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SESSOTERAPIA FEDERICA E LE ALTRE

Post n°47 pubblicato il 26 Marzo 2010 da hesse_f

Messaggio N°87
08-01-2007 - 20:3
SESSOTERAPIA


Non ho idea se la soluzione trovata da questo ginecologo sia vera o soltanto immaginata e se davvero un professionista possa ricorrere a questi mezzi per ottenere quello che si è prestabilito. Non so se le sedute di sessoterapia implichino dei metodi così poco ortodossi ma la storia narrata da un ginecologo di provata esperienza mi ha fatto sorridere, così ve la racconto come l’ ho sentita. 

 “Sposati da sei anni con un figlio, si sono rivolti a me- racconta -perché non fanno l’amore da un anno tre mesi e sei giorni.” Fin da subito lei ha dettato le regole e ha fatto le presentazioni per se e per il marito. “Fede -ha detto con una voce gradevole ma stentorea - Federica è troppo lungo preferisco che mi chiami così e Mario. Siamo felicemente sposati da 6 anni”. E’ abile, penso, pone degli sbarramenti iniziali così da vietarmi di scavare nel loro problema. Accondiscendo lievemente con il capo, come per dire che di sicuro la loro è una coppia felice. “Anche solida deve essere se avete trovato la forza di venire da me per il vostro problema. Poche coppie hanno questo coraggio” Parla sempre lei e mi spiega che non hanno nessuna disfunzione ma che appena si crea la condizione giusta per fare l’amore, ecco succede qualcosa. “Gli altri come fanno secondo voi?” “Non hanno niente da fare” è la risposta immediata e sicura di Federica alla mia domanda.  La neutralità terapeutica sta alla base del mio lavoro, ma questa donna mi è davvero antipatica e per un secondo torno solo uomo e penso che nemmeno io avrei voglia di intimità con lei. Rabbrividisco al solo pensiero, mi rimetto immediatamente le vesti di ginecologo-analista e mi dico che devo spostare l’attenzione su Mario che fino a quel momento non ha aperto bocca, facendo però attenzione che lui non mi percepisca come alleato contro Federica ( tiè!! Ti chiamo apposta Federica!!!). E’ troppo rischioso e lascio perdere. Si va avanti per un po’ così: io muovo, lei sbarra, lui tace. Lei è proprio abile e capisco che vuole mettermi nell’angolo, negare la mia autorità, rendermi impotente, come fa con il marito.
Quello che sfugge a quel demonio di donna è che io non mi chiamo Mario, non l ’ho sposata, e che ho nei confronti del pover’uomo due vantaggi:
1) lei mi paga,
2) il divorzio tra me e lei sarebbe rapidissimo, basterebbe indicarle l’uscita.
Mi faccio forza di questa mia posizione per imporre la mia autorità e prescrivo alla coppia due settimane di astinenza. Devo essere perentorio in questa fase e così non permetto loro di farmi alcuna domanda sul motivo di questa mia disposizione e con tono conclusivo sottolineo soltanto che “assolutamente non ci deve essere nessun tentativo di avvicinamento perché ne sarebbe a rischio tutta la terapia” Ho sottolineato quel “nessun tentativo di avvicinamento” quasi sillabando la frase e mi scappa da ridere. Passati 15 giorni ci si incontra di nuovo. “ Non ce l’abbiamo fatta! Abbiamo avuto un rapporto dopo 12 giorni” dice lei. Mi dichiaro dispiaciuto e un po’ preoccupato mentre li vedo nella mia mente cancellare il conto fino a quel momento così attentamente tenuto e azzerare i 365 giorni più due mesi..più….
”Adesso sarà tutto più complicato- dico- dovrò darvi altri divieti, probabilmente più rigidi!” Giro lo sguardo verso Mario e ho l’impressione che abbia capito il mio giochetto e mi sorrida. Mi era piaciuto questo episodio ma ora raccontandovelo mi rendo conto che noi donne non ci facciamo una bella figura. Purtroppo conosco anch’io qualche “Federica” e allora….. premo invio.
Ogni tanto un po’ di critica ci vuole.
Ma non aspettatevene troppa….qui da me!

a.b.

 
 
 
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I SEGNALI E I LIBRI

Post n°45 pubblicato il 21 Marzo 2010 da hesse_f

I segnali e i libri

o

 i libri segnalati

(con dedica)

e il mio blog




Non ho mai creduto ai segnali o non li ho saputi vedere.

Forse me li hanno fatti notare mentre stavano accadendo, ma io li ho attraversati come

il famoso imbecille che guarda il dito, quando questo, indica la luna.

Beh, non sempre si può essere fortunati, intelligenti e svegli da cavarsela da soli o da avere

vicino una persona che ti mostri che è la luna e non il dito che devi fissare.

O forse i segnali non sono per tutti, come l'amore.

Un amico parlando dilibri, una volta mi disse che sono loro a scegliere lui e non il contrario

e al mio visibile stupore rispose: “Un testo non riposto correttamente.” “Una copertina

con un segno particolare, oppure, lo stesso improbabile verde di un maglione che hai

appena visto in una vetrina...” 

Quel giorno, presi la decisione che, almeno per una volta nella vita, doveva essere così

anche per me. Mi sarei messa lì, quasi come una prostituta che aspetta il suo cliente.

Volevo ricevere un segnale o essere scelta, a tutti i costi.

In certi casi, anche l'abito ha il suo peso.

Il mio ne aveva poco, era leggerissimo.

D'altra parte se lettura, cioè la parte dell'impegno e dell'apprendimento è FEMMINILE,

libro è invece MASCHILE.

Nessun testo mi è venuto, in qualche modo, incontro e ho dovuto anche in quel caso

sudarmi, assaporandola, la mia scelta.

Chissà poi se segnali e casualità sono legati o se esiste un disegno imperscrutabile?

Questo blog per esempio. Le prime persone passate di qui ( antoloscuro, manxos)

hanno determinato la sopravvivenza di questo diario virtuale.

Forse qualcosa ne ha portato alla chiusura.

E poi, qualcuno, al mio essere qui, di nuovo.

a.b.

 
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Overheard in Crescenzago

Post n°44 pubblicato il 19 Marzo 2010 da hesse_f

"Overheard in Crescenzago"

o perchè no..

in Gorgonzola, Palermo o Roncobilaccio




Sento le notizie qua e là e il pensiero va prima a mio marito, poi a Patty, e infine al blog. Per i primi due non sarebbero necessarie verifiche, il racconto è in genere attendibile, le uniche divagazioni me le concedo nel tentativo di attualizzare la storia o renderla familiare con l’inserimento di conoscenze comuni. Ma, quando mi siedo qui per scriverla, mi rendo conto che un minimo di verifica va fatta. Non sempre è facile rendere comprensibile a Google quello che mi gira per la testa, anche perché spesso la notizia è sentita alla radio e viene da oltre oceano. Procedo a tentoni con un’onomatopea al contrario, cerco cioè di rendere in parole i suoni farfugliando ad alta voce “il rumore” che mi è rimasto nella memoria. “Obeded, overdead” e avanti, avanti e ancora avanti, fino a che Google, stremato ma felice, partorisce la parola cercata. In questo caso si tratta di overheard, che significa, sentito per caso. E' un blog americano che si intitola appunto “Overheard in New York” e, leggendo, scopro che la notizia è vecchia e risaputa, ma per me è nuovissima, quindi la scrivo con tutto lo stupore e i corollari della novità. “Overheard in N.Y.” è un blog libero, per cui, chiunque, può postare, ed è uno dei più visitati degli U.S.A. Sono chiacchiere, discorsi più o meno seri, sentiti qua e là per la città e riportati dai vari utenti. Il mio inglese è scarsissimo per cui ne ho letti solo alcuni e sinceramente non ho trovato delle gran conversazioni. Quello che però, per tutto il tempo della lettura ha continuato a girarmi in testa con stupore, era il fatto che qualcuno avesse pensato di suggerire al fiume di persone che ogni giorno scorre per le strade delle metropoli, di ascoltare, spiare, farsi i fatti degli altri. La presentatrice del programma radiofonico in cui si parlava di questo blog, raccontando di essere un’abitudinaria delle intercettazioni casual-libere, ha confessato che, quando è in treno, spesso mette le cuffie, così da depistare gli altri passeggeri sulla sicurezza della loro conversazione. Quindi attenzione, non credo che in Italia ci sia un blog corrispondente ma ormai lo sappiamo quello che esiste negli Usa prima o poi viene portato anche da noi. Zitti, dunque, se camminate per la strada o siete attaccati alla maniglia del bus. Ma, se proprio non potete farne a meno, esibitevi in uno dei vostri migliori dialoghi, perché, ricordate, non state parlando solo con vostra madre o con la vostra fidanzata. Se nell’angolo opposto siede una vecchietta a cui ogni tanto si chiudono gli occhi, o una ragazza che ascolta musica, non fidatevi. Il nemico vi ascolta e “Overheard in Crescenzago” o “Bitonto”, che sia, vi aspetta.

