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Galeone Pirata

In viaggio tra la storia le curiosità di Brescia

 

 

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IL FIUME CACCIATO DALLA CITTA'

Post n°406 pubblicato il 14 Novembre 2007 da galeonepirata



Parliamo del Garza, il fiume che attraversa Brescia, oramai una sorta di fiume fantasma che la sua città ha respinto, rinnegato e dimenticato.
Spesso sotto stimato non è mai riuscito ad assurgere a simbolo della città.
Eppure nel corso della storia è stato da sempre oscuro servitore della sua città e della sua gente. Per la verità in qualche circostanze si è ribellato, rivendicando forse un ruolo da protagonista, come nelle inondazioni del 586 e del 1276.
L'occasione per divenire finalmente protagonista e simbolo della città l'ebbe nel '600, quando si progettò un canale navigabile che dal Garza doveva arrivare fino al Po. Ma le guerre tolsero risorse e attenzioni al progetto.
Oggi è stato per buona parte del suo corso ricoperto e segregato sotto terra, ma a noi piace pensarlo ancora quando solcava libero e copioso la città attraversato da romantici ponticelli dai quali gli amanti longobardi gettavano i loro fiori giurandosi amore eterno.

 
 
 
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Ebbene c'è un forziere...
Per trovarlo dovrai far rotta
ai confini del mondo e oltre
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"Lui non ha mai smesso di amarla, ma il dolore patito era troppo per poter vivere, ma non abbastanza per poter morire.
Non valeva le pena di provare le fugaci piccole gioie della vita e così si cavò il cuore dal petto, lo serrò in un forziere che nascose al resto dl mondo"



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C'era il forziere con dentro l'oro, e lo prendemmo!
Spendemmo e scambiammo, sperperammo e scialacquammo in cibo, rhum e piacevoli compagnie, ma più ne buttavamo via e più prendevamo consapevolezza che il bere non ci dissetava, il cibo in cenere si trasformava e che la migliore compagnia del mondo non leniva la nostra lussuria.
Eravamo stati maledetti!


 
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La luna ci mostra per quello che siamo realmente
 
Ma se dovrete sfidare le infestate ed arcane acque dei confini della terra, allora vi occorrerà un capitano, uno che conosca quelle acque...
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immagine troppo a lungo ho dovuto patire la sete senza poterla estinguere, troppo a lungo sono stato affamato da morire e non sono morto.
Non sento niente, nè il vento sulla faccia, nè la spuma dell'onda...
 

"Una montagna d'acqua mi sovrastava, incapace di muovermi, incapace di morire"

 
 

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