IO ALTROVE

DELL'EGOISTA

Potrei fare un elenco degli appellativi che mi sono stati affibbiati.

Potrei fare un elenco degli aggettivi qualificativi scelti, dei participi usati in forma aggettivale, delle frasi perentorie di cui sono stata la destinataria.

C’è tanto di vero in ciò che mi viene graziosamente attribuito.

Ma c’è tutta quella me che io sento mortificata, quel desiderio di volare libera che risente delle ali tarpate.

E’ la libertà di respirare, di cantare, di sentire, di amare e manifestare le emozioni.

E’ la voglia di essere finalmente quella persona che per una vita hai tenuto in gabbia.

Ma da una gabbia scura si passa senza accorgersi a una gabbia in cui ti sembra di  essere libera e inganni te stessa lentamente.

Ti viene fatto credere che ciò che tu provi, che ciò che tu vorresti è tutto falso, è tutto sbagliato.

E  tendi a convincerti che sia così, che quella sbagliata sei tu!

Però, sai  nel profondo che quell’anelare non è sbagliato e allora il corpo si ribella e cerca disperatamente di far uscire il suo grido.

In che modo?

Attraverso quell’esemplare vicenda che è la psicosomatica e non solo.

Infatti, non è finzione, ma il tuo corpo si ammala, si sfinisce.

Per una volta vorresti fare ciò che da giovane non ti è stato concesso, invece ti persuadono a fare come se tu avessi più anni di quelli che hai.

Vorresti giocare, provare, ridere e immergerti in quel fiume di emozioni che hai capito potrebbero esserci, ma visto che non sai nuotare e non hai mai imparato davvero, sembri annaspare e quasi anneghi.

E a quel punto sembri vecchia, vecchia dentro e fuori, e guardi il sogno allontanarsi.

E vorresti avere la forza della  Winslet che diventa determinata e impara a farsi rispettare.

C’è un uomo che l’aiuta, un uomo anziano che le mostra come si esercita la volontà vera delle donne.

Lei si lascia guidare e così impara cosa sia l’amore, quello che ti fa sentire la principessa dell’universo, perché principessa ti senti già tu da sola.

So che qualcuno avrebbe la battuta pronta dicendomi che la vita non è un film.

Ma io voglio viverla la mia vita, non l’ho fatto prima.

Ma tu principessa non riesci a sentirti e se ti guardi nello specchio dell’altro vedi un’immagine brutta.

E non sei una criminale.

Ti viene, comunque, il dubbio che dentro in quegli occhi ci sia un tacito patto.

E ricordi che Dorian, sì Dorian Gray lo aveva fatto, niente meno che  con il diavolo per sembrare eternamente giovane e bello.

Tu non hai stipulato nessun patto, infatti non sei rimasta né bella né giovane, ma sei brutta e spenta e vedi tutto quello che non vorresti essere.

Vorresti prendere a piene mani la vita, vorresti fosse anche il tuo turno!

Evidentemente non sei in grado.

E ogni giorno ti senti spegnere e ti convincono che sei tu a non capire.

Le persone possono volere cose diverse.

Basta saperlo.

Io oggi so cosa voglio per me!

Sono egoista?

No, sono EGOISTA, qualcuno mi dice così.

E non è una critica, non sia mai!

Quella si chiama sottolineatura, è un rimarcare perché ci vuole.

Ma adesso mi sono stancata di recriminare e vado a farmi una doccia!

E poi che faccio?

Correggo i compiti!

Una come me cos’altro può fare?

Lavorare.

Gioia, non illuderti di poter far altro, hai perso il treno e anche se non te sei accorta è tardi, è tardi!