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Tripudio per gli infiniti Mondi. Radio classica 24. Karl Kraus. Cosa è classico

Post n°762 pubblicato il 20 Aprile 2014 da giuliosforza

Post 721

 

 

 

 

 

Tripudio per gli infiniti mondi                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

Prego i miei cinque lettori, soprattutto quanti si riconoscono nel Credo cattolico, di prendere le celie che seguono per quello che sono: delle divagazioni tra

Il fantapoetico ed il fantascientifico, che fanno bene alla mia mente stanca ed  a modo loro parafrano il Salmo 18, quello de “I Cieli immensi narrano del grande Iddio la gloria” che tante volte intonammo polifonicamente con Benedetto Marcello.

Farei offesa al mio buon senso, alla mia intelligenza, all’onniscienza, alla onnipotenza ed alla infinità di Dio se ritenessi che, degli innumeri mondi di cui l’infinito universo si popola, solo questo nostro avesse avuto il privilegio della Incarnazione, della Morte, della Risurrezione. Mi vien da pensare ad una incarnazione come ad una sorta di visita pastorale che Dio affida ad ognuna delle Entità a Lui consostanziali nelle quali ama via via storicizzarsi, spazializzarsi, temporalizzarsi; le quali esplicitamente auspicano per le loro greggi  “Ut Unum sint, sicut tu et Ego, Pater, Unum sumus”.

Il tripudio pasquale è dunque un tripudio universale.Non intendere ciò sarebbe anche negare l’originalità che, fra tutti i Grandi Libri, fa del Vangelo quello che meglio ha saputo predicare la sacraltà dell’universo senza compromettere la sacralità di Dio.

Panteismo?

E sia. Il panteismo in fondo non è che un eccesso di ottimismo. Che non fa male a nessuno.

In tutti gli universi è dunque Pasqua,in tutti gli Universi Dio risorge dalle tenebre del Parasceve.

Pei clivi di ogni universo exsultant luxuriantque omnia

 

*

 

Radio 24 classica è la prima emittente di musica classica d’Italia. Essa pure ha rischiato di essere spenta, ma per ora il pericolo sembra scongiurato. Funziona così bene, i curatori ed i conduttori, tutti noti professionisti, sono straordinariamente bravi  ed è un piacere seguirli. La qualità poi della ricezione è ottima in tutta Italia, molto migliore di quella del corrispettivo canale rai. Se la trasmissione dovesse cessare, non solo per Milano Finanza, cui radio 24 appartiene, ma per tutta la cultura musicale italiana sarebbe una vergogna.

Se qualcosa ho da ridire, essa riguarda i pensierini inutili, tanto sono banali, che una voce impersonale ogni tanto dissemina a mo’ di intervallo tra un brano e l’altro. Attribuire loro una illustre , assai dubbia paternità, non giova alla loro riabilitazione. Ma in questo momento uno ne scolto che da solo ne vale mille. E il fatto che sia di un umorista come Karl Kraus lo fa straordinariamente interessante:  

“Artista è colui che trae un enigma da ogni  soluzione”.

Meditate, razionalisti, meditate!

*

Mi si chiede cosa io intenda per classico. Rispondo con Bargellini: ciò di cui l’autunno non fa seccumi. Il sempreverde che  resiste alle tramontane.

 

*

Per i tentati (prima o poi tocca a tutti, anche ai vitalisti irriducibili come me) di depressione:

" Il tempo tutto toglie e tutto dà; ogni cosa si muta, nulla si annichila; è un solo, che non può mutarsi, un solo è eterno, e può perseverare eternamente uno, simile e medesimo. Con questa filosofia l’animo mi s’aggrandisce e me si magnifica l’intelletto. Però, qualunque sii il punto di questa sera ch’aspetto, si la mutazione è vera, io che son ne la notte, aspetto il giorno, e quei che son nel giorno aspettano la notte: tutto quel che è, o è cqua o llà, o vicino o lungi, o adesso o poi, o presto o tardi. Godete dunque, e, si possete, state sana ed amate chi v’ama”. (Giordano Bruno, il candelaio, introduzione e note di Isa Guerrini Angrisani, Rizzoli BUR 1976, pagg. 120-121)

 

 

 

 
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