Creato da forsesei il 20/10/2005

cazzari

cazzeggio che passione...

 

 

COME FAR DIVENTARE UNA GIORNATA GRIGIA... GRIGIO CHIARO...

Post n°273 pubblicato il 27 Settembre 2006 da forsesei

...VOLETE LA SOLUZIONE?

Pensate a domani...giovedì...

 il giorno prima di venerdì..

 ovvero l'arrivo del week-end..

Questa è la prima mossa... poi magari pensate ad una cosa che vi fa piacere.. un progetto a lunga scadenza... e poi uno a breve... fate in modo di contattare la persona artefice del vostro grigiore e sfogatevi di brutto... e se non potete farlo... allora la soluzione: fate questa cosa stupida che a volte mi capita di fare... di solito funziona... allontanatevi dal mondo.. ma proprio fisicamente... (tipo in macchina in autostrada etc.)... ispirate profondamente... concentratevi a non pensare a null'altro tranne che a voi stessi... e poi fiato alle trombe.. un bel urlo forte fortissimo ..che vi sentano sino al nuovo continente...

ACCETTATE IL CONSIGLIO: PRENDETEVELA CALMA E SANGUE FREDDO.. SFOGATEVI E MARTELLATE FINCHE' AVETE FORZA.. MA SE SIETE INCUDINE SOPRASSEDETE.. UN Sì superficiale e incurante non costa poi molto... verrà il vostro tempo... 

 
 
 

Post N° 272

Post n°272 pubblicato il 25 Settembre 2006 da forsesei

IO L'HO FATTO... ORA...

PAROLA A VOI...

 
 
 

Post N° 271

Post n°271 pubblicato il 23 Settembre 2006 da forsesei

Un test, rubato da chissа dove

1)  7 Cose che vorrei fare prima di morire (..e che non ho ancora fatto!):
   1-Laurearmi (e la vedo dura!) …non ce la faccio piщ con i sensi di colpa!!!
   2-Prendermi un bel po’ di soddisfazioni morali!!! (…un vaffanculo gigante a tutti i rompicoglioni del mondo!)
   3-Vivere da solo (…almeno x un po’..)
   4-Avere tanti pargoletti dall’unico amore della mia vita!
   5-Fare una vacanza intorno al mondo di almeno 60 giorni consecutivi!
   6-Scrivere un memorandum di tutte le cattiverie subite dalle persone a me care e pubblicarle in 5 milioni di copie e in 5 lingue…
   7-Imparare l’inglese, lo spagnolo e il latino.

2)  7 Cose che non so fare (…e che mi piacerebbe fare!):
   1-Essere parsimonioso
   2-Prendermi cura di me sia interiormente che fisicamente
   3-Suonare il pianoforte
   4-Prendermi cura della mia anima gemella…
   5-farmi i cazzi miei
   6-vincere al superenalotto
   7-cercare di mantenere un barlume di luciditа quando mi arrabbio e non sparar cazzate…

3)  7 Cose che mi piacciono nella persona che amo (posso aggiungerne minimo un'altra ventina???):
    1-La sua semplicitа

    2- Il suo sorriso

    3-Il modo in cui sa amarmi;
    4-Il modo in cui mi fa stare bene…
    5-Quando posa le sue mani su di me… amo le sue carezze…
    6-Il suo modo di affrontare la vita e il suo coraggio…
    7-Il suo non giudicarmi, ma capirmi...e la sua grande pazienza!

4)  7 Cose che dico spesso (sм, sono abbastanza scurrile):
   1- Vaffanculo
   2- Porca Puttana
   3-Ma vai a fare 4 b…..
   4-mo’ ce rutt’o cazz..
   5-Amore mio
   6-
Dicette 'o pappice 'nfaccia 'a noce: damme tiempo ca te spertuso
 
   7-adda passа a nuttat… adda venм baffone…


5)   7 Libri che mi hanno colpito:
   1-Cent’anni di solitudine;
   2
-"Sulle sponde del fiume Pedra mi sono seduto e ho pianto  

   3-Se questo и un uomo
   4-Il profeta
   5-Nessun luogo и lontano
   6-Cime tempestose
   7-Il codice da vinci

6) 7 film che amo e che rivedrei in continuazione:
   1-Sabrina (prima versione B/N con Audrey Hepburn)

   2-Dirty Dancing
   3- Ricomincio da tre
   4-La finestra sul cortile
   5-Le fate ignoranti
   6-21 grammi
   7-totт peppino e la malafemmina


7)  7 persone a cui “passo” questo test:
   1-A
   2-chiunque
   3-voglia
   4-provare
   5-a
   6-farlo
   7-!!!!

 
 
 

Post N° 270

Post n°270 pubblicato il 21 Settembre 2006 da forsesei

Mai ti si concede un desiderio senza che inoltre ti sia concesso il potere di farlo avverare. Può darsi che tu debba faticare per questo, tuttavia.
R. Bach

"Voi fate sogni ambiziosi, successo, fama,
ma queste cose costano  ed è esattamente qui
che si incomincia a pagare, col sudore" - Lydia Grant

 
 
 

Post N° 269

Post n°269 pubblicato il 21 Settembre 2006 da forsesei

Tutto il mondo è un palcoscenico e tutti gli uomini non sono che attori, essi entrano ed escono; ed ogni uomo, nel suo tempo, recita molte parti. (Shakespeare).

