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Post n°68 pubblicato il 25 Aprile 2011 da homosapiens78
VenticinqueAprileDuemilaundici 25 Aprile 1945. La Liberazione d'Italia dal nazi-fascismo. Anni caratterizzati dalla barbarie di ideologie che di umano hanno niente. Ho letto utlimamente che qualcuno in giro comincia a chiamare "retorica" il parlar della Resistenza o il ricordare coloro che hanno perso la vita credendo fosse giusto combattere per gli ideali di giustizia, fratellanza e uguaglianza. Beh bisognerebbe ricordare a costoro che l'uomo dovrebbe spingersi ad essere "migliore" fuggendo da concetti e ragionamenti che lo renderebbero un miserabile e che certi pensieri ignobili vanno combattuti sempre e comunque. Ecco quindi cos'è il 25 Aprile oggi. Un giorno per ricordare, un giorno per ribellarsi ancora, stavolta contro i revisionisti della storia che vorrebbero rinchiudere la Resistenza e i Partigiani italiani fra le lettere della parola "Retorica".
Post n°67 pubblicato il 17 Marzo 2011 da homosapiens78
"150 anni fà. Era il 1861. Caduto il Regno delle due Sicilie, lo stivale fù unito. Nasceva l'Italia grazie a Garibaldi". Ecco. 21 parole, 4 punti e 1 virgola. Questa è la Storiella che raccontano. Ma dimenticano una cosa importantissima di quegli anni: la resistenza del popolo duosiciliano. Allora si può sventolare il tricolore e cantare "Fratelli d'Italia" come degli imbecilli oppure sventolare il tricolore si, ma riconoscere, quello che è successo davvero. Raccontare la luce dei fatti con l'onestà di riconoscere una cosa oggettiva: li dove c'è luce da qualche parte c'è un'ombra. La luce dell'unità dei Regni d'Italia ha prodotto tante ombre, tantissime, alcune nascoste altre negate altre messe in discussione ma il tempo trasforma il presente in passato e spesso quello che viene dopo un "certo" oscurantismo è la voglia di verità ed è in quel preciso momento che i miti indiscussi si mettono in discussione e rinascono i martiri che diventano "eroi". Ancora oggi sentiamo parlare di "questione meridionale". Sono 150 anni che hanno coniato questa espressione. La "questione meridionale" è un problema nato all'indomani dell'unificazione d'Italia e presente ancora nei programmi politici dei partiti alle ultime elezioni politiche. Un Meridione "che non riesce ad emanciparsi" dicono. Ma quello che si cerca da 150 anni non è emancipazione ma il risorgimento. Il Risorgimento di una terra che deve riemergere dalla condizione in cui è stata costretta a versare in seguito alla defraudazione di tutto quello di cui era legittima detentrice: ricchezze culturali ed economiche smisurate. Ritornando a quanto detto prima, ritornando all'oscuantismo messo in atto dai vincitori e allo sfarzo ideologico montato per rendere gloriosa una pagina di Storia (la ricerca del mito), quello che si è dimenticato e poco raccontato è il reale stato di cose che caratterizzava il Regno delle due Sicilie. Approfondimenti di Alberto Angela.
Un servizio del "TG2 Dossier" dove Storici e Studiosi di spessore mettono sul tavolo della discussione elementi fondamentali di verità. Il dibattito sarebbe evidentemente molto più ampio ma qualche spunto di riflessione è possibile evincerlo dal servizio: furono i 1000 super-garibaldini ad unificare l'Italia o la Storia reale è più complessa. Che ruolo hanno avuto i Savoia, i massoni e gli Inglesi in quegli anni?
