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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, é che l'uomo dalla storia non ha imparato niente. Hegel"

 

Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 03/01/2020

Sos Isola di Pianosa, le proposte del Marlin Tremiti

Post n°25066 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Sos Isola di Pianosa, le proposte del Marlin Tremiti 

 
Sos Isola di Pianosa, le proposte del Marlin Tremiti
 
 

Pianosa è la quinta isola dell’arcipelato delle Tremiti, la più piccola ma la più bella, perché ancora selvaggia e incontaminata, ma purtroppo attaccata dal degrado. Il Laboratorio  del Mare “Marlin Tremiti” da sempre molto attento alla tutela delle Isole Tremiti, attraverso una serie di iniziative sta cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto le istituzioni locali, affinché facciano qualcosa per mettere in sicurezza questa piccola isola immersa in un mare ricchissimo di ogni forma di vita marina, ubicata in zona A della Riserva integrale dell’Area Marina Protetta Isole Tremiti. Pianosa nel 2020 sarà al centro di progetti che il Marlin sottoporrà al Parco Nazionale del Gargano, che detiene la gestione,  per valorizzarla, custodirla e bonificarla dalla plastica e dal polistirolo, incivilmente abbandonati dall’uomo e che il mare stesso, involontariamente, spinge sulle sue coste. Intanto il prossimo 18 gennaio, nell’ambito della seconda edizione  di “Divers For Passsion” in programma nella Repubblica di San Marino, si tornerà a parlare dell’Area Marina Protetta delle Tremiti e di alcuni eventi in programma nell’anno appena iniziato e dedicati all’ambiente e all’archeologia subacquea. Durante la rassegna saranno illustrate tutte le novità del MarlinTremiti.

 
 
 

Sullo spirito di comunità e i risentimenti travisati. Riceviamo e pubblichiamo.

Post n°25065 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Sullo spirito di comunità e i risentimenti travisati. Riceviamo e pubblichiamo.

Sullo spirito di comunità e i risentimenti travisati. Riceviamo e pubblichiamo.

Il breve articolo che segue non vuole annoiare i seguaci facebookiani, ma ampliare il suo raggio d’azione in una riflessione che esula dai post dispettosi. Il tono sarà quanto più lineare e diretto possibile, senza retorica e ironia, a discapito di una lettura prevenuta.

Conclusi i resoconti dell’anno passato e gli auspici per quello nuovo, bisogna tornare alla concretezza di ogni giorno, ma solo per abbandonarla: i singoli mattoni, senza un progetto, non fanno una casa. Nella nostra città è in atto una campagna denigratoria, col beneplacito dei più.

Ma no, non ai danni dell’amata amministrazione comunale! Ad essere attaccata è la libera espressione. Purtroppo, mi toccherà una riflessione molto personale, la cui sede più adatta non sarebbe certo il giornale della comunità, se proprio questo non fosse assoggettato alle simpatie di vari politicanti.

Prima, però, una precisazione: che esistano testate fortemente schierate per questa o quella fazione a livello nazionale è indubbio e sacrosanto, ma trasporre la tifoseria nell’unico mezzo di informazione che esiste in un paese come Vieste è vile e ingiustificato.

Gli auguri personalizzati del nostro Istituto Luce, dati agli imprenditori del risentimento, sono una caduta di stile indegna, sintomo di una cultura istituzionale carente e di una politica da mercato. Frignare per gli effetti di una piattaforma come facebook, dopo una perenne campagna elettorale fondata sui social, rasenta l’assurdo e l’ingratitudine. I facili slogan, che pur possono soddisfare la pancia di alcuni, sono degli insulti all’intelligenza di tutti.

Eppure, lo slogan viene utilizzato tanto per sponsorizzare i propri eventi, quanto per screditare qualsivoglia opposizione: così la questione degli esposti e degli usi civici diventa una “stupidata”, così #lechiacchiereseleportaviailvento, così ogni critica è una castroneria, così una fascia della popolazione diventa buona e gli altri diventano quelli che odiano Vieste. Ma quale status consente di giudicare l’amore che un cittadino nutre per il proprio paese? Quale metro misura un sentimento così particolare, facilmente soggetto a banalizzazioni, quali il campanilismo esasperato, l’amor cieco o, peggio, la mercatizzazione? Perché amate Vieste?

Del paese voi amate i soldi che vi porta o il profumo del mare? Amate le scalinate colorate o la luce bianchissima che taglia le strade? Amate la casa vista mare o la collina di ulivi? Voi non amate il luogo, ma il profitto. Bisognerebbe accettare che la bellezza di Vieste è qualcosa che va molto al di là degli addobbi e delle trovate turistiche, che Vieste è più bella senza i viestani, che la sua natura non ci appartiene, che qualsiasi aggiunta umana ha potuto solo deturpare un territorio aspro e sperduto.

