Creato da cris.cambs il 12/01/2011

IO ALTROVE

Ci sono momenti in cui una persona si pone domande, persegue obiettivi e spera...........

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DELLA FELICITA'

Post n°65 pubblicato il 04 Marzo 2013 da cris.cambs

Immaginavo che ci potesse essere una felicità speciale che nascesse dal condividere.

Semplicemente!

Sei felice perché racconti la tua giornata e anche chi ti è accanto ascolta la tua.

Liberamente!

Ti aspetti che ci sia felicità al suono della voce al telefono.

Spontaneamente!

Credi che possa nascere la felicità di due cuori e corpi che s’incontrano.

Appassionatamente!

Immagini che fare colazione insieme possa far partire bene la giornata.

Allegramente!

E ti accorgi che sarebbe bello che lo sguardo di chi hai accanto comprendesse la magia che dentro senti.

Irrimediabilmente!

Credo che si potrebbe essere felici in due.

Finalmente!

Ma mi stanno dicendo che la felicità dipende solo da noi stessi, da noi soli.

Personalmente!

E allora si può essere felici per il sole che lambisce le guance, per l’azzurro che intravedi tra le nubi, per la breve camminata che sei riuscita a fare dopo il lavoro.

Immensamente!

Forse esistono entrambe le felicità.

Inconfutabilmente!

La felicità dell’uno può fondersi in quella dell’altro.

Infinitamente!

Diversamente, le solitudini restano a guardarsi immobili e si ergono a critici implacabili e intransigenti.

Silenziosamente!

E allora ti viene voglia di correre lontano in un prato che abbia i colori della felicità!

Rumorosamente!

Vorresti che il tempo seguisse il tuo orologio e ti regalasse qualche pausa.

Tempestivamente!

Vorresti che il peso che porti dentro si trasformasse in vento!

Leggermente!

E a ogni passo sogni di essere felice!

Completamente!

 
 
 

DELL'ATTESA

Post n°64 pubblicato il 19 Febbraio 2013 da cris.cambs

E’ sì ……… aspetto e nessuno arriva.

Un Drogo che intravvede i Tartari, ma non ci sono, è solo il frutto dell’immaginazione di un io desiderante e illuso.

Ed è ancora lì che aspetta.

Penelope, beh lei finalmente a furia di aspettare, il suo Ulisse l’ha rivisto. Ma lui è spirito irrequieto, il genio multiforme e va nel regno dei morti. E ciao Penelope!

E sì, aspettando Godot che non arriva mai e intanto si parla per ingannare il tempo e ingannare se stessi sulla bontà dell’attesa.

Insomma, son piene le storie di gente che aspetta. Ma le realtà che vedo intorno a me,invece, non sono costellate di attese, ma di presenze.

Io aspetto ciò che non c’è mai stato, che è poi quello a cui ci si appella nei momenti bui. Si chiamano ricordi. Lo aspettavo anche prima al momento giusto, ma visto che ho una vita della serie ‘buon non compleanno’ è chiaro che in quel momento ciò che aspettavo non sia arrivato. Intanto, festeggiavo tutti i miei non compleanni, con il caffè, non con il thé e infatti tra una cosa e l’altra la pressione è salita e il cuore è diventato quello di una vecchia, forse non solo quello. E mi si diceva domani e io ci credevo, e dopo tutti i domani sono arrivati tutti i dopodomani e così via. A quel punto è arrivato oggi e quel che aspettavo l’altro ieri non c’è stato e tanto meno quello che attendevo ieri.

Sta arrivando domani e chissà magari arriverà oppure vincerò il primo premio per la miglior attesa!

Attenzione! Non nasce proprio nessuno, però, da questa attesa.

Magari una nuova Cristina potrebbe, ma anche no. Infatti, domani sarà un giorno in più e quello che vedo mi fa sentire vecchia dentro e fuori!

E’ vero non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ci sono sempre luoghi deputati all’accoglienza per lunghe degenze. Ed è vero che lì c’è tanta gente che aspetta e potrebbe farmi compagnia, beh chiaro sempre nell’attesa!

 
 
 

DELLA PASSIONE, PER CHI CE L’HA!?!

Post n°63 pubblicato il 05 Febbraio 2013 da cris.cambs

Inizi l’anno con i buoni propositi: romanticismo e passione. Almeno io.  

Per l’ultimo dell’anno mi sono comprata un vestito carino, mai fatto in vita mia. Che prometta bene!