Elenco dei Primati indiscussi nel mondo e in Italia raggiunti dal Meridione Poi comincia un'altra storia quella che forse mi sta più a cuore, quella del "brigantaggio". I meridionali che si ribellarono agli invasori furono chiamati con termine dispregiativo di "briganti". La storia li ha voluti per anni raccontati come persone disumane che avevano come loro unico scopo di vita, per la sopravvivenza, il saccheggio e la razzia. Erano per i piemontesi (i Savoia) e la civiltà risorgimentale, una sorta di bestie che dovevano essere combattute, domate, sterminate. E l'ultima parola scritta è quella più azzeccata: lo sterminio. Si, sterminio, perchè di quello si è trattato. Si comincia col combattere, si cerca di dominare il nemico ma la posta in gioco è troppo alta per agire con rispetto e spirito di giustizia. Fra i cosiddetti Briganti, (io preferirei definirli "resistenti duosiciliani"), c'erano contadini, patori, operai, soldati ed alti graduati dell'esercito borbonico non vendutisi, intellettuali, persone che avevano capito i meccanismi messi in atto dagli invasori per la conquista del Regno e si sentirono defraudati di tutto. Imbracciarono "'a scuppetta", (antico fucile) cominciarono a ribellarsi orgogliosi di sentirsi meridionali ma soprattutto mossi dal senso del dovere: resistere e difendere le terre del Regno, le sue ricchezze, la sua cultura, la sua indiscussa modernità, la sua civiltà. Questo atteggiamento fù un atteggiamento spontaneo, sentito. Un atteggiamento posto in essere da gente che aveva saputo cosa voleva dire vivere dignitosamente e che di li a pochi anni si sarebbe messa sulle spalle la croce dell'immigrazione. Il Meridione era chiamato "terra di lavoro". Il meridione accoglieva i migranti in cerca di lavoro. In seguito all'unità, 150 anni di partenze per il mondo.
MICHELINA DE CESARE brigantessa, medaglia d'oro al valor militare uccisa nel 1968 dalle truppe dei Savoia in un agguato in seguito ad una "spiata". ----------------------------------------------------------------------------------------------------- b Spero sia stato questo mio lavoro uno spunto per riflettere. Parole, video, foto per chi diffida dalle "minestrine già preparate". Invece di alzare il cucchiaio e riempirsi la pancia con una ricetta "al buio", perchè non domandarsi degli ingredienti? Ecco, la minestrina dell'Unità d'Italia me l'hanno servita a tavola da tanti anni, si è raffreddata. Ho sempre preferito alzarmi dalla tavola sfarzosa preparatami per mettermi ai fornelli e prepararmi qualcosa di più saporito. Perchè se nella pentola ci metti la curiosità, la sete di sapere e il disincanto, allora tanta è la soddisfazione che nemmen 'a tavola e 'a seggia ti servono più. Accummience a magnà allert' tanto che è sapurita la verità.
Post n°66 pubblicato il 03 Novembre 2010 da homosapiens78
Tag: Berluconi, Bertolaso, Campania, Cava Sari, Cesaro, Giugliano, Napoli, Rifiuti, Taverna del re, Terzigno - W E L C O M E T O T R A S H O P O L I - LO STATO ITALIANO Quello che si sta facendo a "Taverna del rè" è la demolizione dello "Stato di diritto" e la trasformazione del nostro paese in "Stato di Polizia" guidato da associazioni massoniche. Per anni sono riusciti a strumentalizzare finanche la questione rifiuti. Si sono accaparrati voti, hanno disinformato, promesso ma nulla è cambiato. L'evoluzione paventata e servita con belle parole si è dimostrata semplicemente un'involuzione: dall'emergenza si è passati al disastro. Da giorni, dopo le manifestazioni eclatanti a Terzigno, si è cominciato a sversare, grazie alla decisione di Luigi Cesaro, Presidente della Provincia di Napoli, sul territorio giuglianese, a "Taverna del re". Solo 2 anni fa, la lotta delle popolazioni locali, che gridavano giustizia in un territorio martoriato da discariche legali ed illegali facenti capo alle attività illecite della Camorra, aveva dato i suoi frutti. Fù ribadito che il territorio denominato "il triangolo della morte" (Qualiano-Villaricca-Giugliano, così denominato per le innumerevoli morti da tumore, leucemia e malattie respiratorie), avendo una spaventosa