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Oggi ho riflettuto tanto su quest'ultima domanda che poni. Sul rapporto che c'è fra il prodotto artistico e questa ricerca. Pensavo che forse è un anelare continuo, una ricerca quasi senza meta, che sembra infinita ma che un punto centrico ce l'ha. Ed è noi stessi, ritrovarsi, ritrovarci. Gli artisti sono sempre persone molto sensibili, o questo è quel che credo, ed è la ferita con l'altro che cercano di sanare, scavando la materia, dipingengo altereghi, altri posti, luoghi di memorie non sopite..ma poichè è sempre immateriale ed effimero l'abbraccio a cui si va incontro, con una scultura, un dipinto, un'istallazione. Ecco che si continua il pellegrinaggio in noi stessi e verso il rapporto con il prossimo che evidentemente ci preme. Circostanziale. E se penso questo non mi stupisco del famoso Michelangelo - se chiese al Mosè - perchè non parli..
ieri notte prima di addormentarmi pensavo ad una frase che ho letto recentemente nel libro che sto leggendo e si dice che per guarire il nostro io interiore, abbiamo bisogno di fare esperienze con altri uomini. Possiamo anche abbracciare un albero, ma non è quello ad averci ferito, sono le persone..ed è con loro che dobbiamo confrontarci. Che pioggia, piove a Vicenza? E.
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Inviato da: minarossi82
il 11/11/2016 alle 18:25
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 10/09/2016 alle 10:20
Inviato da: Egure
il 27/07/2013 alle 18:42
Inviato da: EnricoDC_gallery
il 13/07/2013 alle 18:44
Inviato da: living_art
il 28/06/2013 alle 15:06