Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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LA CONTAMINAZIONE DEI SENSI

 

 

ΣΥΝΑΙΣΘΆΝΟΜΑΙ

 


Sinestesia:

Una parola che significa letteralmente "percezione unita e simultanea".

E che mi riguarda. Da sempre. Anche senza saperlo.

 

 

 "Alcune persone si stupiscono e non capiscono le mie domande quando chiedo loro cose come:

che colore ha la vocale A, per te?"

 

Riconosciuta nel XIX secolo come una vera e propria patologia neurologica, in realtà è semplicemente un fenomeno ultrasensoriale che stabilisce interferenze piuttosto sorprendenti tra i nostri cinque sensi. Poco, però, se ne parla, raramente si conosce e probabilmente anche una parte di individui che ne sono affetti (o arricchiti, a seconda da come la si guarda), ne è cosciente e sa di cosa realmente si tratti.

O, almeno così è stato per me, che dai miei tre-cinque anni fino ad una decina di anni fa non ho mai saputo che fosse una condizione caratterizzata anche da un nome.

Ma un nome ce l'ha e si parla di sinestesia quando una stimolazione sensoriale viene percepita dall’organo interessato alla percezione suscitando contemporaneamente anche ulteriori rappresentazioni associate ad altri organi di senso. In sostanza, i soggetti sinestetici (o altrimenti detti sinestesici) vivono esperienze sensoriali definite complesse perchè multidimensionali e contaminate.

Accade, così, che la vista di una lettera e di un numero possano evocare associazioni con un colore o con un profumo, e sentire una musica possa produrre specifiche immagini oppure richiamare sensazioni al palato nel momento in cui la si ascolta.

Se piuttosto celebre è la frase del matematico e filosofo Wittgenstein al riguardo "Alcune persone si stupiscono e non capiscono le mie domande quando chiedo loro cose come: che colore ha la vocale A per te?"  di fatto non è però poi così insolito questo suo quesito per chi - come me ed un altro 15% circa degli individui accertati dalle stime della ricerca come sinestetici - compie da sempre ed involontariamente questo genere di associazioni.

Vecchio (quasi?) come il mondo, il fenomeno è stato però considerato e studiato con una certa assiduità solo da tempi relativamente brevi. La causa di questo processo, rivelata dalle ricerche, sarebbe riconducibile non tanto alla presenza di un numero maggiore di connessioni neurali nel cervello sinestetico, quanto ad uno scarso isolamento di quelle reti neuronali che determinano la capacità di creare collegamenti sinaptici fra i concetti, anche quando questi si trovano ad essere piuttosto lontani tra loro.

In realtà, grazie alla capacità di produrre associazioni, più o meno tutti sono in grado di richiamare alla memoria esperienze che riguardano altri sensi, lo stesso cervello umano è organizzato in modo tale da permettere di richiamare alla memoria immagini di situazioni vissute e poi di associarle liberamente con notevoli possibilità di creare nuove e incommensurabili combinazioni; nonostante questo, però, per la maggior parte delle persone le informazioni rimangono chiaramente separate e filtrate, ed inoltre questa facoltà che tutti - in modalità differenti - possediamo, non richiede che i sensi registrino realmente la presenza di oggetti o di suoni.

Per i sinestetici, invece, la questione è un pochino differente perché tutte queste associazioni vengono percepite in un modo così reale da poter essere quasi paragonate a stati alterati di allucinatori.

Le percezioni dei sinestetici, difatti, sono il risultato di un incrocio particolare tra le fibre neuronali del cervello che, probabilmente, dipende dalla prossimità fra alcuni centri nervosi. La vicinanza del centro dell'udito con alcune aree coinvolte nella percezione del colore, ad esempio, potrebbe così spiegare la sinestesia che include suono-colore e lo stesso discorso varrebbe per tutte le altre combinazioni sensoriali.

 

Al contrario esistono alcune patologie che, nel causare allucinazioni spontanee, pongono realmente l’individuo in una dimensione intermedia fra l'immaginazione e la realtà empirica. Per questo è impossibile non domandarsi come - e se - le predisposizioni sinestetiche piuttosto che le vere e proprie patologie psichiche che sollecitano percezioni senza oggetto possano, in qualche modo, essere anche d'aiuto alla creatività.

