Creato da vivirencamino il 01/08/2006
...per conoscere l’Italia che non si vede in tv e sui giornali...Grande e umile, eroica e mite, fatta di padri, madri, figli, di laboriosità e generosità. Di Fede.

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« CIAO ORIANA, "ATEA CREDENTE"AGNELLI DI DIO »

GLI OCCHI DI ORIANA

Post n°12 pubblicato il 16 Settembre 2006 da vivirencamino
 
Foto di vivirencamino

...Gli occhi di Oriana, rimasti sempre gli stessi nonostante la malattia. Occhi pieni di energia e di passione, specchio della sua anima.
Innamorata della vita...
Guardandola, era evidente il contrasto fra il suo spirito da bambina ribelle, sempre piena di entusiasmo e il suo corpo che mostrava i primi segni dell'alieno...

Ha affrontato ogni battaglia con onestà, dignità, passione e onore...
«Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita… Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano»

Sono gli occhi di chi cerca senza mai fermarsi, di chi combatte, di chi spera contro ogni evidenza, di chi ama, di chi guarda lontano oltre l'orizzonte...
Di chi fugge la rassegnazione, l'apatia, la noia e si lancia verso l'Infinito...

Si, Oriana aveva un grande bisogno d'Infinito...
Perchè chiunque vive la propria esistenza con passione, chiunque cerca di gustarne ogni attimo, non può credere che tutto finisca con la morte...
Per il mondo il cielo è chiuso. Per esso cio' che conta è sfruttare al massimo il tempo che abbiamo...Alienandosi...E fuggendo da domande 'scomode' e 'inopportune', in verità, profondamente umane... 
Più cerchiamo di essere felici, più siamo felici, e più facciamo fatica a dare un senso alla Fine...
Perchè proprio ora? Se il cielo rimane chiuso...

«L'idea di morire non mi fa paura. Sul serio. Non dico bugie. Sono troppo orgogliosa per dire bugie. E poi che ci sarebbe di indegno, di degradante, ad ammettere che la Morte mi spaventa? Glielo confesso con serenità: al posto della paura io sento una specie di malinconia, una specie di dispiacere che offusca perfino il mio senso dell'umorismo. Mi dispiace morire, sì. E non dimentico mai ciò che Anna Magnani mi disse tanti anni fa. «Oriana mia! Non è giusto morire, visto che siamo nati!». Non dimentico nemmeno che quella ingiustizia è toccata a miliardi e miliardi di esseri umani prima che a me, che toccherà a miliardi e miliardi di esseri umani dopo di me. Però mi dispiace lo stesso. Amo troppo la Vita, mi spiego? Sono troppo convinta che la Vita sia bella anche quando è brutta, che nascere sia il miracolo dei miracoli, vivere il regalo dei regali. Anche se si tratta d'un regalo molto difficile, molto faticoso. A volte, doloroso. E con la stessa passione odio la Morte. La odio più d'una persona da odiare, e verso chi ne ha il culto provo un profondo disprezzo. Il fatto è che pur conoscendola bene, la Morte io non la capisco. Capisco soltanto che fa parte della Vita e che senza lo spreco che chiamo Morte non ci sarebbe la Vita».

Quello che vive e racconta Oriana è l’agonia, che poco ha a che vedere con l'ateismo 'forte' di chi ha trovato una risposta univoca alla propria esistenza.
Chi è in stato agonico non è ancora 'morto', non ha chiuso tutti i conti con l'Assoluto, anche se è tutt’altro che sereno e contento.
Lo stato di agonia è una condizione di lotta e incertezza, di terrori e di speranze, di odio e Amore.
Oriana era reattiva, corrosiva; fuggiva i miti e le illusioni di chi vorrebbe fare a meno del Mistero: «La morte io non la capisco»...
Chi ama la vita non può dare un senso alla morte... se il cielo rimane chiuso...

Ma il cielo è aperto...

Alla sua richiesta inespressa ma molto profonda di vita eterna il Signore ha risposto sicuramente, Lui che ha garantito che chi cerca trova e a chi bussa verrà aperto.

Gli occhi di Oriana...

...Inespresso desiderio d'Infinito...

 
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