ANALISI TRANSAZIONALE

Eric Berne è uno psicologo contemporaneo. Il suo grande merito è quello di aver elaborato un sistema di psicologia altamente semplificato che può essere insegnato a tutti, adolescenti compresi. La sua linea psicologica prende il nome di "Analisi Transazionale" per il fatto che si interessa dei meccanismi con cui gli individui interagiscono tra loro; meccanismi da lui definiti "transazioni". Per transazione, pertanto, si indica qualsiasi scambio che avviene tra due o più persone: un dialogo è una serie di transazioni, così come lo può essere uno scambio di gesti di affetto.

L'Analisi Transazionale prende in considerazione queste "transazioni", con particolar riguardo a quelle verbali, e ne deduce delle informazioni sulle quali è possibile basarsi per una eventuale terapia (o autoterapia), rivolta ad eliminare i vari elementi che possono risultare disturbanti nella vita psichica o affettiva di un individuo.

L’analisi transazionale è un approccio terapeutico elaborato dallo psichiatra Eric Berne. Lo studio della personalità dell’individuo si focalizza sull’analisi di tre dimensioni fondamentali dell’Io chiamate stati dell’IO:

  • La componente genitoriale (Io genitore), frutto dell’interiorizzazione degli atteggiamenti genitoriali e delle norme sociali

  • La componente bambina (Io Bambino), che si esprime attraverso il vissuto emotivo

  • La componente adulta (Io Adulto), che si caratterizza per una percezione obiettiva e razionale della realtà

In tutti gli individui coesistono, in ogni momento della sua vita, queste tre componenti che, a seconda delle circostanze, si manifestano in maniera diversa.

Secondo Berne, un buon adattamento è presente nell’individuo quando l’Io adulto è in grado di "integrare" i punto di vista delle altre due componenti, pervenendo alla fine ad un comportamento appropriato alla realtà. Per quel che riguarda la pratica terapeutica , obiettivo primario della terapia è l’individuazione di quale particolare stato dell’Io interviene in un soggetto in un particolare momento del suo agire, in modo da valutare le dinamiche che intercorrono fra le tre componenti.

Infatti, se l’Io adulto non è in grado di "contenere" l’impulsività dell’Io bambino o la rigidità dell’Io genitore si manifesta nell’individuo un disadattamento

ESERCIZI CON LE POSIZIONI ESISTENZIALI

Cerca di definire in quale posizione collocheresti le persone che così si esprimono:

Nei confronti di se stesse:
- Io, se mi metto, riesco a fare qualcosa di buono.
- Non sono capace di fare niente.
- Luigi è veramente in gamba, io, invece, non valgo nulla.
- Io non merito di vivere.
- Ce l'hanno tutti con me.
- Noi uomini siamo solo degli animali.

Nei confronti degli altri:
- La gente è magnifica.
- Sei non ci fossi io questa famiglia andrebbe a rotoli.
- Tu che sei bravo, mi puoi dire come combattere la stitichezza?
- Cercano tutti di approffitarsi di me.
- Nessuno merita la mia fiducia.
- Tutti, in fondo, hanno qualcosa di buono.

Esame individuale:
Può esserti utile, quando hai compreso quanta percentuale di queste posizioni esistenziali sono presenti nel tuo carattere, rappresentarle come fette di torta, dividendo un cerchio che hai disegnato a questo scopo.
Quindi osserva la fetta più grande e decidi se è il caso di rivedere qualcosa del tuo comportamento oppure no. Ricorda che ogni processo di crescita individuale inizia con la comprensione che "noi", prima di tutti gli altri, dobbiamo cambiare qualcosa della nostra vita.

 
 
 

Post N° 268

Post n°268 pubblicato il 18 Settembre 2006 da forsesei
Foto di forsesei

Un discorso del Dalai Lama sulla vera natura dell'amore, la chiara conoscenza che può svilupparsi fra due esseri avendo come condizione il rispetto reciproco.

L'immagine che diamo di noi stessi è spesso compiacente. Ci guardiamo con indulgenza. Quando ci colpisce un evento spiacevole, abbiamo sempre la tendenza a incolpare gli altri o il destino o un demone o un dio. Proviamo una forte resistenza a scendere in noi stessi, come il Buddha raccomandava. Ma quando vi scendiamo, inevitabilmente troviamo la compassione.

Siamo sopravvissuti solo grazie all'affetto degli altri. E fin dalla culla, forse anche dal ventre della madre, pare che siamo sensibili all'ambiente e all'affetto che gli adulti nutrono per noi ancor prima della nostra nascita. Sono convinto che una madre felice porti in seno un bimbo felice: se è calma, se il suo spirito è in pace, suo figlio ne sarà influenzato.

