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Ophelian88 il 09/06/12 alle 02:17 via WEB
Ciao cara Saffitrina, io sto con un passivo aggressivo da 6 mesi ma lo conosco da molti anni.
Dipingi i passivi aggressivi come persone con cui è impossibile vivere, invece è solo molto molto difficile, è una sfida. Per me è come stare in una stanza stracolma di cristalli ed è necessario prestare molta attenzione a come ti muovi, devi addirittura avere capacità medianiche, altrimenti come prevedere le reazioni di una persona che non esprime mai le sue necessità?
Come si può vivere con una persona così? Innanzitutto vorrei ricordare che stiamo parlando di tratti passivo aggressivo se non anche di disturbi; ci sono personalità che vanno a creare problemi nella sfera sociale della persona e sono molto evidenti, altre come questa personalità che al contrario, può avere una soddisfacente e nutrita vita sociale, dentro alla quale però il passivo aggressivo non è mai se stesso (e non è detto che ne soffra, anzi solitamente il suo atteggiamento sociale è interessato).
Lui è cresciuto solo con sua madre, maniaca dell'ordine e che si relaziona al figlio facendogli sorgere sensi di colpa. La mancanza della figura maschile di riferimento presente, probabilmente sempre apostrofata come pessima persona dalla madre, ha reso possibile l'ambiguità passivo-aggressiva. Parliamo di una persona insicura, dalla scarsa autostima, piena di risentimento per il prossimo, che desidera morire da quando se ne ricorda, autolesionista.
Le personalità p-a non sono sadici tiranni, sono persone che hanno sviluppato una visione distorta della realtà, che si sentono irrimediabilmente falliti, sconfitti, si aspettano sempre il peggio dalla vita e per questo non riescono a godersi le sorprese della vita, perchè basta una minima cosa che va storta per sconvolgerli emotivamente (la gestione della rabbia è un problema perchè non hanno mai imparato a tirarla fuori di sè). Il fatto che "fingano" per sopravvivere e che quindi sappiano che cosa ci si aspetta da una persona adulta normale, non significa che si divertano ad essere lontani da quello che appaiono, per loro l'essere conformi, convenzionali, è qualcosa da mettere in discussione...se sono falsi con le persone che hanno intorno è perchè non hanno interesse a relazionarsi in modo diretto. Per assurdo, il mio ragazzo è molto più amabile e cordiale con il resto del mondo che con me, a cui mostra anche il peggio. Per forza: con me non ha bisogno di mostrarsi gentile.
Dopo questo quadro di follia e sofferenza, dove ti assicuro, se avessi sotto le mani tutte le persone che hanno concorso a renderlo così insicuro e infelice (genitori-maestre d'asilo e di scuola-parenti e comportamenti di queste persone sono sicuramente da annoverare come cause) spaccherei la faccia a tutti, ma la verità è che dovrei allo stesso tempo ringraziarli perchè da tutto questo vi sono tratti di lui positivi che senza queste premesse non sarebbero lo stesso. Voglio dire che io lo amo anche e perchè ha questi problemi.
Io sono il suo opposto, sono supersicura di me, tanto da sfociare nell'immodestia, arroganza, non mi faccio mai problemi ad esprimere i miei bisogni, insomma sono più che assertiva. I miei genitori stanno ancora insieme, ho una sorella a differenza di lui, sono aperta verso il mondo e le esperienze (mentre lui vive attraverso i libri).
Cosa amo di lui? Un tuffo al cuore quando hai scritto:
"Come attutire il senso di angustia angosciante che ne deriva? Semplice: sfruttare i vantaggi offertigli dal partner (sicurezza e protezione) senza assumersi nessun impegno. Solo che nessuno sta bene in un rapporto in cui si sente amato per metà e così sarà la compagna a pagare il prezzo di tale compromesso... In balia di quella vaghezza, si sentirà presto destabilizzata. L'indefinitezza affettiva del passivo-aggressivo la farà sentire un attimo amata alla follia; l'attimo dopo, odiata a morte. Come non impazzire, in una situazione simile?"
Se c'è qualcosa che mi fa sorgere disinteresse per il partner, per me è la certezza dei sentimenti dell'altro; la possibilità invece che lui da un momento all'altro mi sfugga dalle mani mi pone in un stato di agitazione/fibrillazione derivato dal fatto che non posso permettermi di dare il suo amore per scontato, anche se so che è sconfinato e profondissimo. Io ho bisogno di sentirmi amata con riserve, ho bisogno di essere destabilizzata dalla mia eccessiva sicurezza.
Non sono una persona che si piange addosso, solitamente, per indole e orgoglio, ho sempre pensato "se una persona mi fa soffrire non mi merita e io non merito di stare male per una persona così", invece per assurdo da quando sto con lui piango spesso, sto male (oltre alla sua personalità c'è la relazione a distanza a creare altri problemi), eppure io non sono mai stata così felice. Il fatto che mi ami alla follia, poi mi odi o gli sia indifferente, mi desideri però non concretizzi questo desiderio in una voglia di alzarsi e andare a prendere un aereo, mi fa impazzire davvero, ma nel senso romantico e tormentato del termine <3
I passivo agressivo si vincono con la testardaggine e mantenendo la parola (la loro sfiducia nelle persone deriva anche da promesse spesso disattese dalle figure di riferimento), tanta comprensione e amore sconfinato.
Vorrei ricordare a tutti che le disfunzioni o i problemi psichiatrici etc non prescindono MAI dall'ambiente in cui la persona con disfunzioni o disturbi è immersa, quindi conoscere e comprendere i limiti altrui aiuta a ridurre la disfunzione!
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