Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« TI ASCOLTO, OBBEDISCO...GIUGNO »

FUORI E DENTRO IL PAESE DELLE MERAVIGLIE

 

 

"... anche se ho una buona vista, l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna, preferisco le sorprese di quest'anima tiranna che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti, ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti. Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire, ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire..." Francesco Guccini

 

                          

                 

 

 

Da sempre, da prima che qualcuno parlasse e scrivesse di amori liquidi e di solitudini virtuali, tutti sapevamo perfettamente che nello spazio virtuale non si trova nessuna alternativa parallela alla vita. E questo perché, essenzialmente, non esiste una vita da contrapporre al virtual tour, così come non esiste un “digiland delle meraviglie virtuali” esterno al “paese delle solide strade”, fuori dal pc.

Una verità che tutti già sapevamo, atavicamente, anche prima che qualcuno ci scrivesse una canzone o un saggio per tutte le piccole donne e i piccoli uomini che crescono nel 2000 oltre che per tutti quelli che erano già abbastanza cresciuti negli anni sessanta del '900 ma nel 2000 si dedicano comunque al virtuale.

E' dalla nascita della prima chat che lo sappiamo.

Da quel giorno abbiamo saputo istintivamente che il virtuale sarebbe stato un “essere più sinceri dicendo una bugia”.

Sapevamo che vivere tra tastiera e anima sarebbe stato null’altro che avere più tempo e poi più concentrazione, più raccoglimento e più silenzio per guardare, per ascoltare con gli occhi, per riflettere e per concentrare il concentrabile in un filo di attesa tra una lettera che va a comporsi sullo schermo e il suo significato.

Riducendo il tutto alla sintesi dell’empatia.

Sapevamo che, alla peggio, spingendo un po’ troppo sull’immaginazione anticipativa e superando gli indizi volontari del nostro invisibile interlocutore o le tracce captate per nostra abilità psichica (per quella furbizia, cioè, che nella vita esterna aiuta a commettere un furto di baci ai rapidi ladri di labbra) avremmo evocato noi stessi, e quello che avremmo desiderato incontrare per completare il nostro specchio.

E sarebbe stato ben poco male per il percorso verso la nostra conoscenza.

Nella più romantica delle ipotesi, però, sapevamo anche, con la stessa atavica sicurezza, che avremmo potuto anche incontrare qualcuno: un'anima che avanza nuda senza il filtro di elementi scenici e la dispersione degli agenti atmosferici.

Si, perché nel bene come nel male, il pacchetto climatico come lo sfondo da Tour Eiffel o da discarica indifferenziata accanto agli scavi pompeiani hanno sempre il loro perché sul peso del discorso nel mondo "fuori dal pc" .

Non c’è una scenografia così fuorviante in Digiland.

Ed anche quando le immagini architettate per lo schermo possono affascinare e portarti via come fa la musica, sono comunque esche molto più collaborative...

Alla fine le loro sono suggestioni che si rivolgono senza fermate intermedie o pause caffè, dritte al subsconscio, per accompagnarci sempre e solo nei corridoi del mentale.

Coerenti ancelle della psiche, non sono distratte dalla luce di uno sguardo o dalle nebbie della fretta. Dialogano solo con i pensieri meno esposti.

E ditemi qual è la vita reale, là, fuori, all’aperto, nelle strade di luci alogene, quando un corpo nervoso e rigido si volta a cercare oltre i finestrini delle auto, dei tram, degli aerei, una risposta nella realtà stratificata di quel cielo così reale?

E quando ci si chiede perché non si è abbastanza vicini nonostante le nostre pelli si confondano, e talvolta si perdano, incrociandosi l’una dentro l’altra, o quando non c’è un motivo né un segnale che riesca ad indicare la tua posizione nonostante tu sia lì, presente, localizzato da mappe, ip, longitudini e latitudini di affetti e geografie... cos'è e dov’è la vita?

Allora cos'è e dov'è mai stato, prima di internet e di questo “digiland delle meraviglie virtuali”, il mondo reale?

E in che cosa questo "mondo dentro al pc" è meno esterno al “paese delle solide strade fuori dal pc", se tu sei lì, sotto il cielo di una città reale di secoli di storia reale ma non hai idea di dove sia, perché i tuoi pensieri pensano in declinazioni oblique e ti spostano di qualche centimetro prima e di qualche millimetro dopo te stesso?

