Mondo Parallelo

Nei miei sogni proibiti non esiste la paura. Nei miei sogni proibiti non esiste l’incertezza. Nei miei sogni proibiti non esiste il dolore, la stanchezza. Nei miei sogni proibiti non esiste l’odio, la rabbia, il rancore, l’indifferenza e l’egoismo. Nei miei sogni proibiti il “mio” mondo è a colori: non esiste il solo bianco, non esiste il solo nero ma esiste un mondo variopinto, tanti colori, mille luci lo invadono, mille stati d’animo: risate, gioia, amore, fratellanza, quella mano aperta, quella mano dal palmo trafitto dalle linee degli oroscopi, della vita e del cuore. Una mano che stringe l’altra, un sorriso “chiama” un altro. Nei miei sogni proibiti non ci sono lacrime, non piove e non turbina il vento in mulinelli di uragano, non ci sono lutti di gente dispersa e scomparsa lontano. Nei miei sogni proibiti le donne son come fiori e profumano nei loro mille colori; hanno il sole nel viso, sono come la luna i loro capelli e nel loro volto è nascosto un sorriso. Amore che scende dal petto, rigonfi i seni per i loro piccini, le manine protese, pochi giorni, prima di divenire più forti, di crescere e sorridere al mondo, e negli occhi le spighe di grano, nelle mani i papaveri rossi. Nei miei sogni proibiti non perdo la strada perché brilla sempre una stella anche di giorno e per quanto la guardi non è mai quella che avevo visto un attimo prima. Sì, nei miei sogni proibiti, i giardini son ben curati e le rose non hanno spine, perché le fate le san circondare di canti e di balli sfrenati dalla sera al mattino. Allora, non mi lasciare solo, stasera, cuore che batti, restami accanto e cullami un poco coi rumori di un carnevale che dura per sempre, maschere bianche e color della malva e mille pezzetti di carta screziati attaccati ai capelli, sulla giacca e sulla sciarpa di lana. M’hanno inondato di coriandoli tanti, come riso si getta agli sposi anche quando non li conosci; e per caso mi son trovato nel gioco dei fuochi rossi impressi negli occhi, nelle risa crepitanti sui ciocchi pieni di luce e di gioia.  Non mi lasciare solo stasera, cuore che fuggi, oggi è un giorno di festa, oggi ho bisogno di te. Oggi. Adesso. Asciugo una lacrima, perché mi sono accorto che mancan le stelle su in cielo, e non c’è la luna che mi sorride, il gatto è vestito di nero, e mi sonnecchia accanto con un russare profondo. Mi immergo nel silenzio del mondo, non si è veri e speciali solo perché ci si mette una maschera e si ride sempre: asciugo una lacrima portata dal vento, in fondo era un sogno proibito, soltanto, certo, nient’altro che un sogno, nient’altro… che questo.