Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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LA QUINTA GENERAZIONE: LE INGOGNITE - SECONDA PARTE

 

LA GENERAZIONE SFUGGENTE DELLE INCOGNITE

- PARTE SECONDA -

 

Iniziato qui il rimescolamento nel calderone del tempo per conoscere le sette generazioni, arriviamo alla seconda parte della quinta.

 

 

RIASSUNTO INTRODUTTIVO DAL POST PRECEDENTE

La quinta generazione è quella che nasce tra la metà degli anni '60 e il decennio degli anni '70. È definita con un'incognita ed è, per l'appunto, chiamata "Generazione X".

Vi appartengono sostanzialmente tutti i giovani degli anni '80 e degli anni '90; ma se il primo gruppo di questa generazione è stato adolescente ed ha vissuto la sua giovinezza nel rampante e consumistico primo decennio, il secondo gruppo, invece, composto dai ragazzi degli anni '90 e dei giovani del 2000 - vale a dire i nati intorno alla metà dei Seventies - viene già considerato al confine con la "Generazione Y" dei Millenials, ed è per questo che i suoi appartenenti vengono ribattezzati Xennials.

In generale, però, tutti i nati durante questo periodo vengono comunque descritti come la "Generazione invisibile" perché i ragazzi che ne hanno fatto parte sentivano di non appartenere a nulla e a nessuno in particolare e di non avere un'identità o un disegno di vita significativi. Insofferenti, schivi ed irrequieti, hanno preferito adottare sempre una ribellione fondamentalmente silenziosa contro i precedenti modelli culturali.

Gli "Invisibili" sono stati ragazzi che non dimostrarono particolare rispetto per le gerarchie, che vissero male il rapporto con le autorità e che non si identificarono in un credo religioso. Durante la loro adolescenza c'è stato un aumento della tecnologia pratica e ludica e difatti, se da un lato gli individui appartenenti alla prima decade della Generazione X sono cresciuti giocando con i primissimi videogiochi ed approcciandosi ai primi computer, i rappresentanti più giovani tra gli "X" sono stati quella MTV Generation che sin da bambina utilizzava cassette e videoregistratori. 

 

GLI XENNIALS: I RAGAZZI AL CONFINE

 


I nati nei Seventies, che siano Xennials o giù di lì, sono gli appartenenti più giovani della "Generazione delle incognite", vale a dire tutti quelli che vissero la loro adolescenza negli anni '90 e che conobbero tutte le tappe evolutive di internet e dell'era digitale. Questa generazione è una sorta di ibrido tra la X degli anni '80 e la Y del 2000.

Difatti sono i ragazzi che hanno conosciuto la fine del Novecento ma che - a tutti gli effetti - sono anche parte integrante del Ventunesimo secolo, nonostante i vissuti di un'infanzia e un'adolescenza analogica. Sono i ragazzi che si sono visti schiacciati tra quella (a volte insostenibile) leggerezza degli Anni '80 - comunque respirata nella loro infanzia - e le illusioni di un 2000 che già stava arrivando ed in assoluto sono stati i primi che riuscirono ad avere l’opportunità di studiare all’estero e a viaggiare in una Europa finalmente non più divisa da un muro.

La Generazione pseudo Xennials è quella che passò senza soluzione di continuità - ed in modo naturale e spontaneo - dalle enciclopedie cartacee ai motori di ricerca; quella che frequentava discoteche e pub ma giocava con la Play, chattava e già s'innamorava online.

Sicuramente la generazione più flessibile e fluida fino ad oggi, quella composta dai più giovani delle X si è saputa adattare con facilità ad ogni veloce cambiamento. E così, senza scomporsi, si è trovata ad utilizzare tanto i gettoni delle cabine in strada quanto le app, tranquillamente immersa in un contesto sociale iper-connesso e se da bambina scriveva i titoli delle canzoni sulle audiocassette ed ascoltava la musica dai walkman, è saltata nel giro di poche stagioni dai lettori CD ai lettori mp3.

Le teenagers riempivano l'imprescindibile Smemoranda di scritte e ritagli ben prima che la loro attività venisse chiamata scrapbooking e venisse commercializzata su Amazon e tutti si vestivano come a Beverly Hills 90210 (le ragazze uscivano con le t - shirt sotto i vestitini a sottoveste e gli immancabili anfibi, mentre i ragazzi non potevano rinunciare alle camicie a quadri di flanella).

Rivisitando gli anni '70, facevano interminabili Apericena e mentre ascoltavano i R.E.M. e i Nirvana mantenevano un occhio attento su Tangentopoli. Non a caso, quella fu la generazione che più incrementò le iscrizioni a Giurisprudenza, spinti dalla passione incontaminata e irrefrenabile dei diciotto anni e dalla volontà di onorare Falcone e Borsellino.