                                                                   

 

 

"...che sarà che vanno sospirando nelle alcove,

che vanno sussurrando in versi e strofe,

che vanno combinando in fondo al buio;

che gira nelle teste e nelle parole e accende candele nelle processioni,

che va parlando forte nei portoni e grida nei mercati,

che con certezza sta nella natura, nella bellezza...

quel che non ha ragione né mai ce l'avrà..."   Fiorella Mannoia

 

 


 


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Commenti al Post:
lobotomicamente
lobotomicamente il 30/05/15 alle 23:35 via WEB
Oramai non ne esci piu'.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/06/15 alle 19:58 via WEB
Vero.
 
calleguadiana
calleguadiana il 31/05/15 alle 19:35 via WEB
Complimenti,un post bellissimo!Molto apprezzato.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/06/15 alle 19:59 via WEB
Grazie calleguadiana...Come riporti tu nel tuo profilo...? "Non è necessario essere una stanza o una casa per essere stregata/o, il cervello ha corridoi che vanno oltre gli spazi materiali” ;-)
 
elektraforliving1963
elektraforliving1963 il 01/06/15 alle 10:28 via WEB
Adorabile lettura...ho visto che siamo anche concittadine...un vero onore x me . Un sorriso Elek
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/06/15 alle 20:03 via WEB
Reciproco, non sapevo fossimo vicine di casa "nel mondo solido, fuori Digiland" ,-) A presto Elek!
 
woodenship
woodenship il 02/06/15 alle 19:23 via WEB
No,non ce ne siamo mai andati da questo mondo:ci resteremo anche dopo morti,figuriamoci se viaggiando in rete riusciremo ad allontanarcene minimamente...Il resto è pura discussione,aria data ai denti,poichè il web non è altro che l'intenzione di corpi più che mai materiali..........Un saluto in un sussurro di fronde inebrianti d'essenze........W.......
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/06/15 alle 20:10 via WEB
Un'intenzione di menti annesse a corpi comunque e sempre materiali, e a volte di corpi annessi alle menti...assolutamente si, Wood, ma talvolta intenzioni molto meno lontane e distratte di quanto invece lo siano fuori da qui..."Quando mi svegli con il tuo pensiero" docet...
 
   
woodenship
woodenship il 02/06/15 alle 22:02 via WEB
Qualcuno ha detto che ci si perde solo se ci si vuol perdere,così accolgo il nostro essere distratti dal mondo:nè più nè meno,visto che si sogna ad occhi aperti,pur lontani dal monitor,come anche a connessione in corso,con gli occhi accesi.......Bacio di plenilunio......W......
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/06/15 alle 19:05 via WEB
La distrazione è ovunque, in qualsiasi vicinanza, ma quando si vuole davvero "scappare" forse non è una vera "vicinanza", dentro o fuori il mondo digitale. Va da sé che non è sufficiente che due anime si mettano vicine, nella condizione di ascoltarsi e vedersi davvero, se poi non hanno nulla da dirsi ,-) Grazie Wood ma appena mi tolgono i punti per la laboriosa estrazione di un dente del giudizio...potremmo fare una... tequila di plenilunio ;-) (e te lo dice una quasi astemia né)
 
Word_User
Word_User il 07/06/15 alle 22:20 via WEB
abemus Ebook, DENTRO IL PAESE DELLE MERAVIGLIE;_____________) buona notte in punta dipenna. wU
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/06/15 alle 19:06 via WEB
Caro wU ;-) riemergo dall'intervento...passo!
 
misteropagano
misteropagano il 09/06/15 alle 21:19 via WEB
adesso metto le tende qui. così leggo tutto per bene. e commento..pp
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/06/15 alle 22:21 via WEB
Eccola...! Madame des Fleurs ;-) hai creato un sogno, Mist! sei stata divina, d'ora innanzi sarai misterodivino doc ;-P P.S. Il post me l'hai ispirato tu nè ,-)
 