a.b.


 
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e io parlo sempre d'altro

Post n°43 pubblicato il 19 Marzo 2010 da hesse_f
 

Messaggio N°129
10-12-2007 - 15:08

E IO PARLO SEMPRE

D'ALTRO...

giorni...

10 dicembre 200

Il 24 marzo del ’99

 inizia la guerra in Jugoslavia.

19 marzo 2010

 

Leggevo ieri “Di Birmania non si parla più, ma si continua a morire”. In questi giorni torna d’attualità il Kosovo, Hyseni ha detto che “il 10  dicembre porta all'avvio di colloqui concreti riguardo alla dichiarazione di indipendenza e al riconoscimento formale”. Una notizia che abiterà i giornali per qualche tempo.

I giornali come i  giorni, in fondo, sono solo da riempire e, nella maggior parte dei casi, vengono buttati poi, come vuoti a perdere, o confusi l’uno con l’altro. Un po’ di dolore e un po’ di leggerezza, un po’ di leggerezza e un po’ di dolore in una cantilena che sa di noia. A volte però è davvero difficile immaginare l’artefice di giornate come questa….

E infatti,  nessuno firmerà questa data con nome e cognome a meno che non sia un folle in odor di dittatura.

E allora il 10 dicembre 2007 non è molto diverso, per quasi tutti noi, dal 24 marzo 1999.

Due date, una in odor di chiusura e una di CERTA apertura.

 

Il 24 marzo del ’99 inizia la guerra in Jugoslavia.

Sembra impossibile, qui da noi.  Sembra impossibile nell’Europa a un passo dalla moneta comune. Le guerre sono sempre un po’ più lontane, in uno di quei paesi che devi cercare nella memoria della geografia scolastica, non si presentano proprio al confine. Ma stavolta è qui coi suoi due volti. Quello più rassicurante è già pronto e si prende la briga di dichiararlo al mondo con il tono e il vestito giusto.  Ha l’espressione, la lingua e la parlata dei buoni, ed è diffuso su tutte le tv  mentre spiega come l’ordine impartito sia stato una necessità visto il rifiuto della Jugoslavia di firmare il trattato di pace.

Ce la spiega così e noi crediamo sia vero, perché dovrebbe mentire?

Del resto ne sappiamo poco o niente e nessun altro ci darà una versione diversa, e così ci fidiamo di Javier Solana, segretario generale della NATO, che specifica non è una guerra al paese, ma un tentativo di convincere il governo slavo “….a sostenere la ricerca della pace nel Kosovo”.

Credo sia una frase cardine dei manuali di guerra. Quando dichiari guerra ad un paese e ad un popolo devi dire che lo fai per dare loro la pace.

Con la testa e l’arroganza dei 20 anni avrei pensato che è un’imbecillità, ma ora la vita mi ha un po’ domato e in certi momenti mi convinco quasi di crederci anch’io, che non è possibile che siano davvero così folli.
E poi ora stanno con loro anche quelli della mia parte, basta pensare chi è il Presidente del Consiglio e tutto diventa più difficile.

Le voci di corridoio che superano i muri del Pentagono dicono che c’è maltempo così forse l’attacco sarà spostato di un giorno.

Maltempo?

Certi giorni però, nascono davvero strani, basta un po’ di pioggia o delle nuvole.

Certe guerre nascono davvero strane.

a.b


 
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chat

Post n°42 pubblicato il 18 Marzo 2010 da hesse_f

si fa ma non si dice

( soprattutto qui nei blog)

LA CHAT

con dedica...

(due)

E infatti, dopo alcune domande che, successivamente scopersi, erano di rito, non c’era più nulla da dire.   In chat gli uomini fanno la prima mossa ma poi, se non hanno in mente qualcosa di preciso,   lasciano portare avanti il dialogo alla donna, e io ero troppo timida per continuare una conversazione  che diventasse  personale con uno sconosciuto.

A questo punto ho le chiavi del regno ma non so più se ci voglio entrare.

Ma le serate d’inverno sono lunghe e noiose e decido di riprovare.


Cambio anche approccio e dopo un po’  mi rendo conto che in chat niente si crea e niente si distrugge, ma  tutto si trasforma in una poltiglia rigirata ogni giorno da mani diverse.

Guerre, malattie endemiche, catastrofi, peste bubbonica,  niente può turbare i dialoghi sereni di questo  mondo a parte,  che si trastulla in un confronto irreale, intercambiabile di giorno in giorno,  sul tempo, le ultime barzellette, gli hobbies e altre amenità.  Le conversazioni, che dalla prima pagina dei giornali prendono vita senza troppa originalità  in tutti i bar del mondo, qui non attecchiscono.
Nei dialoghi si assiste ad una schermaglia tra i due sessi fatta di colpi di striscio, stoccate, affondi, spesso  giocati al limite del consentito da qualche “Cavalieredellanotte” che solo dalla non visibilità e dall’anonimato prende il coraggio per insidiare tal “Biondavera” che a sua volta si schermisce in pubblico per poi forse lasciarsi andare in privato.
E siamo arrivati a parlare delle ambiguità, delle simulazioni e degli inganni, “mali oscuri” della chat difficilmente debellabili.

continua....
 

 
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si fa ma non si dice ( soprattutto qui nei blog) LA CHAT

Post n°41 pubblicato il 16 Marzo 2010 da hesse_f
 

si fa ma non si dice

( soprattutto qui nei blog)

LA CHAT

(uno)


Le prime volte che sono andata in chat, 10 anni fa circa, ho pensato di trovarmi in un ambiente ostile.  Ero tagliata fuori da una conversazione che alla mancanza di contenuto sopperiva con l'umorismo e la velocità. Tutti rapidissimi sia nell'inviare sia nel trovare la risposta più spiritosa, simpatica.  Tutti, tranne me. 
"Rosadelnord, Sonoquiperte, OceanoInfinito" persone che si erano ribattezzate al mondo della chat, rinascendo a nuova identità, con questi nomi così esotici, sibillini, a volte dichiaratamente maliziosi, univano all'impegno dimostrato nello scegliersi un nick  perfetto, la capacità di essere brillanti, arguti e sparavano battute con una frequenza che mai ho ritrovato, nè prima nè dopo, in un dialogo normale.  E io, ignorata fin dal primo timido ciao, cercavo di dire la mia con la lentezza e  le paure di chi è nata in provincia  e non è troppo abituata ad imporsi, e ad attirare l'attenzione.  
Ad aggravare i natali sbagliati pure la timidezza giocava un ruolo non indifferente così per il timore di dire qualcosa di inopportuno alla fine ero sempre fuori luogo e fuori tempo.   
Lenta e timida un connubio suicida per chi vuole partecipare ad una chat.  
Accantonata ogni illusione di diventare chatleader, riprovavo ogni sera a buttarmi nella mischia con il mio "ciao" a cui veniva subito sbattuta la porta in faccia.   Aguzzando l'ingegno pensai che avrei dovuto trovare un modo per esistere ai loro occhi e siccome le mie risposte erano sempre fuori tempo di almeno sei righe, che sembrano tante per un comune mortale ma che per un chatuser  sono circa due secondi, pensai di ricorrere alle maiuscole. 
 "Hesse non gridare!!!!!!! "   
Nongridare????? chi era questo pazzo che ce l'aveva con me?????
Nemmeno il tempo di godermi  la visibilità acquisita e subito redarguita, biasimata e accusata di disturbo della quiete! Dopo un attimo di sbigottimento, compresi che esisteva un gergo della chat, per cui, le maiuscole ,equivalevano ad alzare la voce e io mi ero  imposta a tutti nel modo più scortese.   