Quest'affetto è spontaneo e naturale. Da suo figlio, la madre non si aspetta nulla in cambio. È un affetto puro, senza calcolo, e senza questo sentimento il figlio non potrebbe sopravvivere. Tutte le nostre vite sono cominciate avendo, come primo supporto, l'affetto umano. I bambini che crescono nell'affetto sono più sorridenti e amabili, sono generalmente più equilibrati. A coloro cui questo affetto è mancato succede il contrario: sono più duri e hanno più problemi.

Bisogna capire bene che l'affetto di cui parlo non ha un fine, non è dato con l'intenzione di ricevere, non è un fatto sentimentale. Similmente, diciamo che la vera compassione è priva di attaccamento. Bisogna prestare attenzione a questo punto che contrasta con le nostre abitudini di pensiero. Non è questo o quel caso particolare che desta la nostra pietà, non accordiamo la nostra compassione a questa o a quella persona in seguito a una scelta: la doniamo spontaneamente, pienamente, senza nulla sperare in cambio. E a tutti.

Questa attitudine riguarda anche la coscienza che potrei avere del mio stesso valore, se compio questa o quell'azione. Non devo impegnarmi col desiderio di riuscire bene, di trarre da questa azione una soddisfazione personale sotto forma di stima per me stesso. Questo desiderio nascosto, difficile da smascherare, è sufficiente a inquinare le nostre azioni, perché allora abbiamo un attaccamento, un'intenzione anche inconscia.

Riguardo all'amore e al desiderio sessuale...

Riguardo all'amore e al desiderio sessuale, si può dire che il desiderio sessuale, per definizione, vuole qualcosa, che è la soddisfazione di questo desiderio attraverso il possesso dell'altro. In gran parte, si tratta di una proiezione mentale, suscitata da una particolare emozione. Noi immaginiamo l'altro in nostro possesso e, in questo attimo del desiderio, tutto sembra piacevole e attraente. Non vi si scorge alcun ostacolo, alcuna reticenza. L'oggetto desiderato ci sembra senza difetto, degno di ogni lode. 

Quando il desiderio scompare - sia che si ritenga soddisfatto, sia che il tempo passi e lo indebolisca - non guardiamo più l'altro allo stesso modo. Le sembianze dell'oggetto, poco prima desiderabile, cambiano e talvolta rapidamente, all'improvviso. Alcuni ne rimangono stupiti. L'emozione iniziale si è dissolta, spesso cedendo il posto a un reciproco disconoscimento. Ciascuno scopre la vera natura dell'altro, fino a quel momento nascosta dal proprio desiderio. Da qui tanti matrimoni spezzati, discussioni, processi, odi.

L'amore, invece, è una sorta di chiara conoscenza che può svilupparsi fra due esseri avendo come condizione il rispetto reciproco. Allora si vede apparire un sentimento di vicinanza. I due individui che si amano si sentono vicini, talvolta molto vicini l'uno all'altro. Da questa vicinanza può nascere una compassione vera, come quella della madre per il figlio. Questa compassione, quest'affetto, non si basa su un'idea del tipo: questa persona è vicina a me, è fatta per me, noi ci completiamo in modo magnifico, oppure, mi è congeniale, mi fa bene, con lei la mia vita sarà migliore. No, si tratta di un affetto spontaneo, libero da ogni calcolo.

Questo affetto può estendersi, al di là di quella persona può considerare altri individui. Se è veramente puro non soffre di alcuna parzialità e smette di scegliere. Può anche rivolgersi ai nostri nemici che, come noi, ne hanno diritto.

Non ho alcun dubbio che tutti gli esseri umani siano simili a me, che sperimentino le stesse emozioni, le stesse aspirazioni, gli stessi timori. Quel che ci accomuna è più forte di quel che ci distingue, molto più forte. Ed è proprio perché sembrano diversi che la nostra comune natura mi balza agli occhi con più forza. Tutte le teorie naziste, o cultural-razziste, che la storia del mondo ha visto succedersi, sono assurde e nefaste: conducono solo a sanguinosi vicoli ciechi. Soprattutto oggi, quando ci giungono immagini da ogni parte della terra, la nostra unità profonda mi sembra evidente. Ogni nuova istituzione dovrebbe prenderla come punto di partenza, come base.

Sua Santità il Dalai Lama

 
 
 

Post N° 267

Post n°267 pubblicato il 18 Settembre 2006 da forsesei
Foto di forsesei

Per Me E' Importante



Le incomprensioni sono così strane
sarebbe meglio evitarle sempre
per non rischiare di aver ragione
ché la ragione non sempre serve.
Domani invece devo ripartire
mi aspetta un altro viaggio,
e sembrerà come senza fine
ma guarderò il paesaggio...

Sono lontano e mi torni in mente
t’immagino parlare con la gente...

Il mio pensiero vola verso te
per raggiungere le immagini
scolpite ormai nella coscienza
come indelebili emozioni
che non posso più scordare
e il pensiero andrà a cercare
tutte le volte che ti sentirò distante
tutte le volte che ti vorrei parlare
per dirti ancora
che sei solo tu la cosa
che per me è importante...

