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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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LA DOLCEZZA DEL MATTINO SE N'E' ANDATA

Post n°107 pubblicato il 27 Settembre 2014 da ElettrikaPsike
 

 

 

 

 

Ho chiuso la porta alla luna

e ai sogni,

la notte che ho smarrito

in reiterate confusioni

la luce del mattino.

 

 La giovinezza se n’è andata:             

 

quella di muschio e di pinete

scolorite lungo il mare;

 

quella lucida e stupita,

di lavanda nei capelli

e di respiri evaporati e sorridenti.

 

Resta, invece, una carezza ancor più dolce,

sulla pelle,

di una cesta morbida di frutta


 e una di velluto,

tra le ciglia,

a ricordare ancora

che la vecchiaia ti è lontana

e a consolare il vuoto

lasciato nello spazio

di un posto solitario

seduto accanto al tavolo.  

 

Perché per me ancora

c'è l'estate,

ma la dolcezza del mattino,

invece,

se n'è andata. 

 

 

 

 

                                                         

 

 

 

Licenza Creative Commons

LIBERE ASSOCIAZIONI E DIVAGAZIONI ESTETICHE by Elettrika Psike is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

 

 Le immagini utilizzate nel post sono l'olio su tela  "Antiche emozioni da vivere" di Carla Colombo e  "Tramonto sulle vigne" di Maria Pia Mascaretti.

 

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 27/09/14 alle 21:44 via WEB
sono così belli questi versi..sulle ossa deboli la terza luna non lavora più, farà capolino ancora come estate, ma il punto è assenza..e la dolcezza del mattino se ne è andata..dove è la fonte dell'energia? ..
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 28/09/14 alle 19:35 via WEB
Il punto è proprio assenza...ma la fonte dell'energia è inconsapevolmente inestinguibile anche se siamo anestetizzati e non ce ne accorgiamo e se le luci del mattino se ne sono andate, con le lune nuove e le lune crescenti, le abbiamo comunque interiorizzate e non le perderemo con le lune successive. Come ti ho scritto nel commento al tuo penultimo post, cara Mist, c'è sempre il modo di trovare il dialogo che si vuole ed il porto...ma anche il portale per una... chiamata! ;-)
 
reporter514
reporter514 il 28/09/14 alle 11:19 via WEB
...dolce quello che ho letto,nel mio caso essendo così poche le mattine che possono essere dolci, che ho spostato tutto ai tramonti...che forse mi sono molto più vicini, per indole e per età ;)) ciao
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 28/09/14 alle 19:53 via WEB
...a chi lo dici, Ex Magister ;-p, se parliamo di mattine intese come fasce orarie della giornata ti dico che io, più ancora del tramonto, sono proprio vicina alla notte fonda...
 
korov_ev
korov_ev il 29/09/14 alle 16:26 via WEB
E facciamola tornare, ‘sta dolcezza del mattino, madame: basta poco, che ce vo’?
Guardi, le do una dritta: quelli della Barilla stanno mandando via Banderas dal mulinobianco, gli hanno già dato lo sfratto esecutivo; adesso io la dispenso dal chiedere a babbo natale il dono della sintesi e lei nella letterina ci scrive così:
A.A.A. causa blocco in parlamento del decreto legge sulla mobilità lunare, liberatosi posto tavola lato finestrino (invoglia di più che lato corridoio), cercasi commensale, possibilmente mattiniero, moro, bella presenza, pasticcere, con nome che comincia per Ban e finisce per deras (babbo natale c’ha un’età: un aiutino a volte non guasta), scopo risvegli al profumo di Abbracci e caffè.
Offronsi: estate poco usata, come nuova, anzi no, ancora incartata (ma si, facciamo vedere che abbondiamo), possibilità di carriera (che ne so, da commensale a scaldaletto), possibilità di tenere gatti (anche con gli stivali), riscaldamento autonomo e posto auto riservato.
Richieste pulizia e serietà (ma non troppa)
Astenersi perditempo.
Ecco qua, madame, se vuole può fare direttamente copia e incolla, poi dovrà solo imbustare e spedire.
Poi dica che non sono un amico! :-)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 29/09/14 alle 16:34 via WEB
...Lo sapevo. L'ho sempre sospettato...Lei Korov_ev...è un agente immobiliare!!! (o ha cercato molte offerte in cerco e vendo...) Lei è un amico da stimare ;-)
 
