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Quelle parole che non capivo

Post n°484 pubblicato il 18 Maggio 2021 da Hanahr

Si è spento in queste ore Franco Battiato, celeberrimo cantautore siciliano, autore di numerosi brani di successo che hanno segnato la gioventù di molti di noi.
Confesso di non essere mai stata una sua fan, alcune canzoni più celebri le conosco ovviamente (come non si potrebbe del resto) e credo che La Cura sia una delle canzoni più amate e conosciute del suo repertorio musicale.
Però nei suoi anni di maggior fulgore io non ero ancora nata oppure ero troppo piccola per apprezzarlo.
Ne ho però un ricordo abbastanza vivo, perché mio padre è sempre stato un suo grande ammiratore e per tutta l'infanzia i suoi album erano una costante nel vecchio stereo di casa.
Forse anche un po' per spregio nei confronti di mio padre, ho sempre bistratto parecchio il povero Battiato (non che brillasse per simpatia comunque, nelle interviste che rilasciava).
I suoi brani mi parevano astrusi, incomprensibili e spesso mortalmente noiosi e in buona sostanza non lo sopportavo.
Oggi, sapendo della sua morte, mi riscopro rattristata.
In primis per l'uomo che è venuto a mancare, in secundis per l'artista che era oggettivamente straordinario, e in tertiis perché con lui si spegne anche un angolino delle mia infanzia, un angolino provocatorio, divertente e anche stimolante di scontro e scherno tra me e mio padre.
Ripesco alcune delle sue canzoni, e non fingerò di essere improvvisamente esperta, perché non lo sono, ma ora ne apprezzo senza dubbio di più la raffinatezza e la profondità, forse perché sono maturata, forse perché i gusti cambiano, forse perché non ha più senso fare opposizione su un qualcosa che potrei apprezzare.
Fra tutte le canzoni con cui potrei omaggiarlo, ho scelto La Stagione dell'Amore, perché alcune strofe mi sembrano diabolicamente calzanti con ciò che sto provando da un po' di tempo a questa parte.

La stagione dell'amore viene e va
I desideri non invecchiano quasi mai con l'età
Se penso a come ho speso male il mio tempo
Che non tornerà, non ritornerà più
La stagione dell'amore viene e va
All'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà
Ne abbiamo avute di occasioni
Perdendole, non rimpiangerle, non rimpiangerle mai
Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore
Nuove possibilità per conoscersi
E gli orizzonti perduti non si scordano mai

Credo che questa canzoni rappresenti benissimo il dualismo in cui viviamo costantemente, da una parte il nostro desiderio di cambiamento e il rimpianto di non aver saputo cogliere le occasioni quando si presentavano, e dall'altra parte la serenità di dire che anche se non abbiamo saputo cogliere tutte le occasioni, dobbiamo accettare ciò che abbiamo con tranquillità, consapevoli che non esiste un termine per i nostri desideri e per le possibilità future, perché non invecchiano mai.
Ora più che mai sento che è importante per me venire a patti con ciò che sono e sono stata, accettarmi con serenità, apprezzare le occasioni che arriveranno e non avere paura di imboccarle, ma se non dovessi farcela non rimpiangerle e non colpevolizzarmi per non esserci riuscita.
Grazie Franco, perché non è mai tardi anche per cambiare idea su di te.

 

 
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