Creato da ildiariodellalinda il 05/04/2006
 

il senso della vita

per chi crede nella vita, anche quella più piccola nella pancia di una donna. Questa è la mia storia, un esperienza attraverso interruzioni di gravidanza, una morte perinatale e due splendide bambine (ora ragazze).

 

Messaggi di Marzo 2008

Il mio rapporto con la bilancia ... un disastro!

Post n°299 pubblicato il 31 Marzo 2008 da ildiariodellalinda
 

 

L'estate si avvicina ed ora, con le giornate un po' più calducce e l'ora legale, inizio a pensare al mio fisico, che poverino si ritrova a subire notevoli altalene di peso da un pezzo a questa parte. Infatti se a vent'anni il mio peso forma era 52 kg. (e tarata come ero pensavo di essere grassa), ora oscilla tra i 57 e i 59 kg. nel mezzo ci metto che ho smesso di fumare e che ho fatto tre figli, quindi sono molto contenta di come sono!!! Però so per certo che le prime giornate di costume cado un po' in crisi, ma solo per le prime giornate, perchè poi dopo un po' che vado al mare, complice l'abbronzatura e il pensiero che ormai posso far poco, mi rassegno alle mie piccole rotondità. Più che le diete, che variano a seconda dell'umore e di cosa trovo o mi metto in tavola, infatti cerco di stare attenta, ma sono una buona forchetta e quando c'è qualcosa che mi piace non mi faccio problemi e la mangio, la cosa che più amo in questo periodo dell'anno è andare a correre.
E siccome quando sono un po' giù devo ricominciare da me, ecco che da oggi riparto con il mio piccolo passatempo, mezz'ora per tre volte alla settimana. Adoro correre nel silenzio, in mezzo alla natura, pensare, sudare, tirar fuori energie ed averne poi di nuove, trovare in quei trenta minuti solo per me, oro e poi arrivare a casa forse più distesa, più serena, pronta a ripartire.
Oggi è la giornata giusta per rincominciare!

 

 

 
 
 

... desideri e sogni, in archivio!

Post n°298 pubblicato il 26 Marzo 2008 da ildiariodellalinda
 

Archivio i miei desideri, li metto in un angolino, cerco di dimenticarli, volto pagina, scrivo tutto questo in un post amaro e basta con i ma, i se e questa voglia di maternità che voglio a tutti i costi mi abbandoni.
Questo succedeva un paio di mesi fa.
La mattina di Pasquetta mi sveglio, un sogno mi ha turbato, avevo l'apparecchio dell'ecografia e il dottore mi comunicava che aspettavo due gemelli. Ricordo uno sprazzo di felicità e poi ho aperto gli occhi.
Non posso sognare, non voglio, voglio essere felice così, voglio coccolarmi la piccola Livia e godere della sua età, voglio amare la Siria che diventa grande, voglio amare la mia famiglia così come è, senza chiedere altro, senza ripiangere niente!
E invece mi ritrovo a pensare e a chiedere questo dono, ma non quello di un figlio, voglio il dono del saper voltare pagina.
Ho fatto la strada in macchina, la Siria era davanti e chiacchierava con Romano, la Livia si è addormentata e io senza parlare a pensare.
Uscirò da tutto questo e lo farò ripartendo un'altra volta da me, come siamo complicate noi donne!

 
 
 

Lo scoppio del carro (il brindellone)