Mi piace raccontarti sempre
quello che mi succede,
le mie parole diventano nelle tue mani
forme nuove colorate,
note profonde mai ascoltate
di una musica sempre più dolce
o il suono di una sirena
perduta e lontana.

Mi sembrerà di viaggiare io e te
con la stessa valigia in due
dividendo tutto sempre.
Normalmente....


 
 
 

Post N° 266

Post n°266 pubblicato il 14 Settembre 2006 da forsesei
Foto di forsesei

» Lo zingaro felice «

Un uomo sui trent'anni come un sacco di altra gente
basta poco per ferirlo o per lasciarlo indifferente
una vita di avventure a rincorrere una meta
a cercare un'altra porta per entrare in un'altra vita

Una macchina modesta che per lui sarà un gioiello
qualche sigaretta in tasca e niente fiore nel suo occhiello
la sua timidezza è l'arma sua migliore
un sorriso per nascondersi e gli occhi per parlare

C'è uno zingaro felice che si sveglia ogni mattina
con la voglia di partire e con la testa sulla luna
è uno zingaro nascosto dentro il cuore di ogni uomo
quando molleresti tutto per andare via lontano

così, come viene
con un senso di voglia di libertà
così, ci appartiene anche il tempo che non tornerà
così, che tutto il resto non c'è più

Oggi è un giorno nuovo dice la televisione
il futuro è un mistero tranne qualche previsione
e se è vero che il passato fa lo scemo e s'è nascosto
io lo stanerò per dirgli "sei passato troppo presto"

C'è uno zingaro felice dentro il cuore di ogni donna
quando la natura esplode e ti chiameranno mamma
c'è uno zingaro nascosto dentro un cane senza razza
se lo incontrerai per strada non negargli una carezza

così, come viene
tanto per dire che ho un amico in più
così, ci conviene
per sopportare un boccone che non va giù
così, che tutto il resto non c'è più

 
 
 

Post N° 265

Post n°265 pubblicato il 13 Settembre 2006 da forsesei
Foto di forsesei

Muore la pecora, muore l'agnello, muore il bue e l'asinello, muore la gente piena di guai .... ma i rompicoglioni non muoiono mai!

 
 
 

Post N° 264

Post n°264 pubblicato il 08 Settembre 2006 da forsesei

 

Il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere l'entusiasmo.
 
Winston Churchill

 
 
 

VIAGGIO NELL'ULTIMO TABÙ - LA VIRILITÀ E E SUE METAFORE

Post n°263 pubblicato il 06 Settembre 2006 da forsesei
Foto di forsesei

Il mensile «Geo» dedica un'inchiesta di copertina all'organo genitale maschile e ai suoi nomignoli nel mondo. Le donne cinesi lo chiamano «germoglio di giada», le argentine «pannocchia di granturco». E le italiane? Molte ne parlano ancora con imbarazzo. Ma qualcuna anche con troppa disinvoltura


 
È il protagonista della copertina del mensile Geo, in edicola il 12 agosto. Ma non compare nella foto.
Perché è l'unica parte del corpo umano che non si può mostrare se non nella pornografia. Di lui, fuori dai testi d'anatomia, è ben difficile parlare. Soprattutto per le donne.
«Molte mie pazienti» racconta a Panorama lo psicosessuologo Marco Rossi «usano metafore tenere e diminutivi, come "pisellino" o "uccellino", proprio per quello che vorrebbero fosse potente e virile».

Al pene la rivista diretta da Fiona Diwan dedica un sondaggio e un curioso viaggio intorno al mondo, scoprendo le più sorprendenti metafore e insospettate reticenze. Le ragazze giapponesi, sebbene vivano il sesso senza sensi di colpa, provano imbarazzo nel nominare l'organo genitale maschile.
E usano nomignoli vegetali, come germoglio, narciso o fungo. Quanto alla pratica che chiamano «suonare il flauto di bambù», evidentemente la ritengono più facile a farsi che a dirsi.
Regine del parlar chiaro, secondo Geo, sono le spagnole, per nulla a disagio nel chiedere «una tapa de chorizo», ovvero «uno spuntino di salsiccia». Le metafore alimentari hanno successo anche in Argentina dove «el choclo», ovvero la pannocchia di granturco, dà il titolo a uno dei tanghi più famosi e sensuali.
Ma anche la parola «pija», che in italiano si traduce con due zeta, si usa senza reticenze.

Mentre il mondo anglosassone, forte di una tradizione letteraria alquanto esplicita, almeno nell'ultimo secolo, non è a corto di espressioni affascinanti. La più colta è «John Thomas», presa di peso dal romanzo L'amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence.
Così, infatti, il guardacaccia protagonista chiama il proprio membro. Per la cronaca, «lei» viene chiamata «lady Jane». Anche il termine generico più usato in Gran Bretagna e Stati Uniti, «dick», è un diminutivo del nome Richard.

