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Messaggi di Maggio 2017
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#run530silicia
prima che il sole sorga si corre (o si cammina) a piedi.
Ti godi la città silenziosa, i monumenti illuminati dalle prime luci dell'alba, gli scorci inconsueti, gli angoli nascosti.
Non c'è classifica ma la colazione con i frutti della primavera di Sicilia.
e non dire che non te lo abbiamo detto!
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Un pomeriggio di maggio col sole caldo, all'ingresso del parco della Favorita le bandiere con l'effigie dell'orso finlandese sventolano nei pressi di un gazebo e già fanno presagire che c'è aria di test.
Luciano ci dice che possiamo correre per un'ora con le Karhu Fast, non ce lo facciamo ripetere due volte! Le scarpe azzurre sono già ai piedi (la pianta sembra larga, ma regolo le stringhe ed i miei piedi sono perfettamente avvolti) e si corre.
Il giro classico della Real Tenuta della Favorita in sterrato leggero ed un po' di asfalto sembra fatto apposta per testare un paio di scarpe da running.
Le Karhu fast si rivelano subito molto ammortizzate e comodissime, si disimpegnano bene sia nei sentierini tortuosi che negli stradoni cotti dal sole, sembrano molto leggere.
Noto fin da subito che hanno una rullata agile molto rotonda, si ha l'impressione che la pianta del piede sia ben sostenuta ed una netta impressione di stabilità.
Alla fine dell'oretta di corsa l'impressione è di una scarpa molto confortevole, nessuna vescica, nessun accenno di fastidio ai piedi (e per scarpe nuove appena indossate è già estremamente positivo), anzi ad indossare le scarpe che hanno già un bel po' di km sembra di essere tornati sulla dura terra dopo un giretto sulle nuvole.
Scambiando due parole con Luciano (Tecnica sport Palermo) viene fuori che la caratteristica principale sia proprio il "fulcrum" ovvero un tecnologia pensata proprio per agevolare la rullata, la transizione dal tallone alla punta. I piedi l'avevano capito senza sapere leggere...
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Lo so che è difficile da credere ma l'alternare nella stessa gara il nuoto alla corsa si è rivelato un divertimento sopraffino.
Non ha niente a che vedere con il presunto masochismo delle discipline di endurance e la produzione di endorfine che pare siano collegate agli sforzi fisici, ha invece attinenza al puro piacere di muoversi in fluidi diversi, e lasciare al proprio corpo l'espressione del movimento ed al cervello il governo di tutto il resto.
Lanciarsi in acqua ed iniziare a nuotare controllando respirazione, movimenti, rotta, movimenti degli altri concorrenti (molti dei quali con le palette e tutti con le scarpe), onda, corrente è attività che tiene accesa la mente oltre che il corpo.
Ma al tempo stesso avere modo di osservare due Pinne nobilis tra le fluttuanti praterie di Posidonie (e notare con rammarico che sul fondo del mare c'è un mucchio di plastica), ti fa capire che hai iniziato un viaggio e non una semplice "gara".
E' il momento di uscire dall'acqua ed iniziare a correre. Incredibilmente le scarpe si svuotano dall'acqua, il centro di controllo invita i piedi a funzionare come al solito, c'è da controllare i passanti, le auto, il leggero scivolamento causato dall'acqua che gronda dal corpo.
La sagoma liberty del Charleston si avvicina in un attimo e di nuovo in acqua questa è la volta del fluttuare leggiadrio di una piccola medusa. I nuotatori che avevi superato ti superano a loro volta e già si guadagna l'uscita dal piano inclinato usato per le barche. Correre Correre Correre, il penniseto si agita al vento come la posidonia al moto ondoso, una ziganea fende l'aria accompagnandomi per un pezzo. Il sentiero s'impenna e poi le pietre finiscono per lasciare posto allo scorrevole e duro asfalto.
Il tuffo in acqua dal molto è un sollievo, ma adesso i propulsori sono le braccia e le gambe si riposano.
Ecco sgusciare placido un sarago per nulla intimorito dal battere di mani e piedi. La profondità del mare diminuisce ed il Charleston si avvicina, alcuni salti quando si tocca e ci si avvicina alla riva, si torna a correre sulla sabbia, schivando i bimbi che ti guardano stupiti e scansando innamorati assorti nei baci al sole.
Un ultimo tuffo ed altre bracciate poi non c'è che il traguardo coi sorrisi di chi attende e di chi arriva.
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un gruppo di amici in vena di sfide è in grado di inventare le imprese più stravaganti.
Circa quindici anni fa in Svezia per scommessa un gruppo di amici decise che la sfida consisteva nel raggiungere a nuoto un'isola correre fino all'altro capo dell'isoletta, giunti lì lanciarsi in acqua e raggiungere la successiva isola. Di nuovo una corsetta e via per un'altra isola, e poi si tornava indietro alternando nuotate a corse chi arrivava per primo vinceva.
Era nato swimrun ovvero il "nuotaecorri", semplicemente nuotare e correre senza avere il tempo di cambiarsi. Per facilitare un po' le cose di nuota con le palette (alle mani) e il pullbuoy (un attrezzo di gomma che si tiene tra le cosce ed aiuta il nuotatore a galleggiare) ma sempre con le scarpe ai piedi.
Questa epopea di acqua salata, schiuma di mare, sabbia sole cocente, e sudore si celebrerà a Palermo lungo il litorale di Mondello il 14 maggio. C'è da scommettere che le ardimentose e gli ardimentosi non si lasceranno sfuggire l'occasione di un divertimento estremo.
http://www.palermoh1330.it/…/28/italian-swimrun-series-2017/
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Inviato da: amistad.siempre
il 01/02/2023 alle 21:32
Inviato da: Telenovelas
il 21/11/2020 alle 09:49
Inviato da: cassetta2
il 18/07/2019 alle 10:16
Inviato da: Mr.Loto
il 24/04/2019 alle 13:25
Inviato da: Mr.Loto
il 17/07/2018 alle 10:09