Secondo la tradizione, riferita dall'antico cronista fiorentino Giovanni Villani (Cronica, libro I°, cap. IX), la vetusta cerimonia dello "scoppio del carro" sarebbe da collegarsi alla prima Crociata, predicata a Firenze dal vescovo del tempo Ranieri ed alla quale parteciparono oltre duemilacinquecento concittadini, al comando di Pazzino di Ranieri de' Pazzi.
Il 15 luglio 1099, dopo un lungo assedio, l'esercito crociato conquistò Gerusalemme; Pazzino sarebbe stato il primo ad innalzare il vessillo cristiano sulle mura della città santa, ed avrebbe ricevuto in dono da Goffredo IV duca di Buillon (detto Buglione), della Bassa Lorena, tre scaglie di pietra del santo Sepolcro di Cristo, poi gelosamente custodite e portate a Firenze nel 1101.
Conservate in un primo tempo dalla famiglia Pazzi, le tre pietre furono usate per trarne una scintilla di fuoco "novello" (simbolo tutto pasquale di vita nuova) distribuito poi, dopo la benedizione, alle singole famiglie per riaccendere il focolare domestico.
Si diffuse così a Firenze l'uso, attestato per Gerusalemme durante le Crociate, di distribuire al clero ed al popolo il "fuoco santo" nella basilica dell'Anastasis (o del santo Sepolcro), come segno della Risurrezione di Cristo.
Le schegge lapidee furono successivamente consegnate alla chiesa di S.Maria sopra Porta (chiamata più tardi S.Biagio); soppressa detta chiesa nel 1785, le pietre del santo Sepolcro furono trasferite nella vicina chiesa dei Santi Apostoli, il cui parroco tuttora le custodisce.
Per secoli il fuoco benedetto, portato anche in Cattedrale, servì per accendere il cero pasquale, i ceri del clero e del popolo, i lumi della chiesa nel Sabato santo.
Un carro recava la fiamma nuova anche nelle abitazioni e, prima di tutto, alle case dei Pazzi, che per lungo tempo conservarono questo privilegio, accanto all'onere di organizzare la cerimonia.
Il carro fu reso via via più fastoso ed invalse l'uso di "caricarlo" con polvere pirica, cui veniva dato fuoco (quasi certamente a partire dal 1494) una prima volta davanti al Battistero, come tuttora, ed una seconda al "Canto de' Pazzi", dove abitava quella consorteria. Questo ulteriore "scoppio" cessò agli inizi del 1900.
Durante il pontificato di Leone X° (Giovanni de'Medici, 1513-1521) venne utilizzata per la prima volta la "colombina", vale a dire un razzo a forma di colomba con un ramoscello di ulivo nel becco (evidente richiamo allo Spirito Santo, "che è Signore e dà la vita", nonché simbolo della pace pasquale). Al "Gloria" della S.Messa il diacono accende, col fuoco benedetto di cui sopra, la miccia della colombina. Essa, scorrendo su di un cavo che parte dal coro maggiore del Duomo, va ad incendiare il carro. "Scoppiano" così fuochi artificiali: mortaretti, girandole, razzi.
Dall'anno 1957, con la riforma della liturgia pasquale, la cerimonia è stata trasferita dal mezzogiorno del Sabato santo alla stessa ora della Domenica di Pasqua. In quel giorno l'Arcivescovo si reca col clero della Cattedrale in Battistero, dove riceve il fuoco sacro proveniente dalla chiesa dei SS.Apostoli e portato da un corteo storico, nel quale sono rappresentati il Comune e, mediante le insegne araldiche, l'antica casata dei Pazzi.
L'Arcivescovo benedice il fuoco ed asperge i presenti e la folla raccolta in piazza con l'acqua lustrale benedetta nella veglia di Pasqua; poi il clero, al quale si uniscono in solenne processione le suddette rappresentanze, torna in Duomo; mentre il presule intona il canto dell'esultanza pasquale e le campane suonano a distesa, si rinnova la secolare tradizione dello "scoppio del carro".

Articolo preso su: www.duomofirenze.it/feste/pasqua.htm

le foto invece sono state scattate dal mio amore Romano la mattina di Pasqua

Buon compleanno Emma

 
 
 

Buona Pasqua a tutti !

Post n°296 pubblicato il 21 Marzo 2008 da ildiariodellalinda
 

zwani.com myspace graphic comments

A Pasqua festeggiamo con colombe, uova di cioccolato, agnello ed  in chiesa invece di vedere le mamme e le nonne con i cestini in vimini  coperti con canovacci ricamati con dentro le uova assodate la mattina e dipinte poi dai bambini,  troviamo le mamme con in mano uova di cioccolta.
Cosa la Pasqua rappresenti realmente oggi, non so' ma credo che dovremmo riflettere sul vero percorso Pasquale, su la settimana di passione ed infine la resurrezione, come se questo ci dovesse rappresentare, come se dovesse essere anche la nostra gioia, come se dopo ci vestissimo di nuovo.
Ricordo Papa Giovanni Paolo II, quanto amore e sofferenza rappresentò nella Pasqua di due anni fa e quanto amore c'era nelle sue parole soffocate e nei suoi gesti.
Buona Pasqua a tutti, ma soprattutto che porti tanta serenità e amore, che sia l'occasione di ritrovarsi e stringersi a chi si vuole bene!

