La gaia scienza

Tricarico dixit

IO… voglio una vita tranquilla (laaaa laa)
Perché è da quando son nato
Che sono spericolatoooo

"RAI DIRE SANREMO"

Forse sarò tra le rare persone che in questi giorni starà esclamando "Finalmente, finalmente Sanremo!!". Anche se solo ieri ho scoperto che l'ormai trita e ritrita kermesse Made in riviera sarebbe iniziata in serata...
Mi sono sintonizzata solo dopo le 23, ma ne vale sempre la pena.

Ve lo consiglio di tutto cuore: spaparanzatevi sul divano, accendete Rai1 e mettete l'audio rigorosamente a zero. Dopo di che sintonizzatevi su RADIO2 e dedicatevi ai Gialappi, magari con un bel paio di cuffiette. DIVERTIMENTO ASSICURATO!!

Pippi si è svegliato da quanto ridevo...in effetti, senza alcun sottofondo sonoro, singhiozzi, schiamazzi, risate e risolini risultano molto più amplificati...

Maffoni, il grande Maffoni è riapparso nell'etere!

Comunque...Francesco Tricarico è un mito. Dico sul serio! Per un attimo ho pure tolto le cuffie. Mi ha preso molto...e me lo immagino con il Mago Forest giovedì sera: IO non me lo perderei! 

CAOS?

Capita di rendermi conto che a volte perdo davvero il contatto con me stessa. E' come se mi scoprissi in equilibrio su una corda, tesa ad una certa altezza dal suolo. Mi chiedo che cosa mai ci faccia lassù...quassù. Anche il fatto stesso di cambiare repentinamente e istintivamente dalla prima alla terza persona singolare credo sia una prova di quanto sento.
Quando apro il blog, ad esempio, vedo che ho scelto di prediligere una sola parte di me stessa. Quella sicura, corazzata, veemente e inveente, frizzante a volte. Irrimediabilmente furiosa. O perdutamente sarcastica. Ne esce una certa insoddisfazione. E' come se non riuscissi più ad imbrigliare i miei pensieri in modo abile. Li sento passare e non li fermo. Pensavo ad un passaggio, ad un albore di cambiamento. Che non si tratti di una forma pigra di difesa? Che non sia, invece, una qualsivoglia forma di estetica del pensiero? O forse un caos di pluralità, un disordine puramente teorico?

Ecco, sto pensando a questo, ora. E' solo che avrei tanto da dire, e non mi escono parole concrete. Mi abbarbico a pensare al mio pensare. Non è per nulla pratico. Devo uscire da questo sport mentale.

CONSIDERAZIONI QUOTIDIANE

Ho pensato di mettermi a scrivere quattro righe sul blogghetto. Con animo abbastanza scazzato, visto che più che altro ho bisogno di riposare l'udito dopo 1 ora di musica a palla sulle cuffie durante i soliti e un po' pallosi drum-esercizi.
Quindi apro la sezione dedicata alla scrittura del post e vedo lampeggiare la messaggeria. Weeeee, mi son detta, te pareva? Dopo la modifica del profilo, con il relativo VADE RETRO e anche un po' VAFFANCULO, se ne erano taciuti per qualche giorno. Ora ecco il solito furbo che si fa vivo, con una metafora sulla barca....47 anni, convivente da 15 e alla ricerca di una compagnia per condividere la gitarella marittima della vita (mettiamola così). A questo punto mi son presi i 5 minuti e gli ho scritto in tutta franchezza che prima di copia-incollare i messaggi, almeno potrebbe, lui come gli altri, degnarsi di leggere il profilo delle persone a cui scrivono.

Porca paletta! Ho un blog...se vuoi conoscermi almeno inizia a leggere le quattro stronzate che scrivo ogni tanto. Come si può pensare che venga presa sul serio una cosa del genere???? Ma io non me lo sognerei manco sotto anfetamine. Penserei, giustamente, che lo sconosciuto a cui scrivo commenterebbe con un bel "Ma che azzzzzzz vuole questa?? Ma chi ti conosce??????".

Io continuo a dichiararmi allibita. Allibitissima. Ultra allibita.

Vabbè, adesso mi è pure venuto mal di testa. E quindi mollo qui. Poi divento cattiva e inizio a dire cose brutte brutte. Perchè ad un certo punto, quando ci vuole ci vuole. Mica bisogna sempre starsene zitti a guardare o a far spallucce. O peggio ancora ad aspettare che dall'altra parte si diano una svegliata. Purtroppo di rincoglioniti ne ho incontrati troppi. E' pure capitato che me ne accorgessi e lo accettassi dopo anni di conoscenza. Qua non c'è trippa per gatti. Io l'ho sempre detto, soprattutto da qualche mese a questa parte. O fuori o dentro dalla barca, restando in tema barcaiolo. Non dovrò mica passare la vita a guardare il rincoglionito che si ostina a stare in equilibrio sulla prua, no? Mi distrae! Quindi io prendo un bel remo e lo spingo in  mare.  A ripijateeeee!!

