Post n°18 pubblicato il 09 Novembre 2011 da JackMidnight
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Post n°16 pubblicato il 01 Ottobre 2011 da JackMidnight
"Penso a volte che non uscirò mai da questa Rua dos Douradores. E se lo scrivo, mi sembra l'eternità." [Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares di Fernando Pessoa] (Quando visitai Lisbona per la prima volta ignoravo l'esistenza del "libro dell'inquietudine di Bernardo Soares", ovvero l'avevo intravisto varie volte e spesso ne ero stato attratto, ma mai così tanto da comprarlo) Mi manca Lisbona e non so perché: chiamatela nostalgia, chiamatelo fascino ritardato, ma in questi giorni di canicola tenace e testarda non faccio altro che pensare ai suoi tetti rossi consunti dal vento dell’oceano.
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Post n°15 pubblicato il 30 Settembre 2011 da JackMidnight
Quando decidiamo di non nuotare più, e di lasciarci portare dalla corrente lenta di questi canali scuri e collosi come la pece della notte, quale speranza scegliamo? Quale dighe innalziamo o abbattiamo? |
Post n°13 pubblicato il 29 Settembre 2011 da JackMidnight
Ho spostato il letto. Ogni volta che sono stato scopato mentre facevo l'amore (Another me lives another life) |
Post n°12 pubblicato il 16 Settembre 2011 da JackMidnight
Erano solo poche centinaia di metri, ma bastavano per riempirgli la testa di ricordi che un vento messaggero portava con sé. Il mare era lì vicino, separato da una lingua di terra immensa ai suoi occhi, ma infinitesima a quelli del mare stesso. C’erano, nell’aria portata, immagini di pescherecci con la poppa avvolta dai gabbiani, il rumore dei cantieri e dei frullini intenti a pulire le carene dai denti di cane, l’umido delle cime legate alle bitte dopo una forte mareggiata, e se si concentrava bene poteva individuare, nelle pause del soffio alternato del vento, persino i lenti giri dei motori diesel dei pescherecci. Mancava da troppo tempo. Mancava al mare, quello intimo dell’inverno, da quel giorno di ottobre con quella fantastica mareggiata con onde pare e dritte che assaltavano la spiaggia ordinate come legioni romane. La spiaggia invece placida rispondeva, accoglieva con una sorta di non-violenza che pareva dire: “Quello che mi levi ora me lo ridarai.” La spiaggia è una mamma paziente, il mare un padre imprevedibile e il vento un figlio che passa di braccia in braccia, di brezza in brezza. Lui invece era un ospite che non sapeva di essere gradito o no: ma veniva accolto ogni volta con benevolenza e il vento ora sembrava invitarlo di nuovo a visitarli. Era quasi arrivato alla porta e inspirò profondamente quell’aria tersa e lasciando fuori l’odore violento della cucina. “Tornerò…” sembrò dire espirando prima di scivolare con malavoglia dentro la mensa. |
Inviato da: cheri.marie
il 03/01/2013 alle 14:08
Inviato da: The_Blue_Pearl
il 28/11/2012 alle 17:20
Inviato da: cigarette1
il 28/11/2012 alle 15:57
Inviato da: ladymiss00
il 27/11/2012 alle 23:53
Inviato da: JackMidnight
il 27/11/2012 alle 22:24