misteropagano
misteropagano il 09/06/15 alle 23:18 via WEB
Posso rifarmi alla capolista dei commenti? Dispenser di pillole: ricettario allopatico. Febbre da cavallo? Infrarossi emanati, catturati, rilasciati di nuovo.
Di tanto pensare e leggere e praticare, di tanto slash e sciolteria, siamo tutti pervenuti al medesimo linguaggio, stesse possibilità a tutti. In questo il media è democratico. Diversamente meno lo è quando si tratta di creare e trasferire un sogno. Necessita di ruoli: facili gli istrioni stretti al proprio pubblico; meno i cappellai matti^
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 11/06/15 alle 12:12 via WEB
Io non ho ancora deciso se sei più apprezzabile come oratrice o come "Maestra dei colori", Mist...a te la scelta ;-)
 
   
misteropagano
misteropagano il 13/06/15 alle 14:55 via WEB
per quest'occasione arte oratoria ;> pciù
 
amoon_rha_gaio
amoon_rha_gaio il 10/06/15 alle 09:53 via WEB
il virtuale è la realtà che avremmo voluto per noi oggi, con le esperienze maturate nel mondo vero. Il mondo vero è quello fatto di sofferenze, gioie e delusioni. Chi non capisce la differenza è destinato ad una vita di solitudine. Per contro il virtuale è un mezzo attraverso cui la realtà può migliorare: io per esempio, al di là di conoscenze pseudo amorose sbagliate, ho conosciuto tante persone e con una di queste tra qualche giorno vado anche in vacanza.Ciao neh
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 11/06/15 alle 12:19 via WEB
Dici bene tu, amoon, infatti il centro del discorso è quello: il virtuale lo si può utilizzare come mezzo e integrazione per la vita "fuori" o come discorso solipsistico, a volte allucinato, a volte ispirativo, ma solitario. Ma la domanda però resta, dove e cos'è questo fuori e dentro, nella dimensione interna del pensiero e delle emozioni non è definito...Grazie per il tuo commento, amoon, e complimenti per il contest...neeeeeh ;-p
 
korov_ev
korov_ev il 02/07/15 alle 16:41 via WEB
Azz!... Matrix Docet? :-)
Vede, madame, noi siamo fatti di carne ed ossa, e il motivo è che siamo fatti per vivere in un mondo materiale fatto di “solide strade”.
Però… però l’uomo prova sentimenti, ha pensieri: l’uomo ha emozioni. Tutto ciò lo colloca in uno spazio intermedio di poco chiara interpretazione.
Gli interrogativi retorici con i quali lei chiude il post hanno un senso solo se si dà importanza alla seconda componente umana, quella emotiva; solo allora si possono riscontrare quelle similitudini che lei propone, tra vita reale e virtuale.
Sa, madame, io non credo che la vita sia solamente percezione: ci sono squilibri da rispettare, tra sogno e realtà. Se è vero (ed è vero) che oggi la vita reale e quella virtuale possono sovrapporsi, è solo perché l’uomo da secoli perverte (o converte, se preferisce) la sua essenza, puntando lo sguardo sempre verso il sublime e poco verso il terreno. Da secoli l’uomo aspettava la virtualità in cui e di cui si vive oggi, ma se è vero che di sogni si può morire, lo è anche che solo chi è vivo può sognare (o almeno di questo c’ho le prove, del contrario no)
P.S.
Era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ?
Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore,
credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane
il solo metro che possiedo, com'è vero che ora ho fame !

Il “Don Quijote”, è un opera “duale”, madame Psike. Malgrado il titolo, essa comprende due protagonisti che non sono uno la spalla dell’altro, bensì ciascuno l’esatta metà di un unico Essere, e io… cerco di tenerlo sempre a mente :-)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/07/15 alle 18:32 via WEB
La vita non è solo percezione, si. E per qualcuno noi siamo anime e menti dentro a corpi di carne e di ossa, per altri siamo quei corpi di carne e ossa con processore centrale, memoria e schede d’espansione allegate; ma comunque restiamo in quello spazio intermedio. Sicuramente i miei interrogativi si basano solo sull'aspetto percettivo, si, e sicuramente Il Don Chisciotte è duale perché presenta due aspetti di un solo uomo, la dualità di vita e morte, di fantasia folle e di razionalità, l’uno e l’altro, una cosa sola. Tutto, infatti, nel Don Chisciotte diventa uno: trascendenza e pragmatismo, realtà idealistiche e terrene. Ma non so quanto si possa invece dire che l’uomo punti lo sguardo verso il sublime e poco verso il terreno, a me sembrerebbe il contrario. O forse, se davvero lo rivolge questo sguardo verso il sublime, non so cosa in effetti riesca a vedere...
 
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