Diana Boccaccio

UNA SCONFITTA SENZA APPELLO

Così non va. Poche parole iniziali quelle giuste, firmate dal buon Bertelli per far capire il clima che gira attorno al Boca Junior di mister Cavallini. Si tratta di una sconfitta (speriamo che sia la prima e l'ultima per questa annata) che lascia l'amaro, al di là del risultato, per il gioco prodotto. Una squadra spenta, scarica, forse troppo impegnata a guardarsi allo specchio, mentre davanti soprattutto nel pacchetto offensivo, i gol cominciano a latitare vistosamente. Una sconfitta per 4-1 che non crea grossi grattacapi per la classifica nel girone ma adesso il 26 giugno contro il Caffè Nandino i gialloblù, oltre all'occasione per un pronto riscatto, hanno il dovere di far capire che questa squadra, pur con tutte le difficoltà del caso, può fare meglio. Manca la grinta, la voglia di vincere e correre su tutti i palloni, più facile parlare e dialogare con l'arbitro. I responsabili di questa sconfitta non sono giudicabili nel singolo bensì l'intera squadra, dove il solo Gappa evita un passivo assai più pesante. La squadra paga probabilmente una punta capace di far gol di fronte a una rivoluzione nel gioco che mister Cavallo ha deciso quest'anno di far passare per la palla a terra. Pochi lanci, uno due veloci per arrivare subito alla conclusione, con tiratori che il Boca Juniors ha dimostrato più volte di possedere. Ma le assenze della scorsa partita non possono rappresentare una valida scusante, il gruppo, al di là di qualche volto, è quello del 2012, quello che a suon di gol si è conquistato una finalissima, accarezzata fino a 10 minuti dalla fine per il massimo titolo. Nessun dramma, niente da buttare, la squadra è in corsa ma servirà una svolta pesante ed importante: una sconfitta a volte fa bene, fa tornare sulla terra, fa dimenticare l'annata 2012. Ripartiamo da zero, con lo spirito Boca per il nostro cammino, con la consapevolezza che niente e nessuno ci regalerà mai niente, le altre squadre si sono rafforzate, mentre noi troppo spesso arranchiamo. Cavallo già nel discorso iniziale dello scorso match ha lanciato un segnale forte e chiaro. Servirà un'altra strigliata o forse chi andrà in campo avrà già dentro se stesso le motivazioni per ripartire e chiudere così questa brutta pagina. O forse speriamo che si sia trattato solo di un episodio