C’è chi aspetta e spera. Infatti, speri che il colpo fulmineo si trasformi in gesto. L’unico gesto che si concretizza è quello tuo che ti cambi perché inizi ad avere freddo e visto che per scaldarti non puoi far altro che metterti un maglione, cheffai? Te lo metti.

Aspetti la mezzanotte e pensi, ma che pensi? Dopo tre quarti d’ora dopo un brindisi rigorosamente analcolico, vai a letto. Sì a dormire.

Poi pensi che ci sarà una vacanzina. Vai in un luogo che pensavi fosse la villa dove aveva vissuto Virgilio, invece la prenotazione è stata diversa. Durante la telefonata la pagina si è girata e quindi……… Quindi, ci siamo ritrovati in un posto che ci assomigliava un po’. Vagamente sembrava quella che avevo visto io, ma c’è voluto il ritorno a casa per guardare la ‘smart box’ e capire che siamo andati da un’altra parte rispetto a quella scelta da me. Hai voglia che il dubbio amletico mi abbia riempito la mente per i tre giorni di permanenza. E mi ero quasi convinta che il posto fosse quello della foto: altro arredamento, ma quello è un dettaglio! Ci saranno altre camere. Ho pensato.  Nel dubbio, io penso sempre. Magari pensassi meno..........

Quando vuoi aver ragione, la mente fa brutti scherzi. Intanto, il posto è carinissimo. A parte che non c’era l’acqua la prima sera e poi quando c’è stata aveva un sapore cattivo, un po’ come a Saturnia.

E le romanticherie?

Quelle te le devi dimenticare, perché per ogni vacanzina che si rispetti prevede che il tuo partner non stia bene e quindi e quindi puoi guardare nel lettone mano nella mano la televisione, visto che a casa in camera da letto non c’è.

E allora ci si chiede se è il Karma di una formica sfigata che è l’unica che ti gira intorno oppure c’è dell’altro. Un po’ il dubbio ti viene, perché ti hanno raccontato storie in cui c’è passione travolgente e ti chiedi che cosa abbiano preso o magari si tratta di un universo parallelo a cui a te è vietato l’accesso. Mi sa che è così. Perché se in quel mondo quando eri giovane non ti hanno fatto entrare, forse perché eri sempre sui libri a studiare, e nemmeno adesso che poi una mezza idea, anzi più che di mezzo  pensierino te l’eri fatto, non ti dai ragione.

Stai lì a rimbambirti e dirti sarà perché sono diventata grassa. Ma in fondo per qualche tempo ero dimagrita, ma non è servito. Allora dici che è colpa di quel Karma di quella lurida formica che ce l’ha con te. Insomma, fuori dalla porta delle tentazioni e dei piaceri!

E meno male che a volte succedono cose belle e impreviste. Tua figlia e la sua amica che studia canto mettono la base e ti senti cantare: Say a little pray for you!

E a quel punto sorridi e ridi con il cuore!

Intanto mi godo l’attimo!

Questo sì che lo posso fare!

 
 
 

DELL'ESSERE ME STESSA

Post n°62 pubblicato il 21 Gennaio 2013 da cris.cambs

Ci sono favole e fiabe che incominciano con una principessa sola, che non sapeva di essere una principessa, che improvvisamente incontra un principe, lui sì che sapeva di esserlo.

Aveva avuto tante principesse bellissime.

Lei s’innamora nel modo più impetuoso, nel modo in cui la mente, le emozioni, le sensazioni, tutto viene travolto. Insomma s’innamora perdutamente.

Lui no. A lui lei piace un po’ così, poi la lascia.

Ma lei lo segue con tale dedizione e abnegazione che lui forse sembra innamorarsene. S’innamora di lei , perché lei vive solo in funzione del suo principe. Gli sorride sempre, non fa trapelare né tristezze, né incertezze.

C’è.

Lui rinasce, perché era andato vicino al lembo che Caronte fa attraversare. La vuole, ma in quella maniera sublime che la rende perfetta.

Viaggiano lungo un sentiero tortuoso e lui la guarda e vede le debolezze di lei. Vede che non è perfetta, vede che sta diventando triste.

Lei sa le emozioni, le conosce, ma lui percorre con le ali della mente cieli azzurri in cui aliti di vento non osano abitare. E lei fa fatica.

E dopo tanto, si sveglia e ricorda quanta strada aveva fatto da sola tempo prima, ferita, umiliata, ma ce l’aveva fatta.

E allora incomincia a ricordarsi che sul suo volto può esserci il sorriso che può incontrare il sorriso non solo di uno, ma di tante persone che sanno di lei.

E ritorna per lei la primavera.

