Creato da giuliosforza il 28/11/2008
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7 gennaio. Battesimo di Cristo.
Giovanni omo salvatico
Pelle di cammello la sua veste
Miele e locuste il suo cibo
Tale l’immergitore (baptìzon) di Cristo ed annunziatore dei suoi fasti.
Ben diversa veste, ben diverso cibo i celebratori dei suoi ne-fasti.
*
8 Gennaio. Festa del Socio al “Circolo culturale Simeoni”.
Ancora una volta m’ha, nel pomeriggio, Preneste con la sua malia. Le sirene hanno nome Ilaria ed Elisa, due giovanissime prenestine doc. dalla voci più scintillanti dei cristalli degli antichi lampadari dell’amplissima sala di palazzo Barberini che ci ospita (la cui grandiosa trifora, artisticamente illuminata per iniziativa del giovane nuovo direttivo, si staglia nella notte rigidissima e chiarissima, visibile in tutta la vasta piana sottostante cui mare, colli albani, monti tiburtini prenestini ed ernici splendidamente fanno corona). Le due fanciulle, anagraficamente ed artisticamente in fiore, in due tempi, intervallati dalla presentazione di un notevole video di Ercole Sbardella dedicato a Lo Calendario 2012, XXII fatica (XXII come gli anni dell’E.F., ma non preludente ad alcuna catastrofe), immagino gaudiosa, di Peppino Tomassi, (argomento l’architettura prenestina dell’arco di tempo 1870-1920) si sono esibite in un delizioso duetto con l’accompagnamento di chitarra elettrica, basso, batteria e tastiera. Il nome del vivace ensemble suona Divas Tribute, simpatico esplicito riferimento ai grandi nomi del suo repertorio: canzoni, classiche e moderne ma di spessore, italiane e straniere che gli straordinari mezzi espressivi delle artiste hanno reso in tutto il loro fascino, esaltate, non tradite, da una interessante ritrascrizione. Sono certo che i suoni del giovane complesso, scendendo, per il clivo dai cui digradano i ruderi del Tempio della Fortuna Primigenia e l’armonioso gioco dei tetti dagli antichi tegoli, fino alla casa natale del Principe della Musica, non ne hanno disturbato l’Ombra severa, ridestata anzi la hanno da un sonno secolare, lo stesso da cui è stato destato il suo devoto cultore, il Vegliardo che scrive queste note e che per un non brevissimo lasso di tempo, in epoche remote ormai anni luce, ne assunse, per reverenza, il nome come nome ...d’arte.
Al simposio seguito all’evento, prelibate specialità culinarie casarecce preparate dalle dame del circolo e squisitissimi commensali, soprattutto i convivi di desco: Teresa, la voce recitante del video, principessa consorte del verace principe di Palestrina Peppino Tomassi, il serafico discepolo d’Ippocrate Maurizio dal multiforme ingegno, l’incantevole sua sposa Esmeralda (tutta trapassata, anima e corpo, nelle fattezze angeliche della musicante figliola, deliziosa aulete nella Giovane orchestra prenestina) a me subito due volte cara, e perché proveniente dalla douce, a me dolcissima, France, e perché figlia di emigranti di Celano, di quell’attonita terra abruzzese ove potrebbero affondare le mie stesse radici: ché dalla duchessa di Celano, prima di affogare per un atto di eroica generosità nel fiume Aterno nel tentativo di salvare un suo cavaliero, ebbe il capitano di ventura Muzio Attendolo Sforza, fondatore della stirpe ducale omonima, numerosa figliolanza, il cui sangue potrebbe, chapeau ve ne prego, esser trapassato nelle mie vene.
Una ulteriore dies albo signanda lapillo donata al Vegliardo dalla benevolenza degli Iddii, che egli sentitamente ringrazia.
*
Ho proposto al Presidente effettivo ed a quello onorario del Circolo predestino un pomeriggio di omaggio al Nolano nel CDXII anniversario del martirio, da condividere con Tivoli e Nola: una Suite panica da me curata con la partecipazione del rinato Gruppo corale “Metanoesi”.
Usque ad mortem et ultra, tale il nostro nuovo motto, mi piacerebbe riallacciare i contatti, così’ numerosi in passato e proficui di originali indimenticabili iniziative, col cenacolo prenestino, che nel felice connubio tra classico e moderno, tra “vecchio” e “nuovo”. nello sforzo di vichianamente inverare il certo ed accertare il vero, l’uno ripulendo da ragnatele e muffe, dell’altro smascherando le non poche imposture, potrebbe trovare la sua caratterizzazione, per la gioia di tutti i suoi membri, sempre più numerosi, sempre più vivi.
Contrariis quibuscumque minime obstantibus, in primis la fastidiosa, quando non tenace, vecchiezza.
P. S. consolatorio per Peppino e per me:
Non annosa uno quercus deciditur ictu, non basta un colpo per abbattere una vecchia quercia! (MarcelloPalingenio Stellato).
Mature fias senex, ut maneas diu, diventa presto vecchio per vivere a lungo (antico adagio, già in Cicerone). Io direi, semplicemente, per vivere.
Chàirete Dàimones!
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