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OMOSESSUALI IN PIAZZA 

Post n°401 pubblicato il 16 Novembre 2008 da diversity84


CALIFORNIA LO STRAPPO GAY - OMOSESSUALI IN PIAZZA <<RIDATECI IL MATRIMONIO>>



Sono molti gli elettori di Obama, soprattutto neri, ad aver votato per l'abrogazione della «Proposition 8»

Luca Celada

LOS ANGELES

Oggi
è giornata di mobilitazione nazionale per il movimento gay, che ha
indetto manifestazioni in più di cento città americane, il culmine di
dieci giorni di agitazione contro l'abrogazione via referendum del
diritto al matrimonio fra omosessuali in California. Le unioni gay
erano state autorizzate dalla Corte suprema lo scorso maggio e da
allora nello stato si sono sposate oltre 18.000 coppie dello stesso
sesso; tutti questi matrimoni si trovano ora in un limbo giuridico, in
attesa che qualcuno, presumibilmente la stessa Corte suprema, ne
deliberi la validità alla luce dell'emendamento costituzionale che
dichiara legali solo le unioni fra un uomo e una donna. Il passaggio
della cosiddetta «proposition 8» per 52% al 48% è singolare in quanto è
una rara istanza di revoca di un diritto civile giuridicamente
stabilito per mezzo di un voto popolare e ha aperto un dibattito se in
un caso come questo il referendum sia legittima espressione di una
morale di maggioranza o se invece, come ha sostenuto anche Barack
Obama, i diritti civili delle minoranze debbano essere tutelati dallo
stato anche contro le opinioni maggioritarie.

La posizione del
presidente neoeletto è significativa, in quanto il fattore anomalo del
voto californiano è stato proprio l'elettorato afroamericano che,
assieme a ispanici e asiatici, ha partecipato in numeri record
all'elezione di Obama votando però allo stesso tempo in forte
maggioranza (2 a 1 fra i neri) contro i matrimoni. Il movimento gay ha
dovuto così constatare con amarezza come proprio il grande moto di
popolo progressista che ha portato all'elezione del primo presidente
afroamericano abbia allo stesso tempo determinato la cocente sconfitta
delle proprie rivendicazioni di uguaglianza. Il dato ha provocato uno
strappo «interno» alla sinistra: i gay nella fattispecie accusano i
neri di un tradimento su una battaglia per i diritti civili, tanto più
imperdonabile in quanto è stato perpetrato da una popolazione vittima
storica della segregazione, protagonista a sua volta di una lunga
battaglia per i diritti, in cui sono stati appoggiati dal movimento
politico gay. I neri dal canto loro adducono a spiegazione la
tradizione culturale e religiosa; ma man mano che il diverbio si è
inasprito molti hanno anche obbiettato all'equiparazione della
«condizione nera» e quella omosessuale, posizione in cui c'entra l'idea
di omosessualità come «scelta volontaria» ma anche la rivendicazione di
un certo «primato storico» della discriminazione razziale - nessun
omosessuale è mai stato uno schiavo, si è detto, o si è dovuto sedere
in una sala d'attesa separata. Jasmyne Cannick, scrittrice nera e
lesbica, è giunta in un editoriale sul Los Angeles Times a chiedersi
«quale possibile beneficio possono trarre un senzatetto o un
sieropositivo senza assicurazione medica o un nero appena rilasciato
dal carcere dal diritto di sposare una persona dello stesso sesso?»
definendo il movimento per il matrimonio in gran parte un vezzo di una
classe di omosessuali facoltosi e in gran parte bianchi. Sta di fatto
che la sconfitta ha rigenerato la coscienza politica di un movimento
che dal giorno delle elezioni si è ritrovato galvanizzato in decine di
proteste giornaliere in molte città californiane, che spesso hanno
assemblato migliaia di persone (15.000 sabato scorso sono sfilate nel
quartiere losangelese di Silverlake) organizzate con rapidità da flash
mob via internet. Proteste che hanno mostrato un'enorme energia,
soprattutto da parte di un nuova generazione di militanti, che era
assente dai tempi di Harvey Milk, padre del movimento e primo assessore
gay di San Francisco, assassinato nel 1978.