Se una voce ventenne lamenta la costruzione di interi villaggi turistici sulle dune delle spiagge, non lo fa perché non ha ricevuto la propria fetta di torta, o perché tifa per qualche altra fazione; lo fa perché crede davvero nella bellezza, quella disinteressata. Se lamenta un’ingiustizia per gli usi civici, lo fa perché crede nella giustizia e non si spiega come sia possibile che ad un contadino vengano richieste tasse per un terreno artigianale anziché agricolo, mentre i soliti nomi detengono la ricchezza viestana.

Se lamenta l’arroganza di un’oligarchia nient’affatto aristocratica è perché crede nel diritto d’opposizione, crede che la politica sia un’attività comunitaria volta al raggiungimento di un bene che sia realmente comune. Se contrasta un’iniziativa come Vieste in Love è perché crede che l’amore non sia mediocre, che parlare di amore per un amplesso in vacanza sia quanto di più ingiurioso si possa fare anche solo nei confronti delle grandi voci che hanno provato a trattare l’argomento (meglio non scavare oltre). Se non sopporta la parola cultura usata come giustificazione è perché sa che la cultura non sono quattro tappi, un cuore, due posate romane o l’intrattenimento domenicale; sa che la cultura senza lo spirito si sgretola in eventi passeggeri e paroloni; perché sa che solo una talpa può dire che “a Vieste nessuno si dedica alla cultura”.

Se si lamenta della legalità è perché sa che non basta dipingere Falcone e Borsellino sulla scuola, se poi non si paga il lavoro di un artigiano o di un dipendente. Se ogni scusa è buona per punzecchiare il lavoro dell’amministrazione, non è perché ha qualcosa contro Tizio o Caio, ma perché reputa inaccettabile una minaccia di querela (per interpretazioni frettolose), messaggi privati denigratori e commenti censurati; perché reputa assurdo che i cittadini vengano fermati per strada con l’avvertimento “mi hanno detto che ci hai criticato” oppure “quella ragazza è volgare” e quant’altro; perché reputa sbagliato il controllo poliziesco dei like, delle amicizie, delle opinioni.

Se si lamenta, è perché le regole non le ha capite e non sa che le cose in cui crede sono tutte fantasticherie su un uomo non umano. Ma il diritto a lamentarsi è pur sempre un diritto, soprattutto quando si abbandona la concretezza del singolo episodio e si cerca un riferimento più alto, parlando di umiltà, giustizia e spirito. Una maggiore onestà intellettuale porterebbe ad accogliere le critiche senza ricorrere all'alibi delle proposte.

Una maggiore sensibilità estetica e culturale ridurrebbe drasticamente le critiche, ma la sensibilità, per quanto discriminante, non è un merito o un demerito: la stessa manifestazione può essere al tempo stesso un grande evento e una porcheria, dipende dalla qualità degli occhi e del cuore. La critica nasce dalla sensibilità, non da un intento denigratorio nei confronti di singole personalità della politica locale.

La critica non nasce dalla volontà di dire “io sono meglio di te”, ma è un’insoddisfazione che scaturisce naturalmente da una situazione che non si confà al proprio animo, che è semplicemente “diverso” per ogni persona. Il diritto alla lamentela nasce dal diritto alla diversità, soprattutto se questa diversità è ostacolata da un regime di massa animato da intenzioni e aspirazioni totalmente opposte.

Lo spirito di comunità non consiste nella concordia degli ordini soggiogati, ma nel rispetto delle individualità e, come tale, manca più facilmente alle maggioranze che alle minoranze. Costringere alla condivisione di un “pensiero” unico significa appesantire la nostra città di ulteriori zavorre che mai le faranno spiccare il volo, sempre che per volo non si intendano ulteriori guadagni economici, ma voli spirituali e culturali.

Lucia Ruggieri

 

Sicuramente la rivoluzione digitale ha trasformato, spesso in meglio, il nostro modo di vivere e di produrre. Ha ridotto drasticamente le distanze tra gli uomini e le donne delle diverse parti del mondo, ha introdotto tecnologie che rendono le nostre esistenze più semplici. Ha permesso a tanti piccoli produttori e a tanti innovatori di far conoscere globalmente i loro prodotti e le loro creazioni senza grandi spese.
Ma c’è anche l’altro lato della medaglia, quello che lei sottolinea.

(…) una riflessione – tiene a precisare - che esula dai post dispettosi…

Perché lei ne ha letti mai qualcuno di affettuoso?

Ma, la Sua riflessione, conferma, della valanga di “imprenditori del risentimento” che circolano su facebook, altrimenti non ci avrebbe scritto. L’evidenza (purtroppo) è che i social spingono sempre a un giudizio istantaneo, spesso infondato, fazioso e lontano dalla realtà. Hanno una parola, e spesse volte un insulto, praticamente su tutto. Fanno sentire onnipotenti e in grado di attaccare anche chi ne sa su un argomento molto più di noi.

Una bolla autoreferenziale molto negativa come la Sua stucchevole tiritera sul “giornale della comunità assoggettato alle simpatie di vari politicanti” figlia della gran confusione che si fa tra le notizie e le opinioni. Figlia, dei “miei desideri” che se non diventano “diritti” sono cacca…
Infine sul nostro martoriato Paese.