Imposta, per modo di dire perché continuavo ad essere invisibile.

Ad un certo punto si apre una finestra piccola e Mario, messi i panni del GobbodinotreDame, mi chiede:

“Disturbo?”.

Come disturbi????? 

 “Vuoiparlare in pvt ? ”

Pvt, cirillico, braille, avrei affrontato qualsiasi linguaggio pur di conversare con qualcuno al di là del monitor.

 Nonsolo.  Se fossimo nella realtà e tu avessi bussato alla mia porta ora saresti sul divano più comodo, circondato da profumi che avrei disperso nell’aria,  intento a sorseggiare il miglior vino, della migliore annata, della cantina più rifornita del mondo. Qui posso offrirti solo un  ciao scritto con lo stile  più elegante.

Non importa se tra poco scopriremo di non aver nulla da dirci, se io ho l’età di  tua madre o tu di  mio nonno, se nella realtà saremmo subito divisi da quell’antipatia istintiva  che a volte ti prende nei confronti di una persona appena conosciuta, per adesso sei l’alito divino che mi ha dato la voce, colui che mi  ha consegnato la chiave della chat.  E infatti, dopo alcune domande che, successivamente scopersi, erano di rito, nonc’era più nulla da dire.   In chat gli uomini fanno la prima mossa ma poi, se non hanno in mente qualcosa di preciso,  lasciano portare avanti il dialogo alla donna, e io ero troppo timida per continuare una conversazione  che diventasse  personale con uno sconosciuto.

A questo punto ho le chiavi del regno ma non so più se ci voglio entrare.

(continua)

a.b.
 

 
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Minzolini, Mills ..se telefonando

Post n°40 pubblicato il 15 Marzo 2010 da hesse_f


se telefonando...
alla Binetti o a Minzolini



ieri, oggi e domani.
LEZIONI DI GIORNALISMO


Caro direttore,
                     le scrivo...

Ore 6, è ancora buio.
I tergicristalli  rompono, facendoli schizzare lontani, i pezzi di ghiaccio.
Come in un puzzle al contrario mi si presenta una strada  lucida e piatta.
Accendo la radio.
Lettere al direttore, un ascoltatore scrive: “ La senatrice Binetti dice di non ricevere ordini dal Vaticano e di decidere secondo coscienza. Ma lei, direttore ci crede?”.
La risposta del direttore, che non ha un nome per me e, di conseguenza, nemmeno per voi, mi colpisce, prendendomi per mano e accompagnandomi dallo stupore iniziale  fino all’allineamento finale.
Su per giù queste sono le sue parole: “Un giornalista, che ha lavorato in Rai per  anni, entrando e uscendo, indenne, da governi balneari,  tecnici, di strette o larghe intese, ha raccontato di non aver mai subìto pressioni e di aver esercitato la professione sempre in totale libertà.  Parlava del periodo d’oro della Democrazia Cristiana, quando, la balena bianca  nuotava armoniosamente da una corrente all’altra.
Gli anni in cui i governi si succedevano con la rapidità  dei temporali estivi, quelli che in un’ora passi dal sole-acqua-sole e le strade  sono asciutte subito dopo, così che ti chiedi se davvero ha piovuto.
Quando era consuetudine fare un governo ogni tre mesi e, ad ogni cambio, avvicendare i vertici Rai”.
Se Andreotti era presidente del consiglio, andreottiana era la TV di Stato.
Se Forlani diventava capo del governo, forlaniani erano i direttori di rete e gli uomini ai posti chiave. 
Più semplice di così. Tutto funziona quando i problemi vengono risolti a monte.
Perché un capogruppo avrebbe dovuto telefonare continuamente in Rai  per dare direttive di qualsiasi tipo quando sapeva di avere messo nel posto giusto il suo miglior uomo di fiducia?
Se gli ingranaggi sono ben oliati, girano da soli che è una meraviglia!
Ancor oggi, che bisogno c'è di preoccuparsi se Mills non è stato  assolto per davvero? Ci pensa Minzolini a far uscire la notizia nel modo giusto, oppure a difendere Bertolaso attaccando l'uso delle intercettazioni da parte dei media, in un editoriale quellodel Tg1 delle venti, visto da milioni di telespettatori.
Inoltre, se, come scrivono i Radicali, la Binetti fosse davvero illuminata direttamente dallo Spirito Santo, perché dovrebbe accettare  ordini o suggerimenti dai piani intermedi, avendo un filo diretto con "Il Superiore"? 
C'è qualcosa si soprannaturale in questo, non lo vedete anche voi?
Se  in parlamento sedesse uno come don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al porto di Genova, che accoglie tossicodipendenti, ex prostitute, ex ladri, uomini e donne in transito da un sesso all'altro, o uno come don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione  Libera,  impegnata da anni nella lotta alla mafia, due sacerdoti non imbrigliati da rigide pastoie che ne bloccano i movimenti e allineati solo alla propria coscienza e alla parola di  Cristo, sono convinta che sarebbero collegati al Vaticano da una  linea che se non volessimo definire bollente di sicuro sarebbe….. calda e molto, molto….. “squillante”.
Ma  perché le gerarchie ecclesiastiche dovrebbero tener d’occhio una senatrice che, ha dichiarato  pubblicamente, nell’anno del signore 2007 dopo Cristo, di portare di tanto in tanto il cilicio, per mortificare il corpo?
Che bisogno c’è di telefonare alla parlamentare per suggerirle cosa votare?
La Binetti è più “vaticana”  del Vaticano stesso!!
Come Minzolini e più berlusconiano di Berlusconi stesso?
Sorrido, ho detto una cazzata, questo non sarà mai possibile!!
Comunque..
Caro direttore, il suo ragionamento non fa una piega.

a.b.


 
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FURTO

Post n°39 pubblicato il 15 Marzo 2010 da hesse_f
 

L'HO RUBATO  da ceffo3



 
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DONNE

Post n°38 pubblicato il 14 Marzo 2010 da hesse_f

Lunga e diritta correva la strada...