woodenship
woodenship il 29/09/14 alle 17:39 via WEB
"Nel mezzo del cammin di nostra vita..."Ben strana cosa le età dell'umano:ad un certo punto ci si sveglia e si scopre come, certi momenti, ci hanno portato via ben di più di una semplice emozione...Dolce scorre sul palato con versi dal profumo di mosto e sapore di uve assolate...Sicura che "Perché per me ancora/ c'è l'estate,/ ma la dolcezza del mattino,/ invece,/ se n'è andata. /"???...Perchè invece l'incipit:"Ho chiuso la porta alla luna/ e ai sogni,/ la notte che ho smarrito/ in reiterate confusioni/ la luce del mattino./"...Sembra al, contrario, adombrare alla visione di una bimba che,confusa e persa,vorrebbe tanto ritrovare la propria strada che sente vicina ed ancora possibile....... Rapito dalla dolcezza che promana dallo smarrimento che traspare..........Un bacio di sole delicatamente settembrino.......W......
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 29/09/14 alle 18:46 via WEB
Strana cosa è l'età dell'essere umano, si, come hai pienamente descritto tu con il gesticolare della vecchiaia ammalata, incomprensibile nel suo significato per chiunque rimanga esterno ad essa e chiusa nelle cicatrici dei lamenti svaniti con l'amnesia. La bimba confusa e persa che tu vedi è una donna, una giovane donna, appena affacciata all’estate, che vorrebbe certamente ritrovare la propria strada; ma non nel passato. Il mattino se n’è andato. E non solo il mattino dell’adolescenza e della giovinezza “meravigliosamente giovane”, ma anche quello del sentire di un’età non ammalata. E pensavo proprio a questo, quando ti ho risposto che sarebbe bello sapere anche cosa si sogna quando, malati, si è pur troppo vecchi, pur essendo giovani...Grazie Wood, anche per il sole delicatamente settembrino. Amo questo mese.
 
   
woodenship
woodenship il 29/09/14 alle 22:18 via WEB
A me è venuto spontaneo chiedermelo,guardando alla vecchiaia che si spegne in un apparente ritorno all'origine,all'infanzia.Apparente perchè in realtà confina in un luogo della mente che si fa neutro,in cui i meccanismi mentali,nello sforzo di semplificare l'azione del pensiero e quindi della sopravvivenza,si fanno particolarmente complessi e farraginosi:si sogna ancora quando si è vecchi e pure troppo malati?Secondo me la risposta è no,poichè l'attività mentale va ad esaurirsi e perciò tende a semplificare in ogni modo per prolungare le funzioni vitali.Forse anche quando si è giovani e vittime di un processo di degrado mentale,avviene qualcosa del genere,per cui si sospendono pure i sogni.Ma qua è tutto un altro discorso,poichè si è ancora giovani e le potenzialità ci sarebbero tutte,per proseguire.Bisognerebbe vedere fino a che punto si è coinvolti a livello neurologico.E da cosa intacca i neuroni.Nel caso dei vecchi invece il degrado è naturale ed inarrestabile,a maggior ragione quando subentra una patologia neurologica che accentua il degrado...Io amo tutti i mesi.Solo che ci sono quelli che riesco a sopportare meglio e quelli che sono insostenibili da ogni punto di vista.Ma tutti li amo e mi suggeriscono poesia.......Una carezza........W........
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 01/10/14 alle 17:51 via WEB
A volte, quando si è giovani, ed anche se non vittime di un processo di degrado mentale, quando si è passato un confine che la mente categorizza come punto limite può accadere che, per quanto vicinissimi siamo stati ad esserlo, non si è clinicamente morti (perché oggettivamente vivi); ma interiormente non apparteniamo più (se non forse nei sogni) al mondo dei vivi...Quando si è un poeta vivo di nome Woodenship, ogni mese, anche insostenibile, viene facilmente amato. Se si è una Persefone non morta, a volte diventa complicato anche avvertire se stessi all'interno dell'amato settembre.
 
