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la musica, suonare il pianoforte, suonare il mio violino, la luce del tramonto, ascoltare il mare in una spiaggia deserta, guardare il cielo stellato, l’arte, i frattali, viaggiare, conoscere e scoprire cose nuove, perdermi nei musei, andare al cinema, camminare, correre, nuotare, le immagini riflesse sull’acqua, fare fotografie, il profumo della pioggia, l’inverno, le persone semplici, il pane fresco ancora caldo, i fuochi d’artificio, la pizza il gelato e la cioccolata


Non mi piace


l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura





 
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Post n°819 pubblicato il 24 Luglio 2019 da enodas

 

E' quando finalmente col treno passo sul ponte della ferrovia che rinnovo quel pensiero di quanto sia bello questo Paese, di quanto sia orgoglioso delle mie origini, di quanto mi manchi. Quando ina lingua di terra e due file di binari si affiancano nel mare, nella laguna quasi immobile dove in lontananza già appaiono i riflessi delle isole. E' così che, ogni volta, in qualche modo, ho un tuffo al cuore, dentro i miei ricordi, le mie immagini e le mie storie, sin da quando ero bambino e poi via via adolescente, ragazzo, adulto.  Accompagnato da personaggi della mia vita. Mentre ancora il treno sta sferragliando lungo questo ultimo tratto, rallenta, ed entra in stazione. Oggi é una giornata di sole. Ma con me ci sono anche nevicate improvvise, inverni sereni, giornate di alta marea, e qualche volta anche un po' di pioggia. Sparsa qua e là, qualche lacrima. E poi, tanti passi: un percorso che sembra ogni volta differente, quei nomi così evocativi e le calli ed i ponti che non so riconoscere ed i riflessi di luce. Tutto inizia da un ponte e dall'amore che ciò rappresenta.

 

 

L'attesa, come sempre, é lunga. Mentre sulla linea di camminamento che si affaccia sul canale si accumula sempre più gente. Ho attraversato il ponte di barche verso la Giudecca, oltrepassato la chiesa del Redentore, girovagato un po' prima di cercare, anche io, il mio posto. Ci sono feste, banchetti e piccoli palcoscenici. Oltre alle barche, ovviamente, che riempiono le acque. Un po' come lo ricordavo. In attesa di una sera che sembra prolungarsi in un tramonto delicato e l'aria calda di una notte d'estate. Il terzo fine settimana di luglio. Il mio "surprise weekend", questa volta, é qui. In attesa. Che partano i primi colpi, e la notte si accenda, incandescente, di riflessi e colori. Interminabili, infuocati, macchie di colore che sembrano colpi di colore su una tela cupa, o immagini ravvicinate di stelle. Perché così mi piace interpretare i fuochi d'artificio. Ad illuminare un profilo unico che dalle Zattere si allarga e si sovrappone nelle curve della Storia, lungo la via tracciata da un'antica tradizione, dentro la laguna, scintillante di luci sparate nel cielo ed occhi puntati all'insù, chissà quante immagini, quante promesse, quanti sospiri. Uno, anche il mio.

 

 
 
 
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