Vi vorremmo libere e felici, ma soprattutto vive

cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura si chiedeva De André.  Dipende da una cosa a mio parere. Di che statura parliamo, fisica o mentale? Credo che nessuno abbia ancora fissato i parametri di quella mentale, ma su quella fisica non ci sono dubbi. Non svetta tra la folla. Ma, Lei, ha sopperito egregiamente con 10 cm di tacco perenne, lui invece, per il suo cervello, non ha trovato rimedio e striscia col suo metro e ottanta, nano, tra la gente.
Forse gli è stato difficile così in basso riuscire a distinguere il bene dal male, mentre per Lei che, per tutti tranne che per lui, era visibile in tutta la sua altezza, respirare aria pura e restituirla poi al mondo in un ansito ancora più pulito,  era una cosa naturale.
L'unica a non capire questo, purtroppo, oltre a lui, era lei.
Mi accorgo solo ora che ne parlo al passato come se Lei non ci fosse più, ma lei è viva, anche se per ora nascosta agli occhi del mondo.
Un giorno, forse non ponderando le conseguenze di un gesto, che in quel momento le ha probabilmente salvato la vita, ha preso la sua fionda e ha tirato un sasso al suo Golia.
Una goccia continua, logora e la sua famiglia, gli amici per anni hanno insistito nel non far passare un capello nel comportamento di lui senza spezzarlo in due e mostrarglielo per quello che era, un pelo non una pelliccia. Ma ancora adesso mi chiedo se le parole degli altri davvero servono.....
Sorrido pensando però che lui con la sua arroganza ha reso il compito facilissimo a tutti e del dolore di trentanni di violenze, soprusi e minacce continue ora ricordo quasi solo le cose ridicole e grottesche.
Lei in cucina sul divano con la sua televisione piccola, targata 1995, lui in sala sulla poltrona più comoda, davanti al suo schermo di 850 pollici che si alza per andare a dormire e decide che, visto che presto i suoi occhi saranno chiusi, la luce non serve più a nessuno in quella casa e "tira giù" il contatore.
Tanto a "quel personaggio", come ha detto ai carabinieri al momento dell'arresto  per resistenza a pubblico ufficiale " a cosa serve la luce", non rendendosi conto di illuminare così, all'improvviso come una lampadina che si accende d'un tratto, una situazione magari nell'mmediato, difficile da capire per i due giovani militari chiamati per la prima volta in 30 anni da Lei.
E’ nascosta…ma torna. Perchè, credetemi, tutte ricominciano poi a vivere. E questo lo dico a te, piccolo uomo che di certo non mi leggi, e i fili della sua vita, ora, li reggerà lei per sempre. Attento quindi perché non un bulldozer gira per le strade, ma semplicemente UNA DONNA e questo, dovrebbe farti molta più paura.

a.b.

 

 
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UOMINI BASTARDI

Post n°37 pubblicato il 13 Marzo 2010 da hesse_f
 

Messaggio N°118
08-11-2007 - 20:07

UOMINI BASTARDI

Il momento della rabbia ha un che di esaltante, lo sfogo esce quasi con facilità. Soprattutto quando lo si può indirizzare contro qualcuno che ha giocato con la tua serenità e a volte anche con il tuo equilibrio. Ieri sera sono passata nel blog di Persainunsogno e le sue parole appena scritte vibravano ancora. Era quasi facile immaginare questa donna alla tastiera che lavava i panni in pubblico perché la sua non restasse una storia silenziosa. Io ho 10 anni in più di lei e ricordo la difficoltà di far uscire allo scoperto condizioni che venivano stravolte da una coscienza che ragionava al contrario. In un commento Persainunsogno ringrazia le amiche che le hanno scritto in privato, aggiungendo  “a loro dico grazie..ma dico anche..che così non va..no...il mio scopo era unire le ns voci qui..in pubblico...”…….


P.S. scrivendo da lei ho detto che riconoscevo le parole al maschile e quelle al femminile ed è vero, ma nello stesso tempo devo ammettere di essermi trovata in una realtà a me estranea. Uomini bastardi dentro oppure donne che rinfacciano egoismo, noncuranza etc, etc, di certo è così perché voi ne parlate, perché altre storie ho sentito, ma tradirei me stessa e il mio privato se non dicessi che quando leggo le vostre parole devo far ricorso alla razionalità, perché il mio vissuto e il mio cuore raccontano altri amori.

Ho dovuto copiare il suo post troppo difficile da trovare nel suo blog

 

PICASSO


07 Novembre 2007 da Persainunsogno 

HO AMATO UN BASTARDO...LO AMAVO CON TUTTA LA MIA ANIMA....L'HO AMATO PERCHE' PER ME ERA LA COSA PIù PREZIOSA CHE IO AVESSI MAI AVUTO....LO RIEMPIVO DI UNA DEDIZIONE ASSOLUTA..NE HO FATTO IL MIO CENTRO VITALE...

ERA IL MIO IDOLO...NE AMAVO I DIFETTI...RESPIRAVO IL SUO RESPIRO...VEDEVO CON I SUOI OCCHI....AVERLO TRA LE MIE BRACCIA ...GUARDARLO MENTRE DORMIVA.....SENTIRE LA SUA VOCE...ERA LA MIA RAGIONE DI VITA....MI SVEGLIAVO CON IL SUO NOME IN TESTA....MI ADDORMENTAVO CON LA SUA BUONANOTTE NELLE ORECCHIE.....LO CURAVO NEI SUOI DOLORI COME LA PIU' DOLCE DELLE DONNE...AVEVO PROGRAMMATO LE MIE GIORNATE IN SUA FUNZIONE...ESSSERE LIBERA PER PARLARE CON LUI QUANDO FINIVA DI LAVORARE.....INCONTRARLO QUANDO MI DEDICAVA IL SUO TEMPO....RACCOGLIEVO LE SUE BRICIOLE COME IN INVERNO FANNO GLI UCCELLINI SUI BALCONI.....SPARIVO I FINE SETTIMANA PER NON DISTURBARLO MENTRE ERA IN FAMIGLIA....MENTRE LA MIA LA DISTRUGGEVO PER LUI....NON C'ERA ORA IN CUI SE IL MIO RE AVEVA BISOGNO....LA SUA CONCUBINA NON ACCORRESSE...MENTRE LUI FACEVA A PEZZI IL MIO CUORE....GLI APPUNTAMENTI FATICOSAMENTE ORGANIZZATI..SALTATI ALL'ULTIMO MOMENTO PER SCUSE SPESSO COSì PALESEMENTE PUERILI E INFANTILI CHE IO STESSA FINGEVO DI COMPRENDERE....I MILLE ALIBI CHE GLI FORNIVO PER LA SUA ASSENZA...LE GIUSTIFICAZIONI CHE DAVO AL SUO NERVOSISMO ACCRESCESCEVANO IL MIO TORMENTO....LA MIA SERENITà NON ESISTEVA..ESISTEVA IL SUO EGOISMO...SI LO AMAVO...E IN NOME DI QUELL'AMORE HO SNATURATO ME STESSA...FACEVO FINTA DI NON VEDERE NE SENTIRE LE SUE BUGIE MENTRE SI BUTTAVA SULLA PREDA DI TURNO...IL CELLULARE SPENTO...I GIORNI IN CUI SPARIVA..E IO CHE MI DANNAVO NEL SAPERLO TRA LE BRACCIA DI UN ALTRA....

TU...HAI FATTO A PEZZI UNA DONNA....HAI GIOCATO CON IL SUO CUORE PERCHè SAPEVI CHE TI AMAVA ..TI AMAVA AL DI SOPRA DI TUTTO...E QUESTO E' STATO IL SUO SBAGLIO..AMARTI...TI HO PERMESSO DI CALPESTARMI...DI UMILIARMI...DI USARMI....PERCHE' COSI' TI SENTIVI UN VERO UOMO....ADESSO SEI TORNATO DA ME...ADESSO TI SEI RESO CONTO CHE TI MANCAVA LA TUA DOLCE GEISHA...CHE NESSUNA TI HA DATO LA STESSA SENSAZIONE DI ESSERE AL CENTRO DEL TUO MALEDETTO EGO....

CHE GRANDE UOMO CHE SEI....SEI FIERO DI TE STESSO?

BENE...ANCHE IO SONO FIERA DI ME...PERCHE' SONO UNA DONNA CON UN CUORE IMMENSO..CAPACE DI DARE AMORE SCONFINATO E TOTALE...MA NON A TE...

STASERA TI HO DETTO CHE TI AVREI FATTO UNA SORPRESA..ECCOLA...

