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PENE PIU’ SEVERE PER I VIOLENTATORI
NON E’ ANCORA ABBASTANZA!
Il Parlamento è al lavoro: la legge sulla violenza sessuale diventerà più severa. In Italia la maggior parte di questi reati avviene in famiglia, una donna su due è vittima di molestie a sfondo sessuale e il 90% delle vittime di violenza o molestia non denuncia. Ecco perché il disegno di legge numero 2169 prevede condanne più dure per i maltrattamenti in famiglia (da 2 a 6 anni di galera anziché da 1 a 5) e allarga il concetto di violenza sessuale a tutte le sue sfumature, come pedinamenti e molestie. E ancora: più prevenzione nelle scuole, un osservatorio per monitorare i luoghi a rischio. Infine le associazioni anti-violenza avranno un ruolo nei processi per stupro.
Tutto questo è già qualcosa ma non è ancora abbastanza!!!!
« carburanti e intercettazioni | Al ministro Brunetta » |
IN PARLAMENTO FANNO USO DI COCAINA E CANNE...
è COLPA DELLE IENE!!!
Notizia del 10 giugno 2008 - 17:00
Le Iene condannate
Avevano ideato un servizio con un test anti-droga ai parlamentari: la Cassazione ha confermato la pena per violazione della privacy
La Cassazione ha confermato la pena inflitta a Davide Parenti, autore del programma, e a Matteo Viviani, una delle Iene, che lo scorso ottobre avevano patteggiato la condanna a 5 mesi e 10 giorni di reclusione, convertita in pena pecuniaria. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai due imputati, che avevano ideato un servizio in cui testavano la positività agli stupefacenti da parte dei parlamentari.
«Con un comportamento ingannevole e fraudolento», aiutati da una truccatrice, avevano prelevato tamponi di sudore di 50 deputati e 16 senatori, poi fatti analizzare: su un totale di 16 risultati positivi, 12 erano riferiti al consumo di cannabis e 4 a quello di cocaina. Il servizio non era andato in onda a seguito dell'intervento dell'Autorità Garante per la privacy, che aveva disposto «il blocco dell'uso dei dati personali» sulla base dei quali era stato realizzato il servizio, rilevando una «raccolta illecita di dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute».
Parenti e Viviani si erano difesi dicendo che «i loro accertamenti non permettevano di associare l'esito del test a persone note» ma la Cassazione ha confermato la condanna: «Tutti i parlamentari potevano essere indiscriminatamente sospettati di assumere stupefacenti con la conseguenza che ogni membro del Senato o della Camera dei deputati, nonchè la istituzione parlamentare, ha subito un nocumento alla sua immagine pubblica ed alla sua onorabilità».
La Suprema Corte ha sottolineato che i giornalisti devono rispettare «i limiti del diritto di cronaca» e possono trattare «i dati personali» solo se riguardano fatti e abitudini «rese note direttamente dagli interessati o attraverso un loro comportamento pubblico». (Libero News)
A voi commentare, noi vorremmo sottolineare la diversità di trattamento dei dati sensibili dei cittadini che si sono trovati in rete con tutti i loro dati e redditi senza che per un giorno nessuno facesse nulla e nessuno ha ancora pagato e mai pagherà, e la privacy dei signori politici che si permettono il lusso di guidare un paese in preda a chissà quali fumi, forse dovremmo noi cittadini intentare causa a questi signori, una bella class action per la figura che ci fanno fare, oltre a come ci fanno vivere.