LeRoseDiAtacama

Ricordi ( 9 )

Il terzo incontro ci trovò più rilassati e sereni,avevamo ormai capito cosa significava ritrovarci e trascorrere del tempo insieme e cercavamo di trarne ogni minimo aspetto positivo.
Quella nostra terza volta,riuscimmo veramente ad assaporare ogni attimo con la semplicità e la bellezza di una passeggiata fianco a fianco,mano nella mano,ammirando ogni nuovo angolo scoperto insieme,o la maestosità di antiche piazze e monumenti,complice il  fascino di quelle eterne costruzioni storiche...mentre parole mischiate a  quei silenzi dai significati ormai noti,ci permisero di conoscere nuove sfumature di noi stessi e del nostro sentimento che oramai intrecciava radici sempre più profonde nei nostri animi...
Le ore volarono ed eravamo ancora in quella conosciuta stazione,su quella banchina,per nuovi ed indesiderati saluti.
Sentivo che quegli incontri iniziavano a starmi stretti,non mi bastava più quel poco tempo che riuscivamo a regalarci e telefono e pc ci rendevano sempre più insofferenti.
Dopo circa un paio di mesi lui mi chiese se poteva venire  nella mia città,aveva una settimana di ferie e voleva trascorrerle con me,completamente...Inutile dire con quale emozione accolsi quella richiesta e provai subito a chiedere ai miei figli se erano d'accordo di averlo come ospite,nella nostra casa.
Avuto il loro consenso,cominciammo ad organizzare ogni cosa,ed il giorno del suo arrivo decisi di non portarlo subito a casa dal momento che era abbastanza teso ed emozionato,ma dapprima passeggiammo un pò per le vie della mia città per rilassarci un pò e prepararci all'evento...
Comunque l'incontro con i miei ragazzi,anche se fra l'imbarazzo generale,andò abbastanza bene e decidemmo così di continuare ad incontrarci nella mia casa anche per il futuro,per poter sfruttare al meglio,ogni singolo istante a nostra disposizione...
L'estate seguì la primavera e rapidamente giunse l'autunno,cercavamo di godere di ogni possibile periodo di ferie,per poter stare insieme,ma la distanza,il lavoro e le rispettive famiglie,non ci aiutavano certo in questa già complicata relazione...La situazione mi provocava sofferenza ed un disagio interno,sentivo che così non poteva continuare e temevo che anche i nostri sentimenti ne avrebbero risentito,prima o poi...
Finchè un giorno,durante una telefonata,mi chiese:
"Dimmi che consiglio mi daresti,se tu fossi un mio caro amico,ma devi essere sincera"...Sapevo bene a cosa si riferiva,avevamo parlato diverse volte di un suo possibile trasferimento nelle mie zone,ma gli avevo sempre ribadito che non gli avrei mai chiesto di farlo ,non volevo che si allontanasse così tanto dalle sue figlie per me...
"Niente,lo sai come la penso,nessun consiglio e nessuna richiesta da parte mia"...
"Non è la donna che amo,che deve parlare adesso,voglio sentire solo quello che direbbe il mio più caro amico,se conoscesse bene la situazione ed i nostri sentimenti"...
"Ti direi di seguire il tuo cuore e che l'amore è uno dei sentimenti più belli che possiamo incontrare nella nostra vita" riuscii a dirgli solo dopo insistenze da parte sua.
"Tu sai cosa voglio sentirti dire veramente"continuò ad insistere lui "devi solo seguire il tuo cuore,giusto??"...sapevo che stava sorridendo e mi sentii in trappola...
"Non puoi fregarmi così,non è leale" provai a protestare,ma sapevo anche che era inutile,quando si metteva in testa una cosa era "quasi" più testardo di me...
"Tu e le mie figlie,siete le donne della mia vita,vi amo sopra ogni altra cosa al mondo e sono sicuro che riuscirò a non far soffrire nessuna delle tre,riuscirò davvero ad essere presente per tutte quante,ma tu devi dirmi cosa vuoi realmente,io ho già deciso,ma tu devi dirmelo,ti prego"...
...ed aveva una voce così dolce,che non riuscii a resistere oltre e gli dissi quello che desideravo di più...
"Ok,se insisti ti dirò quello che ti direbbe il tuo più caro amico...chiedi il trasferimento,se lo vuoi davvero."...
Sapevamo entrambi che non sarebbe stato semplice,anche se da tempo,per il suo lavoro,abituato a trasferte e trasferimenti vari,che questa nuova decisione avrebbe comportato per lui e per tutti quanti nuovi sacrifici,ma era un rischio che valeva la pena di correre e poi lui,aveva già fatto i suoi passi...