Creato da vivirencamino il 01/08/2006
...per conoscere l’Italia che non si vede in tv e sui giornali...Grande e umile, eroica e mite, fatta di padri, madri, figli, di laboriosità e generosità. Di Fede.
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"Non abbiate paura"
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LA MORTE 'A FIN DI BENE'
Ripeteva sul letto di morte il cardinale Jean Villot, Segretario di Stato Vaticano dal 1969 al 1979: «La gente di Chiesa, i credenti parlino meno di sofferenza. Spesso non sanno che cos'è davvero».
Scrivo dunque con un po' di disagio, angustiato dalla paura di cadere nel moralismo, sul tema importante dell'eutanasia, tornato in evidenza dopo l'appello di Welby, malato di distrofia muscolare, al Capo dello Stato Napolitano.
Non ho intenti pedagogici e non ho l'intenzione di discutere su ogni singola questione. Il mio sarà un invito a riflettere per andare al cuore del problema.
Leggo moleplici appelli sulla libertà di morire...
In molti gridano: Eutanasia! Eutanasia! Eutanasia! Tutti la vogliono.
La vita è mia e ne faccio ciò che mi pare, morire è un mio diritto! Posso porre fine alla mia esistenza quando e come voglio perchè il corpo è di mia proprietà!
La maggioranza degli italiani trascinati dalle fantomatiche dichiarazioni radicali sulla necessità di una legge 'avanzata' si sono schierati in appoggio ad una linea di pensiero estremista che svuota il miracolo dell'esistenza umana e lo priva del suo significato più profondo...
Qualcuno di noi si è forse dato la vita? Ed è giusto dare la morte?
Si dice: facciamo una legge ma poniamo dei limiti...Non si può richiedere sotto ai 50 anni...No dai...Sotto ai 40...E perchè no? Si può soffrire gravemente anche da bambini...E allora perchè non includere anche loro...?
Non è difficile capire che metter mano in questo campo è come aprire il vaso di Pandora (...Invano, cercava affannosamente di chiudere il vaso, di trattenere i Mali e di rimediare al disastro...)
L'accusa che si rivolge ai cosiddetti "cattolici fondamentalisti" (non "adulti") è quella di non tener conto del fatto che non tutti hanno delle convinzioni religiose e lo Stato, in ogni caso, è laico... In nome della laicità, dunque, è giusto che ognuno possa scegliere liberamente quando e come morire.
(Ecco dunque quale sarebbe il compito dello Stato... Non più aiutare a vivere, incoraggiare e sostenere la vita ma aiutare a morire...)
Anche questa, comunque, è un'accusa infondata...
Il cattolicesimo, nella sua essenzialità, difende la legge naturale e per questo le sue battaglie sui temi della vita e della famiglia non hanno nessun nemico e nessun perdente... Chi ne uscirà veramente vincitore sarà l'uomo...
La Chiesa aiuta l'uomo a riscoprire il senso profondo della sua esistenza; dunque i cattolici ("crociati" e "fondamentalisti"...) osteggiando con forza il cosiddetto diritto a morire, sono una luce per l'umanità, indicano a tutti, credenti e non credenti, che la vita è un dono meraviglioso ed è giusto viverla sempre e comunque...
"Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita."
(Corinzi 2, Capitolo 4, 8-12)
La realtà è che quando il sano pensiero laico sfocia nell'ideologia laicista che chiude il cielo e cancella la prospettiva religiosa, nascono sempre dei mostri che appaiono angeli perchè coperti da un'aura di finta compassione e benevolenza...
Ciò che ci sfugge è proprio l'ipocrisia con la quale molti slogan vengono diffusi...
In fondo poi...Non se ne può più del malato e del sofferente che stanno lì a far niente e a rompere le scatole con i dolori e le richieste di assistenza. Sono un costo inutile. Aiutiamoli a morire e a togliere il disturbo con buona pace della nostra coscienza (e del nostro portafoglio...).
Risulta evidente che la maggiore difficoltà dell'assistenza ai morenti consiste nel fatto che la morte di un uomo esige che colui che assiste si confronti con la propria morte. Parliamoci chiaro... Chi ha la forza d'animo (la Fede direi...) per confrontarsi con animo sereno e libero con la propria morte?
Ecco che l'eutanasia è una scelta obbligata: dare al più presto la morte è indispensabile per proteggere i vivi, affannosamente immersi nei "ludus", nell'organizzazione di feste, spettacoli, concerti, vacanze, ecc...
L'agonia nostra e degli altri è il momento della nudità e della verità che risulta insopportabile per chi in tutta la propria vita è fuggito da domande 'scomode' e 'inopportune' sulla propria fine.
Si obietta allora, con l'aria aggressiva di chi pensa di detenere il monopolio della difesa dei diritti umani: "Se è lo stesso malato a chiedere che gli venga risparmiata la sofferenza, non sarebbe disumano rifiutargli quest'atto di pietà?"
Ma è veramente un atto di pietà...? E' Amore questo?
Ma nessuno si chiede il perchè di quest'ultima tragica richiesta...?
Nessuno pensa che in realtà il volere del malato è stato seriamente determinato da nostre gravi mancanze... da qualcosa o qualcuno che gli è venuto a mancare...?
Forse...
...Gli è venuto a mancare quella capacità di vivere affrontando la realtà con le sue gioie e i suoi drammi.
...Gli è venuto a mancare una visione coerente, organica, che aveva un posto per il riso e per le lacrime, per la gioia e per il dolore, per la nascita e per la morte; una visione secondo la quale nessuna sofferenza era da giudicare inutile.
...Gli è venuto a mancare la solidarietà umana che sempre ha alleviato il dramma solitario della morte. Una solidarietà, una compassione, che non può venire né dal medico più efficiente né dal congiunto più affettuoso se, come oggi quasi sempre accade, non hanno fatto i conti con la propria morte.
Tutto e tutti sono venuti a mancare a chi lancia questo appello per "essere suicidato" che le culture progressiste e radicali sono così pronte a raccogliere...
Nella prospettiva cristiana c'è posto anche per l' "assurdità" della morte, per il dolore, per la sofferenza, per il peccato...
Tutte realtà che le ideologie di questo mondo (marxismo, capitalismo, laicismo e tutte le loro varianti...) devono nascondere...o devono promettere di eliminare a suon di 'riforme sociali' o di 'aumento del reddito'.
...Per approfondire l'argomento CLICCA QUI e QUI
|......Ho grande rispetto e comprensione per chi ha maturato nel corso della sua vita un pensiero completamente diverso dal mio. Sono consapevole della delicatezza del tema e non è mia intenzione giudicare nessuno. Tantomento chi è approdato a convinzioni opposte tramite percorsi intimi di sofferenza e dolore vissuti in prima persona.
Comprendo il combattimento straziante di chi sostiene e accudisce una persona in fin di vita...Io ho una nonna in stato semi-vegetativo che vive in casa. Non parla, non cammina... Soffre... E' assolutamente normale e profondamente umano domandarsi che senso abbia tutto ciò...
Non ho risposte certe e univoche...In ogni caso sono profondamente convinto che lei voglia vivere ancora, anche solo per ricevere una mia carezza mentre guarda, nei pochi momenti di serenità, il cielo azzurro dalla finestra della sua camera......|
vivirencamino
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Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 07:42
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 06:43
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 06:43
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 06:29
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 05:15