Le segnalo, una mia modesta analisi neLa grande implosione”.

Il libro lo troverà in edicola o alla cartolibreria Di Santi. Meglio se passa dalla nostra redazione, così glielo regalo.

E poi ne parliamo.

ninì delli Santi

 
 
 

Vieste/Mercato quindicinale: il calendario di quest’anno

Post n°25064 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Vieste/Mercato quindicinale: il calendario di quest’anno 

 
Vieste/Mercato quindicinale: il calendario di quest’anno
 
 

GENNAIO – giorni 13 e 27;

 

FEBBRAIO – giorni 10 e 24;

 

MARZO – giorni 9 e 30;

 

APRILE – giorni 13 e 27;

 

MAGGIO – giorni 11 e 25;

 

GIUGNO – giorni 15 e 29;

 

LUGLIO – giorni 13 e 27;

 

AGOSTO – giorno 31;

 

SETTEMBRE – giorni 14 e 28;

 

OTTOBRE – giorni 12 e 26;

 

NOVEMBRE – giorni 9 e 30;

 

DICEMBRE – giorni 14 e 28;

 

 

 

Il  dirigente del settore tecnico

 

Ing. Vincenzo Ragno

 
 
 

Manfredonia, chiude la storica "Drogheria Viscardo"

Post n°25063 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Manfredonia, chiude la storica "Drogheria Viscardo" 

 
Manfredonia, chiude la storica "Drogheria Viscardo"
 
 

Un altro negozio storico di Manfredonia chiude i battenti. Si tratta della Drogheria Viscardo che in città tutti conoscono per essere il punto di riferimento delle massaie soprattutto in prossimità delle festività come il Natale e la Pasqua per l'acquisto di spezie di primo livello. Questo rinomato e antico negozietto situato in Corso Manfredi, fondato addirittura negli anni trenta, ha per quasi un secolo venduto prodotti pregiati: dal cioccolato ai liquori, ma soprattutto a droghe e spezie per i dolci fatti in casa, che solo da "Viscard" si potevano trovare nel segno della qualità e della ricercatezza. Un'altra luce si spegne nel centralissimo corso manfredi. Peccato!

 
 
 

Il Gargano visto dal cielo di Vieste con Luca Parmitano

Post n°25062 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Il Gargano visto dal cielo di Vieste con Luca Parmitano 

 
Il Gargano visto dal cielo di Vieste con Luca Parmitano
 
 

Un cielo invernale sgombro di nubi illumina il promontorio del Gargano. E' la bellissima foto scattata dall'astronauta Luca Parmitano in corrispondenza della nostra città di Vieste. Uno spettacolo indescrivibile!

 
 
 

Dalle degustazioni in azienda ai tour negli oliveti. Ora l’OLEOTURISMO è legge. Sgravi fiscali in manovra. Coldiretti: così cre

Post n°25061 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Dalle degustazioni in azienda ai tour negli oliveti. Ora l’OLEOTURISMO è legge. Sgravi fiscali in manovra. Coldiretti: così cresce la cultura dell’extravergine. 

 
Dalle degustazioni in azienda ai tour negli oliveti. Ora l’OLEOTURISMO è legge. Sgravi fiscali in manovra. Coldiretti: così cresce la cultura dell’extravergine.
 
 

Dopo l’enoturismo, l’oleoturismo. La legge di Bilancio bat­tezza l’ingresso del turismo olivicolo tra le attivi­tà agricole connesse e apre nuove opportunità allo svi­luppo e all’integrazione dei due comparti. In una nota di Aprol si sottolinea che i com­mi 513 e 514 dell’articolo 1 si definiscono le attività che rientrano nella categoria ge­nerale di oleoturismo. E, in particolare, quelle finalizzate alla conoscenza e dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luo­ghi di coltura e produzione, l’esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’uli­vo. In questa tipologia di turi­smo rientrano anche la degu­stazione e la vendita di pro­duzione olivicole aziendali, anche in abbinamento ad al­tri alimenti freddi, e le inizia­tive a carattere didattico e ri­creativo. La novità importan­te è che il richiamo alla nor­mativa già in vigore per l’enoturismo evita la necessi­tà di dover ricorrere a decreti attuativi che fatto farebbero slittare l’attuazione delle nuova normativa.

 

I REQUISITI

 

Il decreto interministeriale prevede standard minimi di qualità da rispettare. Per esempio, le aziende che vo­gliono rientrare nella norma­tiva devono osservate l’aper­tura settimanale o stagionale con un minimo di tre giorni, comprendenti anche i festivi. Fondamentale anche la dota­zione di strumenti informati­ci per le prenotazioni e l’ado­zione di cartellonistica espli­cativa dell’attività con l’utiliz­zo di materiali normativi in almeno tre lingue ed eviden­ziando anche le attrazioni tu­ristiche della zona. Gli am­bienti destinati all’accoglien­za dei turisti devono essere appositamente attrezzati e i titolari e i dipendenti devono possedere un’adeguata pre­parazione per l’accoglienza degli ospiti. Alla degustazio­ne dell’olio si potranno ac­compagnare prodotti agroa­limentari freddi, preparati dall’azienda stessa e pronti per il consumo. Gli alimenti devono appartenere alle pro­duzioni regionali tipiche. Dall’attività di degustazione, tuttavia, deve restare esclusa la ristorazione a meno che l’azienda olivicola non sia già autorizzata all’esercizio del­l’attività agrituristica.

