Creato da armega il 09/03/2007

Fiamme di carta

Per scambiarsi opinioni tra appassionati di fumetti

 

 

Un colpo di fortuna: John Woo's "7 Brothers - Figlio dell'Inferno"

Post n°21 pubblicato il 19 Maggio 2007 da armega
 
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L'altro giorno, facendo il mio periodico pellegrinaggio in fumetteria, ho avuto due colpi di fortuna. Il primo è stato questo, "7 Brothers - Il figlio dell'Inferno".
Conoscevo John Woo come regista di film d'azione, alcuni veramente carini (per chi piacciono le americanate, come me!), ma non immaginavo certo che fosse anche in ideatore di fumetti. Da una sua idea, sceneggiata dal mitico Garth Ennis, è venuto fuori questo fumetto autoconclusivo edito dalla Marvel, genere mistico-contemporaneo, molto ben riuscito grazie anche agli splendidi disegni di Jeevan Kang.
Ovviamente, la trama presenta aspetti a volte truculenti e un linguaggio che non lo rende adatto ai Focolarini di Ratzinger, come è lecito aspettarsi da chi conosce Garth Ennis!immagine

Saludos a todos!

 
 
 

Alan Moore's "V for Vendetta": un'opera letteraria sotto forma di fumetto

Post n°20 pubblicato il 15 Maggio 2007 da armega
 
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Difficilmente un fumetto può essere un atto d'accusa così riuscito contro la dittatura e la negazione dei diritti civili. Quando Alan Moore scrisse V for Vendetta erano gli anni della Tatcher al potere, della guerra fredda, delle lotte sociali in Gran Bretagna che portarono all'abbandono dell'assistenzialismo e agli scioperi di massa (si veda il bellissimo film "Billy Elliott" per capire lo spirito di quegli anni).
Lo scorso weekend l'ho ripreso e me lo sono riletto, tutto d'un fiato...è bellissimo, poetico, triste, profondo. Non vi sono abbastanza aggettivi per definirlo adeguatamente senza riempire una pagina del blog, è un capolavoro.
Andrebbe a mio parere fatto leggere nelle scuole, perchè (nonostante qualche imprecisione dovuta al fatto che ha più di vent'anni) questo fumetto è attuale ed educativo, ed il messaggio è molto più comprensibile di certi spot sulle politiche sociali che si vedono in questi giorni in TV.
Due parole infine sul film uscito due anni fa: è molto ben fatto ed è stato modificato quel tanto per renderlo godibile e comprensibile ad un pubblico di giovani, pur perdendo ovviamente alcune peculiarità dell'opera da cui è tratto. Personalmente consiglio di vederlo dopo aver letto il fumetto, ma si può fare anche il contrario.

Saludos a todos!

 
 
 

Ottimo fumetto made in Italy: Julia di Giancarlo Berardi

Post n°19 pubblicato il 08 Maggio 2007 da armega
 
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Giancarlo Berardi, coautore del mitico Ken Parker (vedi il messaggio n° 5) dal 1998 sceneggia forse il miglior prodotto di casa Bonelli, ossia Julia - Avventure di una criminologa. In questo fumetto coesistono secondo me diverse qualità positive:
1) il protagonista è una donna, il che lo rende raro nel panorama fumettistico italiano; non è bellissima (un po' troppo ossuta, si ispira a Audrey Hepburn) ma tutto sommato piacente;
2) i comprimari (il tenente Webb, l'amico Leo Baxter, il sergente Irving) sono particolarmente simpatici e hanno una buona caratterizzazione;
3) le storie sono avvincenti e non inducono SEMPRE al buonismo e al lieto fine, anche se ogni numero cerca sempre di trasmettere un messaggio positivo...se a questo aggiungiamo che la protagonista è una criminologa e che c'è sempre almeno un morto a numero si capisce come non sempre questo sia facile!
4) I dialoghi (tipico di Berardi) tendono ad essere essenziali, hanno un effetto molto "cinematografico" e meno dottorale di altri fumetti più vecchiotti (chi è abituato a leggere Tex capirà cosa intendo! :-)
5) Il livello qualitativo è sempre rimasto costante negli anni;
6) Ha un numero di pagine maggiore del normale (il che non guasta).

Rappresenta in buona sostanza la prova che fare un fumetto di qualità adatto ad un pubblico di massa è sicuramente possibile!

Una sola cosa eviterei: le lettere a Julia. Capisco che in questa società di persone solitarie ci sia la voglia di "corrispondere" e di raccontare i fatti propri a chiunque, pur di avere udienza...ma francamente, scrivere una lettera ad un personaggio dei fumetti mi sembra una cretinata, a meno che non lo faccia un ragazzino di otto anni! Peraltro, se questo è il solo modo che uno ha di fare i complimenti a Berardi, va bene lo stesso, basta che continui!