SPARISCI DALLA MIA VITA.....NON MI CERCARE MAI PIU'....HAI UCCISO IL MIO AMORE PER TE....HAI UCCISO TUTTO QUELLO CHE DI PIU' BELLO POTEVO DARTI....UNA DONNA CAPACE DI AMARTI COSì COME SEI.....NEL BENE E NEL MALE.....

LA TUA PICCOLA DONNA E' CRESCIUTA.....PIU' FORTE E SICURA....QUESTA E' L'UNICA COSA DI CUI TI RINGRAZIO....NON VEDRAI PIù LE MIE LACRIME DISPERATE MENTRE TU INDIFFERENTE ANDAVI VIA DA ME....IO STO VOLANDO ADESSO..IL PIU' POSSIBILE LONTANO DA TE.....

a.b.
 

 

 
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SI SCRVE A MA SI LEGGE B, il linguaggio della politica

Post n°36 pubblicato il 11 Marzo 2010 da hesse_f
 

Messaggio N°97
12-02-2007 - 23:15
 

Si scrive A ma si legge B

immagine

 Emanuele Luzzati


Conoscere la grammatica dei fatti è importante, ci permette di leggere gli avvenimenti e spesso di anticipare quello che ha da succedere. Imparata la formula, si è padroni di uno schema fisso, che decifra anche un lessico oscuro come il politichese, che si scrive A ma si legge B. Non c’è differenza tra il nostro quotidiano e gli episodi narrati sui giornali e in tv.
Se improvvisamente a Natale, la ricchissima zia novantanovenne, che ci ha tenuti tutti col fiato sospeso dal giorno del suo matrimonio con un sessantenne vedovo, ma con figli, torna d’acchito al fianco dei nipoti durante la cena di mezzanotte, è chiaro che lo zio è morto e il patrimonio, al contrario, è tornato in vita. Anche un analfabeta saprebbe leggere questo lessico familiare, che però nulla sembra aver a che spartire con la prima della Scala. Vediamo un po’. Il 7 dicembre di un paio di anni fa, a Milano si rappresentava l’Aida di Verdi. Prodi e consorte si fecero trovare già seduti al loro posto, mentre la Moratti accoglie va all’entrata i grandi d’Europa. Durante la serata si fecero poi, vedere assieme, ma quel piccolo particolare, chiaro a tutti gli intervenuti,  mostrava senza ombra di dubbio, lo stato di tensione dei loro rapporti. Poi calerà il buio e tutto si fermerà per riprendere vita nel momento in cui la musica è di nuovo a riposo. 
Chi crede ancora che si vada alla prima della Scala per sentire l’opera, è un ingenuo irrecuperabile, e allora ci vorrebbe un miracolo, non un alfabeto, ma, per quelli più smaliziati, ecco la lettura di quella sera.  Tra gli ospiti c’erano il cancelliere tedesco,il presidente greco, il primo ministro croato, il ministro della cultura francese, quello dell’energia del Congo, i responsabili del petrolio saudita, egiziano e nigeriano, insomma un parterre attentamente vagliato per una serata che deve aprire a Milano le porte dell’ Expo 2015. Nessuno era lì per caso. Gli abiti, i gioielli, lo stile ma soprattutto gli intrecci, si acclarano e si dichiarano, sotto quei riflettori. Bisogna saper distinguere tra quello che è la forma, l’obbligo, la necessità e la vera sostanza. Una stretta di mano più lunga o più calorosa, il  permesso di uno scatto o di una istantanea particolare, una presentazione ambigua o un incontro apparentemente casuale  sono i momenti cardine degli eventi mondani. Quanti tagli o ricuciture al suono di “Celeste Aida, forma divina..” e la Moratti lo sa, al punto di portarsi per il galà a palazzo Reale, le tovaglie da casa. Davanti alla Scala quella sera, forse c’era qualcuno convinto che all’interno del teatro si ascoltasse un’opera, ma chi era dentro, sapeva bene che Letizia Moratti, stava tessendo i primi contatti di una tela che, vedrà cucito l’ultimo punto,  solo nel 2015.

Proprio come noi con la zia…….. 

a.b.

 
 
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Trentalance?.. No, aspetto un invito da Sartori..

Post n°35 pubblicato il 09 Marzo 2010 da hesse_f
 

Trentalance?..

No, aspetto un invito da Sartori..




Sono una democratica. La carta lo conferma. E non ho pregiudizi. Non vado a cercare le notizie, ma, se le notizie vengono a me, le mastico con la dovuta attenzione. Nemmeno sapevo chi fosse Trentalance, ma visto che lui ha trovato il modo di attirare la mia curiosità con questo suo strano cognome assemblato, campeggiando da un mese circa, a caratteri cubitali, sui manifesti della Bussola, io gli ho aperto le porte. Così ora so che Franco, e notate la familiarità, perchè in un attimo mi faccio carico delle vicissitudini del prossimo, ha problemi di incontinenza. Parla troppo e così la signorina Bush non cenerà con lui. A quanto pare Libero è responsabile di questo non incontro ed evidenzia la notizia già dal titolo. E i “non incontri” si sa, non danno frutti.

“Parla adesso?? Tacerà per sempre!!” deve aver pensato Natalia, decidendo così di non correre rischi.

Del resto, volendo, se della conversazione di Trentalance a lume di candela poteva non conoscere i limiti, del linguaggio del suo corpo poteva scoprire i non limiti in anteprima con un DVD. Evidentemente le performances di Franco non valgono tanto se invece di essere orgogliosa di entrare a  far parte del suo mondo, la signorina ha preferito declinare l'invito. Una cosa però non mi è chiara: da quando non si può accettare un invito a cena senza che, per forza, nel pacchetto sia compreso il dopocena? Che sia questo l'all inclusive di cui parlano sempre??

Incontri non avvenuti lasciano però un sapore amaro. Soprattutto se potenzialmente fertili per il nostro paese. Niente a che vedere con Natalia e Franco stavolta ,ma con una semplicissima teoria ben spiegata da Giovanni Sartori sul settimanale del Corriere. Le leggi impopolari, scrive il politologo con cui uscirei a cena tutte le sere, vanno fatte insieme. Se la destra propone e la sinistra cavalca l'onda del malcontento che una legge in qualche modo invisa di certo scaturisce, nessun passo avanti si farà mai. Vale, naturalmente, anche il contrario. Basta con i giochi di un potere bambino. La rabbia è che si è talmente abituati alle “missioni impossibili” dei nostri eroi che una  teoria semplice semplice come questa, mi è parsa quasi una rivelazione. Il contorsionismo politico esclude l'evidenza. Del resto se dovessimo scoprire per davvero che far politica è facile, la VORREMMO FARE NOI e così, loro, sarebbero costretti a cercarsi un altro lavoro. E dove lo trovano un posto con tutti quegli “ALL INCLUSIVE”.......????? Una teoria a prova di cretino che acquista un peso specifico smisurato......Nessuna buona nuova mi aspetto quindi per il 2010 da quel versante.....Forse alla sagacia di Sartori, che però mi rovinerebbe la cena, pensate che dovrei scegliere la conversazione tutta da scoprire di Trentalance..????

a.b.