 

LA FISCALITÀ

 

Il decreto sull’enoturismo ri­corda che le imprese agricole devono rispettare le disposi­zioni relative a ciascuna atti­vità svolta (oleoturismo, enoturismo, agriturismo, fattoria didattica). Per queste attività di applica la normativa fisca­le dell’agriturismo. La deter­minazione del reddito sarà pari al 25 per cento dei ricavi conseguiti. L’Iva è detraibile nella misura pari alla metà di quella applicata sulle presta­zioni. Le prestazioni oleoturistiche sono soggette all’Iva nella misura del 22 per cento. La detrazione forfettaria si applica soltanto alle imprese che esercitano attività agrico­la. L’inizio della attività non richiede particolari formalità se non la semplice comuni­cazione al comune di appartenenza attraverso la Scia

 

LE DENOMINAZIONI

 

La Puglia olivicola produce oltre il 50 per cento del’olio extravergine made in Italy. Detiene un patrimonio di 60 milioni di ulivi su una super­ficie di 383.650 ettari con una produzione lorda vendibile (Plv) pari al 20 per cento della totale plv del settore agricolo. In totale sono 5 gli oli che hanno ottenuto il ri­conoscimento comunitario della Dop: Terra di Bari, Terrae Tarentine, Terra d’Otranto, Colline di Brindisi e Dau­no. IL 23 dicembre scorso è stata pubblicata nella Gaz­zetta Ufficiale dell’UE l’iscri­zione definitiva dell’Olio di Puglia Igp. «Il marchio di­stintivo - ricorda il presiden­te di Coldiretti Puglia Savino Muraglia - è riconoscibile per il logo distintivo caratte­rizzato da un’antica moneta romana che simboleggia l’unità della regione. Il brand Igp garantirà che l’olio extra­vergine sia di alta qualità con parametri chimico-fisici ed organolettici di assoluto va­lore, faccia bene alla salute, perché il disciplinare preve­de che solo oli con un eleva­to livello di polifenoli - i più importanti antiossidanti na­turali - possano diventare Igp».

 

STOP ALLE FAKE NEWS

 

 «Si tratta di una grande op­portunità - sottolinea il vice- presidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello - che aiuterà a diffondere la cultura dell’olio extraver­gine di qualità e a combatte­re le fake news che continua­no a colpire il principe della Dieta Mediterranea. Le dieci fake news più diffuse sul­l’olio evo sono: il colore de­termina la qualità; non è fa­cilmente digeribile; meglio conservarlo in bottiglie tra­sparenti o nelle oliere; la sensazione di piccantezza è un difetto; se è amaro è difet­tato; l’ambiente di conserva­zione non è importante; far­lo invecchiare qualche mese aumenta la qualità; non fil­trato è migliore; è poco adat­to alle fritture perché più pe­sante; quello vecchio è mi­gliore perché meno forte».

 

 

 

Gimmo Cuomo

 

corrieremezzogiorrno

 
 
 

3 Gennaio / CHE COSA È DIO?

Post n°25060 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

3 Gennaio / CHE COSA È DIO? 

 
3 Gennaio / CHE COSA È DIO?
 
 

«Che cosa è Dio?» domanda il bambino. La madre lo stringe tra le braccia e gli chiede: «Che cosa provi?». «Ti voglio bene» risponde il bambino. «Ecco, Dio è questo.»

 

KRZYSZTOF KIESLOWSKI

 

Riuscii anni fa a vedere in anteprima i dieci film che il regista po­lacco (non credente) Krzysztof Kieslowski (1941-96) aveva dedicato al Decalogo e ne rimasi affascinato. Partecipai alla presentazione di alcuni di essi e all'elaborazione di un volume che ne raccoglieva la trama, descritta da Gina Lagorio (1922-2005), con interventi di vari autori tra i quali padre David Maria Turoldo (1916-92).

 

Tra le tante emozioni che provai una mi ritorna ora in mente, legata al film sul primo comandamento. L'ho evocata nella citazione del dialogo tra una mamma e il suo bambino, presente in una scena. Commentare quelle parole è come sporcarle tanto sono illuminanti e vere.

 

Certo, i teologi e i filosofi sono necessari per entrare in quel miste­ro che è Dio perché «conoscere» è anche sapere e capire intellettual­mente. Ma la Bibbia usa questo verbo soprattutto per esaltare l'amo­re, l'intuizione che fiorisce dal cuore, dalla volontà, dalla passione, dal corpo stesso.