 
 
 

19 marzo * Festa del papà

Post n°295 pubblicato il 19 Marzo 2008 da ildiariodellalinda
 

Quando ero piccola, tornavo da scuola e preparavo le frittelle per mangiarle con il mio babbino la sera quando sarebbe rientrato per cena.
Oggi, andrò a prendere la Siria a scuola e ci fermeremo dal fioraio dove qualche giorno fa vide una piantina che voleva regalare al suo babbino, ma visto l'avvicinarsi della festa, abbiamo deciso che l'avremmo comprata il 19 marzo.

Cari papà, figure importanti nelle nostre vite,
a voi dobbiamo il nosto essere
in voi cerchiamo l'affetto e la forza
come figlie, poi come mogli che guardano i loro bambini abbracciare
e giocare con i padri.
Questo ruolo un po' scombussolato nel tempo, prima padri severi
che non riuscivano nemmeno a portare a passeggio un figlio
perchè era quasi un sminuire il proprio ruolo, ora padri amorevoli che a volte sostituiscono le mamme lavoratrici.
E' bello vedervi anche così, distesi sui tappeti a rotolarsi con l'assalto di due piccole furie scatenate.
E' bello vedervi abbracciati a cercare il profumo nel collino di un bambino.
E' bello vedervi amorevoli e premurosi.
Tanti auguri, come figlia, come moglie, come donna.

 
 
 

E' tutta mia la mamma

Post n°294 pubblicato il 18 Marzo 2008 da ildiariodellalinda
 

La mia piccola Livia è malata, un'altra volta una bronchite, ormai ci abbiamo quasi fatto l'abitudine infatti da quella broncopolmonite che prese a 20 giorni, ne sono succedute diverse, ma questa volta è stata accompagnata da tre giorni di febbre altissima. Non sono particolarmente apprensiva e poi è capitato tutto nel fine settimana, quindi con l'appoggio di Romano, nelle nottate e nel trascorrere del giorno mi sono sentita più tranquilla. Ieri, il mio piccolo tesoro, dopo che il suo babbo era andato a lavorare e la sua sorellona a scuola, mi ha abbracciato forte forte e mi ha detto: "E' tutta mia la mamma", la mia risposta è sempre la solita: "Il cuore della mamma è grande e dentro ci sei te, la Siria e il babbo", ma ieri è stato diverso ed invece di dirgli così gli ho spiegato che per gran parte del giorno sarei stata tutta sua. Che gioia, una mamma per giocare, per fare il coccodrillo che mangia la pancia, per gli abbracci e le coccole, senza dover dividere l'affetto a metà. Nel pomeriggio gli è salita la febbre, fino ad arrivare a 40.2, ero sola ed ho avuto paura, ci siamo distese nel lettone, l'ho scoperta e gli ho messo una tachipirina, gli carezzavo la testina e lei, con lo sguardo verso la finestra, ascoltava quello che gli raccontavo, zitta, con quel respiro affannato. Mi sentivo impotente e avrei preso tutto su di me. Per fortuna la febbre è scesa, la Siria è tornata ed è stato inutile dirgli di non abbracciarsi e darsi baci, visto gli innumerevoli bacilli, ma erano così belle insieme. Naturalmente l'amore è diviso tra loro, succede di andare da chi ha più bisogno, in quel momento, succede di abbracciarle tutte e due, succede che quando la piccola dorme, concentri le mie coccole verso la grande, ma sono convita che gelosie o affetto diviso avere una sorella o un fratello è il più bel regalo che un genitore possa fare. Stamani la Livia era in forma e ci siamo fatte un sacco di coccole. Che amori immensi i figli!