 

Riparto da una metafora.

Amare significa prima di tutto amare se stessi, volersi bene.

Essere se stessi con fragilità e forza. Ricomincio ed è buffo. Ho passato parte della mia gioventù a fare tutto, compensando le mancanze altrui. E non va bene nemmeno questo. Ora, che ‘mi era semblato di vedere un gatto’, avevo provato per la prima ad appoggiarmi come ho visto fare ad altre donne felici. Forse non è il mio caso, non mi riesce bene.

Allora riparto da me, da quel che posso e riesco a fare. Per il resto mi attrezzerò. Mica detto che uno debba saper far tutto.

E allora riparto da qui, dopo una giornata lunga, fatta di cose semplici, di risate cristalline e di parole allegre.

Riparto perché al lavoro, al mattino mi accolgono i sorrisi dei ragazzi.E non penso a ciò che è successo.

Riparto adesso che rido con i miei figli.

Riparto dopo una telefonata.

Riparto da me, anche se non sono perfetta, sarò me stessa!

Riparto da me, perché sono stata capace di superare momenti peggiori! Lo devo ricordare a me stessa.

Ce l’ho fatta!

Ce l’ho fatta perché ero io!

Ce la farò perché sono io!

 
 
 

Di ME

Post n°58 pubblicato il 11 Aprile 2012 da cris.cambs

Oggi sono malinconica, molto, tendente al triste.  Non ci sono motivi per esserlo, ma io lo sono lo stesso. Io non sono il mondo , sono Cristina e questo può bastare.

Nonostante questa voragine che mi porto a spasso, mi sono accadute cose divertenti. Qualcuno direbbe che è inutile che io faccia la simpatica, perché simpatica non lo sono. Ma le cose sono successe a me e le racconto nell’aggrovigliarsi grottesco del susseguirsi degli eventi.

Insomma, Beatrice che era andata in vacanza con il suo fidanzato è tornata. Fidanzato è un parolone, ragazzo, moroso, insomma quella cosa lì. Prima di partire è arrivato da Roma e io ho fatto lunghe conversazioni con lui. Certo per scoprire i lati oscuri di chi frequenta la figlia e verificare l’affidabilità del soggetto. Niente affatto. Abbiamo chiacchierato del corso che ha fatto di mnemotecnica e degli input di psicologia analogica che ha imparato.

Mi ha dato delucidazioni su tre tipologie caratteriali in funzione relazionale che possono categorizzare i nostri comportamenti. In sintesi asta, quello rigido e con deficit nel rapporto con il padre, triangolo, materno e con lacune con la figura materna, e il cerchio, quello sicuro e più compensato. Ciascuno è un tipo tendente a un altro. La metodica euristica è molto interessante.

In breve mia figlia è un’asta, mio figlio è un asta e il mio compagno, non sottoposto ancora formalmente al test, per me è un’asta. Sono circondata da aste. Io sono un triangolo stimolato a cerchio. Mi posso evolvere in meglio. Il ragazzo di Bea è un meraviglioso cerchio, significa tranquillo, affettuoso, che ama il contatto, stimolato asta. Altrimenti come amerebbe Bea o meglio come farebbe a stare con lei.

E qui involonatriamente, ma precisamente, io e Bea, al supermercato, squinternate e girovaghe nelle corsie di nessuno e di tutti, ci parliamo. E lei confessa l’inconfessabile.

Non ne può più delle carinerie e della attenzioni di Edo. Lui le si avvicina spesso, l’accarezza, cerca un bacio. Uff, non ne può più. Lei è un’asta e vuole tenere le distanze. Più lui fa così, più lei si allontana. Dovrebbe capirlo. Io non la capisco. Io capisco lui. E’ dolce, avvolgente, presente. Vorrei anch’io il mio cerchio. Ma lei ha ragione, lui deve rispettare come è lei.

 Nel frattempo, arriviamo a casa e al citofono Lori non risponde. Lei, a quel punto dall'androne, chiede con tono come dire sopra le righe al fratello di aiutarla con il carrello da portare sui gradini. Lui risponde che non può. E lei, da asta quale è, si fionda in camera mia, il fratello intanto in camera sua sta giocando in internet al pc, e che fa? Stacca il collegamento a internet spegnendo il modem. Gesto da madre censoria. Faccio fatica a immaginarmi io nel gesto di farlo, quando l’altro dice che non si può muovere. Lori si accorge  del misfatto e urla che stava vincendo dei soldi. O almeno avrebbe potuto vincerli, ma la sorella non si fa intimidire e sottolinea che lui di solito non risponde e lui di solito non aiuta.