     
woodenship
woodenship il 03/10/14 alle 18:01 via WEB
A parlar di vivi e di morti,bisognerebbe sempre specifificare di quale vita e di quale morte,visto che sono tante le vite e tante le morti che nell'arco di una esistenza si possono conoscere ed attraversare.Io sono stato morto tante volte e tante altre ancora mi sono dichiarato vivo.Ma ci sono state delle volte che ho preferito passare per zombie,per morto vivente.Il tutto in base alle circostanze del momento,proprio in un alternarsi di evenienze esistenziali affliggenti e convergenti.Dunque Woodenship è vivo,ma è già morto tante volte.Il woodenship che ti scrive è quello che si è riscoperto vivo nell'ultima volta e che ha preso in mano una tastiera del pc per comunicare al mondo,e a chi vuole ascoltarlo, le sue allucinazioni deliranti...Detto ciò,non posso che darti ragione,essendo anch'io passato per la vita-non morte-morta:si può essere nel pieno della propria giovinezza,nell'età in cui tutti i frutti dovrebbero essere maturi,ed invece li si rimira secchi e defedati all'albero,come se non ci fossero altre stagioni al ramo e nemmeno alle radici che, nulla, hanno più da suggere dal terreno.Di certo esistono infinite condizioni,quante tutti quelli che calcano questa disgraziata terra.Ma anch'io contemplo questa tua osservazione come una delle peggiori e perniciose,ma proprio perchè non denunciano motivazione apparente al fatto che si debba essere già morti:non c'è una malattia,non c'è una ferita,non c'è un accidente a spargerne le membra,non c'è nemmeno una insostenibile onta a dettarne le mosse,c'è solo quello che molti definiscono "male di vivere".E tanto deve bastare,per comprendere come tu dici"Se si è una Persefone non morta, a volte diventa complicato anche avvertire se stessi all'interno dell'amato settembre."Però in questo caso,e solo in questo,è pur sempre possibile essere presi per la collottola,un po' come si fa con i cuccioli e magari scrollarli fortemente,mentre li si tira fuori dall'acqua in cui stanno affogando,in modo da ridestare qualcosa che si è assopito ma non morto:pur nell'amato settembre..........Bacio di uve dolcissime.........W.........
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 06/10/14 alle 20:28 via WEB
Hai ragione Wood, è necessario sempre scrollarsi l'acqua e il dolore rimasto addosso mentre si riemerge da un rischiato annegamento. Nel mio caso, però, non so se questa morte sia principalmente dettata dal male di vivere, dal lutto o da mali più fisici, conosciuti con quei nomi che la gente non ama pronunciare, e da tutte le conseguenze delle loro devastanti cure. Grazie per il bacio d'uva, e per il commento.
 
cineciclista
cineciclista il 01/10/14 alle 06:33 via WEB
Il 29 settembre 1828 Giacomo Leopardi termina di scrivere A Silvia, iniziata nell’aprile dello stesso anno. Nei medesimi giorni di questo 2014, Silvia sembra ora rispondergli con La dolcezza del mattino se n’è andata. Silvia, però, non è pria che l’erbe inaridisse il verno, da chiuso morbo combattuta e vinta. Come Persefone, invece, oscilla tra Ade e Terra, tra alba e notte, tra ombra e luce, tra estate e autunno: Perché per me ancora/ c’è l’estate, lei canta.

Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, scrive Giacomo; e di respiri evaporati e sorridenti, precisa Silvia. Ricorda Giacomo: e tu, lieta e pensosa, il limitare/ di gioventù salivi; rovescia Silvia: a ricordare ancora/che la vecchiaia ti è lontana”. Era il maggio odoroso: e tu solevi così menare il giorno, intona Giacomo; Ho chiuso la porta alla luna/ e ai sogni, gli risponde la ragazza amata.

Non lo so poi, Silvia, se per te la dolcezza del mattino,/invece,/se n’è andata”; l’altro giorno, però, ho visto una falce di luna stupenda, in pieno giorno, poggiarsi sulla cima del Monte dei Porri sopra le pareti vulcaniche e la cala marina di Pollara a Salina.

Così mi appare la tua poesia: la luna dietro la porta, il muschio e le pinete, la lavanda nei capelli, la cesta di frutta, le ciglia, la pelle, il velluto... Tutto appare insieme, simultaneamente... in reiterate con-fusioni... anche il tramonto, il vuoto, il posto solitario... tutto ma sempre nella luce del mattino dei tuoi versi. Come Persefone che vedeva e abbracciava ogni cosa insieme: dall’ombra sotterranea di Ade allo splendore delle messi solari di Demetra.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 01/10/14 alle 18:41 via WEB
Una Silvia sospesa tra la dolcezza del mattino e l'estate...? Non più compagna dell’età nova, ma anche lontana dal morbo che l'ha vinta, contenta del vago avvenir che ancora avrebbe avuto nella sua estate. Una Silvia lieta e pensosa, consapevole di un maggio trascorso che l'estate non potrà più ridarle e che, probabilmente, da quando ha chiuso la porta alla luna, difficilmente potrà ritrovare, neppure nei sogni. Ma tu suggerisci a una Silvia che ha vissuto la sua vita mortale, e si ritrova interrotta e nuovamente viva, di recitare il ruolo della figlia di Demetra, e le parli di una falce di luna in pieno giorno, sopra le pareti vulcaniche delle isole Eolie, invitandola a prendersi la sua estate appena arrivata, per potersi così accorgere che all'interno di essa c'è anche quel maggio odoroso di pinete e muschio, che aveva smarrito in reiterate confusioni. Che dire? Sarebbe bello se Silvia potesse dire che la dolcezza del mattino se n’è andata ma poi, ciclicamente, come Persefone, aggiungesse, che l’ha ritrovata, in modi e in tempi diversi.
 
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