In molti hanno
polemizzato con la campagna elettorale contro il referendum che ha
omesso ogni riferimento ai gay optando per una linea soft vagamente a
favore dell'uguaglianza e contando sull'assenteismo dell'opposizione.
Quest'ultima invece è stata lautamente finanziata da organizzazioni
religiose mobilitando la base degli hinterland con una efficace
campagna dal sapore maccartista che paventava «l'insegnamento
dell'omosessualità» nelle scuole. Il maggiore contributo alla campagna
per l'abrogazione è provenuto dalla chiesa mormone, paradossalmente
cioè dalla setta religiosa che per le scelte matrimoniali (i mormoni
erano ufficialmente poligami prima che la riforma dello scorso secolo
vi rinunciasse) aveva patito violente persecuzioni. I fedeli mormoni
hanno contribuito con oltre $15 milioni alla campagna del sì e molta
della rabbia gay di questi giorni è stata diretta contro di loro ed i
vistosi templi in marmo bianco subito cinti, come nel caso di Los
Angeles, da rumorosi picchetti di manifestanti. Il quartier generale
mormone a Salt Lake City in una nota ha negato una direttiva anti-gay
definendo il finanziamento un contribuito spontaneo dei fedeli, molti
dei quali hanno però confermato di avere ricevuto precise istruzioni in
questo senso dalle proprie parrocchie. Una di loro è la proprietaria
mormone di El Coyote, storico bar ristorante messicano di West
Hollywood molto frequentato da clienti gay , che ha ammesso di aver
versato un obolo di $100 alla causa su richiesta della chiesa. Il
ristorante è stato ora fatto oggetto di un boicottaggio e con esso
molti altri esercizi di cui è stato reso noto l'appoggio alla causa
anti-gay

Intanto sono stati presentati numerosi ricorsi alla
Corte suprema per invalidare l'esito delle elezioni, raccogliendo
l'adesione di molti politici, compreso il governatore Schwarzenegger
che dopo la sentenza di giugno ha manifestato aperta solidarietà ai
gay. Ora la Corte dovrà presumibilmente tornare sull'argomento,
quantomeno per via dei 18mila matrimoni in sospeso, ma difficilmente
vorrà contraddire l'esito del referendum. Le altre opzioni per il
movimento sono di tornare a modificare la costituzione con un nuovo
referendum (rischiando però di perdere nuovamente) o tramite
legislazione parlamentare, dove la maggioranza democratica dovrebbe
essere favorevole. Innanzitutto c'è da risolvere la questione
fondamentale della giurisdizione: se le materie costituzionali, in
particolare sui diritti civili, possono essere decise per via
referendaria o se il progresso sociale debba a volte forzatamente
passare dall'azione «illuminata» della politica, tesi che sembra ora
prevalere a Washington. D'altra parte se la questione dei diritti dei
neri fosse stata lasciata alla regola di maggioranza nel Sud ci sarebbe
ancora un regime di segregazione.

Compito del movimento gay
sarà di promuovere la tesi che vuol fare uscire lo stato dalla difesa
dei «valori culturali» e pretenderne invece la rigorosa tutela dei
diritti di tutti i cittadini. È il ragionamento che ha portato qualcuno
a suggerire, invece dell'istituzione dei matrimoni gay, l'abolizione
del matrimonio civile per tutti, eterosessuali compresi, lasciando allo
stato il solo compito di sancire unioni laiche e giuridiche, tipo Dico,
per tutti, e a ognuno, separatamente, il diritto della cerimonia
religiosa di preferenza.

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Commenti al Post:
pgmma
pgmma il 06/05/09 alle 14:34 via WEB
La lubrificazione non dovrebbe assolvere anche alle operazioni di distacco dopo il convegno nell' incendiaria ed estenuente tresca durante la quale lo sperma di regola è andato ovunque ? Lubrificando ulteriormente !?. ... Per i cani vi è la necessità che il maschio sia certo d'essere il padre! Come ? La prostata, relativamente esterna rispetto all'uomo, cioè quasi intermedia nel pene canino, s' ingrossa e fa da catenaccio , indi produce i liquidi atti a sciogliere il muco cervicale della partner, e solo alla fine, trascorso il tempo indispensabile allo incontro tra ovulo e spermatozoi, si sgonfia consentendo il distacco del missile dall'aereo cisterna. Il missile umano ha altre modalità ; ma in quali circostanze il normale procedimento non funziona secondo la norma ? Paura, piacere, temperatura, tempo prolungato, altre condizioni psico-fisiche ?
 
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Oliviero Toscani; Jack Lang. Gay Pride: history.

Massimo Consoli; Maria Cristina Gramolini. Independence gay: alle origini del Gay pride.

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Julie Anne Peters; Tra mamma e Jo.

Rosanna Fiocchetto, L'amante celeste - La distruzione scientifica della lesbica.

Cesar Tripp, La questione omosessuale.

Stefano Bolognini, Breve storia del matrimonio gay.

Daniela Danna, Matrimonio africano.

Daniela Danna, Matrimonio omosessuale.

Giovanni Dall'Orto, Manuale per coppie diverse.

Giovanni Paolo II, Le unioni omosessuali non sono una realtà coniugale, in "La Famiglia".

Alicata, Cristiana "Quattro", Edizioni il Dito e La Luna, Milano 2006. Romanzo, storia di una famiglia omogenitoriale raccontata da uno dei figli.

Bonaccorso, Monica, Mamme e papà omosessuali, Editori Riuniti.

Bottino, Margherita e Daniela Danna, La gaia famiglia. Che cos'è l'omogenitorialità, Asterios.

Danna, Daniela, Io ho una bella figlia. Le madri lesbiche raccontano, Zoe, Forlì 1998.

 

 

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