I giovani di quegli anni sono stati anche quelli che accolsero i primi reality in televisione con il significato di esperimento sociale e che pur mantenendo un atteggiamento grunge e disincantato - nonché quella medesima aura di disaffezione condita da sprezzante cinismo, tipica di tutta la Generazione X - continuarono, molto più che i loro fratelli e sorelle maggiori, a voler credere nelle favole e a voler dare il primato ai sentimenti rispetto ad una vita consumistica di un plastic world, anche se la "Pretty Woman" a cui s'ispirarono non era una ribelle principessa Disney, ma una prostituta dai capelli rosso fuoco.

Difatti questa generazione, molto diversa sotto certi aspetti da quella del decennio precedente, rispetto ai ragazzi degli anni '80 non ricercò mai in modo spasmodico l'ascesa sociale, preferendo optare per lavori poco retribuiti - magari paralleli ad impegni lavorativi ufficiali poco gratificanti ma grazie ai quali poter ricevere uno stipendio per vivere - al solo fine di coltivare i propri talenti, indipendentemente dal profitto economico.

Per questo i ragazzi degli anni Novanta sono stati la generazione del simbolismo culturale, che non ha mai ricercato la stabilità a tutti i costi e che non ha avuto paura di sperimentare. Non a caso, i rappresentanti di questa generazione sono stati indiscutibilmente i pionieri delle scoperte scientifiche di oggi e gli innovatori tecnologici per eccellenza, con la mente già proiettata verso il futuro ma le radici ancora salde in un recente passato.

Furono ragazzi sicuramente più cupi, introspettivi ed eclettici dei giovani degli anni '80 ed anche la loro musica venne caratterizzata da messaggi diversi, e proprio mentre i blocchi politici si scioglievano e la guerra del Golfo lasciava lo spazio mediatico alle bombe sulla ex Jugoslavia, i ragazzi degli anni '90 riascoltavano nei loro CD la sanguinaria violenza del conflitto dell'Irlanda del Nord - già cantata dagli U2 nel decennio precedente - in un'altra e nuova canzone che, grazie all'iconica voce di Dolores O'Riordan, fece diventare i Cranberries un'importante colonna sonora di quegli anni, catapultandoli direttamente nell'Olimpo immortale della musica per gli anni a venire.

Ma se i ragazzi degli anni '90 furono quelli che videro nascere i primi stati indipendenti dalla Federazione Jugoslava e la frammentazione dell'Unione Sovietica e che dovettero assistere all'assedio di Sarajevo, riaccostandosi ai temi di politica internazionale, furono anche quelli che vissero in tempo reale il Sexgate che fece scandalizzare e sorridere il mondo.

E se da un lato divisero le loro preferenze tra le band più importanti dell'indie rock, dall'altro sbirciavano quelle medesime ragazze di "Non è la rai" che lo stesso Vasco citò in una sua canzone totalmente dedicata alle adolescenti del programma di Boncompagni. Perché la generazione di "Friends", del grunge, del rap, delle mollettine nei capelli corti alla Gwyneth Paltrow o dalla chioma spettinata alla Kurt Cobain e delle super modelle idolatrate come rockstar, fu anche quella che canticchiava i ritornelli delle Spice girls mentre la band s'imponeva come fenomeno sociale nella musica pop mondiale, facendosi strada in nome del Girl power.

Ma la coorte più giovane della generazione degli X é stata davvero - insieme alla contigua Y - una generazione già proiettata nel nuovo millennio in ogni suo aspetto; non a caso la nascita di Google si decreta in quegli anni, quando due studenti dell'Università di Standford fondano la Google Inc. ed è in quel decennio che avviene la prima clonazione di un mammifero, l'ormai storica pecora Dolly, senza contare la rivoluzione Matrix che ha cambiato l'approccio al cinema e la prospettiva con cui guardare il mondo, preparandoci, soltanto con un film, ad una realtà virtuale futura.

Per tutto questo, quindi, e per essersi anche dimostrati più salutisti e attenti alla sostenibilità di quanto non lo siano stati le generazioni precedenti, scegliendo, per primi, di rifiutare il consumismo a favore dei principi etici, i teenagers degli anni '90 sono realmente "ragazzi al confine" e si avvicinano molto ai primi Millenials. Difatti, il loro vissuto è in gran parte il medesimo ed entrambe le generazioni hanno sostanzialmente condiviso la stessa epoca digitale durante la loro giovinezza, anche se gli Xennials e pseudo Xennials lo hanno sperimentato da adolescenti e da giovani, mentre i Millenials ancora da bambini.

 

 

 

P.S.

E, dal momento che a questo gruppo appartengo anche io

- che, giusto in questi giorni, anni fa, ero un'adolescente...-

Ho solo un'altra cosa da aggiungere:

TANTI AUGURI A ME!

 

 
 
 
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