 
 
 

Chiudo gli occhi e sogno

Post n°293 pubblicato il 14 Marzo 2008 da ildiariodellalinda
 

Quando ero una bambina, poi ragazza, andavo nel mio letto, mi coccolavo dentro le coperte, chiudevo gli occhi e mi addormentavo pensando alle cose belle che mi potevano accadere, pensavo magari a come sarebbe stato il mio abito da sposa, il giorno del mio matrimonio e con quei bellissimi sogni trovavo riposo e gioia. Poi i miei sogni da ragazza diventarono di donna e poi di mamma, carezzavo la pancia e sognavo la mia bambina, a come sarebbe stato averla tra le braccia, baciarla, a volte la sognavo grande, che mi abbracciava e mi amava, un giorno questi sogni mi furono strappati ed anche se poi mi sono stati restituiti, ancora più luminosi con due splendide figlie, da quel giorno non ero più riuscita a chiudere gli occhi e a sognare. Avevo paura che ancora una volta quello che mi ero immaginata e quello che stavo pensando non si realizzasse e così ho custodito tutti i miei desideri senza chiudere gli occhi e sognarli, ma solo pensando alla giornata che avevo trascorso, ai problemi, ai pensieri del giorno successivo. Qualche giorno fa, invece ho deciso di chiudere gli occhi e sognare, non importa se questo sogno incontrerà la realtà o se rimmarrà solo frutto della mia fantasia, ma l'importante è immaginare, desiderare e chiudere gli occhi ed essere felici anche se fosse solo per il tempo in cui ci addormentiamo.

 
 
 

La ricetta per diventare blog del giorno ... ma quale è????

Post n°292 pubblicato il 10 Marzo 2008 da ildiariodellalinda
 

... era il lontano 2006 quando mi affacciai a questo mondo di blog, web e community, guardavo il blog del giorno e mi dicevo: che meraviglia poterlo diventare, ma cosa si doveva scrivere, qualcosa sul sociale, attualità, problemi di donne ... o forse dovevo aver un contatore che segnasse qualche migliaio di utenti, forse dovevo commentare e far commentare i miei post da un centinaio di persone, ma come mi fece notare la mia amica Chiaretta, a volte i post più belli non hanno nessun commento (quante volte ho pensato a questa frase). Poi ad un certo punto, molto presto dalla creazione del blog, ci ho rinunciato definitivamente ed ho iniziato a scrivere per me, ma comunque ogni tanto facevo la mia capatina sulla community per vedere chi era messo sull'altare del successo e sono capitate anche diverse persone che conosco e frequento.
Ma devo dire che che anche a me a volte è capitato di essere nelle "liste" ... come negli "ultimi post creati", così per un paio di minuti sono visibile anche io a tutta la rete.
Per il mio pavoneggiare, cosa che non mi si addice, ho provato a partecipare come blog al concorso "E' donna web", mamma mia se mi piacerebbe vincerlo, anche perchè un blog è un impegno, soprattutto se uno tende a non scrivere "superficialità" e poi ora su internet ho un bel po' di cose che richiedono tempo. Qundi siccome sicuramente non avrò nessuna onoreficenza, di nessun genere ... me la canto, me la suono e me la scrivo!!! 

 
 
 