Battezzarlo, in inglese, può essere un buon modo per nominarlo senza imbarazzo.
Ma in italiano una frase come «Caro, Giovanni Tommaso ha per caso nostalgia di Donna Giovanna?» suona più esilarante che eccitante. E comunque bisogna stare attenti alla scelta del nome.


La protagonista della commedia americana Come farsi lasciare in 10 giorni affibbia a quello del fidanzato il simpatico nomignolo di «Principessa Sofia». E il malcapitato protesta: «Se proprio devi dargli un nome, devi dargliene uno ipermascolino. Qualcosa come Spike, o Butch, o Krull il re guerriero!».

Sex and the city, la serie tv diventata una vera e propria enciclopedia del sesso raccontato dalle donne, è nata in America.
Eppure, nei dialoghi del telefilm il membro è sempre protagonista ma viene di rado nominato. Un po' perché non c'è bisogno. Se una dice «non tira», le amiche capiscono che non si sta lamentando del caminetto. Nei discorsi di Carrie e delle altre protagoniste sono rare le metafore e invece è frequente l'uso della sineddoche, ovvero la figura retorica che utilizza la parte (quella parte) per indicare il tutto (lo sventurato oggetto della conversazione).
Una sineddoche è il soprannome Mister Big, attribuito al «grande» amore della protagonista. Più sconcertante è Samantha, che dei suoi amanti non dice «John ce l'ha troppo piccolo» ma «John è troppo piccolo».

E le italiane?
Il nostro è uno strano paese, dove le poetesse e le scrittrici scrivono «cazzo» senza troppi problemi, come Patrizia Valduga nella raccolta Cento quartine (Einaudi) e Lidia Ravera nel romanzo Porci con le ali, mentre le pornostar non ne parlano che in termini assai vaghi.
La nostra lingua, grazie ai numerosi e diversissimi dialetti, oltre che alla grande fantasia popolare, vanta infiniti termini. Il poeta Giuseppe Gioacchino Belli, in un sonetto, ne elenca ben 52 solo in romanesco. E l'edizione italiana di Wikipedia, enciclopedia libera su internet, ha raccolto quasi 200 sinonimi, da «abbacchio» a «zizì».

Ma nel paese del «Merolone», di Antonio «er Mutanda» Zequila e di Rocco Siffredi, quasi una donna su quattro si rifiuta di parlarne.
Sono quelle signore che un sondaggio, commissionato dalla Bayer al sociologo Enrico Finzi dell'Astra Demoskopea e pubblicato da Geo, definisce «bacchettone tradizionaliste».
Per loro, in genere over 50, lui non si nomina. Mai. C'è poi chi non riesce a toccare l'argomento senza risolini d'imbarazzo e non s'azzarda a scendere nei dettagli: sono le «timidone», il 22 per cento delle intervistate.
Mentre il 21 per cento sono le «scientifico-seriose», che si trincerano dietro la parola più asettica: pene. Ma è «segno che non je torna bene» chiosa Belli nel componimento sopra citato, giocando con l'ambiguità dell'espressione «pene d'amore» per deridere chi parla d'alcova in termini da manuale d'anatomia.

Comunque, protette dal linguaggio forbito, queste signore del bon ton riescono a parlare anche di misure e durata, cosa che per i due gruppi precedenti (che insieme sommano il 46 per cento delle italiane) risulta impossibile. «Le donne» conferma Marco Rossi «persino nel mio studio medico faticano a nominare il pene.
E piuttosto che dire erezione cercano di farmi intuire l'impotenza del marito parlando di "calo del desiderio", che è tutt'altro problema».
Ma quando parlano, cosa dicono? «Secondo un sondaggio recente, che viene dalla Croazia» risponde il medico «le donne, più che le misure, apprezzano le proporzioni, insomma l'aspetto estetico del membro».

Se le ragazze di Sex and the city fossero italiane, apparterrebbero al 21 per cento della popolazione femminile: le «intime selettive», che parlano di tutto ed esplicitamente, ma solo con un ristretto e selezionato circolo di amiche fidate.
Ma le aspiranti Carrie italiane, senza lo charme di Sarah Jessica Parker, in genere, si riconoscono nel gruppo delle «evolute mondano chic», quel 23 per cento di italiane, spesso in carriera, che ritengono brillante dire ai collaboratori «vi voglio col pisellone dritto», per consigliare loro più grinta nel lavoro.
Mentre una donna su dieci per Finzi è una «postsessantottina», che usa il linguaggio da caserma come vessillo d'emancipazione, come si faceva negli anni Settanta.

«Ma purtroppo» commenta Rossi «è segno che gli attributi maschili sono ancora vissuti come un simbolo di potere e prevaricazione. Mentre nell'antichità erano segno di vitalità, gioia e fortuna».
Come il cornetto scacciaguai napoletano, ultimo erede dei falli venerati dai nostri antenati etruschi e romani.

 
 
 

Post N° 262

Post n°262 pubblicato il 28 Agosto 2006 da forsesei

 
 
 

Post N° 261

Post n°261 pubblicato il 04 Agosto 2006 da forsesei
Foto di forsesei

DOPO 1000 GIORNI LAVORATIVI RACCHIUSI IN 365 GIORNI SOLARI...