 

Ed è per questa via che ogni conoscenza diventa piena e coinvolgente. Soprattutto quella religiosa: in quell'abbraccio, di cui tutti abbiamo nostalgia, c'è una verità su Dio unica. La scoper­ta del «Dio amore» proclamato dall'evangelista Giovanni avviene non tanto inerpicandosi su ardui sentieri speculativi quanto piutto­sto attraverso quel calore, quell'unione, quel fremito. Sono giuste anche le risposte del catechismo alla nota domanda: «Chi è Dio?».

 

Ma quella definitiva e piena è solo in un abbraccio, in un'intimità, in un abbandono dolce a Lui.

 

Gianfranco Ravasi

 
 
 

Basket Serie C Gold/ Domenica si torna in campo contro la Valentino Basket Castellaneta.

Post n°25059 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Basket Serie C Gold/ Domenica si torna in campo contro la Valentino Basket Castellaneta. 

 
Basket Serie C Gold/ Domenica si torna in campo contro la Valentino Basket Castellaneta.
 
 

Dopo la pausa per le festività natalizie, domenica 5 gennaio si torna in campo per la prima giornata di ritorno. Sul parquet dell’Omnisport la Bisanum Viaggi Vieste affronterà il Castellaneta, attualmente penultimo in condominio con Manfredonia e Monteroni.

 

Questo non vuol dire che sia un avversario da prendere sottogamba visto il roster di cui dispone, roster che vede in cabina di regia il play De La Cruz che viaggia con una media di 12 punti a partita coadiuvato dalla guardia Gaudiano (9,5) e dalle ali piccole Mascoli (7,5) e Pancalli mentre sotto i tabelloni le ali fortiBudrys (15) e Ianuale (10) dovranno contrastare i nostri Vranjkovic e Ordine.

 

Gli avversari hanno sostituito il loro giocatore più pericoloso per problemi personali, quel Marshall che viaggiava con una media di quasi 23 punti a partita,con il centro olandese Malalu che forse sarà tra i protagonisti del match. In casa Sunshine è certa la defezione di Scozzaro in permesso per il grave lutto che lo ha colpito in questi giorni, mentre tutti gli altri sono rientrati dalle vacanze e sono già in palestra per prepararsi al meglio.

 

Coah Ciociola come sempre dice la sua in vista del match: “Sarà una gara importante per noi quella con Castellaneta per due motivi. Il primo è che non possiamo permetterci di dilapidare punti casalinghi considerato che il calendario del girone di ritorno ci mette di fronte gare impegnative sia in casa che in trasferta.

 

Il secondo motivo è che abbiamo bisogno dei due punti per tenere a distanza la griglia playout. I nostri ospiti sono a solequattro lunghezze da noi con una classifica che in quattro punti presenta ben otto squadre. Mettiamoci anche che non sarà una gara tatticamente semplice da affrontare visto il roster del Castellaneta capace di avere giocatori che possono giocare indifferentemente in tutte le posizioni.”

 

Al capitano Francesco Compagnoni manca il clima partita:”Finalmente ricominciamo col girone di ritorno che sarà sicuramente molto difficile e dove tutte le squadre proveranno a raccogliere più punti possibili per la salvezza o per una buona posizione playoffs.

 

Sicuramente il nostro morale è abbastanza alto data la posizione in classifica e questo “break” non ci ha assolutamente portato a rilassarci o a montarci la testa, anzi, siamo ancora più concentrati per provare a fare meglio del girone d’andata per ottenere la matematica salvezza e cominciare poi a guardare sopra. 

 

Domenica arriva Castellaneta, una squadra ostica che fa del gioco veloce la loro arma vincente. Noi, come sempre, dovremo rimanere concentrati per tutto l’arco della gara e pensare a fare la nostra partita senza preoccuparci troppo dei loro punti forti e delle loro individualità. 

 

Il nostro obiettivo è prendere i due punti, se faremo quello che abbiamo preparato in questi giorni al massimo livello possibile, alla fine saremo noi ad esultare”.

 
 
 

Vieste/ Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo….e IL CAPRICCIO ne è la nostra. Alcune sere ci riporta indietro, e chiama i

Post n°25058 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Vieste/ Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo….e IL CAPRICCIO ne è la nostra. Alcune sere ci riporta indietro, e chiama i ricordi. Altre ci porta avanti, e chiama i sogni…. 

 
Vieste/ Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo….e  IL CAPRICCIO ne è la nostra. Alcune sere ci riporta indietro, e chiama i ricordi. Altre ci porta avanti, e chiama i sogni….
 

Sabato 4 gennaio dalle ore 22,00 Rino Arcieri

 

CAPRICCIO

Armonia tra cielo e terra…

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Vieste/ Olivicoltura, Zaffarano (Fratelli d'Italia): «Necessario rilanciare il comparto con prezzi dignitosi

Post n°25057 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Vieste/ Olivicoltura, Zaffarano (Fratelli d'Italia): «Necessario rilanciare il comparto con prezzi dignitosi e rispetto delle regole» 

 
Vieste/ Olivicoltura, Zaffarano (Fratelli d'Italia): «Necessario rilanciare il comparto con prezzi dignitosi e rispetto delle regole»
 
 

«La campagna olearia che volge al termine ha dato risultati ben inferiori alle attese, denunciando la necessità di un sostanziale rilancio del settore. Per farlo, serve che Regione ed istituzioni competenti ripensino completamente al comparto olivicolo, già provato da xylella, sciacallaggio sui prezzi, importazioni selvagge e cali produttivi, e adesso perfino “nutri-score” che svaluta il made in Italy». Il dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, Gaetano Zaffarano, tira le somme di una stagione iniziata con grandi speranze da parte dei produttori e in un certo qual modo incoraggiata dai titoli dei mezzi di comunicazione. E rilancia la proposta dei «prezzi minimi di dignità, rispettando le regole comunitarie».