 
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MATERNITA'

Post n°34 pubblicato il 08 Marzo 2010 da hesse_f

Messaggio N°101
23-03-2007 - 12:56
 

MATERNITA'

immagineDel nostro gruppo di adolescenti ero l’unica a sostenere che non mi sarei mai sposata e non avrei avuto figli. Ho mantenuto la promessa a metà ma le altre tre, che sognavano una famiglia numerosa, hanno tutte un solo figlio. Hanno preso la decisione dopo il parto dicendo semplicemente “Mai più”. Parlo degli anni ottanta e mi ero convinta che, a circa 30 anni di distanza, le cose per le donne fossero cambiate. Il pugno nello stomaco mi è stato assestato da una dottoressa trentenne, incinta, durante una conversazione che era cominciata con una domanda di cortesia più che d’interesse reale. “Tutto bene?” “Per ora si, vedremo dopo” “Poi lo crescerai..” credevo saremmo andate avanti qualche minuto sull’onda delle banalità e invece Maria ha colpito con decisione. “No, no. Per dopo, intendo il parto e il dopo parto”.
In concertazione con la ginecologa aveva previsto due possibilità: “il cesareo o l’epidurale”, escludendo categoricamente quello che tutti chiamano “parto naturale”(senza epidurale).
Nella sua esperienza di medico aveva visto donne ritrovarsi,dopo il parto, l’utero devastato dall’incuria con cui si era proceduto all’estrazione del bimbo o da un travaglio protratto oltre il necessario.  Il risultato erano in genere delle ferite multiple da ricucire o la lacerazione del perineo. La fissai un po’ confusa pensando alle conseguenze che quest’ultima ipotesi avrebbe comportato per una donna. Mi rispose con parole durissime, descrivendo una realtà fatta di disagio, di difficoltà, d’imbarazzo se non di vera e propria vergogna. Le chiesi allora se le donne venissero informate di questo e lei rispose “Non abbastanza”.  Mi sono fatta un giro su google trovando in quasi tutti i siti visitati una pratica comune: l’edulcorazione delle informazioni. Alcuni scritti, poi, rasentano la dabbenaggine e la semplicioneria; ne trascrivo uno per tutti: “Durante la gravidanza e il parto, il perineo viene sollecitato, disteso e talvolta si lacera: spesso il perineo in puerperio è "debole" e qualche volta si può notare incontinenza urinaria. Prima di prendere il bambino in braccio, di starnutire, di tossire e ogni volta che si fanno sforzi è necessario stringere il perineo, tenendolo contratto sino a che finirà il lavoro dei muscoli addominali.”
Sia chiaro che ci sono casi in cui questo non succede ma quello che interessa sottolineare a me è il diritto di ogni donna di essere informata di tutto. Per pigrizia, incuria, menefreghismo, perché così è anche scritto “partorirai con dolore”, si considera la sofferenza come necessaria e le altre conseguenze ineluttabili. Immagino che questo post non sia proprio gradevole ma è necessario parlarne visto che  le statistiche dicono che il 22% delle donne, dopo il parto, ha problemi di incontinenza. Qualche informazione in più e magari quegli accorgimenti e quel rispetto al corpo della donna che ancora oggi non viene dato, e molte di queste conseguenze potrebbero essere evitate. Ne ho parlato con Patty che, ha due figli, e la sua risposta è stata ”Hai notato come sono aumentate le pubblicità di assorbenti per le piccole perdite? Prova a pensare perché. Ma sai quante trentenni conosco che dopo il parto non hanno più potuto e fare una corsa, un paio di salti, o ridere a squarciagola……"..

a.b

 

 
 
 
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QUANTO VALGO

Post n°33 pubblicato il 08 Marzo 2010 da hesse_f
 

Messaggio N°127
04-12-2007 - 14:29

QUANTO VALGO!?!?

UN PERCORSO DI CRESCITA

CHI MI SEGUE DA PIU' TEMPO LE CONOSCE LE MIE QUOTAZIONI

MA..

ECCO L'AGGIORNAMENTO.

Data:

12/07/06 16:33.59 

 Testo del messaggio: 

CIAO, IO NON VORREI CHIEDERTI LA STORIA DELLA TUA VITA
MA VORREI SOLO PORTARTI A LETTO

CHE NE PENSI?

08-07-2006   19:06

ciao una proposta..ti offro 500€

per una notte di sesso...t'interessa?




 


ciao se ti proponessi per una cifra ingente di seguirmi in un motel accetteresti?

 



     Ricevuto il 02/12/07 07:34:12

 


NEL MEZZO SI ERA INSERITA UN'OFFERTA CHE HO SERIAMENTE VALUTATO

 

SOGNO O SON DESTA??

Ciao,
mi chiamo XXXXX. Sono un single bravissimo nelle faccende domestiche.      Vivo solo e tengo la mia casa perfettamente.
Mi offro per fare i mestieri di casa, insomma tutte le faccende domestiche come una perfetta colf.
Naturalmente a titolo gratuito. Per hobby, per passione.

Posso candidarmi a Voi?
Sarei disponibile da subito.
Grazie


XXXXX

Ricevuto il 25/07/06                                     20.06.31

Avvertenza: questo è un millantatore.

Ciao,mi chiamo Manxos. 

Ciao,mi chiamo Manxos e ho una casa veramente pulita e perfettamente in ordine perchè non ci sono mai. L' unica cosa in disordine è il letto perchè lo rifaccio in 4 secondi netti. Sono fuori, come dicevo, dalla mattina alla sera, mangio in 5 secondi netti davanti al computer e faccio andare la lavatrice di notte perchè di giorno non trovo mai il tempo. Quando la mia compagna è assente per lavoro mangio in piatti di plastica e bevo dalla bottiglia a canna per non perdere tempo a lavare un bicchiere. Tengo molto alla mia igiene personale e difatti, una volta accesa la lavatrice, dedico il mio tempo a lavarmi. Riempo fino all' orlo la vasca da bagno, allento tre lampadine della specchiera per avere un' atmosfera più soft e collego alla presa il dvd portatile. Mi immergo e intanto mi guardo un bel film. Spesse volte mi addormento nella vasca e mi sveglio dopo 4 o 5 ore con la pelle che assomiglia a quella di una lumaca marina. Questo succede solo quando ho riempito la vasca in precedenza perchè molte volte la riempio mentre sono a mollo; mi addormento e mi sveglio quando naso e bocca sono già sott' acqua e sto annegando. Quand'è così succede che, o chiudo i rubinetti e mi giro dall' altra parte, oppure a malincuore mi asciugo e mi siedo sul bordo della vasca aguardare il film da dove mi ero addormentato. Se volete vengo anche a casavostra, non cerco e non voglio niente, lo faccio per passione, per hobby, per il vostro piacere!
 
 a.b.


 
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politici traditori e imbecilli

Post n°32 pubblicato il 06 Marzo 2010 da hesse_f
 

Politici

traditori e imbecilli

.........la camera costa al cittadino 2215 euro al minuto. (Non aggiornato)


Non credo che un rapporto debba per forza saltare se il marito viene beccato con un travestito, una soubrette o una prostituta. Dipende dalle condizioni e dal rapporto, dicevamo oggi io e Carlo, discutendo sulle differenze dei casi Sircana, Mele e Marrazzo . Abbandonando il giudizio sugli uomini in generale, sempre sia possibile scindere le due cose, visto che di uomini si tratta, relego il discorso ai personaggi pubblici.

Carlo, voce di un cuore ancora rosso antico, propende per un distinguo dietro l’altro. Per Sircana mi ha detto, è solo una questione morale, una ipotesi “di reato”, in quanto si allontanò dal luogo incriminato da solo. Mele è stato beccato in una situazione ben più concreta e pesante sia dal punto di vista etico che da quello giuridico, ed è indagato per cessione di sostanze stupefacenti. Per Marrazzo è più complicato ma per ora ha perso unicamente la poltrona di governatore del Lazio,

Pur dovendo concedere sul piano concreto al primo, attenuanti che al secondo proprio non si riescono ad accordare, quando si parla di persone che amministrano in qualche modo la res publica, perdo la lucidità e divento l’intransigenza personificata. E sorrido del garantismo che solo a loro sembra essere dovuto, visto che la frase che più ci perseguita quando vengono citati per fatti giudiziari è “…..presunzione d’innocenza fino all’ultimo grado di giudizio…”.

In un ‘intervista di qualche anno fa il giudice Camillo Davigo disse qualcosa del genere “in Italia il problema è culturale e politico non giudiziario. Se io vedo un mio invitato uscire da casa mia dopo la cena con la mia argenteria nascosta nelle tasche, smetto di invitarlo da quel momento non sto certo ad aspettare che venga giudicato, condannato e che la Cassazione confermi.