FINALMENTE SIAMO A...

.... -1 !!!

 
 
 

Post N° 260

Post n°260 pubblicato il 25 Luglio 2006 da forsesei

GIRANDO TRA I BLOG NE HO TROVATA UNA DAVVERO SIMPATICA... PURTROPPO ANCHE IO NON AVREI SAPUTO RISPONDERE...

Nella scuola elementare una maestra della prima elementare ha

dei problemi  con uno dei suoi allievi. La maestra domanda:
- Pierino, qual è il problema?
Pierino risponde:
- Sono troppo intelligente per stare in prima. Mia sorella fa la terza
ed io sono più intelligente di lei! Credo che dovrei andare
anche io in terza!
La maestra ne ha abbastanza. Porta Pierino nell'ufficio
del direttore. Mentre Pierino aspetta nel corridoio la maestra spiega la situazione al direttore. Il direttore dice alla maestra che metterà il ragazzo alla prova: gli farà una serie di domande, se lui sbaglia una qualsiasi delle risposte dovrà tornare in prima e
 comportarsi bene. La maestra è d'accordo.
Pierino viene fatto entrare, gli vengono spiegate le
condizioni e lui accetta di sottoporsi alla prova.
Il direttore esordisce: - Quanto fa 3 x 3?
Pierino:  - Nove!
- Quanto fa 6 x 6?
- Trentasei!
E così via con ogni domanda che il direttore
 presuppone che un allievo della terza debba conoscere.

 Il direttore guarda la maestra e le dice:
- Credo che Pierino possa andare in terza...
La maestra dice al direttore:
- Posso fargli io qualche domanda?
Il direttore e Pierino acconsentono. Allora la maestra:
- Una mucca ne ha quattro ma io ne ho solo due, che cosa sono?
- Le gambe!
- Cosa c'è nei tuoi pantaloni ma non c'è nei miei?
Il direttore si domanda come mai la maestra faccia una simile
domanda, ma Pierino risponde prontamente:
- Le tasche!
- Che cos'è che inizia per "C", finisce per "O", è peloso,
saporito e contiene un liquido biancastro?
Gli occhi del direttore si spalancano prima che lui possa
fermare la risposta... ma Pierino con tranquillità:
- Il cocco!
La maestra non demorde:
- Che cos'è che entra duro e rosato ed esce molle ed appiccicoso?
- La gomma da masticare!
- Che cos'è che un uomo fa in piedi, una donna da
seduta ed un cane su tre zampe?
Gli occhi del direttore si spalancano ancora di più,
 ma Pierino candidamente:
- Stringere la mano!
La maestra sempre più presa dalla sfida:
- Ora ti farò alcune domande del tipo "Chi sono io", d'accordo?
- D'accordo!
- Infili dei paletti dentro di me. Mi leghi a terra prima di montarmi.
Sono bagnata prima che tu abbia finito.
- La tenda, signora Maestra!
- Un dito entra dentro di me. Giochi con me quando ti annoi.
 Rimango con te per tutta la vita.
Il direttore guarda irrequieto e teso ma... Pierino:
- L'anello nuziale!
La maestra si sforza per pensare a delle domande difficilissime:
- Esisto in diverse misure. Quando non sto bene sgocciolo.
 Quando mi togli il liquido ti senti bene.
Pierino:
- Il naso!
- Ho un corpo affusolato e rigido. La mia punta è penetrante.
 Sto spesso in una custodia.
- La freccia!
- Quale verbo inizia con "SC", finisce con "ARE" e significa
 un sacco di divertimento?
Pierino:
- Scherzare!!!
Il direttore tira un sospiro di sollievo e dice alla maestra:
- Sbattilo in quinta: le ultime dieci risposte le ho
 sbagliate persino io!

IL BLOG IN CUI HO TROVATO LA BARZA è : principessabionda

 
 
 

TEST...

Post n°259 pubblicato il 25 Luglio 2006 da forsesei
Foto di forsesei

Sei in un corridoio, con una porta davanti a te. Di fianco alla porta (chiusa) tre interruttori.
Uno di questi interruttori accende la lampadina dell'abatjour sul como' della stanza. Gli altri non fanno nulla.

Scopo del gioco è indovinare quale interruttore accende l'abatjour. Le regole sono semplici: premi tutti gli interruttori che vuoi, mi dici che hai finito e io ti apro la porta, dopodichè potrai entrare nella stanza. Da questo momento non potrai toccare nessun interruttore. La porta è ermetica, chiusa non fa filtrare luce. Neanche dallo spioncino. O dalla serratura.
(TRA UN Pò INSERISCO LA RISPOSTA E VALUTIAMO SE AVETE RAGIONATO nel modo corretto... BUON CAZZEGGIO!)

PS: APRI LA FOTO E ..Conta gli "ominidi" nell'immagine. Aspetta che si spostino.....poi ricontali!!  ...RISOLVI L'ARCANO!

 
 
 

PUNTI DI VISTA...

Post n°258 pubblicato il 21 Luglio 2006 da forsesei

FEMMINILE...

e MASCHILE...

