EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Post n°326 pubblicato il 30 Marzo 2012 da enodas
Le ore diventano giorni, i giorni settimane. E le settimane diventano mesi, ed anche di più. Scivolano via, così, come sabbia tra le mani, come vento tra i capelli, senza che ci sia una ragione precisa, senza che si riesca ad afferrarli come si vorrebbe. E guardarsi indietro è solo scoprire strati di polvere, inutile lottare contro la polvere, si alza nell'aria, riempie il naso ed arrossa gli occhi, poi si deposita ancora. E' una lotta impari. E la neve che già si è sciolta, da un giorno all'altro, sembrava ieri si battevano i denti dal gelo, il vento sferzava il viso ed il freddo stringeva le ossa. Era ieri, ed è già andato, con il fiori che tornano a sbocciare ed il cielo che rimane pulito, le giornate che sono di nuovo lunghe, incredibilmente lunghe, e quando si esce dal lavoro sembra sia pomeriggio. Passa tutto, attorno a te, passa tutto dinanzi agli occhi, pellicola che sembra riavvolgersi ed in realtà sarà sempre diversa. Quello che non passa è altro, non è fuori, inutilmente ostinato a combattere contro la povere a togliere ragnatele invisibili. Questa stessa, una ragnatela, che invischia, avvolge, afferra l'anima. Mare in tempesta dentro il quale si naviga alla cieca. La settimana scorsa sono andato ad un compleanno. Vado ogni anno, una di quelle scadenze che involontarie marcano il tempo e creano orecchiette nel libro dei ricordi. C'era la tequila, tanta tequila, fin troppa, e c'era pure che come altre volte colmava il bicchiere fino all'orlo e tagliava gli spicchi di lime. C'era una bambina di cui da qualche parte c'è una foto di me che la tengo in braccio quando aveva pochi mesi. Anche queste cose ritornano, passano come sabbia tra le dita, e scivolano via, cosa ce ne facciamo dei ricordi, cosa ne sarà di ora quando sarà già ricordo e ci rammaricheremo di come lo abbiamo lasciato scorrere davanti agli occhi arrossati. |
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