 

 DISATTESE LE ASPETTATIVE | La campagna era stata infatti presentata anche dalla comunità scientifica parlando di “ottima salute dell’olio extra vergine di oliva” che, per le sue peculiarità chimico-fisico organolettiche, rappresenta uno dei migliori strumenti nella prevenzione dei tumori. «La realtà – osserva Zaffarano, dirigente politico di Vieste – è stata ben altra purtroppo. Infatti, nonostante la precedente annata 2018/2019 abbia segnato un nettissimo calo della produzione, quest’anno invece ad una produzione qualitativamente elevata è corrisposto un vero e proprio sciacallaggio speculativo sul prezzo dell’olio e delle olive all’ingrosso. A questo c’è da aggiungere la sempre più sleale, specie dalla Tunisia col placet dell’Europa, concorrenza straniera che rende difficile per le nostre aziende rimanere sui mercati». Questi elementi, per Zaffarano «colpiscono tutta la filiera produttiva, gravando inevitabilmente sulla tenuta occupazionale».

 

 POLITICA INCAPACE | La politica, a tutti i livelli, nazionale e regionale, nel corso degli ultimi anni non è stata capace di promuovere il rilancio del settore: «Da Renzi a Conte – ricorda Zaffarano – abbiamo subito una serie di iniziative che hanno reso addirittura più cavillosa la raccolta delle olive anche a carattere prettamente familiare, per non parlare poi dell’abolizione dei dazi sull’importazione di olio extra europeo, e per ultimo, assistiamo inermi e senza un bel che minimo sussulto di orgoglio all’introduzione del cosiddetto “nutri-score”, un sistema di classificazione dei prodotti alimentari in vigore in Francia, che addirittura sconsiglia il consumo di olio extra vergine di oliva, valutando positivamente invece delle note bevande energetiche».

 

DISASTRI REGIONALI | Le cose non migliorano guardando alle politiche regionali degli ultimi anni, in cui la xylella galoppante dal Salento è stata ignorata e non combattuta, il Piano di Sviluppo rurale ha visto milioni e milioni di euro non erogati (e forse persi) per la sciatteria degli uffici. «Eppure – si rammarica il meloniano Zaffarano – la Puglia è un polo di eccellenza a livello europeo sotto un punto di vista enogastronomico. Gli olivicoltori pugliesi sono abbandonati a loro stessi, basti pensare al fallimento totale del Psr o alla mancanza di provvedimenti efficaci contro la diffusione della xylella».

 

 PREZZI MINIMI E RISPETTO DELLE REGOLE | Da questi disastri, la proposta di Zaffarano: «Oggi più che mai c’è la forte necessità di politiche nazionali mirate alla formazione di interventi strutturali a favore dell’olivicoltura – conclude – , in tal senso potrebbero essere utili l’introduzione dei cosiddetti prezzi minimi di “dignità” all’ingrosso e l’introduzione di regole comunitarie europee per standardizzare le condizioni di produzione che determinano i prezzi quali costo del personale, certificazioni e utilizzo di prodotti chimici».

 
 
 

“Saperi e Sapori della Laguna” a Lesina il 4 gennaio. Marketing e Animazione nel progetto di “Terre e Territori”

Post n°25056 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

“Saperi e Sapori della Laguna” a Lesina il 4 gennaio. Marketing e Animazione nel progetto di “Terre e Territori” 

 
“Saperi e Sapori della Laguna” a Lesina il 4 gennaio. Marketing e Animazione nel progetto di “Terre e Territori”
 
 

Cultura dei saperi e sapori, tipicità del territorio, cooking show, tradizioni popolari e nuove prospettive socio-economiche per la laguna di Lesina. E’ la mission della giornata che “Terre e Territori, Itinerari di Eccellenza” ha programmato il prossimo 4 gennaio 2020 nel centro lagunare in collaborazione con il locale Centro Visite, il Centro Studi Tradizioni Popolari “Terra di Capitanata”, Marlin Tremiti, Associazione Nazionale Marinai d'Italia, Tratturando, Borghi della Salute e Studio Russi.

 

L'evento è patrocinato dall'Assessorato all'Industria Turistica e Culturale, Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali e Assessorato alla Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Assetto del Territorio, Paesaggio, Politiche Abitative della Regione Puglia, Provincia di Foggia, Comune di Lesina, Università di Foggia, Parco Nazionale del Gargano, Pugliapromozione e Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia.