 
 
 

UN OMAGGIO A MASSIMO...

Post n°257 pubblicato il 19 Luglio 2006 da forsesei
Foto di forsesei

"MEGLIO UN GIORNO DA LEONI, NO? CHE 100 DA PECORA.."

"..MA CHE NE SACCIO' TONI'... FATT' 50 GIORNI DA ORSACCHIOTTO..."

"Non bisogna sminuire i napoletani. 'O napulitano canta bene...certo, è di Napoli! Recita bene...grazie, è di Napoli! No. Dario Fo è un ottimo attore ma non è napoletano." 

 "Io non mi sento mai rapportato ai napoletani. Io mi sento napoletano, che è diverso, ti levi dall'imbarazzo della bandiera o dei comunicati o delle cose. Io so' napulitano, nun l'aggio dimustra' a nisciuno e nun l'aggio spiega'. Penso, sogno in napoletano, quando parlo italiano mi sembra di essere falso. Sembra un vezzo, un atteggiamento, invece soltanto in questo modo credo di esprimermi con sincerità e credibilità."    

"A Napoli ce sta 'o sole, penso che lo sanno tutti quanti, no? Ma mica ce sta 'o sole normale piccirillo accussì, sta 'nu piezzo 'e sole accussì a Napoli [allarga le braccia]. Non piove mai. Ma mica è bello, sai. Tra l'altro io tengo un impermeabile a casa, cioè nuovo, mai messo. Mai la soddisfazione di metterlo 'na vota, mai. Poi che ce sta' cchiù? 'A museca. Cantano e suonano continuamente. Infatti si tu vide a Napoli ce stanno mandulini e chitarre che camminano. E pure chisto è difficoltoso dint' 'o pullman, dint' all'uffici, tutti quanti cu 'sti chitarre e mandulini camminano. Poi è pericoloso pecché pe' 'a strada cu' 'o manico d' 'a chitarra che è accussì [allunga il braccio] è pericoloso per i bambini specialmente. Pecché si tu cammini cu' 'a chitarra accussì gli dai la chitarra sulla testa, veramente è 'na cosa difficile...però è bello pecché cantano, stanno tutti quanti contenti a fatica', sempre 'o sole mio. E poi che ce sta cchiù? Ah, 'a pizza e 'e spaghetti. Sempre. Io a Napoli solo pizza e spaghetti mangiavo. No, è vietato proprio mangia' 'sti ccose a Napoli. Si può mangià solo 'a pizza e 'e spaghetti. Infatti teniamo 'o fegato noi che è rovinato, no pecché sempre cu 'sta pizza e spaghetti, non si può mangia' niente, è vietato proprio... Infatti 'na vota tornai a casa, tornai a casa mia all'improvviso accussì. Bussai alla porta e sentette a mio padre che dice: <<Chi è?>>. <<So Massimo.>> Mio padre ha aperto: <<Meno male che si' tu, viene avanti, stammo magnanno 'e gnocchi>>."

 
 
 

NA' DUMMENECA A TAVOLA...

Post n°256 pubblicato il 19 Luglio 2006 da forsesei
Foto di forsesei

'O 'rrau'
Ingredienti:
1 Kg. di carne di prima scelta (preferibile manzo), 40gr. di sugna,
250gr. di cipolla,30gr. di lardo, 50 gr. di prosciutto crudo,
50gr. di pancetta, 200gr. di pomodoro concentrato
100gr. di pomodoro(conserva), 1 bicchiere di vino rosso,
aromi vari.

Mescolate tritando lardo,aglio,pancetta e cipolle mettendo in un tegamino a rosolare con sugna ed olio. A cio' aggiungete la carne che avete in precedenza legata e guarnita con pepe, prosciutto e prezzemolo. Dopo alcuni minuti di cottura a fuoco lento, aggiungete il vino rosso. Quando la parte liquida evaporera', aggiungete il pomodoro concentrato e la conserva. Fate cuocere a fiamma media finche' non scurisce. L'operazione potrebbe richiedere alcune ore.
Di tanto in tanto, nelle successive due o tre ore, aggiungete un po' d'acqua e portate il tutto all'ebbollizione. Il ragu' deve "pensare" o "pippiare"!!!
Quando la carne ha raggiunto il suo tempo di cottura deve essere tolta. Cio' che rimane deve essere ancora cotto finche' non diventera' scuro e denso. In totale si impiegano anche 6-7 ore.. e mi raccomando la scarpetta!!! Perché il risultato sia quello ideale, e non comune carne col pomodoro, il ragù non deve mai essere abbandonato a se stesso durante le varie fasi della cottura, perché «un ragù negletto cessa di essere un ragù e anzi perde ogni possibilità di diventarlo». Scelto con cura il pezzo di carne (né magro né grasso) che stà alla base della ricetta, lo si mette nel tegame sorvegliando la rosolatura e poi spalmando «a scientifici intervalli» strati di conserva. Entrano quindi in gioco il fuoco e il cucchiaio: lentissimo il primo, sensibile il secondo a capire il momento in cui intervenire. Quando finalmente il ragù sarà pronto andrà a «pulsare nei maccheroni come il sangue nelle vene». E che nessuno dica: ... M' ' a faja dicere na parola?... Chesta è carne c' ' a pummarola!

