del
gruppo".
Altre difficoltà poste da questa "rigidità della struttura
aziendale" sono, secondo il ministro, "l'eccessiva frammentazione della
responsabilità dell'assetto organizzativo, che rende problematica - ha
spiegato - la possibilità di affrontare in maniera unitaria i più
rilevanti temi strategici (piano industriale, digitale terrestre, new
media); le forti interferenze della politica; l'incomprimibilità dei
costi diretti e indiretti, in particolare il costo del personale. Ecco
perché i risultati Rai presentano forti elementi di deterioramento.