 

Finalità che abbracciano la promozione e il marketing del territorio con una serie di iniziative che, partendo, da Lesina, attraverseranno tutta la Daunia. “L'Associazione "Terre e Territori - Itinerari di Eccellenza ETS" – commenta il presidente Salvatore Malerba - non è a scopo di lucro ed è stata costituita con finalità solidali, civiche, utilità sociali, formative, culturali, ambientali ed altro con l'intento di valorizzare la Capitanata in tutti i suoi aspetti.

 

Attraverso un percorso valoriale, dal Gargano ai Monti Dauni nonché dai Cinque Reali Siti e Cerignola sino all'Alto Tavoliere, intende mettere a fattor comune tutte le esperienze per costruire un modello che identifichi la Capitanata sia con la bellezza del paesaggio sia con la cultura e le tradizioni popolari oltre che con la produzione tipica, di qualità e salubre, e l'enogastronomia di eccellenza.

 

Va in questa direzione la presenza di una quindicina di aziende agroalimentari della provincia di Foggia che hanno fatto della qualità e della tradizione il loro percorso di vita. Di Terre e Territori fanno parte le Associazioni Marmairo, Borghi della Salute, Tratturando, Collina degli Ulivi, Centro Studi Tradizioni Popolari Terra di Capitanata, Le Stelle di Capitanata, Oltre Nessuno Escluso, Spazio Off oltre a professionisti come Alberto Russi. La manifestazione “Saperi e Sapori della Laguna” fa tappa a Lesina proprio per riscoprire i valori delle antiche radici lagunari con il gusto eno-gastronomico caratteristico e raffinato”.

 

Una giornata di promozione e studio, dunque, per concludere le festività e indicare nuovi percorsi di valorizzazione del territorio attraverso le sue peculiarità. L’evento inizierà alle ore 10 con l’apertura degli stand che mostreranno le tipicità della laguna, subito dopo delizieranno i presenti con il cooking show dello chef Ugo Testa (ore 11.30 e ore 20).

 

La giornata continuerà con l’alternarsi di momenti culturali e gastronomici: alle ore 12, spazio alla “Laguna dei ricordi: Il Pagliaio dei pescatori”a cura della locale sezione dell'Associazione nazionale marinai d'Italia; alle 19, la riparazione delle reti.

 

Alle ore 17, presso il Centro polifunzionale sul lungolago momento dedicato al territorio con la relazione della prof.ssa Rosanna Russo dell'Università di Fogia su “La laguna: passato e presente nella vita socio-economica del paese” con i saluti del prof. Pierpaolo Limone, Rettore dell’Università di Foggi; a seguire la proiezione del docu-film “L’antimiracolo” di Elio Piccon che propone momenti legati alla pesca lagunare negli anni '60.

 

Alle 18,45, in piazza Lombardi, si svolgerà il workshop sul tema “Capitanata… il Valore del Territorio”. Ad aprire l’evento Salvatore Malerba (presidente Associazione “Terre e Territori”), Roberto Cristino (sindaco di Lesina) e Zbignew Szalienec (sindaco di Czeladz, Polonia) con intervento di Anna Maria Torelli (vicepresidente della Provincia di Foggia). L'incontro sancirà il Sodalizio Culturale tra Lesina e Czeladsm, primo step di una ormai prossima collaborazione commerciale tra le due realtà geografiche; subito dopo sarà il momento di Lea Vanità con il “Momento Moda”.

 

Il Workshop continuerà con il salotto culturale, momento di confronto e sviluppo per la crescita del territorio, a cui prenderanno parte Rosanna Russo (Università di Foggia), Olga Lubecka (Scrittrice - Legame Capitanata/Polonia), Nicola Di Niro (Transumanza Patrimonio dell’Umanità), Marco Tagliaferri (Borghi della Salute), Adelmo Sorci (Marlin Tremiti - Promozione della Laguna), Lucia Zito (Fare Ambiente Gargano - Protostoria e Storia Territoriale) e Giovanni Campese (sindaco Monteleone di Puglia – Multiculturalismo).

 

Momento conclusivo alle ore 21.30 con il concerto con il “Rione Junno”, gruppo musicale costituito da giovani artisti che interpretano le tecniche musicali dello stile garganico, riportando alla luce suoni e strumenti quasi scomparsi come il tamburello e la chitarra battente e che, per l'occasione, presenterà “Pane”, il suo ultimo lavoro discografico.

 
 
 

Seconda Categoria/ Atletico Peschici ambizioso: l’obiettivo del 2020 è la promozione

Post n°25055 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Seconda Categoria/ Atletico Peschici ambizioso: l’obiettivo del 2020 è la promozione 

 
Seconda Categoria/ Atletico Peschici ambizioso: l’obiettivo del 2020 è la promozione
 
 

Alla ricerca della seconda promozione con­secutiva. Regna la passione, in casa del Peschici (terza in se­conda categoria) e un bel po' di concretezza mista ad una giu­sta dose di ambizione nutrita da una promozione e al lavoro della neonata società, presie­duta da Gianni Ranieri, ca­pace di portare più di mille spettatori al “Maggiano” con una media di oltre 500 a par­tita.

