Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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LA SECONDA GENERAZIONE: GLI STOICI SOPRAVVISSUTI

 

 

Iniziato qui il rimescolamento nel calderone del tempo per conoscere le sette generazioni, arriviamo alla seconda.

 

 

La seconda generazione, successiva ai Ragazzi perduti, fu quella definita come "la più grande": la "Greatest Generation".

La locuzione si riferisce a tutti coloro che furono ragazzi tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, vale a dire i giovani che vissero e che furono arruolati durante la seconda guerra mondiale.

La gioventù della seconda grande guerra fu quella composta da individui lacerati tra l'ideologia socialista e quella nazifascista. Furono giovani che vissero interamente la loro "bella età" in un contesto in cui o vennero essi stessi arruolati o videro amici, fratelli, fidanzati, amanti e mariti partire per il fronte.

Maschi e femmine, indistintamente, furono abituati a manifestare la loro età primaverile in condizioni in cui i razionamenti, lo sfruttamento minorile, i soprusi, i bombardamenti, le fucilazioni, le leggi razziali e le deportazioni nei campi di sterminio erano la triste consuetudine.

Quelli furono i giovani che vissero quotidianamente con la fame e la morte, la paura e l'oppressione. Ma la loro fu anche quella generazione in guerra - già, a sua volta, figlia di una prima guerra - che partecipò alla lotta partigiana e che disse di no alle lusinghe del fascismo.

 

 

Fu una generazione che si nutrì obbligatoriamente di coraggio e privazione, sacrificio e forza, composta da ragazzi che dovettero crescere in fretta, frastornati dalle propagande e dalla clausura.

Lasciati tristemente orfani di una cultura democratica, videro cadere l'ultimo velo di Maya durante lo scenario atroce della guerra, quando ogni minima traccia d'innocenza venne sradicata con violenza dai loro occhi. A loro nulla venne risparmiato e furono gli esponenti di una generazione di giovani sicuramente soggiogati ma al contempo ribelli, impauriti eppure eroici, acerbi ma anche coriacei.

I ragazzi della seconda guerra vissero e subirono il peggio della natura umana, accompagnati dall'agghiacciante terrore di poter morire ancora prima di avere avuto la possibilità di lasciare una qualsiasi traccia di se stessi nel mondo, a conferma della loro esistenza.

Ma quei giovani degli anni '40 in camicie e giacche imbottite, soprabiti scampanati o rigorosi tailleurs, resi così severi anche da un abbigliamento assoggettato al razionamento dei tessuti - difatti, non a caso, il costume a due pezzi fu ideato nel corso degli anni '40 con l'unico intento di risparmiare quantitativi di stoffa - riuscirono comunque ad esprimersi ed ingegnarsi, unendo praticità e solidità ad astuzie creative.

Erano gli anni delle suola a zeppa e dei tacchi in sughero e legno ed il vestiario estremamente semplificato contribuì a far confluire tutta la fantasia nella realizzazione di cappelli che si rivelarono sia elementi ornamentali sia pratici, utili per ricoprire pensieri cupi e capigliature necessariamente poco curate. Ed allo stesso modo, le giovani della Greatest avevano imparato a simulare  le cuciture delle stesse calze di nylon, non più reperibili in tempi di guerra, con l'aiuto di una matita.

La loro fu una generazione rinchiusa e violentata, smarrita, senza una sola risposta a giustificare tutto l'orrore sperimentato e costretta a convivere con il buio ma che riuscì, nonostante tutto, a ritagliarsi scampoli di vita, amore e sorrisi anche all'inferno.

Ed è già fondamentalmente solo per questo

- senza andare a scomodare faziosi, inutili e davvero sciatti paragoni fuori luogo o pericolose arrampicate su vetri già abbondantemente infranti -

che i ragazzi della Greatest Generation furono, al di là di tutto,

"i più grandi".

 

 

P.S.

E' stato un caso, ma non credo al caso,

che nella suddivisione delle sette generazioni,

la seconda

capiti proprio nella settimana della memoria...

E dopo l'interruzione forzata per il disservizio tecnico, 

ecco il ripristino oggi.

 

27/01:

PER SEMPRE,

PER NON DIMENTICARE MAI.