'E purpette

Ingredienti:
500gr di carne macinata, mollica di pane, parmigiano, 1 uovo, latte, aglio,
prezzemolo, 80 gr di uva passa, pepe, sale, pinoli, 500gr di pomodori, cipolla, olio.

Dopo aver bagnato la mollica di pane nel latte, mescolate con la carne, prezzemolo ed aglio tritati. Unitevi sale, pepe, uovo, uva, pinoli e parmigiano. Mescolate bene il composto. Formate delle polpette e friggetele. A parte preparate un sugo con cipolla, sale, olio e pomodori pelati. Mettete le polpette fritte nel sugo e laciatele una decina di minuti.

  

Purpetielle affucate

Ingredienti:
1,5kg. di polpi, 800gr. di pomodori pelati,
aglio, olio, aromi vari.

In un contenitore mettete i polipetti preferibilmente ancora vivi. Nella fase iniziale della cottura aggiungete i pomodori, l'olio, aglio e sale avendo cura di coprire la pentola e cuocere a fuoco lento. Quando e' diventata densa e scura, aggiungere del prezzemolo tagliato finemente e continuate la cottura per almeno altri 15 minuti.

'O babba'

Ingredienti

 250 g farina americana (manitoba)
25 g zucchero
75 g burro Ammorbidit
5 g sale
5 uova
1 lievito di birra
 1 l acqua
400 g zucchero
1 buccia di limone
rum


Mettere nella ciotola girevole dellimpastatrice la farina, lo zucchero, il burro a pezzettini, il sale e il lievito sbriciolato. Avviare le fruste e miscelare il tutto. Aggiungere le uova ad uno ad uno (solo quando il precedente è stato assorbito).
ATTENZIONE!!!!! Passaggio delicato:
La pasta deve risultare elastica e rimanere attaccata alle fruste. Per ottenere ciò è importante la quantità di uova: se sono grandi mettere le prime quattro, sempre uno alla volta, ed eventualmente aggiungerne un po' del quinto.
Impastare con le fruste fino a che la pasta non sale sulle fruste sino a ricoprirne quasi le aste e non risulti gommosa. Per verificarlo prendere un pizzichino di pasta tra l'indice e il pollice e allargare le dita: se sembra gomma è pronta.
Far crescere la pasta nella ciotola stessa sino a che non raggiunga il bordo.
Trasferire in uno stampo imburrato con buco centrale e far crescere di nuovo fino a raggiungere i bordi.
Infornare in forno caldo a 180°C per circa 20 minuti.
Preparare il bagno:
Scaldare l'acqua, lo zucchero, la buccia di limone e il rum (la quantità dipende dai gusti) fino a far sciogliere lo zucchero. Eliminare la buccia del limone.
Mettere il babà su una grata (io uso qualla del forno) e poggiarla su una teglia o un recipiente bello grande.
Praticare dei fori con uno stuzzicadenti sulla superfice superiore del babà (quella più lucida) e cominciare a bagnare usando un mestolo. Girare il babà e continuare a bagnare più volte.
Quando il bagno termina recuperarlo dalla teglia su cui poggia la grata (serve a questo), eventualmente riscaldarlo nuovamente e continuare a bagnare il babà.
Lasciare poi gocciolare il babà sulla grata per qualche ora.
Servire le fettine di babà aggiungendo ancora altro liquido (che sarà stato messo a parte) se necessario o gradito.

..E BUON'APPETIT'!!!

 
 
 

IL RESTO E' UNA FOLLIA!!!

Post n°255 pubblicato il 18 Luglio 2006 da forsesei

Non è la gelosia!
quello che sento
quello che sento dentro!
È più una malattia
che non ci riesco
che non capisco proprio!!!

Ma dimmi una bugia!
che cosa Conta!
Se tu sei solo Mia!
che cosa Importa!

il resto è una follia!
come un fantasma!
il resto è colpa mia!
Colpa mia e Basta!

Ma non Andare Via!
Stammi vicino
stammi molto vicino!

E NON ANDARE VIA!
neanche con lo sguardo
quando mi siedi accanto!

perché la gelosia
è solo questo!
perché la gelosia!
non è nient'altro!
Niente che colpa mia!
perché senz'altro!
SENZ'ALTRO CHE SEI MIA!
e di chi Altro!

Non è la gelosia!
perché la gelosia
è solo questo!
perché la gelosia!
non è nient'altro!
Niente che colpa mia!
perché senz'altro!
SENZ'ALTRO CHE SEI MIA!
e di chi Altro!

ma non andare via!

ma non andare via!

 
 
 

VOGLIO ANDARE IN VACANZA!!!

Post n°254 pubblicato il 18 Luglio 2006 da forsesei


................
QUEST'ESTATE VOGLIO PROPRIO ESAGERARE
...............

 
 
 
 

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