Durante l'allucinazione il cervello, infatti, si attiva in modo imprevedibile.

Prendendo un caso conosciuto ed accertato come quello di Giorgio de Chirico ed analizzandolo, possiamo facilmente dimostrare come gli stati allucinatori dell'artista inducessero percezioni che possedevano la medesima qualità nitida della visione normale ma che potevano essere localizzate nello spazio esterno piuttosto che all’interno delle aree cerebrali (come avviene invece nel caso dell’immaginazione).

Solitamente, infatti, quando si osserva un volto ed i suoi lineamenti, viene attivata quell’area del cervello preposta all'elaborazione dei volti che permette di prenderne coscienza; se durante un’allucinazione, però, quest’area si attiva autonomamente, ne conseguirà allo stesso modo un’esperienza sensoriale e si avrà la percezione di un volto anche quando nessun volto è presente davanti ai nostri occhi.

E' abbastanza chiaro, quindi, come questo tipo di situazioni possano evidentemente influenzare un artista e tornargli tecnicamente utile nel ritrarre ciò che la mente gli mostra, poiché per l’artista - di fatto - si tratta di un’esperienza reale e incontrollabile.

Ma ritornando al fenomeno sinestetico - che ripeto non è affatto rarissimo e può riguardare, infatti, fino al 4% della popolazione - se, in particolar modo, il cervello dei creativi o degli scienziati sembra essere il più predisposto ad essere interconnesso rispetto a quello delle persone più strutturate in discipline differenti, un motivo c'è ed è riscontrabile proprio in questa maggiore idoneità nel mettere in correlazione idee e concetti anche molto distanti tra loro che inevitabilmente la sinestesia comporta.

E se va da sè che non tutti i sinestetici siano necessariamente celebrità geniali (magari fosse così semplice...) è però piuttosto logico e vero il contrario, vale a dire che molte celebrità geniali sono state - di fatto - beneficiate dalla sinestesia. 

Proprio la sinestesia spiegherebbe, quindi, la maggiore predisposizione all'ars combinatoria che sempre ha accompagnato l'inventiva delle menti di Charles Baudelaire o del Nobel per la fisica Richard Feynman, di Vincent Van Gogh o del musicista jazz Duke Ellington, non tralasciando W. Amadeus Mozart ed il pittore Vasilij Kandinskij, che diceva di voler "creare quadri che si potessero ascoltare e musiche che si potessero vedere".

     

Eppure non è tutto un arcobaleno questo universo neuronale.

Infatti, proprio i quattro i geni preposti a regolamentare la sinestesia risulterebbero  essere anche quelli coinvolti nella determinazione di alcune condizioni cliniche quali l'autismo, l'epilessia ed altre patologie di matrice neurologica. Ed inoltre, ma questo è facilmente intuibile data la plasticità del cervello umano, la sinestesia risulta essere anche una condizione frequente negli individui non vedenti.

La sinestesia, infatti, può frequentemente insorgere in caso di cecità proprio in virtù del fatto che il sistema nervoso dimostra di sapersi riorganizzare funzionalmente in seguito ad una lesione traumatica, trasferendo direttamente le funzioni che un organo leso ha perduto dall'area danneggiata ad un’altra zona cerebrale esente da trauma. E la corteccia occipitale dei non vedenti, infatti, è capace di un notevole cambiamento dinamico e di un successivo adattamento in seguito alla perdita della vista. 

In particolare, la sinestesia non è quindi da considerarsi propriamente come un'anomalia ma come una sorta di allegramente e riccamente disordinata condizione aggiuntiva, che provocando la contemporanea stimolazione di più canali sensoriali ci permette di percepire il mondo oltrepassando i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerlo. E se per Kandinskij questo significa intravedere il contenuto del futuro, io sinceramente vorrei dare ragione a qualcun altro, e dire che superando i imiti nei quali il tempo vorrebbe tenerlo costretto, ci indica che il tempo stesso non esiste...