Saludos a todos!

 
 
 

Dove eravamo rimasti?

Post n°18 pubblicato il 05 Maggio 2007 da armega
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Di ritorno da un meraviglioso viaggio in Vietnam ho comprato diversi fumetti all'aeroporto, tra cui l'ultimo numero di Demian, l'ultimo uscito in casa Bonelli. Che dire? Fumetto ambientato nell'ambiente criminale francese della Costa Azzurra, pecca, al solito, del peggior difetto dei comix italiani: sembra che sia stato scritto col beneplacito del Cardinal Ruini (o di Bagnasco). Passi per Tex, che ha i soliti aficionados che lo vogliono sempre uguale a se stesso, ma per quella che è una MINISERIE e che terminerà tra pochi numeri, cosa costa un po' di sano verismo? Anche nell'ultima storia di Nathan Never, dove una cacciatrice di serial killer uccide il cattivone di turno, ci siamo dovuti sorbire un pippone di tre pagine in cui nathan spiega percè-l'ha-lasciata-andare-anche-se-non-era-d'accordo...Eccheppalle, con questi eroi senza macchia e senza paura che non sbagliano mai un colpo!

 
 
 

Un manga da non perdere: Ushìo e Tora di Kazuhiro Fujita

Post n°17 pubblicato il 03 Aprile 2007 da armega
 
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Questo bellissimo manga, uscito nei primi anni '90 con i tipi della Granata Press, poi proseguito dopo il fallimento della stessa grazie alla Star Comics, rappresenta a pare mio un'ottimo mix tra avventura e ricchezza di contenuti, fornendo (tra l'altro) una descrizione davvero accattivante di alcune divinità della mitologia giapponese. Non credo inoltre di sbagliarmi se anche Sergio Boselli sceneggiatore della bella storia di Dampyr "Kwaidan" ambientata proprio in Giappone, sia stato influenzato parecchio da questa saga.

Per chi fosse interessato, la Star Comics ha ripubblicato anche le storie iniziali, e quindi, volendo, si può reperire tutta la saga...ma personalmente consiglio di cercarli ai mercatini dell'usato, c'è molto più divertimento!

Per chi invece volesse saperne di più, ho scovato questo sito interessante che analizza molto meglio di me quest'opera: http://members.fortunecity.it/gnomagno/02_Ushio_e_Tora/U&T_01_indice.html

 
 
 

Il fumetto istruisce?

Post n°16 pubblicato il 02 Aprile 2007 da armega
 
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Eccome! Ve lo ricordate il libro di storia del liceo? Esisteva una parte, solitamente alla fine, dove si parlava degli aspetti della vita civile e sociale dei popoli antichi, che anche nei libri passati di mano da innumerevoli studenti era rigorosamente intonsa: nessuno mai la leggeva, era di una noia mortale ed il risultato era che lo studio della storia si riduceva ad una sequenza sterile di date e nomi, con conseguenze ignoranza crassa dello studente.

Prendiamo un fumetto, ad esempio sulle Termopili. Se non volete leggere "300", perchè magari troppo pubblicizzato anche a seguito del film da cui è stato tratto (prima di andare a vederlo, ricordatevi che è la trasposizione cinematografica di un fumetto, e non un documentario), vi consiglio il bellissimo episodio di Mort Cinder, il vagabondo del tempo creato dai maestri Hector Oesterheld e Alberto Breccia negli anni '60, talmente affascinante da farci rimpiangere, a noi uomini cinici e disincantati del 21° secolo, di non avere più alcun valore paragonabile a quelli che resero immortali Leonida ed i suoi soldati.

 
 
 

Cronaca di un amore un po' stanco...

Post n°15 pubblicato il 30 Marzo 2007 da armega
 
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...ossia quello tra me e Dylan Dog. Comprai il primo numero vent'anni fa, e mi piacque immediatamente: la grafica fatta a carboncino, le storie horror raccontate con malinconica poesia, l'umorismo assurdo di Groucho... tutti aspetti innovativi per il primo fumetto davvero originale in Italia, almeno dai tempi di Ken Parker.
Da allora, Dylan Dog è riuscito in imprese quasi impossibili: ha rinnovato il fumetto italiano di massa, ma soprattutto ha rivitalizzato la passione per questo genere, che fino a quel momento era ormai scomparsa. E last but not least ha rimpinguato le case della Bonelli, consentendole di pubblicare altri fumetti (di cui alcuni davvero belli) e a far crescere nuovi autori.
Dov'è che le cose non vanno benissimo? Nell'unica cosa che Dylan Dog non è riuscito a fare, cioè rinnovarsi. Dopo vent'anni, le storie seguono lo stesso schema e anche se ogni tanto ci sono episodi davvero originali diciamo che un po' si è perso l'appeal iniziale che mi faceva leggere e rileggere le stesse storie; oggi le compro, le leggo e le archivio. Se in edicola vedo qualche nuovo albo, devo controllare se è una ristampa, a volte mi perdo e mi sembra di non averla letta...
A questo punto, sto seriamente valutando di vendere la collezione, riprendendo un po' di spazio in libreria!