I politici onesti, quindi, dovrebbero per primi, eliminare quelli disonesti, senza aspettare pronunciamenti giudiziari di sorta”.

Opposta invece la teoria di Giuliano Ferrara.   “Se vuoi fare politica devi essere ricattabile” ha sostenuto il Nostro ad un forum di Micromega, dinnanzi ad un Flores D’Arcais, che stupito, cercava di correggerlo “No, hai sbagliato, forse DOVEVI DIRE...VOLEVI DIRE, non devi essere ricattabile

Ma, siccome di fronte allo stupito sedeva uno stupido, parole senza senso per la maggior parte delle persone di buon senso, continuarono ad uscire dalla bocca di Ferrara.

Devi essere ricattabile perché nell’ambiente DEVONO SAPERE QUAL’E’ IL TUO PREZZO E QUANTO E’ LUNGO IL TUO GUINZAGLIO. Se sei non ricattabile, non sei controllabile e quindi non ti ci vogliono e non fai politica. “

Normale no??

Questa “geniale teoria”, comunque, si commenta da sola, ma io, anche solo, per essere il più distante possibile dal Ferrara-pensiero, ai politici non perdono nulla.

Le debolezze, le cadute di stile, l’egoismo nel non valutare le conseguenze in cui trascinano persone del tutto incolpevoli, e dulcis in fundo l’imbecillità di non essere nemmeno in grado di fare una cosa sbagliata senza farsi beccare.

Tutto questo mi fa dedurre, e passo al tu, che sei davvero un coglione e non meriti il posto che ti hanno dato. Del resto su certe cose non si scherza.

Come sono convinta che un poliziotto non possa essere scusato se non è in grado di tenere a freno gli impulsi, di controllare il proprio livello di rabbia, e di valutare nella frazione di qualche secondo in che condizioni si è venuto a trovare, se non vuole rischiare, per sè e per gli altri, tragiche conclusioni, (vedi... Federico Aldrovandi) così non ci sono deroghe né scuse per i politici, a meno che, naturalmente tu non abbia la fortuna di essere un politico italiano, perché allora è tutto un capitolo a parte quello che si apre per chi appartiene …. a questa strana , nostra superprotetta.. categoria …

a.b.

 

 
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LO SCOPAMICO

Post n°31 pubblicato il 06 Marzo 2010 da hesse_f
 

Messaggio N°130
13-12-2007 - 19:07

LO SCOPAMICO

 e non parlo di Metaverso

Non salto più sulla sedia, anzi la leggo quasi sbuffando, come un’informazione in più che dovrò aggiungere al poco spazio ormai rimasto nel mio cervello. Pensateci un po’, ma credete davvero che le notizie che riceviamo con la cadenza di almeno 10 al secondo, ci rendano più intelligenti, svegli, furbi, simpatici? Insomma meglio di un qualsiasi uomo vissuto nel 1800?

Stasera ho letto un articolo e la parola che ne sintetizza il contenuto è  “lo scopamico”.

Già un termine simile mi fa venir voglia di lanciare il giornale come fosse un frisbi il più lontano possibile, ma da curiosa quale sono voglio vedere a cosa si riferisce.
Dopo tutto, sono o non sono una donna di mondo?? ? 
E poi, volente o nolente capitano tutte a me!! Che non le cerco.  

Leggevo, alcuni giorni or sono,  un articolo, sul fatto che, negli U.S.A. i contratti prematrimoniali stanno cambiando forma.
La nuova introduzione  viene definita “accettazione del tradimento”.

Fino a qualche anno fa, ricordo, che le distrazioni si pagavano care. Nella maggior parte dei casi divorzio immediato e una gran fetta di patrimonio, soffiato via, da una schiera di avvocati rampanti e griffati. Ora invece, tolleranza 1000. Dicono sia la nuova via per salvare i matrimoni dalla noia e dal conseguente fallimento.

Ma veniamo allo “scopamico” che scopro ben presto essere un termine che circola da un po’, che ne hanno parlato tutti i quotidiani e che esistono dei blog addirittura dedicati “ al genere”.  
E potevo allora non parlarne io??
Vengo informata che già figurano diverse variazioni sul tema. Lo scopamico di cui avevo letto, era semplicemente un/una ex sempre disponibile che, rispettoso/a del rapporto attuale, si inseriva nella trama soltanto sotto richiesta “dell’antico amore”, che ritrovandosi tra le braccia di una persona conosciuta non ha la sensazione del tradimento e neppure il timore della prestazione.

Ho scoperto invece, solo scrivendo il termine su Google, che esiste tutta “una letteratura” che cambia e si arricchisce di ora in ora. Io non sono interessata se qualcuno di voi lo fosse, vi ho dato tutte le indicazioni necessarie.
Voi dovete solamente cercare nella vostra memoria il nome che più vi sembra adatto ad investire il ruolo.  

Se è uno giovane, ci metterà poco a capire la vostra richiesta,  se invece avete a che fare con qualcuno della mia età spiegategli subito che non è di carte che si sta parlando.

Perché, lo ammetto umilmente e solo qui in fondo, io, leggendo il termine, proprio al gioco pensai e a nient’altro.

Ma quale donna di mondo!!!!!

a.b.

casalingapercaso dixit: 

Inviato da Casalingapercaso  
Forse per deformazione professionale, da donna di mondo a par tuo, sono arrivata quasi alla fine prima di capire il significato. Forse mi ha deviata un fatto personale. Ti racconto. Un paio di settimane fa è stato il compleanno di mio marito e sai che gli ho regalato? Una scopa elettrica, perché quando guarda(va) il tappeto in soggiorno diceva sempre: L'aspirapolvere è così ingombrante, io lo pulirei se avessi la scopa elettrica....' Ecco cos'è lo scopamico. Colui che passa la scopa elettrica sul tai tappeti e, visto che quello nella fattispecie è mio marito, gli faccio fare anche il resto. Però, questa idea del contratto matrimoniale già nn mi piace, del tradimento autorizzato e accettato a priori ancora meno. Vuoi vedere che, appunto perché autorizzato, perde fascino e le persone diventano più fedeli per andare fuori dagli schemi prefissi? Chissà, comunque, io rimango all'antica ... l'amico che scopa è quello che mi pulisce casa. Ciao P.S. Ti ho risposto sul commento al cell. Mi piacerebbe che lo leggessi. ciao

Inviato da
animafragile11 
MI era venuto un colpo!!mi sono detta...ma vuoi vedere che la signora in azzurrino e rosso...si è data alla casa...e ora ci parla di come fare le pulizie...O magari si è messa a vendere aspirapolveri magiche..tipo il FOLLETTO.....!!!ah!ah!ah!......carissima...se vedessi la mia faccia....sorridente..ti renderesti conto di quanto la parola SCOPAMICO...mi faccia pensare più a un MOCHO...E A UN PIPPO..che a un fantomatico amico da portare a letto!!Mah?sarà che io nel sesso cerco altro...sarà che nonostante i miei 34 anni sono una donna romantica e d'altri tempi...sarà che quando sento certi nick...(ricordi PISELLORUSPANTE) io ci rido su...beh?! che dirti...??? come CAsalingapercaso...io vado sull'amico che fa le pulizie......che certamente..lo trovo più utile e gratificante... baci cara.....
 
AH..LE DONNE..

