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LABORATORIO TEATRALE, Cronache

Post n°1312 pubblicato il 21 Dicembre 2006 da n.cave

Abbiamo finalmente la sala. Un bell’appartamento con una stanzona capiente e calda. Finchè siamo così pochi ed è inverno non ci sono problemi, è il massimo. E c’è pure una persona nuova (nuova per modo di dire: Sara ha costretto il suo findanzato Ugo, tutt’altro che uno sconosciuto quindi, a essere dei nostri!!!). Ho cinque allievi in tutto. Non sono molti, ma a me bastano e avanzano. E poi sono tutti amici. Una volta partiti, le cose vengono da sé, se si coltivano. Io le coltiverò. Il problema sarà solo evitare quel naturale lassismo che ti prende nei piccoli gruppi di amici. Avere nel gruppo degli sconosciuti avrebbe certo aiutato, ma anche avere antichi rapporti aiuta in altre maniere.

Si inizia col training. Io sono avverso al training per attori in fase professionistica, perché lo voglio xsolo in fase didattica e formastiva. Quindi in un laboratorio diventa uno strumento fondamentale ed efficente per cercare e scoprire il proprio corpo. Consiglio a tutti, tuttavia, se mai avessero esperienze professionali o semi, di non dare retta a quei registi che fanno del training una bandiera come se la qualità del teatro dipendesse da quello. Per riscaldare corpo e voce, semmai, utilizzassero la normale preparazione atleca che si usa nei circoli C.O.N.I. (corsa, stretching, potenziamento), che è veramente completa e rispettosa del fisico; utilizzassero il riscaldamento vocale del canto lirico, che è molto più utile per la voce di tutti i mille esercizi del training.
Ma ora facciamo altro. Dobbiamo innanzitutto scoprire che abbiamo un diaframma e che è quello che serve per la recitazione (come per il canto), visto che grazie a lui si padroneggia l’emissione di fiato. Quindi, dopo, bisogna scoprire che abbiamo un fiato moooolto lungo, se utilizziamo bene il diaframma.
La seconda infarinatura è quella della ricerca degli «organi risonatori», ossia quelle zone cave (o zone non cave ma risonanti) all’interno del corpo. Dai seni nasali e paranasali e la cassa toracica (parti effettivamente cave) alla sommità del cranio e la zona lombare (parti vibranti). Insomma, i primi incontri faremo questo finché i suoni emessi non saranno sufficentementi puliti e vibranti.

Pausa sigaretta (fumano tutti, mi tocca farli fumare...)

Fine prima parte.

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