 

 

 

 

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Commenti al Post:
woodenship
woodenship il 02/02/23 alle 01:24 via WEB
Da qualche parte, lessi che,dopo la prima guerra mondiale, l'esercito tedesco fu ridotto drasticamente per effettivi e per armamenti. In pratica poteva contare solo su 100.000 soldati. L'astuzia germanica consistette nel dare a questa truppa un addestramento da sottufficciali. Tanto che, quando sfruttando le rivalità tra inglesi e francesi, poterono aumentare gli effettivi, questi 100.000 sottufficiai furono in grado di addestrare in poco tempo milioni di giovani soldati tedeschi.in pratica, la"seconda" generazione tedesca divenne una perfetta macchina da guerra ben indottrinata in secondo tempo dal nazismo. La seconda generazione russa, fu quella che pagò un tributo di sangue mostruoso: dei 6.000.000 di prigionieri fatti dai tedeschi nei primi anni dell'invasione della Russia, sopravvissero in pochissimi. A centinaia di migliaa morirono di fame, malattie, fucilazione, gasati o nei forni crematori. Se a questi si somma il disprezzo per le loro vite da parte del regime staliniano, sembra un miracolo che siano riusciti a sconfiggere il nazismo. Se come tu dici:" questa seconda generazione è stata la più grande". Bisogna dire che, gli incubi che ha dovuto vivere, sono stati ancor più mostruosi di quelli della prima guerra mondiale. La cosa più tragica ancora è che sono stati gli adulti, coloro che avevano già vissuto l'orrore precedente, a costruire attorno ad essi il grande incubo. Ancora adesso si stenta a comprendere come sia stato possibile che una nazione intera, la Germania, arrivasse a tanto. Ma ciò è accaduto. E non è detto che non possa accadere ancora. In poche parole: davvero,come dici tu, furono i più grandi. Anche perché, finita la guerra, davvero provarono a dare vita ad un mondo diverso. Un mondo che, già da un po'sta scricchiolando.....un bacio scintillante di stelle......w....
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/02/23 alle 18:09 via WEB
Ti ringrazio, wood, e non credo sia necessario aggiungere altro a quanto tu hai già perfettamente spiegato.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 05/02/23 alle 16:13 via WEB
I miei nonni facevano parte di quella generazione. Non posso che darti ragione.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/02/23 alle 18:20 via WEB
Anche i miei nonni. E li ringrazio per avermi spiegato cose e fatto conoscere persone che, al di là alla scuola e ai libri, ai film e ai documentari (strumenti e fonti essenziali ed imprescindibili, sia chiaro) sull'argomento, sono stati preziosi per conoscere in modo più diretto e personale.
 
ravenback0
ravenback0 il 05/02/23 alle 16:20 via WEB
E' vero, è stato ripristinato Libero proprio il 27, neanche io credo al "caso", nemmeno da un punto di vista scientifico. Credo alla sincronicità. Ad ogni modo cara Ele sono contento che l'abbiamo fatto ripartire in tempo perchè questo excursus mi piace assai e sono curioso di arrivare alla mia generazione che credo sia la x. Riguardo a questa generazione si è scritto, per ovvi motivi, più che di qualunque altra indirettamente soprattutto, parlando della guerra e degli scempi connessi a quella ed è sempre doveroso ricordarla.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/02/23 alle 18:21 via WEB
Sì, senza dubbio, grazie Max.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Arwen71 il 05/02/23 alle 17:24 via WEB
Un uccellino (un pipistrello, va bene...) mi ha detto che avevi postato e ieri ti ho letto, adesso con un pochino di calma posso rispondere :-) Sai cosa? al di là dei complimenti che già ti ho fatto e l'interesse verso questo tipo di post, soprattutto questa generazione non può non essere un colpo al cuore e sottolineo la tua parte finale di post: eh si, è già per questo (...) che i ragazzi della Greatest Generation furono, al di là di tutto, "i più grandi". Baciotti, Moni. P.S. Tremo a pensare di leggere la mia di generazione :)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/02/23 alle 18:27 via WEB
;-)
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 05/02/23 alle 18:28 via WEB
Il pipistrello sarei io...nel caso ci fosse qualche dubbio a proposito ;-) Ottimo lavoro, Ele. Niente da dire, ti sei già espressa tu nel modo migliore.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/02/23 alle 18:30 via WEB
Si avevo intuito che potessi essere tu ;-p
 