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Google, ergo sum

Post n°30 pubblicato il 05 Marzo 2010 da hesse_f
 



....ergo sum

Pertanto che la mia mente sia abitata da pensieri singolari ed eccentrici e riesca ad immaginare l’inimmaginabile, la realtà, come sempre, supera la fantasia e spesso vengo riportata coi piedi per terra nel realizzare che c’è chi ha un pensiero molto più stravagante del mio. Era già successo che un mio amico mi facesse notare con malcelato orgoglio che, scrivendo il nome del fratello su Google, dopo una serie lunghissima di omonimi e di persone che avevano lo stesso cognome ma nome diverso o viceversa, finalmente uscisse un riferimento al sangue del suo sangue; un solo richiamo verso la fine di pag.50. Vorrei non dirvi il motivo del suo apparire perché, per la teoria che vi esporrò, esserci una volta sola non è un bel risultato, ma la motivazione per cui apparve vale queste tre righe in più. L’avevano beccato mentre coltivava con amore una trentina di piantine di marijuana che teneva nell’armadio, proteggendole dalla luce e dal freddo, dopo aver sperimentato che solo li esistevano le condizioni migliori per una buona crescita. Eh!!!L’amore fraterno!!!!! Tra parentesi poi era stato assolto perché la sola coltivazione non è reato, ma questo come al solito sui quotidiani non appare quindi lui su google c’era andato solo una volta. Tornando alle stranezze della mente umana, un po’ di tempo fa, giustificata dalla noia di un lungo viaggio, mi sentii autorizzata ad ascoltare, un dialogo tra due persone che si scontravano sulla teoria che il sostenitore cercava di propagandare per sua, mentre già avevo letto qualcosa del genere in Caos calmo di S Veronesi, per cui, al giorno d’oggi, conti quanto alto è il tuo numero di apparizioni su google. Se io scrivo il mio nome e il risultato è 185000 pagine posso essere soddisfatta, ho una collocazione più che dignitosa in questa società. Se invece risulto a malapena menzionata in 3 o 4 pagine vuol dire che nella vita ho concluso ben poco o che non ero adatta per questo momento storico.
Non oso immaginare cosa si può provare dinnanzi alla scritta risultato non trovato…

Io non ho mai provato a scrivere il mio nome…voi ve la sentite…..????

P.S. Ogni "non riferimento" a persone o cose attuali è consapevolmente voluto. 

a.b.

 
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DA GRANDE VOGLIO FARE L' HACKER

Post n°29 pubblicato il 04 Marzo 2010 da hesse_f

  DA GRANDE VOGLIO FARE L'HACKER




Come i bambini sognano il loro futuro immaginando divise con le mostrine splendenti, o abiti morbidi sollevati dai passi di danza, io, in età non più scolare ho detto: “Io farò l’hacker”. Ma un famoso proverbio “Zwischen Reden und Tun liegt das Meer” che, tradotto in italiano, mette insieme il dire il fare e il mare, mi ha ribadito per l’ennesima volta, che non sempre i sogni si avverano. Per diventare un hacker, devi prima “essere” un hacker, e allora, eccomi lì, a cercare il nome adatto, un nick, che una volta entrato nella storia, tutti avrebbero imparato facilmente, perché essenziale, significante, memorabile. Doveva evocare in qualcosa il mio femminile, perché naturalmente sarei stata una delle poche donne in un mondo di uomini, ma senza indulgere, perché dovevano subito capire di che pasta ero fatta. Mi preparai ad entrare in un mondo buio perché gli hacker non conoscono il colore e la luce, tutti i loro siti vanno dal nero al blu scuro con qualche spruzzatina di rosso qua e là. Ribattezzata e decisa comincio il mio apprendistato. L'epopea hackeriana narra di giornate intere passate davanti al computer, di notti insonni consumate nel tentativo di trovare i numeri giusti, le soluzioni alle più svariate difficoltà, le chiavi giuste per le porte d’entrata, insomma una vera fatica spesso consumata in solitudine nella tua stanza piena di fumo. Beh dimagrirò, pensavo, perché come puoi lasciare il lavoro mentre sei lì con la mano sulla maniglia pronta per entrare dalla porta improvvisamente apertasi del tuo vicino di casa? Si, perché la rivelazione avviene sempre all’improvviso dopo ore di tentativi, quando meno te l’aspetti. Quando si parla di attacchi informaticisi dice sempre hacker ma in realtà spesso le intrusioni sono fatte dai lamer o dai cracker, due sottocategorie con filosofie ben diverse da quelle degli hacker. Lo scopo degli hacker in genere è nobile quello degli altri molto meno. Insomma, questa vita che mi faceva andare a letto alle 9 del mattino e spegnere una pall mall dietro l’altra è durata qualche mese perché quando mi sono trovata come Cesare al Rubicone a dover “trarre il dado”, mi sono fermata. Ero lì, come Colombo davanti alle Americhe, ma invece di appoggiare il piede e di baciare il suolo, ho girato la Santa Maria e sono tornata nel mio Vecchio Mondo, a vivere di giorno.

a.b.

 
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Anna di Francia

Post n°28 pubblicato il 04 Marzo 2010 da hesse_f
 

ANNA DI FRANCIA
e Bologna..




grazie penna calamaio

Anna di Francia che arriva, Anna che ride, Anna c

manca l'ultimo pezzo, troppo stanca per rifare tutto

eccolo:

Non sarò per te un orologio,
il lampadario che ti toglie il reggiseno,
quando è tardi, è notte e tu sei stanca
e la tua voglia come il tempo manca.
Non sarò per te un esattore
di una lacrima ventuno volte al mese,
non conterò i giorni alle tue lune
per far l'amore senza rimborso spese.
Non sarò per te solo lo specchio
di una faccia che non cambia mai vestito,
non sarò il tuo manico di scopa
travestito da amante o da marito.
Non sarò quel cielo grigio quel mattino,
il dentrificio che fa a pugni con il vino,
non sarò la tua consolazione,
e neanche il padre del tuo prossimo bambino.
Per questa volta almeno sarò la tua libertà,
per questa volta almeno solo la tua libertà,
per questa volta almeno la nostra libertà
e la piazza calda e dolce di questa città.

Claudio Lolli

 
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ora e sempre "ci penserò"

Post n°27 pubblicato il 01 Marzo 2010 da hesse_f
 

Messaggio N°120
10-11-2007 - 12:45


E' stata questione di un attimo, non ho avuto bisogno di dire:

"CI PENSERO'"


foto  Gianni Berengo Gardin

Da un po’ di tempo fatico a scrivere. Come mi sarebbe piaciuto dire “ho il blocco dello scrittore”, e, probabilmente, se il blog fosse un’esposizione di quadri, l’avrei scritto con la tracotanza che, giuro, non mi permetto in nessun altro campo. Insomma, l’avrete ormai capito,  le parole per me sono importanti; ne subisco il fascino, è più facile farmi innamorare con 30 parole ben scritte che con 300 rose. E così leggo. E girando nei blog mi sono resa conto che per me è un terreno minato. Un rischio continuo, anche perché qui le parole sono l’unica offerta. Niente fiori, niente cene, niente diamanti…ALT !!!. Mi rendo conto che le tre opzioni sono scivolate via senza che nessun riferimento personale mi venisse alla memoria. Anche “il blocco della memoria” ho pensato, ma, una frazione di secondo dopo, un’ipotesi amara si è insinuata, rassicurandomi sulla salute ma piegandomi nell’anima. Nella mia vita assenza totale di fiori, cene e diamanti, abilmente rimpiazzati da un mare di parole. Come sarebbe più facile cogliere in fallo il seduttore sul fiore non gradito o sul ristorante sbagliato, ma come pensare di non annegare, in un mare dalle acque invitanti, se non ho mai imparato a nuotare???


a.b.


2010

girando nei blog, mi rendo conto che le parole non hanno più un ruolo preminente. Tre anni non sono passati invano.  Le pagine si sono arricchite di video musicali e non, di disegni, di fotografie e soprattuto di GLITTERS. 
Ah, i glitters, quelle meravigliose scritte luccicanti che mi stanno permettendo di realizzare un record...il tempo di fuga da un blog.
4 secondi netti
3 secondi ne
2 secon
 
 
Inviato da: hesse_fTrackback: 0-Commenti: 8
 

 
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