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Post n°126 pubblicato il 07 Aprile 2008 da ildalla
Sono le banche centrali, e in prima fila quelle dei Paesi emergenti e dei produttori di petrolio del Golfo Persico, a sostenere il dollaro di cui continuano ad essere forti acquirenti nonostante la montagna di riserve già accumulate. Le riserve sono arrivate a fine 2007 all'equivalente di 6.400 miliardi di dollari, e quadruplicate in dieci anni. Di questa massa di titoli, valute, oro, il 64% è in dollari, cioè 4mila miliardi. Nonostante questo le banche centrali, e i fondi sovrani, Cina in testa, hanno sottoscritto a gennaio altri 75,5 miliardi di dollari di titoli Usa, mantenendo il ritmo di acquisti degli ultimi anni. I privati invece sono quasi del tutto scomparsi, crollati dal 25% a poco più del 5% degli acquisti. I titoli in dollari rendono troppo poco, data la politica di tassi bassi seguita dalla Federal reserve per contribuire alla liquidità di un mercato colpito dalla crisi del credito. |
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