Mondo Parallelo

INCHIOSTRO SELVAGGIO

Se t’incontrassi di nuovo,

saprei cosa dire,

se t’incontrassi di nuovo

certo non starei in silenzio a guardare

sorgere il sole.

Aprirei di colpo la porta del cuore

per regalarti il sorriso

come un fiore che nasce

tra i bordi d’un fosso

con tutto il calore di fuoco

che mi s’appiccica addosso

ad ogni batter delle tue ali.

Dietro la casa dalla finestra aperta

provo a volare con il cuore nel cielo

per rendere vero questo strano pensiero

che adesso m’assale e non riesco davvero

per quanto mi sforzi, ad abbandonare.

E nella parte dell’intero mio io

lo sento salire, scendere poi nell’immenso

di un tuffo nel vuoto, a cercar nostalgia

nascosta qui dentro celata;

come fosse vergogna cercare risposte

che mi vengon dall’essere mio,

per farti un dispetto

dialogando col vento,

contando i miei passi

tra i rovi del petto.

E poi correr tra gli astri

dimenticarmi del tutto, pensiero assoluto

qui dentro di me in mezzo alle ombre

del puro intelletto, frugando nei sogni

per trasformarli in idee.

E se per caso ti incontrassi di nuovo

fai finta di niente, mi confonderò

tra la gente per non esser di peso

a quanti già tra le mani

reggono il proprio destino,

certi che fino al mattino

ancora si può colorare di blu:

come il dito macchiato d’inchiostro

che per quanto ti affanni a farlo sparire,

per poco, più non appare e

come macchia  di nuovo lo vedi affiorare.

                                                                    Giov@nni