 
 
 

Non mi piace, non mi è mai piaciuto e non mi piacerà mai

Post n°14 pubblicato il 29 Marzo 2007 da armega
 
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Ebbene sì, Diabolik non lo sopporto. Le storie sono tutte UGUALI (sfido chiunque a contraddirmi) e la grafica è pessima con quel formato da pornazzo da due soldi. Ma come fa a piacere? Boh...

L'unica cosa che ha di valore è la macchina, una meravigliosa Jaguar E-Type degli anni '60... Sono pronto a scommettere che con una Mercedes o una BMW non avrebbe avuto lo stesso successo (un po' come James Bond e l'Aston Martin).

 
 
 

Una sofisticata dark novel condita di umorismo? Ecco a voi Hellboy di Mike Mignola...

Post n°12 pubblicato il 26 Marzo 2007 da armega
 
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Sabato scorso, visitando l'odioso esattore delle mie tasche (il titolare della fumetteria di fiducia), ho comprato due numeri della serie Hellboy, personaggio conosciuto qualche anno fa al cinema in una delle migliori trasposizioni cinematografiche di un fumetto.

Questo fumetto mi piace, e non poco. Le atmosfere mistiche, con pochi dialoghi estremamente efficaci, rievocano i racconti dell'orrore lovecraftiani (che adoro), o certe short novels di William Hope Hodgeson (ispiratore di Lovecraft) e del più recente Sterling Lanier, autore delle "fantastorie del Brigadiere". La rappresentazione grafica è davvero ottima nella sua semplicità (mi ricorda certe ambientazioni di Sergio Toppi, tanto per avere un'idea) e comunque non è una lettura "semplice" (ci sono molti riferimenti a mitologie e leggende, non è roba per ragazzi)...

Dove poi la serie diventa geniale è nel personaggio che vive queste storie, un diavolo buono (Hellboy, appunto) con una mano assurdamente più grande dell'altra, coda e zampe caprine, corna spezzate, che fuma come un turco e affronta ogni situazione con un sense of humor davvero formidabile!

In definitiva, credo che Mike Mignola, creatore e disegnatore di Hellboy, abbia davvero generato un fumetto superiore, il cui unico difetto (o pregio) sta nel richiedere un certo background culturale per goderlo al meglio.

 
 
 

Nausicaa della Valle del Vento, di Hayao Miyazaki

Post n°11 pubblicato il 23 Marzo 2007 da armega
 
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Bellissimo "manga" (ossia fumetto giapponese) dalla penna di Miyazaki, che molti della mia generazione hanno conosciuto come autore dell'"anime" (cartone animato giapponese) Conan, verso la fine degli anni '80.

Il personaggio di Nausicaa, principessa guerriera ecologista in una Terra postatomica in cui la natura si è ribellata ai disastri fatti dall'uomo, venne fatto conoscere dalla compianta Granata Press, la prima casa editrice di manga in Italia (eccezion fatta della Glénat, che pubblicò Akira qualche anno prima), in 23 volumi di grande formato, in bianco e nero e che si leggevano all'occidentale (oggi invece i manga si leggono alla giapponese, da destra a sinistra, e io non li sopporto). Il fumetto è stato poi ripubblicato in 7 volumi dalla Planet Manga della Panini Comics, eventualmente si può acquistare online (ma consiglio sempre la ricerca in fumetteria, è molto più divertente!)

Per chi volesse sapere di più su questo capolavoro (sì, Nausicaa è davvero un capolavoro del fumetto), può andare all'indirizzo:

http://freeweb.supereva.com/miyazaki/

 
 
 

Strip ciniche o melense?

Post n°10 pubblicato il 20 Marzo 2007 da armega
 
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Ovvero, preferite B.C. o Peanuts? Per me non c'è dubbio, Peanuts è banale, ripetitivo, noioso e alquanto stupido. B.C. invece è geniale, acuto, divertente...

A differenza di Charlie Brown e soci, dove la stupidità dei bambini viene elevata a rango di humor (ben altra cosa, l'ingenuità intelligentissima di Mafalda e friends), in B.C. i personaggi sono cavernicoli che vivono i problemi di oggi: l'ingenuità è finta, ed il sarcasmo e il cinismo (mai comunque cattivo) costituisce elemento fondamentale dell'umorismo delle strip.

