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CHAMPIONS LEAGUE: CHELSEA-JUVENTUS 2-2

Post n°1750 pubblicato il 20 Settembre 2012 da juve_in_my_heart

CHAMPIONS LEAGUE: CHELSEA-JUVENTUS 2-2


Una doppietta di Oscar gela i bianconeri, Vidal accorcia nel primo tempo e Quagliarella, entrato nell'ultimo quarto d'ora, prima firma il pari e poi colpisce la traversa allo scadere.

LONDRA - Di Matteo se lo ricordava bene, che la Juve non molla mai e che perdere proprio non sa che cosa vuole dire. Ma forse non ricordava di cosa fosse capace Quagliarella, che in un quarto d'ora rimette a posto il risultato, silenzia i campioni d'Europa e pone forte la sua candidatura come titolare al posto di un Giovinco deludente. La Juve, nei panni non usuali da debuttante, si divora il gol del vantaggio con la spensieratezza di un'esordiente e per punizione si prende due schiaffoni da un ragazzino impertinente e talentuoso ma espressione dell'infinito materiale a disposizione dei Blues e dell'infinito portafoglio di Abramovich. Rabbia e dolore nel sinistro di Vidal che confeziona il preziosissimo 2-1 con cui si chiude il primo tempo, la stessa rabbia con cui Quagliarella smutanda Cech e ricorda allo Stamford Bridge chi è la Juve e cosa significa.

NEL PARTERRE, LE ROI
- Orfana di Drogba, la squadra londinese, ma con due giovanissimi fuoriclasse come Hazard e Oscar. E proprio il brasiliano soffia il posto da titolare a Mata nell'undici di partenza, con Ramires terzo alle spalle di Torres. Di Matteo sceglie Luiz come partner di Terry in difesa. Conte conferma il blocco Italia Buffon-Barzagli-Bonucci-Chiellini, con Vidal e Asamoah a riprendere posto nella formazione iniziale e a fare il loro esordio assoluto nella competizione. Chiudono Giovinco e Vucinic davanti. In tribuna, (oltre a Bendtner) parterre de Roi, è proprio il caso di dirlo, perché anche il presidente della Uefa Michel Platini non ha voluto perdersi il ritorno dei bianconeri in Champions League. Come Andrea Agnelli, arrivato a Londra rompendo la tradizione che non lo vedeva presente all'estero: ma stasera non può non essere omaggiato il ritorno nell'alta società calcistica della Vecchia Signora.

PARTITA A SCACCHI
- Oscar fa l'ombra di Pirlo, e di Pirlo neanche l'ombra. Luiz mette il primo brivido di testa, ricevendo il benvenuto da Bonucci sul naso. Altro campo e Vucinic non vede l'inserimento di Marchisio sciupando un buon contropiede mentre i tifosi bianconeri si fanno sentire, potenti. Lampard da fuori senza crederci, le squadre sono cortissime, si gioca in 40 metri: una partita a scacchi dove un errore può essere fatale. La Juve perde facilmente palla in fase d'impostazione, ma è brava a recuperare ogni volta sfera e posizioni. Vidal si guadagna al 16' il primo angolo bianconero, mentre Pirlo rischia quando regala palla a Torres per un contropiede pericolosissimo.