 In realtà almeno per aiutare me, per il carrello, specifichiamo bene,  è sempre sceso. Certo, io sono triangolo stimolato cerchio e cerco sempre di non scontrarmi, tranne poi brontolare fino all’esaurimento.

Già prima me lo aveva fatto notare Bea, mentre trascinavo il carrello sotto la pioggia. Mi ha chiesto se poteva portarlo lei, perché poi mi sarei lamentata che mi avrebbe fatto male il braccio. E io le ho risposto che mi sarei lamentata della gamba. E allora lei ha preso il carrello e mi ha aiutata. Meglio aiutarmi che sentire la mia lagna.

 Sistemo finalmente la spesa e stendo in casa che non ci sta più nulla. E il citofono suona, è l’idraulico. Non c’è acqua calda nelle docce. E’ il calcare. Mi mette il filtro a una doccia. Io rimango con il gettito dell’acqua aperto e lui prende il filtro dall’auto. Mi rassicura,mi dà i raguagli, mi dice che se non ho capito cosa devo fare, posso chiamarlo tutte le volte che voglio. Lui ha capito che vado rassicurata, lui sì che mi capisce. Poi, va nel bagno piccolo e che trova: mutande, calze e il resto che mio figlio aveva dimenticato, in terra e dove poteva mai essere tutta quella roba? Esco infuriata, imprecando ma guarda un po’. E nel frattempo mia figlia mi urla che aveva già  nuovamente risposto al citofono e che dovevo stare calma,  ma io non ce l’avevo con lei, ma con il di lei fratello che aveva dimenticato la biancheria sporca in bella mostra. Direi che sa proprio come dare il benvenuto alle persone. Nel bagnetto va cambiata la cornetta della doccia, ma visto che costa tanto Vladi, l’idraulico, dice che devo prendere una certa marca che ha il filtro. Non mi fa pagare l’uscita, perché vuole che faccia un investimento nella cornetta.

Esco, la compro da un negoziante che mi sta pure antipatico, non si ricorda di me quando sono andata l’altra volta. Come osa non ricordarsi di me! 57 euro e via!

A casa in cucina il clima è diverso, in tre studiano filosofia e ascolto i dubbi sulla datazione delle opere, che il Timeo sia l’ultima opera, ma anche no. Alleggeriamo lo stile aulico, con una bordata moderna. E dove si parla del demiurgo? E quale vantaggio apporta il sapere di non sapere rispetto al non sapere? Io sfoggio i miei numeri. Prendo il volume del Reale su Platone e Aristotele. Prendo il Critone e il Protagora. I compagni di mio figlio guardano basiti, lui sorvola e fa finta di non conoscermi e ignora i libri.

Io sono stanca e mi metto a leggere un altro libro sugli stili di attaccamento, io sono quello ansioso senza ombra di dubbio. E già mi sento i rimproveri che cadono come picconate su di me che vado in cerca di teorie e che nel dubbio tutte me le faccio andare bene. Sì, è vero spizzico di qui e di là. Mi riverso in ipotesi e ne traggo a mio piacimento le considerazioni che mi servono in quel momento. E l'ho detto, l'ho proprio detto, se mi stai sentendo, se mi stai leggendo.

E sento la voce, non da dentro che se no si pensa male, ma da fuori che dice : Tagliatele la testa! Non è la Regina di cuori, ma qualcun altro.

 E mentre mi immergo nella mia lettura , vedo il gatto che dorme sulla tastiera del PC. Ma s’irradiano strane luci. Bibi, che ormai sembra lo Stregatto, ha fatto il danno. Mi alzo, sistemo, lo riesco a fare.

Son riuscita anche a montare la cornetta nuova nuova sulla doccia!

A quel punto torno da dove son venuta, anche se per qualcuno non abbastanza lontano e leggo. E se leggere mi fa male, come mi si dice in continuazione, mi fa male anche che mi si sottolinei che ogni parola che proferisco è sbagliata, che ogni gesto è assolutamente sulla traccia involutiva e non evolutiva, che non ho rispetto, che non comprendo chi mi sta vicino, che non si può essere d’accordo con me sempre, che se è necessario bisogna essere severi.

E quindi, visto che quello che mi manca è un abbraccio rassicurante, tanto che ansiosa è acclamato lo sia, mi avvolgo in un cerchio surreale che è solo nella mia mente e mi infondo tutto il calore di cui come rabdomante vado in cerca!

E vedi un po’ che magari questa sera  ci riesco pure!

 
 
 

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