EnodasIl mio mondo... |
... " Non si conoscono che le cose che si addomesticano", dissela volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!" ...
... "Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo",disse la volpe.
"Ma allora ch eci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
soggiunse: "Va a rivederele rose. Capirai che la tua è unica al mondo". ...
... "Addio",disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
"L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
Tutte le foto contenute in questo blog, se non specificato diversamente, sono mie e come tali sono protette da diritto d'autore. Rappresentano un momento, un istante, un'idea un'emozione.
Ho costruito un sito per raccoglierne alcune, e condividere una passione nata e cresciuta negli ultimi anni. Il sito é raggiungibile cliccando l'immagine qui sotto:
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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2014
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l’ipocrisia, l’opportunismo, chi indossa una maschera solo per piacere a qualcuno, l’arroganza, chi pretende di dirmi cosa devo fare, chi giudica, chi ha sempre un problema più grosso del mio, sentirmi tradito, le offese gratuite, i luoghi affollati, essere al centro dell’attenzione, chi non ascolta, chi parla tanto ma poi…, l’invidia, il passato di verdura
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Messaggi di Novembre 2020
Post n°875 pubblicato il 28 Novembre 2020 da enodas
La peste e Cecità. Immagino che questi due libri, di questi tempi, non siano una scelta particolarmente originale, ed onestamente, per quanto li tenessi entrambi sul mio scaffale da molto tempo, ammetto che probabilemnte non li avrei letti a distanza ravvicinata, se non fosse per ciò che stiamo vivendo.
"... Dal momento in cui la peste aveva chiuso le porte della città, non erano più vissuti che nella separazione, erano stati tagliati fuori dal calore umano che fa tutto dimenticare. Con gradazioni diverse, in tutti gli angoli della città, uomini e donne avevano aspirato a un ricongiungimento che non era, per tutti, della stessa natura, ma che, per tutti, era egualmente impossibile. La maggior parte avevano gridato con tutte le loro forze verso l'assente, il calore d'un corpo, l'affetto o l'abitudine. Alcuni, "... Chissà se tra questi morti non ci saranno i miei genitori, disse la ragazza dagli occhiali scuri, e io, magari, passo accanto a loro e non li vedo, E’ una vecchia abitudine dell’umanità, passare accanto ai morti e non vederli, disse la moglie del medico..."
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Post n°874 pubblicato il 02 Novembre 2020 da enodas
Non ho fatto a meno di guardare il calendario e balzare indietro. Un anno, due anni. E ripercorrere quelle notti di Halloween che sono ricordi un po' speciali, ancora di più adesso che ogni piano può apparire stravolto, e come altre cose quel viaggiare lontano mi manca davvero. Una data, due passi nel bosco, muovendomi tra foglie colorate, rami d'alberi un po' spettrali, qualche miniatura nascosta tra le fratture degli alberi, lasciata da chissà chi, ed un amiriade di funghi di ogni forma e colore, anche quelli coi cappelli rossi ed i puntini bianchi che da piccoli si disegnavano sempre malgrado la scoperta che fossero velenosissimi. Così, sul calendario ho almeno viaggiato con la mente, per trovarmi su un'isola sperduta, un mondo a parte dove la storia sembra aver percorso tutte le epoche di nascita, distruzione e rinascita. Camminavo, ovviamente, inzuppato dalla pioggia che era venuta e scomparsa, scendendo il fianco di un catere spento, un ultimo giorno. E come un'immagine di decenni passati, sulla strada si affacciavano mostriciattoli e principesse, entrando di negozio in negozio, lungo quell'unica vera via che era l'unico vero villaggio dell'isola, riempiendo la propria collezione di caramelle. Era una scena che mi sembrava talmente spensierata e spontanea da catapultarmi nel cuore dell'isola stessa, nella sua sola lontananza che in questa sera diventava anche temporale.
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