BONUCCI, NOTTE DA OSCAR -
Lampo Juve al 22': Marchisio, servito da Lichtsteiner con un lancio perfetto, si trova da solo davanti a Cech ma lo stop troppo lungo non gli permette una conclusione precisa e il tiro impatta addosso al portiere in uscita. I bianconeri ci sono e anche se la manovra dei Blues è più fluida, con molti cross a cercare i colpitori di testa, sono loro ad essere più pericolosi. E alla mezz'ora Vucinic ha la palla pulita dell'1-0, servito da Vidal che nell'occasione si fa male alla caviglia: il destro del montenegrino è però tra la ciabattata e l'esterno, come quello della rete che va a colpire. Un erroraccio che peserà terribilmente perché sul ribaltamento di fronte, mentre il cileno è fuori, Oscar trova lo spazio per il destro dai 25 metri, Buffon vola ma Bonucci devia imparabilmente la conclusione del brasiliano scavalcando il suo portiere e regalando il vantaggio agli inglesi. Due minuti dopo l'anello debole della difesa bianconera viene scherzato ancora da Oscar, in serata di grazia, che irride l'avversario con uno stop di tacco per liberare il tiro: la figura della statuina la fa Pirlo, l'interno a giro del talento cresciuto nel San Paolo è da spellarsi le mani, quelle che Buffon non può arrivare a metterci. Tutto vero, in tre minuti la Juve è sotto 2-0 ed è già la notte di Oscar.

JUVE, C'È ANCORA VIDAL
- Quando il gioco si fa duro, sai bene su chi puoi fare affidamento. E infatti Vidal prova a reagire con un tiro al 35', pur zoppicando ancora vistosamente. Ma il cileno è un gladiatore, un guerriero e quattro minuti più tardi silenzia lo stadio con il suo sinistro rasoiato, dopo essersi liberato al limite, che riapre tutto. E di nuovo c'è una fetta di Juve Stadium che copre tutto lo Stamford Bridge con i suoi cori, per la Juve e per Vidal. Torres viene a fare il difensore nel finale, la punizione di Pirlo esce a lato, si va al riposo. E su quella zolla, per un attimo ci era sembrato di immaginare Del Piero.

LA JUVE SUONA I BLUES
- Buffon si allunga al 6' a togliere dall'angolo un gran destro di Ivanovic e al 9' a respingere una fucilata di Lampard su punizione dai venti metri. Hazard vola per terra al 13' contrastato da Barzagli, Proença non ci casca ed è bravo quando Ramires entra a gamba tesa sul piede sinistro di Vidal: punizione su cui vanno Pirlo e Giovinco, che forse riesce a battere il primo calcio piazzato pericoloso da quando è tornato bianconero. Con risultato da dimenticare. La Juve ci crede, lotta, ringhia, azzanna come Vidal fa sulle caviglie di Oscar, meritandosi l'ammonizione. Ma è provvidenziale per i Blues il ritorno di David Luiz su Marchisio e sul suo tiro a botta sicura dai 16 metri. Chelsea campione d'Europa, ma schiacciata dalla Juve. Eppure è su questa difesa che sono rimbalzate via dalla Champions Napoli, Benfica, Barcellona e Bayern fino al trionfo di Di Matteo. Che cambia. Dentro Bertrand per Ramires.

E IL COLPO DI SCENA È QUAGLIARELLA
- Bonucci si vendica di mestiere su Oscar piazzandogli i tacchetti sulla caviglia e costringendolo ad uscire per Mata. È il tempo di cambiare anche per la Juve, è il tempo di Quagliarella e Isla per l'ultimo quarto d'ora, altri due esordi che rilevano Giovinco e Lichtsteiner. E se questo è un film, è questo il momento del colpo di scena. Mata sfiora il 3-1, Quagliarella non sfiora: Quagliarella lo fa il 2-2, bevendosi Terry, capitalizzando l'assist di Marchisio e infilando il pallone sotto le gambe di Cech proprio sotto la zona dei tifosi bianconeri, con la mano verso l'orecchio a dire: Sono qui, ci sono anche io, ve l'eravate dimenticati? No, Fabio, ti ricordiamo benissimo. Tu e i tuoi tiri dallo spogliatoio, i siluri sotto l'incrocio, ricordaceli ancora una volta: e al 90', spalle alla porta, il sinistro a giro che lascia tutti senza fiato in un attimo che si congela, spezzandosi in mille cristalli sulla traversa di Cech e sul sogno di una favola. Ma anche la realtà stasera è bella, perché dice che la Juve è tornata anche in Europa.

Fonte: Tuttosport.com

 
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