DarkSoulLa mia vita dopo la tossicodipendenza |
L'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio. (Philip Dick, da “Un oscuro scrutare”, 1977)
Comprare droga è come comprare un biglietto per un mondo fantastico, ma il prezzo di questo biglietto è la vita.
ORA SONO LIBERO
Il mio passato ed il mio errore sono sepolti senza nome e senza ricordo.
PENTIMENTO
Io rimpiango
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
ULTIMI COMMENTI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
Messaggi del 25/09/2015
Post n°222 pubblicato il 25 Settembre 2015 da mygangsta
Com'è esserne fuori dopo esserci stati per anni dentro? Me lo chiesero una volta e me lo sono chiesto anche io. Per quanto mi riguarda, a volte è normale, a volte è strano. Ricordo che, anni fa, lessi di uno che diceva "Io non ho la sicurezza di affermare che ho smesso per sempre. Ogni giorno è un giorno in più in cui non prendo nulla. E vado avanti di giorno in giorno e di giorno in giorno arrivo a mesi e anni. Ma ragiono per singolo giorno" E ho pensato dicesse questo perchè, in fondo, ricordando la propria dipendenza quando se ne è ormai fuori, appare quasi impossibile esserne davvero indenni. Sembra strano anche a me. E, nonostante la certezza che ho ora, non nascondo di essermi chiesto più di una volta, tempo fa, se davvero fosse tutto finito così. O se ci sarebbe stato quel passo falso che mi avrebbe riportato indietro. Ma è normale, quando dipendi da qualcosa (in qualsiasi tipo di dipendenza) sei portato a chiederti se, ora che è finita, non tornerà. Perchè, se ne fai a meno ora, potevi farne a meno anche prima, e se non lo hai fatto vuol dire che ne sentivi la necessità e se ne sentivi la necessità... Insomma, una sequenza di domande che o interrompi o va all'infinito. Cmq sì, a volte è strano. A volte è ancora strano guardarmi attorno la notte e vedere le pareti di casa, svegliarmi nel mio letto al mattino, essere padrone della mia vita. E' strano a volte incrociare in stazione o altrove qualcuno che è ora dentro e pensare "ecco chi ero e come mi vedevano gli altri"... E' strano vivere sospesi tra due dimensioni: quel prima e questo dopo. E' strano perchè sono due cose completamente opposte. Ma non posso cancellare il prima, rimane in me. "Ho provato di tutto" e devo prenderne atto senza lasciare che questo pregiudichi il nuovo oggi. Penso che la metafora giusta sia quella dell'equilibrismo. In fondo, è un continuo aggiustare il tiro, mantenersi in equilibrio, starne fuori senza dimenticare di essere stati dentro, è il "mantra" del Solo per oggi. E', in sostanza, "l'ho fatto ma non lo sto facendo". E' strano ma vero.
|
Inviato da: cassetta2
il 14/01/2024 alle 03:31
Inviato da: mygangsta
il 21/12/2023 alle 22:10
Inviato da: Cherrysl
il 05/12/2023 alle 16:57
Inviato da: mygangsta
il 22/07/2023 alle 22:41
Inviato da: Cherrysl
il 16/07/2023 alle 19:18