Per le vie di Bologna

Post n°291 pubblicato il 06 Marzo 2008 da ildiariodellalinda
 

E' già da molto tempo che con Giovanna, socia, amica e quanto di più bello mi possa aver regalato la mia piccola Linda,  avevamo pensato a questo ritrovo o meglio ancora a questo pranzo tra mamme e famiglie di una stella, era un mese che pensavamo a come sarebbe stato domenica. In realtà quando era partita tutta l'organizzazione di questa giornata speravamo che ci fossero più mamme per questo giorno, ma poi comunque dovevamo ritrovarsi in sei con relative famiglie, ed era bello così, qualsiasi cosa fosse venuta, perchè in un anno d'associazione, sì siamo partite con tanto entusiasmo, ma forse non ci aspettavamo niente di più di quello che succedeva giorno giorno, parlare mamma dopo mamma. Quindi questo era comunque una bellissima giornata e un bellissimo traguardo a prescindere da tutto.
Venerdì sera, mi sono ritrovata con 39 di febbre, le telefonate, le e-mail di disdetta e un po' di malinconia vedendo che da sei si era rimaste in tre, ma che importa, quello che più contava era conoscere Fiammetta, rivedere Giovanna e così ho iniziato a rimettermi in forma per la giornata che mi aspettava, un po' di tachipirina, un paio d'aulin e sabato ero quasi come nuova, domenica mattina ... invece ... pronta per l'avventura.
La giornata che ancora porto nel cuore, non è altro che tutta la bellezza che racchiude questo immenso amore che provo per mia figlia che ho perso, non è altro che tutte le lacrime che sono state ripagate in sorrisi, grazie ad ogni mamma che si è affacciata nella mia vita, grazie alle loro parole e agli abbracci che ci siamo scambiate, non più virtuali, ma reali.
E' incredibile che da un dolore così grande possa nascere tutto questo.
E poi comunque questa giornata mi ha regalato una nuova amicizia, è una sensazione particolare quella che si prova conoscendo qualcuno che ha condiviso con te un pezzo di vita, anche se in momenti e modalità diverse, ma tutto esattamente uguale dentro il cuore.
La prossima volta comunque promettiamo di organizzarla in un agriturismo o con tanto verde intorno in modo da poterci godere appieno le chiacchiere che non vedevamo l'ora di fare e invece sono a volte sfumate in "Siria attenta" ... "Livia torna quà" etc. etc. etc. A quando la prossima?

 
 
 

... non ho parole

Post n°290 pubblicato il 06 Marzo 2008 da ildiariodellalinda
 

Vi è mai capitato di scriver un post, con sentimenti, belle parole e poi per caso non fare copia, prima di cliccare sul pulsante "pubblica e vai al blog" ed ecco, ti appare la figura di partenza, il che è la triste notizia che tutto quello che hai scritto è finito dritto nel dimenticatoio?
Bhe, a me è successo proprio un quarto d'ora fa, e questo, quando succede, mi fa odiare, questa tecnologia del piffero, questa cavolo di memoria del menga, a volte penso sia meglio la vecchia macchina da scrivere, la vecchia carta e penna, la mitica foto da mettere nell'album, forse avevano un po' meno diffusione di rete, ma chi se ne frega!!! Ed ora mi tocca riprovarci e riscrivere tutto!!!

 
 
 

IO ...

 

 


Wilafirenze

Ilaria Bertini

La mia non è una vita di rimpianti, ma una vita fatta dal presente, proiettata nel futuro e costruita sul passato. Ilaria

 

LE MIE FOTO SU ...

 

IL BLOG PARALLELO

BENVENUTI NEL MONDO DELL'ADOLESCENZA

Se pensi che sia difficile essere adolescente ... prova ad essere sua madre!

Scenette di delirio familiare dalle 7 alle 23

Ma la domanda fondamentale è: Riuscirò ad arrivare ai 20 anni delle mie figlie senza un trapianto di fegato?

 

IL LIBRO

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Della serie "tutti possono pubblicare un libro", ecco la mia storia e quella della mia bambina che è iniziata con un diario della gravidanza, diventato poi una terapia al dolore del tutto personale, passata dopo 4 anni e 1/2 su una pagina web ed ora un libro. Così uno può leggere tutto su internet, oppure con due pagine sul divano. Senza nessuna pretesa quello che con una parola un po' grossa posso chiamarlo:

 

Il mio libro: "il diario della Linda"

 

 

TUTTA LA MIA STORIA

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... la mia storia e quella della Linda, la bambina che mi ha cambiato la vita con il suo breve e luminoso passaggio !  

 

ESPERIENZE D'ABORTO

La parola alle donne che hanno fatto l'IVG, che hanno avuto un raschiamento, che hanno rinunciato per sempre al loro figlio.
Basta chiacchiere e giudizi è ora di leggere.
 

RICORDI MUSICALI

 
 

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