presenza di discariche stracolme, non poteva più accogliere rifiuti. Le popolazioni locali manifestarono per cessare il conferimento di eco-balle di rifiuti a Taverna del rè. Allora ci si opponeva alle eco-balle e al loro stoccaggio. Oggi in quel sito si deposita il "tal-quale" ossia la monnezza raccolta per strada, compattata negli autocompattatori e depositata barbaramente al suolo in un sito nemmeno pronto a questa operazione, non a norma. Quello che sta succedendo è la barbarie, lo Stato che si mette al pari della criminalità organizzata, fa la stessa cosa, dribla principi e norme giuridiche e scientifiche, con decreti legge e deroghe ed afferma la violenza, la sopraffazione con "dictat" infornati la sera e sfornati la mattina seguente dal forno delle ingiustizie. Si è crocifisso Bassolino. Per anni è stato "Commissario straodrinario ai rifiuti" in Campania. Gli hanno preparato la croce e hanno impiantato chiodi raccattati nel calderone del populismo più becero. Bassolino ha le sue responsabilità. Ma hanno le stesse responsabilità tutti quelli che lo hanno preceduto. Qualcuno dimentica il Presidente Rastrelli, della giunta della Campania governata dalla destra. Beh nelle emergenze passate non si è fatto altro che arpire discariche ed aspettare che i cittadini facessero meno monnezza possibile per non riempirle in tempi brevi. Ma non voglio cavalcare l'onda sterile del mare della disinformazione: per la serie "troviamo il colpevole ed esponiamolo alla gogna", anche perchè non sono un elettore nè di Bassolino nè degli altri geni che l'hanno miseramente preceduto. Quello che è evidente e sotto gli occhi di tutti, soprattutto dopo il fallimenti di Berlusconi e Bertolaso è che la questione rifiuti in Campania è una questione e un fallimento di Stato. Nel 2008, solo due anni fa, si è annunciato al mondo intero che le cose, sotto la direzione personale del Presidente Berlusconi, sarebbero cambiate. La cosa poteva destare un serio interesse, perchè? Perchè si era ferreamente annunciato che l'inversione di tendenza sarebbe avvenuta con nuove regole fresche fresche di fabbrica. Beh, come dire: c'è un'emergenza e si creano regole apposite per fronteggiarla. Se fino a pochi mesi prima la situazione era catastrofica, si mettono sul tavolo le analiisi, si lavora e si trovano le relatve soluzioni. Questo è stato promesso. In sfarzose conferenze stampa ed azioni eclatanti come quella di portare il Consiglio dei Ministri al palazzo Reale di Napoli sono state presentate le soluzioni: pieni poteri a Bertolaso, capo della Protezione Civile italiana. Ricordo benissimo quelle ore e ricordo che Bertolaso venne accostato sarcasticamente, dalla stampa internazionale, a "Superman": lo soprannominarono "SuperBertolaso". Quella sarebbe dovuta essere "la svolta": diamo fuoco a leggi e leggerelle per avanzare nell'emergenza con i poteri conferiti a Bertolaso e le deroghe distribuite a destra e a manca fra le camere dei bottoni in Campania. Il risultato? Quello che stiamo vivendo in questi giorni: il fallimento totale. E stavolta con chi ce la vogliamo prendere? Fra poteri esercitati, deroghe elargite e passerelle Holliwoodiane la colpa stavolta l'hanno scaricata sul sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino. In effetti se mi metto il costume del malpenante un ragionamento logico dovrei pure trovarlo. Cioè, voglio dire, è stata messa in discussione la Provincia e la Provincia ora e di centro-destra con Cesaro & certi "bruttissimi Company", è stato lapidato Bassolino e adesso la Giunta è passata al centro destra con Caldoro che ha vinto contro De Luca (centro-sinistra) e contro il braccio destro di Berlusconi in Campania, Cosentino coordinatore PDL (che preparava un dossier diffamatorio ai suoi danni, mai presentato poi per la questione delle intercettazioni Cosentino-Camorra). Adesso cosa resta da prendere? Napoli. Praticamente la colpa di tutto questo sfracelo è di Napoli. I geni della politica pretendevano che in una metropoli come Napoli, fra le più grandi città d'Europa partisse la raccolta differenziata dalla sera alla