 

«La società è nata due anni fa con l’obiettivo di valorizzare il settore giovanile affinché diventi il serbatoio della no­stra prima squadra - ammette il massimo dirigente del Pe­schici -. Questo vuol dire va­lorizzare i nostri iscritti anche quest’anno con l’obiettivo di trasmettere fin da subito una base buona per il gioco, la disciplina, rimanendo nel di­vertimento, con lo scopo finale del risultato».

 

Ad aprile i festeggiamenti per la promozione in seconda categoria, ora si cerca il bis tra qualche mese. «Sì, lo scorso anno abbiamo condotto un grande campionato e la sod­disfazione è quella di essere passati dalla terza categoria alla serie regionale. Ora vo­gliamo mantenere la categoria

 

e iniziare a costruire qualcosa di solido per il futuro». Per farlo abbiamo mantenuto all’incirca tutti i titolari dello scorso anno e abbiamo fatto alcuni acquisti. L’obiettivo è sempre fare un passo in più Tutti pazzi per la squadra di calcio. Il Peschici è stato pro­tagonista lo scorso anno in Terza categoria vincendo il campionato, si sta ripetendo anche quest’anno da matricola in Seconda. Un terzo posto che gratifica una dirigenza che sta costruendo per il futu­ro».     

 

[A.Vill.]

 
 
 

Cagnano Varano/ Mare per tutti con la passerella. Attraversa per 290 metri l’istmo di Varano e porta alla spiaggia di Capojale

Post n°25054 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da forddisseche

Cagnano Varano/ Mare per tutti con la passerella. Attraversa per 290 metri l’istmo di Varano e porta alla spiaggia di Capojale 

 
Cagnano Varano/ Mare per tutti con la passerella. Attraversa per 290 metri l’istmo di Varano e porta alla spiaggia di Capojale
 
 

Il Gargano rende più fruibile il suo territorio (in questo caso le sue spiagge). Infatti a Cagnano Varano è andata in onda la inaugurazione della passerella per di­sabili all’Isola di Varano che rende accessibile a quest’ultimi - attraversando la riserva naturale - la spiaggia dell’Istmo del litorale nord. All’ap­puntamento si sono ritrovati in massa (in testa autorità e rappresentati istituzionali, ma anche tanta gente comune) per il taglio del nastro di una opera fortemente voluto dall’ente Parco nazionale del Gargano, che - non a caso - ha provveduto a finanziare l’opera.

 

Rispettata in pieno la scaletta predisposta alla vigilia della cerimonia con i saluti del sin­daco Claudio Costanzucci (attuale vicepresi­dente dell’area protetta), del neo presidente (con famiglia al seguito) del Parco, Pasquale Pa­zienza, e di Claudio Angeloro, colonnello Rag­gruppamento carabinieri biodiversità. «Non posso che plaudire a questa iniziativa» ha sot­tolineato Pazienza in sella a Monte Sant’Angelo in via Sant’Antonio Abate dallo scorso 7 agosto (il suo mandato scadrà alla stessa data nel 2024) «che vede l’ente Parco protagonista di una opera in favore dei disabili.

 

Lo voglio ribadire ancora ima volta: tutto ciò che consente una maggiore fruibilità dell’area protetta, mi troverà sempre in prima linea» la precisazione di Pazienza. «Un grazie va all’ente Parco - è stato il ringrazia­mento di Costanzucci - per aver pensato a que­st’opera, un ente Parco che ho avuto l’onore di rappresentare per due anni come presidente facente funzione e apprezzo l’intenzione del presidente Pazienza di proseguire questo lavoro, con una visione molto sensibile agli aspetti della disabilità.

 

Vogliamo che quest’opera sia un pas­so in avanti rispetto alla tutela del territorio e alla legalità e noi come comune di Cagnano ci impegneremo insieme ai cittadini affinché ven­ga assicurata la fruizione dell’opera».

 

«E’ un momento per noi bellissimo - ha poi continuato Costanzucci- siamo nel Comune di Cagnano Varano, però lo voglio precisare, è un’opera rivolta a tutte le comunità della zona. La passerella facilita l’inclusione dei disabili, dà loro la possibilità di finire della bellezza del mare e della spiaggia, e faremo in modo che anche quello che è al di là, alla fine della pas­serella, in attesa di stabilimenti balneari at­trezzati da questo punto di vista, sia fruibile.

 

Ci attiveremo come Comune per far sì che le per­sone con difficoltà psicomotoria possano anche fare il bagno, entrare proprio in acqua, e fare un’esperienza che molti di loro purtroppo non hanno mai fatto o fatto poche volte.” Al grido “tutti al mare! senza frontiere senza barriere”, il Gargano si arricchisce così, grazie all’ente Par­co, di una nuova struttura a sostegno “dei meno fortunati”: una passerella - lunga 290 metri - in legno (e relativo sentiero in “terre solide”) sulla quale sono state infatti installate delle tabelle in braille per facilitare l’accesso».

 

F.T.

 
 
 
 
 

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