A suo tempo, Fruttero e Lucentini, i primi che fecero conoscere agli italiani le strip di B.C. sul periodico "Urania" dissero che l'Italia era, al solito, molto indietro rispetto alle mode: in USA Charlie Brown era in calo, in Italia resisteva...ma del resto, anche questo si capisce facilmente: in un paese fintobuonista come il nostro, come si fa a dire che i Peanuts sono noiosi? Bleah!

Lunga vita a B.C., Thor, Peter, la Grassona, la Bellona, Clumsy, Curly, Wiley, Grog, e tutti i personaggi animali, vegetali e minerali che popolano il mondo preistorico di Johnny Hart!

 
 
 

Una chicca fantascientifica di qualche anno fa...

Post n°9 pubblicato il 19 Marzo 2007 da armega
 
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Se qualcuno volesse trovare un ottimo prodotto di fantascienza "made in Italy" dovrebbe andare a cercare, nei mercatini dell'usato o nelle fumetterie ben fornite di residui di magazzino, i tredici numeri (più il numero 0) che costituiscono la raccolta completa di "Hammer", serie ambientata in un universo simile a quello NathanNeveriano (sistema solare colonizzato), ma descritto molto meglio e paradossalmente più "realistico".

Questa ottima serie, uscita alla fine degli anni '90, era stata pensata come serie di massa...aveva ottime, quasi infinite possibilità di sviluppo, personaggi accattivanti, dialoghi scorrevoli e trame avvincenti, ma le mancò il primo requisito di una serie di massa: vendere alle masse. Ed ecco che mentre una serie meno bella come Nathan Never sbancava le edicole Hammer languiva fino alla decisione di chiuderla dopo solo 13 numeri.

A onore della casa Bonelli c'è da aggiungere che alcuni degli autori di Hammer sono passati a disegnare o sceneggiare Nathan Never, migliorandone di parecchio la qualità delle storie, ma la malinconia per l'occasione perduta di questo bel fumetto di qualità resta tutta!

Saludos a todos!

 
 
 

Mafalda di Quino

Post n°8 pubblicato il 17 Marzo 2007 da armega
 
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Ebbene, per quanto sia un divoratore di fumetti avventurosi non posso fare a meno di considerare che poche striscie a fumetti hanno in sè una forma così delicata di umorismo come Mafalda.
Ne ho tutte le storie, pubblicate in sei volumetti tascabili Bompiani, e ogni volta che le rileggo mi sembra che siano state scritte ieri e non negli anni '60 e '70.

La adoro, che posso farci? Se volete regalare un fumetto intelligente a qualcuno, pensate a Mafalda...ci farete un figurone!

 
 
 

Iron man - Extremis

Post n°7 pubblicato il 16 Marzo 2007 da armega
 
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Bella, davvero bella questa avventura del mitico Iron Man in una versione nuova e moderna di questo grande fumetto.
Mi è sempre piaciuto questo personaggio, interpretato dal miliardario filantropo Tony Stark con la passione della tecnologia spinta. In questa avventura, inoltre, certi aspetti "etici" della sua figura vengono rappresentati al meglio, conferendogli un aspetto "adulto" davvero difficile da trovare in un fumetto di supereroi della continuity Marvel.

In edizione Marvel 100%, testi di Ellis, disegni di Granov.

 
 
 

XIII, di Van Hamme e Vance

Post n°6 pubblicato il 15 Marzo 2007 da armega
 
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Questo fumetto, esempio della scuola belga (Van Hamme è un maestro nei testi, Vance un po' statico nei disegni ma estremamente preciso nei dettagli) è liberamente ispirato (ma totalmente autonomo nei contenuti) al romanzo di Ludlum "The Bourne Identity": il protagonista è un agente segreto che ha perduto la memoria e che si trova impegnato in un vortice di avventure che lo riporteranno a riscoprire il suo passato.

Credo sinceramente che in quanto a originalità, capacità narrativa, taglio dei personaggi sia uno dei fumetti in assoluto migliori che abbia mai letto. Dove stanno le pecche? Nella pessima traduzione fatta dalla Panini, l'editrice italiana delle avventure di XIII, che fa letteralmente schifo. Se volete gustarvi al meglio il fumetto, e come me non conoscete il francese, il consiglio è di recuperare la pubblicazione dell'Eura Editoriale, editrice di Lanciostory e Skorpio, che a suo tempo fece una traduzione molto più fedele e accattivante...certo, rovinare un fumetto come XIII non è certo una bella referenza per una delle più grosse case editrici italiane del genere...

Sarei curioso di sapere quali santi in paradiso ha il traduttore della Panini per non essere stato cacciato via a pedate...

 
 
 

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