mattina. Solo chi vive a Napoli e la conosce può capire che logisticamente tutto questo è frutto di un pensiero folle. Poi dovremmo arrivare a discutere anche della crisi che investe le amministrazioni comunali grazie alla genialità dell'abolizione dell'ICI per poter comprendere la difficoltà di ingranare una marcia tanto pesante a livello di spesa come quella della raccolta differenziata in una metropoli. Certi processi vanno contestualizzati ed analizzati con onestà intellettuale. Ho analizzato in questi giorni i dati della raccolta differenziata ad esempio in Emilia Romagna e per giungere il 40% di picco di differenziazione dei rifiuti hanno impiegato più di 10 anni. E non sto parlando della "Terronia" ma di una regione nella cui parte settentrionale è stata individuata una parte della nuova regione italiana: "La Padania". Beh nell'ordinata e paradisiaca Padania hanno impiegato decenni per arrivare al 30/40% di raccolta differenziata e a Napoli dovevano riuscirci in pochi mesi. Siamo o non siamo governati da Pagliacci? Non voglio essere offensivo nei confronti di nessuno anzi, lungi da me dal farlo, ma al paese mio chi racconta le barzellette sono i Giullari e i Pagliacci, personaggi degni in quanto quello devono fare e non governare un paese e far ridere i polli con ragionamenti ridicoli e demenziali. Per sgombrare il campo da equivoci tengo a precisare, dopo quanto scritto su Napoli e la Jervolino, che non sono un estimatore e difensore dell'attuale sindaco di Napoli, anzi. La verità è che il ciclo rifiuti in Campania non esiste. Anche chi a Napoli e nella sua provincia differenzia i rifiuti lo fa invano. Il sottoscritto, e tanti altri cittadini hanno assistito alla raccolta dei rifiuti dai cassonetti della differenziata e alla mescola fatta nel camion sopraggiunto per portarli chissà dove. Perchè pure questo ci devono spiegare. Come è possibile chiedere uno sforzo alla cittadinanza per poi renderlo vano con l'annientamento della differenziazione dei rifiuti mescolando tutto nell'autocompattatore? Ma questo la TV di regime non ce lo dice. Ci ha bombardato per mesi servendo il piatto caldo del miracolo Berlusconiano e adesso che la pietanza si è dimostrata fredda ed avariata non ci sono forni e chef che tengano. Cammini per le campagne fra i fuochi accesi dalla Camorra che smaltisce a basso costo, in questo modo, sostanze chimiche e rifiuti tossici provenienti da tutta Italia e t'accorgi che l'esercito invece di catapultarsi sui roghi per fermare i camorristi è impegnato a presidiare le discariche, e lo Stir (ex CDR). Prticamente, ti rechi di sera all'impianto Stir fra i roghi tossici e ad una cinquantina di metri un militare ti intima di fermarti dicendoti che quella è "zona militare": volgi lo sguardo in avanti e vedi lo Stato in una divisa che ti vieta di vedere nell'impianto cosa accade; ti giri e guardi indietro, ti lasci il militare alle spalle e vedi nubi nere che dalle fiamme infernali di roghi tossici raggiungono il cielo. Questo sotto gli occhi di tutti e mentre le narici e i polmoni di tante persone perbene stanno per riempirsi degli odori acri delle sostanze nocive che si infiammano ti chiedi se la terra che stai calpestando è l'Italia. - LE BUGIE DI STATO -
Post n°65 pubblicato il 01 Ottobre 2010 da homosapiens78
<< Un giorno di pioggia Andrea e GIuliano incontrano Licia per caso ... finita la pioggia si scon ... >> scusate ho sbagliato cazzata. Ricominciamo. ADESSO TUTTI IN CORO IN LETIZIA! GLI ALTI INDIETRO I BASSI DAVANTI ATTACC' BASTIA'!!!
Post n°64 pubblicato il 19 Agosto 2010 da homosapiens78
FRANCESCO COSSIGA Francsco Cossiga, intervista a "Quotidiano Nazionale".
Io non dimentico. Non faccio di chi è ormai inanime l'oggetto indifeso del mio sdegno ma non accetto la sua consacrazione a "grande uomo dello Stato" .
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Inviato da: Nounours
il 26/08/2013 alle 08:37
Inviato da: homosapiens78
il 25/04/2011 alle 19:59
Inviato da: maresogno67
il 25/04/2011 alle 19:27
Inviato da: giampi1966
il 09/09/2010 alle 17:17
Inviato da: giampi1966
il 26/04/2010 alle 11:33