CONSIDERAZIONI VISAGISTICHE

Cioè...io ci provo a stendere bene il fondotinta...ho anche messo una doppia dose sotto agli occhi... MA sono un po' di giorni che ho delle occhiaie allucinanti...

SEMBRO UN PANDA...

UNA VERSIONE FEMMINILE DI PAOLO MIGONE... Paola Migone...

OGGI MI SENTO COSI'...

Oggi mi sento in effetti così, sul perplesso andante. E' come se mi rendessi conto di inventarmene una più del diavolo. Mah! Sarà il bisogno vitale che ho di entrare in contatto con qualche novità energizzante.

Sono una Red Bull vivente: mi metto le aaaaaaaaaaLIIIIIIIIIII!!

BEL CASINO!

sì, è PROPRIO UN BEL CASINO! L'intuizione di ieri è apparsa come il più classico dei fulmini a ciel sereno. Un conto è dire e un conto è fare...e tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare (sono proprio in preda alla creatività più folle...). Tanto per dire, insomma, che già ieri ho messo mano alla sola idea che mi ero fatta su questo "romanzo". Sono andata e tornata mille volte. Perchè adesso dovrei iniziare le scalette anagrafiche dei due personaggi principali. E già qui sorgono i dilemmi. Come si chiamano? Mica potrò scegliere i soliti Jim e Andrew. Sono italiana e voglio nomi italiani. Età? Uno giovane e l'altro maturo. Sì, ma di preciso? ...Vuoto... Dove vivono? Che fanno? Che carattere hanno? Le loro paure? I loro punti di forza? Come comunicano? Si incontreranno? Come si sono conosciuti?

Mmmmmmmumble mumble...

Bel casino.

L'idea, vi dico l'idea: il giovane è uno studente di filosofia, mettiamo al secondo anno. Quindi, ecco, avrà 20 anni. L'altro, quello maturo è.... eh, qui è un problema. Deve avere un senso la cosa.
La storia sarebbe impiantata su una corrispondenza tra i due. All'inizio pensavo ad una corrispondenza cartacea, epistolare in senso stretto. Cozza un po' con la frenesia informatica del giorno d'oggi, ma credo possa dare più ispirazione di uno scambio di mail. Anche perchè optare per un dialogo via lettera potrebbe dare più spazio alla fantasia e lasciare un margine più ampio alla costruzione della storia. Credo... 

L'immagine di ieri era questa: il giovane, studente fuori sede, che legge la lettera abbarbicato sul sedile di un vagone spoglio, appoggiato con una spalla alla parete del finestrino. Fuori è buio. Dentro una luce flebile, quasi intermittente, che sobbalza come il treno (locale) sulle rotaie. E' abbigliato in un personale metropolitan style: berrettone di lana che cala quasi fino alle palpebre, con i capelli nocciola che scivolano un po' fuori dal bordo. Una sciarpa stretta stretta e arrotolata, dove nasconde infreddolito anche il naso. Jeans stretti, che rivelano un corpo magro e scattante. Un paio di Converse rosse ai piedi, un cappottino grigio... Più o meno lo vedo così, mentre divora quella lettera.
Mmmmm, ci penso, adesso vado a fare qualcosa di più pratico: banca, mangime per cani... qualche commissione... ;((

E IO INVESTO SU DI ME!

E' il mio sogno di sempre. Un'idea che nasce dal nulla, senza spinte e forzature. Magari destinata all'anonimato o semplicemente ad una mancata realizzazione. Ma scrivere è sempre stata la mia passione. In un cassetto, ben nascosto, custodisco sempre gelosamente il mio vecchio quaderno di poesie. Ha ancora un potere sognante per me. Forse più di un tempo, quando profumava ancora di nuovo e si presentava compatto, lucido. Ora è orgogliosamente sgualcito, con qualche pieguzza qua e là...ma così denso di vita e creatività che ancora oggi sembra volermi dire: "Ancora! Dai! Scrivi!".

Ho pensato di provarci davvero. Non so onestamente dove potrà effettivamente condurmi questa decisione. Non so nemmeno se riuscirò a portarla a termine. Ma se è vero che battere sui tasti del pc e sentire che il clic-clac di ogni lettera e spazio scorrono veloci mi rendono felice, allora forse qualcosa vorrà pur dire!

Sono giù di allenamento. Quando ho scritto la mia tesi di laurea ero la persona più appagata al mondo. Ne è uscito un prodotto efficace, ma oltre a un concorso inter-universitario non sono andata. Sta lì, semi impolverata e semi nascosta, su uno dei tanti scaffali della mia adorata quanto coreografica libreria. Il mio sogno è di partire da lì e romanzarla. E' l'unica cosa che potrei fare, del resto, tanto per avere almeno qualcosa su cui lavorare.

Strano il concatenamento e il susseguirsi degli eventi: qualche giorno fa mia cugina mi ha proposto di scrivere un libro per così dire a quattro mani: un misto di fantascienza-filosofia-fisica... Lì per lì, sentendo riaffiorare un'idea a cui non pensavo sensatamente da anni mi ha spiazzato. Ma dopo ore e ore di rimuginamenti sono tornata alla partenza: la mia tesi, appunto. Solo così posso provare a ripartire con la scrittura. Ne sono convinta.