 

 

 

«Fino a 15 anni ho pensato che tutti vedessero, nelle cose, i colori. Colori nei libri, colori nelle formule matematiche, colori ai concerti. Ma quando finalmente ho chiesto a mio fratello di che colore era la lettera C (giallo canarino) ho realizzato che la mia mente non era così normale come avevo pensato.»  Melissa McCracken, pittrice.

 

                                                         N.B.

Come suggerito da legrillon, ecco qualche facile test per alcune forme di Sinestesia, che possono aiutare a saggiarne la presenza in coloro che la vogliono indagare:

https://www.adnkronos.com/2016/12/27/vedi-forma-creata-dai-numeri-solo-uno-duemila_Vidfd40xry9UKvfrXPSm8I.html?refresh_ce

https://www.focus.it/site_stored/imgs/0005/026/noisy-gif.630x360.png

 

...Ulteriore aggiunta:

Ci sarebbe un altro testimonial d'eccezione da inserire nella raccolta

degli allegri cervellini sinestetici

(lo preferisco a sinestesici).

 

E ce lo suggerisce Korov_ev:

 "...anche Nabokov aveva la stessa alterazione genetica di cui sopra e ne spiega con tanto di elenco delle corrispondenze lettera-colore gli effetti. Lo fa in una specie di sua autobiografia intitolata "Parla, ricordo", bellina, ma un po' pesante non tanto per ciò che dice, ma per lo stile che spesso prende quel non so che di lista della spesa..."

E se lo dice lui, ci possiamo fidare.


 

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Commenti al Post:
woodenship
woodenship il 19/03/19 alle 17:34 via WEB
A me capita qualcosa di leggermente diverso, non so se si potrebe parlare di sinestesia, nel mio caso, magari è solo suggestione dal tuo parlarne. Da sempre, in pratica, quando pronuncio qualsiasi parola o la scrivo, de ho istantaneamente l'immagine, un po' come se la parola fosse di per sè un simbolo, una chiave che subito mi spalanca la porta della visione. Una sorta di simbolismo esasperato, mi verrebbe da dire. La cosa si fa ancor più esasperata, quando lavoro a scrivere una poesia. Le parole mi si ripropongono in immagini ad un livello tale da farmi rivivere ciò che scrivo con una chiarezza che, in definitiva, non riscontro in coloro che leggono i miei versi. Se, ad esempio, scrivo lampi, immediatamente ne ho una tempesta come visione. Non necessita che scriva la parola tempesta. E' lapalissiano che i lampi appartengano alla tempesta, per me. Però, come dicevo: il lettore, come da esperienza personale, non coglie quella che, per me, è una certezza. Certo, possono darsi lampi di genio, lampi per il calore, però sempre espressioni di immagini che ho sempre ben presenti nella mente... Non so se riesco a spiegarmi. Ricordo che, qualcosa del genere, veniva affermato dai"simbolisti"quando affermavano che,il mondo,è una foresta di simboli. E che sta all'uomo di interpretarli, dando loro significati e involucro.Per quanto mi riguarda non mi ritengo molto legato al simbolismo, però è come se questo fosse connaturato al mio essere. Con ciò mi vien da pensare, leggendoti, che forse anch'io devo esserne affetto nel senso patologico delle"sinestesie", dal momento che è un qualcosa che esula dalla mia volontà. Anzi più propensa ad un tipo di scrittura ben diversa................Grazie di cuore anche per questo bellissimo post molto stimolante di riflessioni a partire da te stessa............Un bacio scintillante di stelle............W.........
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/04/19 alle 18:00 via WEB
E' probabile, wood, e non mi stupirebbe. Se vuoi cimentarti con qualche prova, ho inserito 2 link ma in rete ne trovi quanti ne vuoi. Il tempo della lirica simbolista è un presente concreto, si preferisce la forma transitiva - il crepuscolo che piove tristezza, per intenderci - l’articolo indefinito è il preferito; i sostantivi sono messi in rilievo nella loro concretezza, le cose sono contestualizzate attraverso complementi di relazione; gli aggettivi qualificativi vengono sostantivati- non tanto nubi nere quanto un nero di nubi e così via...Ed infatti, tra le figure retoriche più care ai simbolisti c'è proprio la Sinestesia, che è il più evidente procedimento per sottolineare i rapporti di relazione tra le cose, isolare i singoli elementi della rappresentazione e poi riorganizzarli nell’immaginazione fino a realizzarli nel testo...Hai colto proprio nel segno, caro poeta. Grazie infinite per averne parlato ;-) P.S. Poi fammi sapere l'esito dei test, se deciderai di sperimentarli...
 
