NO-global

l’amore travolgente, la passione più sconvolgente, il desiderio struggente non rappresentano un limite al calcolo che subentra una volta che un altro uomo, diverso dal compagno ufficiale o marito, si affaccia nella vita di una donna. Prima cominciano le domande introspettive che lei fa a se stessa, del tipo: cosa provo per il mio uomo? E per l’altro? Dopo poco tempo il contatto fisico con chi si è deciso sia l’uomo giusto è intenso mentre l’altro comincia ad assaggiare il digiuno sessuale e, nel caso qualche incontro sia proprio necessario, l’assoluta mancanza di coinvolgimento della donna in mezzo al guado. Uno dei due uomini dovrà inesorabilmente essere abbandonato. Tale abbandono si realizza prima spingendo il malcapitato ad abbandonare la donna, attraverso mille dimenticanze e trascuratezze, se il poveretto sopravvive a tali vessazioni allora si passa alla provocazione, che deve portare al raptus dell’escluso il quale, se non abbandona il campo, è destinato ad assumere il ruolo del carnefice e del persecutore e, finalmente, consentire al salvatore di sottrarre la vittima al supplizio. Il meccanismo è questo e chissà quante volte tu che stai leggendo l’hai subito oppure sei stata la protagonista. La conseguenza è un lutto. Con tutte le fasi proprie dell’elaborazione del lutto.

Per favore, verresti al mio ultimo post? :)