rteo1
rteo1 il 07/02/23 alle 09:10 via WEB
Anzitutto mi complimento per i contributi forniti e per il "piano editoriale": caratteristiche generali delle generazioni, a partire dai primi del novecento ai nostri giorni. Mi compiaccio anche per la chiarezza con cui vengono espressi i concetti e la "confidenza" con la scrittura, gradevole e coinvolgente. I lettori del blog ne avranno grande giovamento, e ben faranno a seguire modelli come questo anzichè le banalità e stupidità dei cc.dd. "influencer". Detto ciò, relativamente al tema ho già scritto qualcosa nel precedente post. E pur tuttavia mi sono reso conto che non è bastato perchè il tema presenta molte più sfaccettature di quanto possa apparire ad un esame poco approfondito. Ho riflettuto, perciò, di nuovo, perchè questa volta è stato posto il focus sulla "generazione degli "stoici sopravvissuti", prima di passare alla successiva. Ebbene, io ho avuto modo di "viverci" (da ragazzino, ovviamente). Ho per tale generazione una sorta di "venerazione", di rispetto assoluto, e spero tanto che abbiano trovato la "pace" che non hanno trovato nè vissuto durante la loro esistenza terrena. Si è trattato, però, di una generazione di "sfigati", come la precedente, ma anche la successiva, e (così mi anticipo) nonché della presente (e forse anche di quelle che seguiranno). Perchè "sfigata" ? Perchè sono stati mandati al "macello" da una classe politica ottusa, dittatoriale, che non ha saputo dare il meglio ai propri giovani ma soltanto il peggio. Ma lo stesso vale per la generazione successiva. C'è una "maledizione" che grava sulla specie umana e che si rappresenta mediante la follia distruttiva. La stessa specie "costringe" gli "umani" (così come le altre specie viventi) a "generare" (da quì le "generazioni") e poi li fa "autosterminare". Indubbiamente ai fini della specie è del tutto irrilevante che durante la seconda guerra mondiale morirono circa 60.000.000 di persone, visto che oggi siamo comunque a circa 8 miliardi, ma forse sarebbe stato meglio che quei giovani avessero potuto coltivare i propri sogni e non essere ricordati con dei sacelli, dei sacrari. Comunque, per evitare di dire ancora altro (che pure sarebbe necessario), visto che mi sono già dilungato troppo, concludo dicendo che ogni generazione ha il suo spazio-tempo. Non è nè migliore nè peggiore della precedente, nè della successiva. I metri di paragone sono tutti umani e pertanto tutti fallaci. Voglio solo ricordare un "parte-nopeo" (come si autodefiniva, il Prof. Emilio Del Giudice, deceduto nel 1974), il quale era uno studioso dei sistemi complessi (che hanno fatto vincere il Nobel a Parisi, ma forse bisognava ricordare anche Del Giudice)e sosteneva che tra la biologia e l'economia c'è una profonda differenza: la prima si fonda sulla cooperazione, la seconda, invece, sulla competizione, sul conflitto, sulla guerra. E gli uomini "amano" quest'ultima da "morire" (non soltanto in senso figurato!).
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 12/02/23 alle 18:05 via WEB
Intanto ti ringrazio per l'attenzione con cui leggi e rispondi ad ogni argomento trattato e ti ricordo che il mio invito ad esprimerti avvalendoti di ogni tipo di libertà - di spazio, contenuto, argomentazioni - è sempre aperto, quindi non temere assolutamente di dilungarti (che dire, al momento ancora non esiste una tassa sulle battute prevista per lo spazio commenti, forse un giorno si finirà a dover pagare anche l'archiviazione dei dati, come viene richiesto in altri ambiti sul web, ma per ora approfittiamone!) I metri di paragone sono tutti umani e pertanto soggetti a fallacia ed anche sulle scelte di assegnazione al Nobel mi vedi concorde. P.S. Grazie anche per aver ricordato una differenza che forse dovrebbe essere palesemente chiara a tutti...anche perché, come fai notare giustamente tu, la preferenza umana data all'economia a discapito della biologia conduce a conseguenze tutt'altro che "metaforiche"! Grazie ancora.
 
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