   
woodenship
woodenship il 03/04/19 alle 02:17 via WEB
Di questi tempi, purtroppo, sono costretto a rinunciare ai test, mia cara fanciulla:non ho altro tempo a disposizione, se non quello di un disperato che si sente il cappio al collo ed annaspa per non lasciarsene impiccare. Comunque: Grazie di cuore. E chissà se, più avanti non riesco a provarci..Abbraccio sempre....
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 07/04/19 alle 16:04 via WEB
Quelli che restano sono tempi liberi somministrati in modi sempre più avari e severi lo so e mi rendo tristemente conto che questa clessidra che strozza sta diventando un denominatore comune che non vuole risparmiare nessuno. Difficile uscire dalle sabbie mobili...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 25/03/19 alle 18:49 via WEB
Non ne sapevo nulla nulla!!! Interessante post, bella lì primizia primaverile, anche se tanto primizia non è a leggere quello che dici non è affatto cosa nuova...
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/04/19 alle 17:49 via WEB
;-) Ho inserito i test, prova a giocare...
 
ravenback0
ravenback0 il 25/03/19 alle 18:50 via WEB
Sinestesia. Apprendo e ti dico come sempre brava. Un bacio a più sensi allora :) Max.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/04/19 alle 17:51 via WEB
Esattamente...Mi dispiace solo di aver inserito molto tardi i test. Grazie della presenza e dei contributi, Max ;-)
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 02/04/19 alle 15:47 via WEB
Ottimo a sapersi (anche se io già lo sapevo), brava Ele può essere di utilità per i sinestetici inconsapevoli e d'interesse per i non sinestetici accertati. Ho visto in rete un video test curioso sulla sinestesia suono immagine, se lo ritrovo ti invio il link potresti inserirlo nel post. Un bacio. Ma ahimè senza contaminazione plurisensoriale :)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/04/19 alle 17:48 via WEB
Grazie Niccolò, ho inserito il link che mi hai dato e ne ho aggiunto un altro che ho trovato in rete ;-) Ed io ti rispondo con bacio plurisensoriale...;-p
 
arwen971
arwen971 il 02/04/19 alle 16:50 via WEB
:)) non voglio dire che ti ho sempre un pochino invidiato per il giochino del "dimmi che numero sono o che colore..." ma soprattutto da ragazzina e in certi momenti "creativi" mi avrebbe fatto piacere e non lo nego! :) un abbraccio. Moni
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 02/04/19 alle 17:50 via WEB
Grazie al supporto di Niccolò, magari puoi scoprire di avere anche tu qualche forma "divertente" di Sinestesia...Guarda i link. Un abbraccio a te!
 
korov_ev
korov_ev il 17/05/19 alle 00:06 via WEB
Questo potrei anche non commentarlo, visto che il suo tema non rientra fra quelli previsti nella promessa, ma lo faccio lo stesso aggiungendo un testimonial d'eccezione. Sì, perché anche Nabokov aveva la stessa alterazione genetica di cui sopra e ne spiega con tanto di elenco delle corrispondenze lettera-colore gli effetti. Lo fa in una specie di sua autobiografia intitolata "Parla, ricordo", bellina, ma un po' pesante non tanto per ciò che dice, ma per lo stile che spesso prende quel non so che di lista della spesa.
Be', tutto ciò per dire che anche lui era sinestetico (?) sinestesico(?)... Va be', tutto questo per dire che a parte i baffi Nabokov era come te.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/05/19 alle 18:07 via WEB
Grazie mille per l'aggiunta ;-) di Vladimiro è ora presente nei tags ed il tuo contributo nel post. Con tanto di dritta letteraria...;-) E, ancora di più, grazie per aver fatto anche più del promesso (ed in questo caso l'eccesso non è diabolico, ma divino...) ma sopra ogni cosa ti meriti un grazie per la doverosa specificazione finale...;-pppp
 
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