Oggi stavo passando il mocio per terra e la mia testa, come sempre in piena farneticazione, ha partorito tutto ad un tratto un piccolo intreccio. Ho sentito subito mia l'idea. L'ho sentita valida, potenzialmente funzionale e funzionante. Ora ho due personaggi, un'ambientazione, un filo conduttore. Sto aspettando altri parti creativi. Quale linguaggio adottare? Soprattutto questo.

Sono un'ipercritica, nel caso non lo abbiate ancora capito, anche e soprattutto nei miei confronti. Un superEgo in piena attività, nel senso freudiano del termine, e un Es altrettando fervido. Istinto e ragione allo stato brado. Per cui cercherò di farli collaborare il più possibile.

Se entro in travaglio con altre scoperte, vi terrò aggiornati.
Anzi, penso proprio che con questo post inaugurerò un nuovo tag: graficamente penso sia calzante!

Felicemente e creativamente ;))

BASTAAAAAAAA!!!

Forse in Libero i maschietti sono troppo liberi. Liberi di scassare le palle. Avevo messo un post scriptum sul mio profilo, in cui precisavo che non ero interessata a conoscere nessuno. E la foto che ho messo mi sembrava facesse il resto. Ma forse era troppo nascosto. E pure criptico. Perchè probabilmente un uomo cretino come tanti non può perdere tempo a cercare di capire qualche acca in più di chi ha poi intenzione di approcciare con un messaggio privato. Almeno la decenza di leggere!!!
E invece no. Questi idioti vengono a rompere le palle A ME. Tra l'altro in un modo così banale, ridicolo, senza senso e di bassa lega da urtarmi pure i nervi. Quindi non solo mi scocciano, ma mi fanno pure incazzare. Come se io fossi una cretina qualsiasi. A questo punto mi chiedo quanto sia pieno il mondo di cretine... di povere, banali, stupide, pervertite e ridicole donnine.

Allora ho spostato l'avviso subito dopo il mio nick. Magari così qualche idea demente la elimino sul nascere.

Uno degli ultimi mi ha dato la gioia di sapere che è alto 1.90 e pesa 80 kg. Ma se anche fosse vero: CHE ME FREGA???
Sono stata gentile. E gli ho risposto un semplice "Buon per te". Il cretino mi ha pure risposto, non cogliendo l'invito di girare in altri lidi (era ovvio del resto). Ha scritto: "Ehhh, non sai che fatica trovare da vestire. Soprattutto le scarpe"
..... ??????????????????????????

__MUSICALMENTE__

Sono un po' di giorni che bazzico in internet alla ricerca spasmodica di spartiti. Dico spartiti, non quelle orrende tablature che spopolano in ogni angolo del web: io sinceramente non riesco a capire come si possa definire scrittura musicale, quella robaccia. Comunque, ne ho trovati molti. Anche se solo 2 sono saliti sul leggio, a fianco della bella Buba.
Da un paio di giorni, mi sono invece buttata in un'impresa: tirar giù lo spartito di Soul to squeeze. Ovviamente sto parlando dei miei Redhottini (la song in questione è quella che state sentendo or ora in sottofondo, in una versione live secondo me onesta e impeccabile). Il batterista in questione è ovviamente Chad (la sua foto è sbattuta allegramente in apertura del blog: che uomo! Che funkastic man!!).

Premettendo che, e qui apro una breve parentesi, sto scrivendo tanto per scrivere (perchè so benissimo che, ahimè, non ve può fregà de meno), confessato che sono conscia dell'inevitabile inutilità di questo post se non per uno sfogo personale, vorrei solo comunicarvi il mio misto-mare emotivo in ambito spartitologico. Sto sblaterando, lo so!

Sono arciorgogliosa di me stessa. Arci alla seconda (potenza). Ma anche orgogliosa fratto 4 (frazione). Mmmm... Diciamo che il fatto di prendere foglio pentagrammato e matita per tentare la trascrizione mi stimola, mi piace. Mi fa crescere musicalmente. E qui sta la potenza. Il fatto che la gomma sia quasi ridotta a una briciola da quanto ho cancellato...mi deprime. E qui sta la frazione. Sono arrivata a metà canzone. (E fa rima).
(....Mi sento Bergonzoni... )

E' pur vero il fatto che molti batteristi non sappiano leggere manco una semibreve. Ma il fatto nudo e crudo è che anche questa volta (mi era già successo all'università, quando ho iniziato a studiare filosofia, trascinandomi in un abisso psicopatologico) mi trovo di fronte ad un orizzonte infinito di conoscienza. Vorrei un'infusione divina, o ipnotica, o di matrice sconosciuta, che mi potesse aggiornare l'hard disk cerebrale... Non ci sarebbe il piacere della scoperta. Nemmeno il fascino del sudore (che un batterista conosce...soprattutto d'estate...).

Me ne farò una ragione. Chissà se e quando terminerò la titanica impresa!