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« supermaratona dell'etna | botta e risposta » |
La gara inizia un paio di giorni prima aiutando l'organismo ad avere le scorte adeguate per una prova impegnativa, di importanza fondamentale è, secondo i sacri testi, l'idratazione. Frutta e verdura fresche, abbinate agli altri alimenti, senza esagerare e la mattina di sabato...
ore 7.00 Marina di cottone, consegna sacche per i cambi a Piano provenzana (maglia manica corta e maglia manica lunga, gilet antivento, borraccia, guanti leggeri) e l'arrivo (cambio completo, giacca da montagna)
ore 8.00 partenza della supermaratona dell'etna
inizio pianeggiante, in molti partiranno forte, io inizierò rilassato lasciando che mi sorpassino. Ecco le rampe tra Fiumefreddo e Piedimonte etneo, nessuna fretta, salire con passo agile senza sprecare energie. Tra Piedimonte e Linguaglossa, la pendenza è costante, bevo ad ogni ristoro, il passo si allunga ma senza esagerare. Linguaglossa, la gente nell'attraversamento sostiene ed incita. Nella pineta c'è fresco e la strada continua a salire, il passo continua ad essere controllato, senza forzare anche se si iniziano a recuperare posizioni. a piano provenzana sono passati trenta chilometri, inizia la gara vera, mi cambio la maglia e prendo la borraccia e il gilet antivento. Si inizia lo sterrato, compatto, passi piccoli, ancora qualche recupero di posizione. la pista diventa ancora più ripida, la corsa viene alternata al cammino, ai ristori riempio la borraccia e salire ancora. Tranquillo i muscoli sono affaticati ma rispondono bene, ci sono ancora energie, piano, senza forzare, avanzare l'arrivo non è più molto lontano. L'aria è fresca ma il sole è impietoso... Lo striscione dell'arrivo è dove si scivola sulla cenera lavica incoerente, per avanzare si usa solo la forza necessaria non un epsilon di più... ancora correre piano ma correre la quota tremila è lì a pochi passi...
foto G. Priano
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